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Motore asincrono: come funziona

asincrono

 

Il principio

L'idea della macchina asincrona, che ha avuto origine dal principio del campo magnetico rotante , sfrutta l'induzione magnetica e le interazioni che agiscono tra due campi magnetici.

La prima descrizioneche segue pone l'accento sull'interazione tra campi magnetici.

La seconda evidenzia maggiormente quanto succede nei conduttori statorici e rotorici, al fine di arrivare alla rappresentazione del motore mediante circuito equivalente.

Descrizione UNO

 Il campo rotante prodotto dalle correnti di statore induce negli avvolgimenti di rotore, per la legge di Faraday-Lenz, tensioni che vi fanno circolare correnti, essendo gli avvolgimenti di rotore chiusi su se stessi (in cortocircuito). Queste correnti generano a loro volta un campo magnetico che ruota alla stessa velocità di quello di statore. E' dunque fisso rispetto ad esso e, tra i due campi si manifesta una forza che si trasmette al rotore ponendolo in rotazione nel senso del campo rotante. La rotazione fa variare la corrente di rotore in quanto varia la forza elettromotrice indotta per la variazione della velocità relativa tra rotore e campo rotante. L'intensità e la posizione del campo di rotore, che mantiene comunque sempre la stessa velocità del campo statorico, variano fino al raggiungimento di una situazione di equilibrio, che si ha quando la coppia motrice trasmessa al rotore dall'interazione tra i due campi, diventa uguale alla coppia resistente.

Affinché esista una coppia motrice, deve esserci corrente negli avvolgimenti di rotore. Quest'ultimo ruota perciò ad una velocità inferiore a quella del campo rotante e la differenza, che definisce lo scorrimento, dipende dall'entità della coppia resistente.

Descrizione DUE

Il campo prodotto dalle correnti trifasi dell'avvolgimento di statore genera forze elettromotrici nei conduttori di rotore.  In essi, chiusi in cortocircuito, circola una corrente che tende ad annullare l'azione che l' ha prodotta, cioè il flusso del campo magnetico rotante, con un'azione detta, per questo, smagnetizzante. Il flusso però non può annullarsi, se la tensione di alimentazione dell'avvolgimento di statore rimane costante. Esso deve produrre una forza controelettromotrice uguale e contraria alla tensione applicata (esattamente in condizioni ideali: perdite energetiche nulle, permeabilità magnetica infinita; leggermente inferiore nella realtà).  Affinché ciò possa succedere, l'azione smagnetizzante della corrente di rotore deve essere annullata.  Il rotore si pone infatti in rotazione nello stesso senso del campo rotante e, quando la sua velocità raggiunge quella del campo, la forza elettromotrice indotta si annulla.  Il rotore infatti è soggetto ad una coppia motrice (C), dovuta all'interazione (F), tra la corrente (I ) che percorre i suoi conduttori e l'induzione (B) del campo magnetico ( formule di riferimento: F= I x B x L, C=F x D/2 con L lunghezza assiale dei conduttori, D diametro del rotore). La coppia si annulla, poiché si annulla la corrente, quando il rotore ruota alla stessa velocità del campo. Se è applicata una coppia frenante all'albero di rotore, nei suoi avvolgimenti si stabilisce, a regime, una corrente che produce una coppia motrice esattamente uguale e contraria alla coppia resistente. 

Affinché la corrente permanga sviluppando la coppia, è necessario che il rotore giri ad una velocità inferiore a quella del campo rotante.  Quest'ultima è detta velocità di sincronismo. Essendo la velocità di rotore diversa, la macchina è detta asincrona. Le correnti di rotore producono un campo rotante che ruota, rispetto al rotore, ad una velocità pari alla differenza tra la velocità del campo rotante e la velocità del rotore, quindi alla velocità di sincronismo rispetto allo statore. Come nel trasformatore, cui la macchina asincrona è funzionalmente assimilabile, l''azione smagnetizzante della corrente secondaria può allora essere annullata da un'azione magnetizzante uguale e contraria prodotta dalla corrente di richiamo che si sviluppa nel primario.Il flusso del campo magnetico rotante rimane perciò praticamente inalterato. Il rapporto tra la corrente nei conduttori di rotore e la corrente primaria di richiamo, è detto rapporto di trasformazione. L'analogia di funzionamento con il trasformatore permette di definire un circuito equivalente dello stesso tipo. In esso il carico del secondario è rappresentato da una impedenza che risulta dipendente dalla coppia resistente applicata all'albero e che diminuisce al crescere della coppia. L'entità della coppia si manifesta con un aumento della velocità relativa tra campo rotante e rotore che, rapportata alla velocità di sincronismo, dà lo scorrimento.

Il motore asincrono si comporta in definitiva come un'impedenza che decresce al crescere della coppia.

 

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Commenti e note

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di ,

Buongiorno ing. Martini nel caso del motore asincrono non ho capito cosa intende quando dice che aumentando la coppia aumenta la velocità...la sua velocità non viene regolata dal rapporto V/f quindi a coppia Max costante? Grazie

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di ,

Salve Ingegnere, avrei un dubbio che purtroppo mi porto dietro da diverso tempo, le spiego: tutte le formule derivate dalle prove a vuoto ed in corto si riferiscono ad un collegamento del motore a stella, quindi si esegue la prova si prendono le letture dei Wattmetri, voltmetri e amperometri e si applicano le relative formule, che nel caso il motore fosse realmente connesso a stella sarebbero quelli appena calcolati senza nessuna modifica. Invece se il mio motore è connesso a triangolo applico le stesse formule precedenti, mi ricavo Ro Xo (ad esempio: Ro=(Un^2)/Po) e tutti gli parametri e dopo averli calcolati li divido per 3 oppure devo fare qualcosa di diverso? la ringrazio

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di ,

Perfetta la trattazione sul funzionamento del motore asincrono, su cui vorrei dare un minimo contributo non tecnico ma descrittivo. In questo tipo di motore, spiegato già benissimo, sono presenti questi due campi magnetici rotanti: il primo "generante" statorico, un po' più veloce del secondo "indotto" rotorico. I due campi magnetici hanno segno uguale da cui si genera uma reciproca forza repulsiva, cosicché il primo "insegue" il secondo respingendolo.

