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Potenza di un gruppo elettrogeno

Domanda:

Devo poter avviare un motore asincrono da 11 kW con un gruppo elettrogeno. Di che potenza devo scegliere il gruppo?

Risponde admin

Aggiungiamo alcune ipotesi per il motore Pn=11 kW

4 poli; rendimento =85%; cosfì=0.82

Quindi In=23 A ed Iavv= 6.7*In =154 A

La potenza apparente di avviamento a piena tensione del motore è

Savv=1,73*400*154=106 kVA.

Occorre che il generatore riesca a fornire tale potenza per il tempo di avviamento del motore. Bisogna conoscere la possibilità di sovraccarico dell'alternatore. In genere devono essere in grado di fornire una potenza apparente pari ad 1,5 volte quella nominale per 30 secondi. E' necessario conoscere allora il tempo di avviamento del motore. Se ad esempio è di 15 secondi il sovraccarico per l'alternatore potrebbe essere 2,5 volte la sua potenza nominale, Sn.

Deve allora essere

2,5*Sn=Savv

Sn=106/2,5=42 kVA

Più di 4 volte la potenza nominale del motore. Per una maggior precisione occorre evidentemente interpellare il costruttore del gruppo, ma grossomodo l'ordiune di grandezza è quello.

A questo punto potrebbe essere opportuno valutare un sistema di avviamento a tensione ridotta, ad esempio un soft start, che limita la corrente di avviamento del motore a 2 volte la sua corrente nominale.

Riferimenti

CEI- 2.3 : Macchine elettriche rotanti - Parte 1. Caratteristiche nominali di funzionamento

CEI 2-28: Macchie elettriche rotanti. Parte 22. Generatori a corrente alternata per gruppi elettrogeni azionati da motori a combustione interna a pistoni.

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Commenti e note

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di ,

traferro, il tuo non è un commento all'articolo, ma una domanda e come tale, va posta nel forum. Ad ogni modo se dimensioni l'interruttore di macchina correttamente non vedo problemi

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di ,

In merito alla taglia del gruppo elettrogeno mi è capitato che un cliente avente una struttura con potenza impegnata 40 KW abbia un GE da 12 KVA comprato da qualche tempo. Ora vorrebbe utilizzarlo per l'alimentazione di riserva del suo impianto. La potenza di 40 KW non è certo soddisfabile e pertanto lui vuole poter ogni qualvolta manchi la rete enel scegliere quali carichi alimentare con il GE. In sostanza richiede che sia lui agendo sugli interruttori dei singoli carichi posti nel quadro a sceglire le utenze di volta in volta "privilegiate". Ovviamente io ho proposto un sistema di controllo carichi automatico sul quale lui può intervenire ma il tutto gestito da una centralina elettronica che non lascia spazio all'errore umano. Ciò comporta costi e vorrebbe evitarli, a questo punto chiedo se sarebbe possibile, previa installazione in uscita dal GE di un magnetotermico diff. in curva B con corrente In non superiore a quella nominale del gruppo, accettare il richio che per errore l'utente possa richiedere 40KW ad un gruppo da 12KVA? Con una protezione come quella suddetta (qualora già non fosse presente nel quadro del gruppo) sto scongiurando la richiesta eccessiva di potenza, ma il transitorio di inserzione esiste (per il gruppo sarebbe un corto). Esiste qualche limite funzionale in tal senso per cui devo impedire che si possa dare un carico del 400% al GE? Dal mio punto di vista lasciare questa possibilità in mano all'utente significa lasciargli la possibilità di andare a generare corto circuiti (dal puntoi di vista del gruppo) e la ritengo decisamente incorretta.

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