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Messa a terra: di tutto e di più!

Domanda:

Sto facendo una ricerca sulla MESSA A TERRA se è possibile vorrei sapere la storia e tutto quello che può dirmi sulla messa a terra.

Risponde admin

Non è certamente impresa che si possa esaurire in una e-mail. Posso dirti brevemente qual è lo scopo della messa a terra di protezione. I circuiti di distribuzione dell'energia elettrica assumono, nel loro funzionamento, un determinato potenziale rispetto al terreno: tipicamente, per le utenze civili, la tensione nominale rispetto a terra è di 220 V. L'uomo, camminando sul terreno, può, con una parte del corpo, generalmentele mani, venire in contatto con parti in tensione ed essere attraversato da una corrente generalmente pericolosa per effetto della d.d.p. applicata tra i due punti del suo corpo. Ci sono parti del circuito elettrico che sono necessariamente in tensione: i fili conduttori, i morsetti ad esempio; sono dette partia ttive e bisogna non toccarle. Esse sono, per questo, racchiuse in appositi contenitori e non possono in genere essere accidentalmente toccate. Ci sono altre parti metallche facenti parte del circuito elettrico, quali gli involucri di apparecchiature, quadri elettrici, carcasse dei motori ecc., che generalmente non sono in tensione ma che, per una rottura dell'isolamento principale, possono assumere rispetto al terreno la stessa tensione delle parti attive: sono dette "masse elettriche". L'uomo, nel suo operare, entra generalmente in contatto con queste parti metalliche (contatto indiretto) e poiché, di per sé, la tensione non segnala la sua presenza si trova, in caso di guasto, in una situazione di pericolo che non può prevedere. Occorre allora fare in modo che le masse non assumano un potenziale pericoloso rispetto al terreno in caso di guasto o, nel caso l'assumano, o che possa intervenire un dispositivo che apra il circuito elettrico. Ciò si ottiene collegando le masse ad un conduttore in intimo contatto con il terreno (il dispersore): questo collegamento delle masse al dispersore è brevemente detto "messa a terra". Il dispersore presenta, al passaggio della corrente, una resistenza Rt, e la tensione sulle masse, al passaggio della corrente It nel dispersore, diventa rispetto al terreno pari ad Ut=Rt*It. Il progetto della messa a terra deve essere tale da assicurare che questa tensione Ut sia inferiore alla tensione di sicurezza che, in alternata, è di 50 V efficaci. Nel caso sia maggiore deve intervenire un interruttore automatico che apra tempestivamente il circuito: l'interruttore più adatto per questo è l'interruttore differenziale che, tra l'altro, se ha una corrente di intervento inferiore a 30 mA, protegge anche da eventuali contatti con le parti attive (contatti diretti) in quanto interviene per una corrente inferiore alla corrente pericolosa per l'uomo.
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Commenti e note

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di ,

prego, figurati e scusami anche tu se nel messaggio di prima sono stato "un po' troppo franco" ma davvero mi sembrava impossibile che risultasse così difficile trovare quel pulsante ("nuovo argomento"), effettivamente non salta subito all'occhio. ciao

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di ,

Buongiorno Attilio, ora che mi dici che bisogna cliccare sul pulsante "nuovo argomento" ho compreso. Ti ringrazio e scusami.

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di ,

LucaB82, sei serio o stai scherzando? Hai 18 messaggi inseriti nel forum, basta entrare (nel forum) accedere alla sezione pertinente (nel tuo caso impianti elettrici e quadristica) e cliccare su "nuovo argomento", ora scusami per la franchezza, ma se non ci riesci, quello che ha qualche problema di "comprensione" sei tu.

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di ,

Scusatemi per la franchezza ma non si capisce un piffero di come si può fare per scrivere in un forum e siccome non sono l'unico ho notato vuol dire che il problema c'è eccome!!!! Cordiali saluti

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di ,

anche perché hai postato lo stesso quesito in 2 o forse 3 articoli diversi, tra cui anche questo dove ti avevo risposto: http://www.electroyou.it/vis_resource.php?section=DomRisp&id=161#commento20639

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di ,

I quesiti si pongono nel forum dove ci sono più esperti e si può aprire una discussione

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di ,

Buonasera vorrei inserirmi nel discorso proponendo un quesito serio e delicato. Assieme al un amico installatore ho misurato la resistenza di terra di un condominio avente un impianto di terra con soli dispersori di fatto senza picchetti di terra in pozzetti esterni o quant'altro. La misura è stata effettuata tramite un misuratore di terra collegato ad una presa dell'impianto elettrico parti comuni del condominio. Premetto che il condominio è suddiviso in tre scale A - B - C e che i tre impianti di messa terra sono collegati tra loro in pratica esistono tre collettori di terra di tipo a morsetto serrato a caldo collegati tra loro. Premetto inoltre che le tubazioni del gas e dell'acqua non sono collegate a terra. Dulcis sin fundo il valore di resistenza di terra misurato nei pressi dei tre locali tecnici di ogni scala, nelle rispettive prese era: - scala A pari a 5 ohm; - scala B pari a 4 ohm; - scala C pari a 5 ohm. Ora mi sorge un dubbio serio. Per coordinare siffatto impianto di terra con i relativi interruttori differenziali presenti nei tre quadri parti comuni e nei centralini degli appartamenti dovrò alzare il valore della resistenza di terra per riuscire ad installare almeno differenziali da 0,3 A e 0,03 A e avere un coordinamento delle protezioni. Sbaglio????

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di Giancarlo,

Vorrei sapere se esiste una analisi dei possibili guasti del sistema di messa a terra

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