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di Andrea Ameri,

chiediamo il vostro aiuto nel dimensionamento di un motore trifase da accoppiare ad un riduttore. Attraverso il riduttore, con rapporto di riduzione 1:239, il motore deve muovere una massa di 1900 Kg, distribuita in modo da generare un'inerzia J=1175 Kgm^2. La massa deve compiere una rotazione di 180° in 10 secondi, con rampadi accelerazione triangolare. Vi prechiamo tenere presente ancora i seguenti dati: - Il riduttore assorbe, a causa dei suoi attriti, una coppia pari a 0.6 Nm. Questo vaore è riportato all'ingresso del riduttore, quindi all'albero del motore. - La coppia richiesta in uscita è valutabile in circa 200-300 Nm (l'accelerazione e la velocità sono piuttosto basse). Vi preghiamo assisterci nel corretto dimensionamento e formularci un'offerta commerciale per n° 1 pz. del motore selezionato, se disponibile nella Vostra produzione. Ameri

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di ,

Michele,
nel ricordarti che c'è un forum per le domande, ti faccio notare che qualcosa su EP lo trovi sempre se cerchi Qui ad esempio c'è qualcosa

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di Michele,

Ho una domanda, sicuramente stupida per un esperto, la regolazione di velocità di un motore trifase si fa regolando la frequenza. Questo lo si legge più o meno dapertutto. Ma c'è una cosa che non trovo ( non so dove cercare ): Cosa succede se aumento la frequenza oltre quella nominale? Cosa succede a un motore 50 Hz se lo porto in america e quindi lo uso con la 60 Hz ( previo trasformatore 220:110 ) ? Va più veloce e fin qui sta bene. Ma si rovina? Scalda? Cosa fa di un motore da 50 Hz un motore da 50 Hz? E solo un fatto puramente convenzionale o c'è qualche componente interno che determina la frequenza di lavoro? Non sono riuscito a trovare da nessuna parte questa informazione.... forse ho studiato poco, vi prego professore mi tolga questa curiosità

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di ,

Boucherot certo, che con un nome così non dovresti avere difficoltà...Ad ogni modo, se il rotore girase alla stessa velocità del campo rotante, la corrente rotorica sarebbe nulla, quindi sarebbe nulla la coppia e con essa la potenza erogata dal motore. Un motore che eroga una potenza nulla direi che non serve a molto... Per fortuna il rotore lo capisce e rallenta tanto più quanto maggiore è la corrente che gli serve per erogare la coppia e la potenza richieste dal carico.

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di Boucherot,

Egr prof, non riesco ad afferrare un concetto sul funzionamento del motore asincrono. So che il campo magnetico di statore e di rotore devo andare alla stessa velocità, mentre la velocità del rotore deve essere inferiore a quella del campo per produrre la coppia motrice. Non capisco perchè deve andare più piano il rotore,se andasse alla stessa velocità cosa succederebbe? grazie

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di Ros,

Ciao,sono nuovo,mi è stata chiesta una relazione tra coppia e tensione per un motore asincrono,mi spiego meglio,devo creare un blocchetto in simulink in cui dando in ingresso la coppia,in uscita mi deve restituire la tensione,quale può essere la fdt che lega queste due grandezze? Vi prego aiutatemi

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NDR: devi fare la domanda nel Forum

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di ,

Luca,
non mi è chiaro cosa vuoi sapere. I due campi magnetici interagiscono come due calamite: i poli omonimi si respingono, quelli opposti si attraggono. L'induttore crea poli magnetici in una certa posizione spaziale e l'indotto in una diversa posizione ed i poli, per le azioni di attrazione e repulsione dette, tendono ad allinearsi. La forza con cui si attraggono dà origine alla coppia. La forza è tanto maggiore quanto più intensi sono i campi, e quanto meno allineati sono i loro assi. I campi sono tanto più intensi quanto maggiori sono le correnti che li producono.

approfitto anche per rispondere ad ernenek se pur in ritardo. Ma vedo ora il quesito.
Anche in questo caso non capisco bene il problema: quando il carico meccanico è quello nominale la corrente assorbita dal motore è quella nominale....

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di Luca,

Buongiorno,sono uno studente di Ing. Meccanica e vorrei porle una domanda.
Non ho chiaro il modo in cui un campo magnetico generato da un circuito percorso da corrente (continua o variabile nel tempo) interagisce con un altro circuito posto nelle vicinanze.In altre parole quali sono in dettaglio le interazioni fra meccaniche ed elettriche fra i due?
Non mi riferisco ai fenomeni di base (legge di Lenz o simili) ma in che modo il campo di reazione dell'indotto interagisce con il campo induttore (variazione del campo di induttore,conseguenti azioni meccaniche)? e come ciò si applica alla macchina trifase? La ringrazio.

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di ,

Ho letto molte risposte relative al problema dell'avviamemto del motore asincrono,ma non ho trovato qualche notizia che mi aiuti a comprendere la situazione reale dell'Avviamento e messa in marcia dell'asincrono. I costruttori indicano i dati dei motori alla tensione nominale,ma nella realtà la tensione nominale esiste solo sul quadro di alimentazione.Quando avvio il motore,causa la corrente di avviamento ( Iavv=4-7 In),la tensione ai morsetti del motore diminuisce ( tipicamente si calcola il cavo per mantenere fra il 10% ed il 15% di caduta di tensione o cdt) dopodichè la corrente diminuisce fino a che il motore raggiunge la sua velocità nominale.Se il motore è ben dimensionato ( normalmente si tiene un margine del 20% fra la potenza di targa e la potenza realmente necessaria al funzionamento a regime) esso raggiunge i giri nominali di targa. A questo punto la tensione ai morsetti è minore della tensione nominale causa la cdt nel cavo.Normalmente si considera nel calcolo della cdt massima sul cavo,la corrente nominale della macchina ed il cosfi indicato dal costruttore a pieno carico,ma se consideriamo di essere nelle condizione di pieno carico meccanico,qual'è la reale corrente assorbita dal motore? Mi sembra che il diagramma circolare in questo caso non sia da utilizzare poichè viene elaborato a tensione nominale costante. Come posso definire la reale corrente di macchina terminato l'avviamento e raggiunto l'equilibrio? Ringraziando invio cordiali saluti Ernenek

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di sarah,

Sono molto riconoscente nei confronti di chi si impegna per rendere semplici e accessibili a tutti concetti non sempre intuitivi...mi sono servite molte delle sintesi di queste pagg per i miei esami,quindi mi sembra doveroso un GRAZIE

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di ,

Eccone una, dario83 Kramer è un metodo di regolazione della velocità di un asincrono ormai abbandonato. E' (o meglio era) un metodo utilizzabile sulle macchine a rotore avvolto e costituiva una variante del più semplice e tradizionale metodo di regolazione della velocità mediante resistenze reostatiche in serie all'avvolgimento di rotore. Le resistenze obbligano il motore a variare la velocità a parità di coppia resistente del carico. E' infatti la corrente a produrre la coppia richiesta, quindi la corrente deve rimanere la stessa se la coppia non varia. Se si inseriscono resistenze in serie agli avvolgimenti di rotore, la corrente rotorica tende a diminuire, quindi deve aumentare la fem indotta perché possa rimanere costante. L'aumento della fem indotta può avvenire se aumenta la velocità relativa tra campo magnetico rotante di statore (cmr) e rotore, cioè lo scorrimento. Poiché la velocità del cmr è costante, è il rotore che varia la sua velocità. Il difetto di tale tipo di regolazione è la dissipazione di potenza sulle resistenze reostatiche con conseguente diminuzione del rendimento. Il metodo di Kramer, invece, forza una variazione della corrente rotorica non mediante resistenze, ma mediante una forza controelettromotrice prodotta da una macchina a corrente continua coassiale con il motore ad induzione. Dagli anelli di questo è prelevata la fem indotta di frequenza s*f e di valore s*E (s: scorrimento; f: frequenza di alimentazione; E: tensione stellata di alimentazione) che viene raddrizzata per alimentare un motore a corrente continua ad eccitazione indipendente. Se si varia l'eccitazione di quest'ultimo, varia la fcem da esso prodotta. La corrente di armatura, che è la corrente rotorica raddrizzata, tende dunque a variare. Se, ad esempio, si aumenta l'eccitazione, tale corrente tende a diminuire. Ma se il carico è costante, la corrente rotorica non deve variare, quindi deve variare la fem prodotta dal motore ad induzione, agli anelli rotorici. Poiché la E è costante, deve variare lo scorrimento. Nel caso specifico deve aumentare per controbilanciare la fcem che tende a far diminuire la corrente. In tal modo si ottiene la variazione di velocità del rotore evitando la dissipazione di potenza su resistenze. Ci sono anche varianti del metodo di Kramer, che richiedono ad esempio due macchine sincrone e due macchine a corrente continua, ma tutti questi complicati ed ingombranti metodi sono ormai completamente abbandonati. L'evoluzione dell'elettronica di potenza ha permesso la loro sostituzione integrale con la tecnologia basata sull'inverter.

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di ,

Egregio Professore! Vorrei, se è possibile, avere una spiegazione dettagliata sul funzionamento del gruppo Kramer funzionante da motore. Cordiali saluti. drio83

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di ,

Luca, la corrente a vuoto di un asincrono è percentualmente abbastanza elevata, molto più di quella del trasformatore, nel quale non c'è traferro. L'ordine di grandezza è del 25%

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di Luca,

Prof., quale assorbimento, in percentuale rispetto al nominale, mi dovrei aspettare di misurare per un motore asincrono trifase azionato a vuoto (coppia resistente=0)? Grazie

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di ,

Mirko,
si possono dare chiarimenti se si specifica che cosa c'è di oscuro. La tua domanda può solo interpretarsi su cosa sia intenda per stabilità. E allora prova a leggere questa risposta, (comprese le note)

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di ,

Marco,
non è per nulla vero che aumentando la coppia diminuisce la velocità . La velocità  diminuisce aumentando la coppia solo se la potenza rimane costante. Aumentando la coppia motrice qualsiasi motore accelera, cioè aumenta la sua velocità , se la potenza che può sviluppare glielo permette.
Sei mai andato in bicicletta? Hai mai notato la differenza tra quando vai in pianura e quando vai in salita? Non ti è sembrato che, quando vai in salita, pur spingendo più forte sui pedali, quindi sviluppando più coppia, vai ad una velocità  inferiore?Il motivo è che è sempre la stessa macchina che spinge, tu nel caso specifico e la potenza massima che tu puoi sviluppare ha un certo valore che è indipendente dalla coppia che stanno sviluppando le tue gambe.

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di Marco,

Salve
Non mi è molto chiaro il legame coppia motrice e giri del motore.
Mi spiego meglio: studiando ho appreso la formula: Velocità angolare= Potenza/Coppia. Da questa formula sembrerebbe che aumentando la coppia la velocità angolare diminuirebbe (quindi diminuirebbe il numero di giri). Ma concettualmente non riesco a spiegarmelo. Io immagino la coppia come un insieme di due forze uguali e parallele e di verso opposto distanti fra loro, che generano quindi la rotazione (i giri del motore appunto). allora come mai se aumento la coppia non ottengo una maggiore velocità di rotazione? Perdonatemi l'ignoranza^^

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di lauretta,

non so se la domanda e molto inerente con il forum ma vorrei chiedere se qualcuno sa come posso collegare in una tesi d esame di maturita il motore asinccrono con le altre materie perfavore aiutatemi!!

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di ,

Vale, (che qui sei Vale mentre in quest'altra pagina sei chiara), i due campi in controfase in effetti sono tali che generano due coppie contrarie, ma diverse a seconda di come il rotore si muove. Solo se il rotore è fermo sono perfettamente uguali e contrarie, per cui il motore monofase non ha in effetti coppia di spunto. Occorre farlo partire con un artificio. Ad esempio se manualmente si dà una spinta al rotore in una certa direzione, le coppie dei due campi controrotanti, non sono più uguali ed opposte. Sono sempre opposte ma prevale quella del campo rotante che ruota nello stesso senso in cui è stata data la spinta al rotore. Quindi il rotore accelera il quel senso ed il divario tra le due coppie cresce. A regime la coppia del campo rotante concorde è moto maggiore della coppia del campo discorde.

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di vale,

buongiorno, potrebbe cortesemente spiegarmi con che principio riesce a ruotare anche il rotore della macchina asincrona monofase se il campo rotante che abbiamo in tal caso è composto solo da 2 campi in controfase?la ringrazio anticipatamente

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di fiò,

Quale è la differenza costruttiva fra un motore ad induzione monofase e uno trifase?

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di Raffa,

La Iavv è uguale alla I1?

R:Sì, è la I1 all'avviamento.

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di ,

Marco,
la tua nota non c'entra nulla con la pagina. Non è questa la sede per discutere eventualmente di questo problema. C'è un forum in cui ci sono più esperti che, se hanno conoscenza e tempo, possono darti qualche consiglio. Ti invito però ad essere molto più chiaro: si capisce ben poco della struttura: confusione di dati, di terminologia ed altro. La dinamo tachimetrica non è un generatore di potenza, ma un trasduttore di misura; il primo dei due inverter non può essere un inverter se dà in uscita una continua...le potenze, le tensioni, gli ampere sono buttati lì senza un nesso logico comprensibile. Fa uno schema a blocchi di ciò che hai in mente, postala ad esempio in questo forum e vediamo se si riesce a capirci qualcosa....

Rispondi

di marco,

Salve professore, sono uno studente del 5°anno che frequenta un itis. Sto realizzando assieme ad un mio compagno un progetto che esporrò all'esame di maturità. Si tratta di un generatore eolico, e per simulare "il generatore" abbiamo usato una dinamo tachimetrica essendo certi che ci soddisfacesse. invece dopo prove è prove siamo riusciti a tirane fuori al massimo delle nostre possibilità 11.49V e la bellezza di 0.03A. con questa turbina non volevamo solamente alimentare 2 o 3 led ma bensi 3 ventilatori da 180W che poi andranno, ad alimentare la nostra turbina eolica. tutto questo grazie a 2 inverter dedicati a 2 diversi compiti. il primo subito in uscita al generatore, riesce a darci un valore fisso in continua di 13.8V, per valori di ingresso che vanno da 8-16V. all'uscita di questo gli colleghiamo un inverter che con una tensione di 12V di ingresso e 35A, riesce a darci in uscita una tensione alternata di 230V (ampere ancora da testare), quest ultimo fornisce la suddetta tensione da una presa shuco. La potenza che esprime l'inverter in uscita e di 600W con 800W di picco. Adesso, il nostro problema è che questa dinamo ci dovrebbe dare in uscita almeno 12V e 2A, ci basterebbe. quindi professore, può in qualche modo consigliarmi che tipo di macchina potrei usare??...se vuole degli approfondimenti potrei mandarle anche delle foto del progetto per farsi meglio una idea di quello che dobbiamo realizzare grazie per la collaborazione, egregio professore. saluti

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di ,

Francesco

non ne hai beccata una!

Passando dal collegamento a triangolo a quello a stella, sia la corrente di linea che la potenza cambiano e diventano entrambe un terzo di quelle che si hanno nel collegamento a triangolo.

Un conto è determinare il triangolo di impedenze con una stella equivalente ed in tal caso corrente di linea e potenza non cambiano proprio perché è la condizione assunta per l'equivalenza. Un altro è collegare le stesse impedenze prima a triangolo e poi a stella. Tu stai confondendo le due cose.

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di Francesco,

Gent. Professore, in un sitema trifase di tensione, ad es. U= 400 V che alimenti un carico equilibrato, passando dal collegamento a triangolo al collegamento a stella, la corrente di linea e la potenza attiva non mutano, la corrente di fase aumenta di un fattore pari a 1,73, mentre la tensione di fase si riduce dello stesso fattore. Se alla mia alimentazione collego un motore asincrono trifase e passo dalla configurazione con statore a triangolo a quella con statore a stella posso fare le stesse considerazioni?

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di ,

Marcello,
occorre un inverter.

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di MARCELLO,

salve, come posso trasformare una corrente monofase in una trifase?

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di ,

Daniele qui, Marco là
la corrente assorbita dipende dal carico collegato all'albero. A vuoto la corrente assorbita � abbastanza inferiore alla nominale, che, nel tuo caso, � sull'ordine dei 16 A.

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di daniele qui, marco là,

Ho collegato un motore trifase di potenza 7,5 kW con dati di targa 400 690 V a triangolo e possibile che assorba solo 6 ampere per fase

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di ,

daniele,
non si tratta di capire qual è l'inserzione più conveniente ma qual è quella possibile in base alla tensione disponibile ed agli altri dati di targa del motore. Se le tensioni nominali sono 400/230 significa che con un sistema trifase a 400 V lo devi collegare a stella, altrimenti bruci gli avvolgimenti. Per poterlo collegare a triangolo occorre un sistema trifase a 230 V. Se è un 690/400, lo devi collegare a triangolo per ottenere la potenza nominale. Se lo colleghi a stella ottieni un terzo della sua potenza.

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di daniele,

volevo capire se una elettropompa da 7.5 kW trifase va collegata meglio a stella o a triangolo grazie

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di Giusto,

Salve ingegnere, ho un motore asincrono collegato ad una pompa centrifuga ed ho una pressione in ingresso che può variare e che quindi, a parità di prevalenza in mandata, mi fa variare di fatto il carico al motore stesso che assorbirà una potenza diversa. Come posso QUANTIFICARE questa differenza? Vale la formula teorica QxH/... dove H sarà il delta tra la pressione in ingresso e quella in mandata? Grazie, a risentirci.
Risposta automatica: è una domanda da porre sul forum

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di faso,

Egr.Prof. ho un dilemma da porLe: è possibile durante la prova a vuoto di un motore asincrono trifase (nel mio caso si tratta di un sei poli) che si riscontri uno squilibrio anche superiore al 20% tra le correnti assorbite? Potrebbe dipendere dal fatto che il motore sia deflussato o sottoalimentato?

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di franco,

il rotore non ruota alla stessa velocità del campo magnetico statorico altrimenti non avrei alcuna forza elettromotrice di Lenz indotta, perché i conduttori rotorici non sarebbero tagliati dal flusso rotante

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di ,

Francesco,
non è sempre necessario correre al massimo. Nel caso dell'asincrono un maggior numero di coppie polari diminuisce la velocità ma aumenta proporzionalmente la coppia a parità di potenza del motore. Quinndi sta al progettista dell'applicazione scegliere il motore con la velocità più adatta.

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di Francesco,

Complimenti per il sito, per le spiegazioni e sopratutto per la pazienza che pone nelle sue risposte. Io non ho ben capito a cosa serva avere più coppie polari dal momento che queste diminuiscono la velocitù di sincronismo. Grazie

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di faso,

Caro professore... bhè in effetti non mi sono spiegato molto bene. D'altronde alle 19.54 dopo una giornata di lavoro stressante alle spalle, ed immerso nel turbinare delle donne delle pulizie in azione (entità aliene superenergetiche capaci di pulire l'ufficio in tre primi e quarantasette....Si figuri che ad un certo punto, una delle due, presa dal raptus, arrivata la volta di sistemare la zona della mia scrivania e trovatomi sul suo percorso, senza neppure rendersene conto mi ha fatto anche lo shampoo) non avrei potuto fare di meglio. Glielo assicuro. ...e poi ha presente quell'ansia che ti prende quando hai detto già tre volte in mezz'ora a tua moglie che stavi uscendo dall'ufficio per andare a casa "CHE E' PRONTO!!!!!!" ed invece tu sei ancora li a tentare di mettere insieme due frasi sensate ad esprimere i tuoi dubbi e vanamente tentando in qualche modo di celare la tua profonda ignoranza sul tutto....mentre ste' due turbinano.......le donne delle pulizie intendevo.

Rispondi

di ,

faso,
non sono in grado di risponderti. Non capisco cosa intendi per tenuta della carcassa, quindi non comprendo il problema.
Poi noto che affermi una cosa completamente sbagliata: quella che all'avviamento ci possa essere una coppia "molto superiore alla coppia massima". A parte l'osservazione banale su che coppia massima è se è superata, e di molto, da un'altra, generalmente non è così; la coppia di avviamento è inferiore a quella massima.
Ad ogni modo ti invito a porre queste domande nel forum apposito. Molti più esperti la possono vedere, capirla, e magari darti una risposta.

Rispondi

di faso,

Egr.Professore,probabilmente il mio quesito esula un po' dagli argomenti teorici fin qui' trattati sul motore asincrono,ma nel mio caso sempre di motore asincrono si tratta. Spero possa fornirmi un'indicazione: quanto dovrebbe essere la tenuta meccanica che la carcassa in alluminio di un motore grandezza 132 6 poli da 4kw deve esercitare sul pacco statore ad evitarne la rotazione soprattutto in fase di avviamento dove la coppia agente istantanea potrebbe essere di molto superiore alla massima? Considerando inoltre che il motore potrebbe subire degli avviamenti anche in presenza di ambiente a temperatura 90°c e quindi con carcassa gia' dilatata rispetto all'avviamento a freddo.

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di LUCA Roma,

Salve.

La mia domanda verte sula magnetizzazione dei motori stepper. Ho avuto modo di "giocare" con questi motori. Avevo la necessità di montare il motore con l'albero al contrario. Non essendo esperto a proposito ho eseguito il lavoro trovandomi con una bassa coppia, in sostanza poi ho scoperto che non si deve mai estrarre il rotore di un motore stepper pena la forte riduzione del campo magnetico dello stesso.

La mia domanda e se � possibile rimagnetizzare un tale sistema e quale rapporto esiste tra la potenza del motore e il campo magnetico da usarsi per una corretta riequilibratura del medesimo.

Grazie dell'attenzione.

Nota redazionale: è una domanda, tra l'altro non riguardante l'asincrono. C'è un forum apposito per questo, dove c'è maggior probabilità di ottenere una risposta.

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di Riccardo Dell'Oro,

Complimenti per questa interessante rubrica.
In essa ho trovato risposta ad una curiosità che mi è nata smontando il rotore di una economica antenna per roulotte: la rotazione di questo piccolo motoriduttore avviene in un senso fino ad un fermo meccanico, dopodiché si inverte fino ad incontrare lo stesso fermo "dall'altra parte"(rotazione quasi ad angolo giro) e così di continuo.
Non mi era chiaro come avvenisse l'inversione, dato che non notavo nessun tipo di fine corsa, e l'alimentazione risultava sinusoidale (addirittura accoppiata con un condensatore in serie).
Ora credo si tratti proprio di un motore ad induzione, asincrono monofase e senza alcun circuito di avvio (alla partenza il senso di rotazione è casuale).
Grazie e buon lavoro.

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di ,

Faso,
è quanto illustrato nel secondo schema di questa pagina

Rispondi

di Faso,

Egr.Professore, In rif.alla domanda del 12-04-2007 di Marcello circa la possibilità di far funzionare un motore da 380V (tensione nominale) alimentandolo con tensione mono 220V, le domando se non sia possibile collegare il motore a triangolo (ammettendo che il motore sia avvolto a 220/380V) ed alimentarlo con la linea 220V mono, fornendogli la terza fase mancante tramite un condensatore di opportuna capacità collegato tra uno dei due fili di alimentazione e il morsetto libero del motore. Questo metodo di alimentazione mi pare si chiami Steinmez o qualcosa del genere.

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di tocchino,

la ringrazio moltissimo professore anche per la tempestività delle sue risposte. Volevo aggiungere altre richieste (forse abuso della sua generosità). Volevo sapere:
1 _ in che senso posso costruirlo da me l'inseguitore solare? E' così semplice? Mi può dare qualche consiglio a riguardo o dare indicazioni su dove reperire informazioni?;
2 _ quanto può costare un motore asincrono da 5 - 6 kw di potenza?
Grazie Stefano

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di ,

1) dipende dall'abitazione. 3 kW per un appartamento normale possono bastare.
2)Dipende dall'elettrodomestico. Se si tratta di un motore da 3 kW un generatore da 3 kW non ce la fa assolutamente a farlo partire. Occore un generatore di almeno 9 kW. Quindi ad esempio, un condizionatore difficilmente parte.
3)No, in generale, per quanto detto al punto precedente.
4)Così subito no. Devo cercare in Internet. Ma è una cosa che puoi fare anche tu.

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di Andrea,

Nella prova a vuoto in quali casi reali (se esistono) la corrente Io del ramo in parallelo la si puo' considerare così piccola da essere trascurata?

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di ,

Sandria,
In questa pagina tra lezioni link e D&R, c'è il massimo che EP è in grado di fornire. Forse, come dice una famosa canzone, "si può dare di più", ma temo che sia insufficiente per le tue esigenze. Quindi, oltre ad approfondite tue ricerche personali di altri siti, posso consigliarti un buon libro di macchine elettriche. Ad esempio quello di Cottignoli della Calderini, oppure il Fitzgerald edito da Franco Angeli, o lo stringato Di Pieri, o l'intramontabile Olivieri-Ravelli.

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di sandria,

vorrei sapere di più sul principio di funzionameto del motore asincrono!!!!!

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di ,

fabio67,
Nota la corrente nominale del motore si sceglie un relè termico il cui campo di regolazione la comprenda, quindi lo si tara, in genere, proprio in base a quella corrente. Esempio: motore trifase P = 11 kW; In=20,9 A. Campo di regolazione della termica 16..25 A; Taratura termica: Ir=20,9 A.

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di fabio67,

Avrei una piccola domanda da porle: come faccio a calcolare la termica di protezione da abbinare a un motore trifase ? grazie

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di Antonio Vullo,

Non riesco a trovare buone informazioni sul funzionamento del motore Asincrono a polo spaccato; quale è il principio di funzionamento? per quale motivo si pratica la spaccatura del polo? quali vantaggi ha rispetto al motore Asincrono monofase? Grazie.

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di ,

Caro Antonio,
non ricordo di essermi imbattuto in testi che spieghino il comportamento della doppia gabbia ricorrendo all'effetto pelle, classico diciamo. Volendo, comunque, si può in effetti dire che si ha un effetto pelle, se ci pensi. All'avviamento la corrente circola praticamente solo nella gabbia esterna poiché essa ha in tale fase una reattanza nettamente inferiore alla gabbia interna. La corrente è quindi concentrata sulla "pelle" del rotore lambita dal traferro.

Ti ringrazio dell'apprezzamento per i miei sforzi. Ci sono molte persone disponibili a dare il loro contributo di conoscenza senza chiedere nulla, se non un grazie per l'eventuale aiuto fornito. Potrei farti un lungo elenco di nomi. Ma ti consiglio di conoscerli attraverso il nostro Forum

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di Antonio Vullo,

Carissimo prof. Martini, le propongo la seguente questione relativa ai principi di funzionamento della macchina asincrona con rotore ad addensamento di corrente ed in particolare su quello a doppia gabbia di scoiattolo: la reattanza di dispersione della gabbia esterna è minore della reattanza di dispersione della gabbia interna in quanto le reattanze di dispersione fanno riferimento al fattore di proporzionalitè tra il flusso disperso e la corrente, ed il flusso disperso della gabbia interna è decisamente "più dentro al ferro" di quanto non lo sia il flusso disperso della gabbia esterna il quale sbocca tutto sul traferro. Quindi la gabbia interna presenta una minore riluttanza rispetto a quella che presenta la gabbia esterna, per cui si ha: Xe < Xi. Domanda: Perché alcuni testi (anche universitari)motivano la differenza "Xe < Xi" citando "l'effetto pelle", che a mio parere non ha nulla a che fare con il fenomeno denunciato? Quale è la motivazione esatta? Voglio ringraziarla personalmente e a nome di tutti i miei colleghi futuri ingegneri, per il tempo che Lei dedica ogni giorno per rispondere a tutte le domande in modo assolutamente esaustivo. Complimenti per l'iniziativa e per il modo in cui ha scelto di sfruttare le potenzialità della comunicazione su internet: divulgare cultura ed informazione. Ancora grazie.

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di giovanna,

Salve ingegnere, ho sostenuto l'esame di elettrotecnica2, ma il mio professore mi ha ripreso, sostenendo che fosse sbagliato il concetto sulla coppia e caratteristica meccanica e per curiositèa lei ho posto la stessa domanda per delucidare il mio concetto ...tutto qui e mi è veramente chiaro, la ringrazio vivamente per la sua disponibilitè.

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di ,

Giovanna,
non ho capito, anche perché non l'hai detto, su che cosa non era d'accordo il tuo professore. Quale semplice discorso?In che senso glielo hai riportato casualmente?

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di giovanna,

Egregio ingegnere, gli posto queste semplici domande solo perché il mio semplice professore me le ha chieste, e casualmente gli portato il suo semplice discorso ma lui non era d'accordo! La ringrazio per la sua spiegazione e per la sua disponibilità

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di ,

Giovanna,
le tue sono domande veramente sorprendenti. Quando arrivano di questo tipo c'è sempre il dubbio che si tratti di una burla. Va be' che dagli studenti se ne sentono di tutti i colori, tanto che spesso li ho pensati dei veri artisti per la fantasia e l'originalità dell'errore. Comunque...

1)Che significato può mai avere che la coppia massima si verifica ad uno scorrimento s=R/X? Mi sembra che non ci sia nulla da spiegare. Se ti dicono che andando dalla tua casa al centro del paese che dista 2 km, a 300 metri dal centro c'è una curva a sinistra, che significato può avere? Nel caso del motore aumentando lo scorrimento a partire da scorrimento nullo, la coppia cresce fino a raggiungere un valore massimo, che si verifica, per quel motore che ha quella R e quella X, per valore lo scorrimento che vale R/X. Non ho fatto altro che togliere il punto di domanda alla tua domanda, ma non so spiegartelo meglio di così.

2)Perché è meglio che funzioni in zona stabile? Scusa, ma che te ne faresti di un motore che, invece di continuare a girare se gli chiedi uno sforzo leggermente maggiore, si blocca immediatamente? Questo è quello che succede in zona instabile. Pensa all'aggettivo. Preferisci un televisore che non mantiene il canale impostato e fa autozapping casuale (=instabile) o un televisore che mantiene il canale impostato (=stabile)? Preferisci usare un'automobile che mantiene la direzione che imposti con il volante (=stabile) o un'automobile che fa curve a piacere(=instabile)? Puoi sbizzarrirti anche tu, penso, con altri esempi.

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di giovanna,

Egregio ing. Volevo semplicemente chiederle:nella caratteristica meccanica coppia-velocità,lo scorrimento varia da 1(rotore bloccato e la coppia si chiama coppia di stallo:coppia a velocità nulla)fino a 0(nr=ns la coppia è zero)ma ora il valore max della coppia si ottiene per uno scorrimento che è pari al rapporto della resistenza rotorica e reattanza di dispersione rotorica,mi scusi cosa significa?Non solo volevo anche chiederle perchè faccio funzionare il mio motore nel tratto di funzionamento stabile?Quali sono i principali vantaggi rispetto al tratto di funzionamento instabile?La RINGRAZIO

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di ,

Certo, Francesco: si acquista un inverter con ingresso monofase ed uscita trifase come ad esempio questi

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di FRANCESCO,

SON UN ING. AVENDO UN MOTORE A 380 V VOLEVO SAPERE SE ERA POSSIBILE TROVARE UN INVERTER CHE POSSO ALIMENTARE A 220V E CONTROLLARE IN USCITA IL MIO MOTORE A 380V. SPERO IN UNA VOSTRO AIUTO CARO PROF CORDIALI SALUTI

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di Domenico,

Egr. Ing.
Vorrei porre i 2 seguenti quesiti:
1)Come viene modellizzata una macchina asincrona per il calcolo delle correnti di cortocircuito in una rete elettrica.
2)Cosa cambia se la macchina fosse collegata alla rete tramite in convertitore? Grazie

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di bianco,

Non potendo stabilire un contatto con il produttore di una pompa, devo riuscire a risalire ai dati della pompa avendo solo i dati di targa del motore elettrico monofase asincrono ad essa collegata . Come si può procedere al calcolo ?
Complimenti per il sito e ringrazio per l'eventuale risposta

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di ,

Ce n'è uno solo: variare la frequenza.

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di ANONIMO,

Salve prof, volevo chiederle quali sono i possibili metodi per far variare la velocità del motore asincrono per una assegnata coppia di carico?

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di ,

giovy,
Se il rotore è avvolto, con opportuna resistenza in serie all'avvolgimento rotorico, si ottiene all'avviamento la coppia massima.
Se il rotore è a gabbia, la coppia di avviamento si può modificare solo modificando la tensione di alimentazione in valore e frequenza, quindi ad esempio con un inverter

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di giovy,

Egregio prof. Volevo chiederle :quali sono i metodi per aumentare la coppia di spunto nei motori asincroni trifase?

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di ,

Fabio:
1)E' anche logico che debba essere fatto funzionare, nei limiti del possibile, alla potenza nominale. Almeno fa il lavoro per cui lo si è acquistato. Altrimenti è come aver acquistato un fuoristrada per andare in centro. C'è chi lo fa, lo so, ma è lo stesso che acquista un motore elettrico per farlo lavorare sempre a vuoto. Ad ogni modo il rendimento ed il fattore di potenza sono più elevati tra l'altro proprio quando il carico è dell'ordine di grandezza del carico nominale.
2)Il problema è l'elevata corrente di avviamento, quindi spesso a volte si rende necessario partire a tensione ridotta (autotrasformatore, stella-triangolo, soft-start). Ma spesso, se alimentato da rete e non da gruppo elettrogeno, sono provvedimenti che si possono evitare e può andare benissimo l'inserzione diretta con un corretto dimensionamento della linea.
3) La regolazione della velocità, quella vera, si fa variando la frequenza di alimentazione mediante inverter. In proposito puoi leggere questo articolo

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di ,

No, Andrea, il condensatore crea la coppia di avviamento, più o meno elevata, ma non varia la coppia a regime. In genere va disinserito.

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di Fabio,

Egregio Ing. Martini, senza recarle disturbo, volevo chiederle alcune domande per preparare la tesi di elettronica. Mi basterebbero poche righe per ogni domanda.
1)Perché un motore asincrono è bene che lavori a pieno carico.
2)Quali sono e come si risolvono i problemi di avviamento di un motore asincrono.
3)Regolazione della velocità di un motore asincrono.
Aspetto Sue risposte. Grazie

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di studente ITIS,

Grazie mille!!! cmq questo progetto è per scuola... e devo solo applicarlo su carta, non devo comprare l'impianto... grazie cmq dei consigli.

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di ,

Non è un quesito quello che poni. E' un progetto con specifiche praticamente inesistenti. Più che dirti che devi progettare un inverter controllato dal segnale che arriva dal trasduttore di velocità non riesco. Un inverter del genere non è un progetto alla portata di uno studente ITIS. Al massimo lo puoi acquistare. Uno schema a blocchi è quello di figura. Come vedi devi convertire la trifase a 50 Hz in continua, quindi la continua in trifase a frequenza variabile. Il segnale proveniente dall'encoder ottico, che misura la velocità reale del motore, viene mandato al regolatore che lo confronta con la velocità impostata e genera il segnale per alimentare alla frequenza corretta il motore.

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di Studente ITIS,

Caro ingegnere tranquillizzami allora e ponimi la soluzione a questo quesito... sempre se lo sai... io non lo sò o almeno mi ci stò scervellando... e sui libri non riesco a trovare nulla che mi aiuti concretamente! ti prego aiutami... ps: bel sito... è tutto spiegato alla perfezione!

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di ,

Caro studente ITIS, tranquillizzati. Realizzare quanto dici è in realtà molto più complicato di quel che pensi. Non è di sicuro in questa sede che il problema può essere affrontato.

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di Studente ITIS,

Scusatemi vi pongo un quesito: "Un motore asincrono trifase produce, a velocitè costante, una coppia sull'asse a carico variabile. Tramite un'accoppiatore ottico si genera un segnale impulsivo proporzionale alle velocita di rotazione Wo (omega zero) dell'asse. Realizzare un sistema di controllo della velocità del motore". Vi prego aiutatemi... ci sto diventando pazzo... e sicuramente è molto più semplice di quanto penso... GRAZIE...

Rispondi

di ,

Non esiste "l'asse magnetico" di una macchina trifase. Esistono semmai gli assi magnetici dei campi prodotti da un singolo avvolgimento, tanti quanti sono i poli per cui è costruito. Esistono parimenti gli assi magnetici del campo rotante risultante dai tre avvolgimenti percorsi da correnti trifase, anche in questo uguali al numero di poli per i quali ogni avvolgimento è costruito. I primi sono fissi rispetto allo statore; i secondi ruotano alla velocità di sincronismo. Ricordo poi che per asse magnetico si intende la direzione secondo la quale il campo magnetico raggiunge i valori massimi

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di Equazione di Maxuell,

Salve ingegnere.
Avrei bisogno di chiederle cosa è l'asse magnetico della macchina asincrona trifase.
Grazie Anticipatamente.
P.S. Il sito è utilissimo e ben fatto. Complimenti.

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di Stefano,

Grazie per la tempestiva risposta! Spero vada bene. Un Grazie anche dai miei "colleghi" di progetto!

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di ,

La potenza disponibile è una cosa, quella effettivamente in gioco un'altra. Una potenza disponibile di 20 kW non è una potenza effettiva obbligata. Il motore erogherà la potenza che il carico richiede. Non è così solo per il motore. Se un generatore elettrico è in grado di fornire 10 kW e gli si collega una lampadina da 60 W, il generatore erogherà 60 W e non riverserà tutti i suoi 10000 possibili sulla lampada. Se un motore può erogare una potenza disponibile maggiore di quella richiesta normalmente dal carico, è tra l'altro cosa sensata: melius abundare quam deficere, dicevano i latini.

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di Stefano,

Salve Ing. Martini! Sono un aspirante ing.meccanico alle prese con il progetto di un riduttore che deve fornire in uscita una potenza di 20 kW a 1000 rpm. Devo quindi scegliere un motore elettrico asincrono in ingresso al riduttore tale da fornire la potenza necessaria. Per farla breve a causa dei rendimenti devo scegliere un motore da 30kW da catalogo (ho scelto un SEIPEE 30kW trifase 2 poli). Così facendo ho però all'utilizzatore una potenza maggiore di 20kW! La mia domanda è: "Come mi devo comportare per il dimensionamento?" Il motore si adatterà per far funzionare il mio utilizzatore a 20 kW o no? Grazie per la disponibilità e complimenti per l'articolo.

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di Enea,

Buongiorno Ingegnere. Ho sentito parlare di generatori asincroni a doppia alimentazione (DFIG) utilizzati soprattutto nei sistemi di generazione eolica. Non ho ben capito però il loro funzionamento a riguardo dei flussi di potenza, della potenza di scorrimento recuperata ecc. Com'è possibile che possono fungere da generatori pur lavorando a velocità subsincrone? Grazie

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di Marcello,

come faccio modificare la tensione di alimentazione di un motore che funziona a 380 con la tensione 220 monofase ( aggiungendo un condensatore sulla terza fase ?

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di Valentino,

Egregio Professore, una domanda che esula dall'aspetto scientifico: Lei sa se in Campania c'è qualche azienda che costruisce motori asincroni? La ringrazio e mi scuso dell'intrusione "imprenditoriale". Valentino Alaia

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di ,

Se è un alternatore non cambia nulla.

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di Stefano M.,

Egr. Ing ho da porle un semplice quesito di ordine pratico: se inverto il senso di rotazione di un alternatore di un autoveicolo funziona ugualmente o necessita di qualche accorgimento? Grazie Mille

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di Fabio Collovati,

Buonasera ing. Martini, relativamente al tipo di servizio del motore asincrono trifase, si puo' considerare un motore dichiarato S1 100% (servizio continuo) praticamente uguale ad uno S6-40% ad esempio (servizio intermittente) ma di potenza dichiarata maggiore? Cioe' esiste una classificazione che dica che un motore S1 puo' essere considerato S1+3/5 S1=S6?

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di matteo,

salve signor Zeno mi sto preparando per l esame di stato vorrei chiederle ma in un motore asincrono trifase a che cosa corrisponde la sigla H=m grezie signor zeno
....
signor zeno sono matteo vorrei sapere cosa corrisponde il dato di targa del motore asincrono Q=m^3/h 2-8

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di ,

La corrente a vuoto di un asincrono è percentualmente molto più elevata, rispetto alla corrente nominale, della corrente a vuoto di un trasformatore per la presenza del traferro. Generalmente però si hanno valori del 30..40%. Una I0=6 A è in effetti il doppio di quello che ci si potrebbe anche aspettare per una In=9 A, ma se la misura è corretta, quella è. Significa che il motore ha un traferro elevato con ogni probabilità oppure che i cuscinetti hanno dei problemi per cui lo scorrimento è eccessivo.

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di Paolo,

E' normale che un motore asincrono a 220V, 50Hz, 2,2kW (9,3A) assorba nel funzionamento a vuoto (motore senza niente attaccato) ben 6A? A me sembra una follia, ma il valore di 6A è stato rilevato sperimentalmente. Grazie.

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di Fabio Collovati,

grazie ing. Martini per la Sua risposta.

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di ,

Qui ci sono

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di francesco,

può dirmi i vari modi per avviare un mat

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di ,

Le resistenze di dissipazione possono essere inserite da un relè direzionale (codice 32). Non saprei che pubblicazioni suggerire. Sono nozioni che si possono dedurre da testi di trasmissione dell'energia e ce ne sono tanti. Inoltre Electroportal è nato per rispondere alle domande dei visitatori, non per indicare loro la strada per allontanarli ;). Piuttosto partecipa al Forum. Ci sono molte più possibilità di incontrare magari chi ha affrontato e risolto gli stessi problemi.

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di ,

Il ritorno di potenza si manifesta come un aumento della velocità, quindi un aumento della frequenza del generatore. Questo è visto come una diminuzione della richiesta di potenza da parte del gruppo elettrogeno. Il sistema di controllo adeguerà di conseguenza il flusso del carburante, assestandosi al nuovo equilibrio. Il concetto fondamentale da tener sempre presente è che a regime la potenza immessa nel sistema è uguale a quella uscente, comprendendo in questa anche le perdite, oltre a tutti gli altri carichi alimentati dal generatore. La situazione di equilibrio , al variare della potenza uscente ed entrante si trova a velocitè diverse.

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di Fabio Collovati,

Grazie Ing della risposta, e mi scuso delle imprecisioni nella domanda. Mi saprebbe dire per cortesia come trovare la velocita' del rotore trascinato (in che percentuale o fino a che valore aumenta oltre la velocita' di targa del motore) e cosa succede alla rete di alimentazione, considerando questa non come rete tradizionali ma alimentata da un D/generatore? Capita infatti che le potenze inverse dichiarate siano anche il 70% della potenza di targa del motore, quindi notevoli, ma come rappresentare queste potenze nel bilancio elettrico della rete/impianto?

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di ,

La velocità di sincronismo è sempre la stessa imposta dalla frequenza della rete di alimentazione, oltre che dal numero di poli dell'avvolgimento.

La velocità del rotore invece è diversa.

E' minore se il motore sta funzionando come motore, cioè se la potenza attiva fluisce dalla rete elettrica al carico meccanico. In tal caso il carico collegato all'albero esercita una coppia frenante, cioè contraria al moto, mentre la coppia elettromagnetica è la coppia motrice, concorde con la velocità di rotazione.

Se però il carico collegato all'albero, esercita una coppia motrice, cioè concorde con il moto, come nel caso di un peso in discesa, l'albero, soggetto alla coppia motrice sia della rete che del carico, accelera, quindi aumenta la sua velocità e supera la velocità di sincronismo. A questo punto però la coppia elettromagnetica non è più motrice ma diventa resistente, perché il campo magnetico rotante mantiene, imperterrito, la sua velocità di sincronismo. L'albero allora non aumenta indefinitamente la sua velocità, ma raggiunge quella velocità a cui la coppia elettromagnetica resistente diventa uguale alla coppia motrice meccanica. E' una velocità dunque superiore a quella di sincronismo, cui corrisponde uno scorrimento negativo (non positivo).

Ciò che cambia nelle relazioni tra corrente e tensione ai morsetti del motore è la fase.
Nel funzionamento come motore lo sfasamento tra tensione e corrente è inferiore ai 90 gradi elettrici (compreso tra 0 e 90°, ritardo della corrente rispetto alla tensione), se si adotta la convenzione di utilizzatore, come in genere si fa, avendo a che fare con un dispositivo che è fondamentalmente un utilizzatore.
Nel funzionamento come generatore invece lo sfasamento della corrente rispetto alla tensione, sempre considerando la convenzione di utilizzatore, è superiore a 90 gradi elettrici (compreso tra 0 e 1 80°).

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di Fabio Collovati,

Egregio ingegnere, occupandomi di gru mi imbatto spesso nel concetto di reverse power, generata facendo scendere il carico. Fisicamente cosa succede?

Mi scuso ing, forse ho posto la domanda in modo inappropriato: volevo sapere quando si dice potenza inversa (o rigenerazione) che cosa succede nel motore asincrono trascinato dal carico; leggendo i suoi post sul funzionamento come generatore Lei dice che fornendo potenza meccanica (carico in discesa) la macchina elettrica inverte il suo funzionamento, ma ai capi del motore cosa succede ai valori di tensione e corrente? Lo scorrimento dovrebbe diventare positivo, cioe' la macchina accelerare oltre la velocita' nominale, ma puo' questa superare la velocita' di sincronismo? La ringrazio per la risposta e vi faccio i complimenti per il sito e la Sua pazienza.

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di Luigi Milano,

Egr.Ing. per favore vorrei chiedere se tutti i motori ad induzone monofase necessitano del condensatore e quale libro di studio mi puo' consigliare?grazie e buona giornata

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di luigi milano,

facendo funzionare meccanicamente un motore ad induzione che tipo di corrente elettrica genera ? Alternata ?

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di Davide,

Se un motore associato ad una pompa gira a vuoto (ovvero il carico del circuito idraulico è pressochè nullo), brucia?

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di ,

Se la corrente nominale che può transitare in linea è di 40 A non c'è alcun motivo di tarare la termica che controlla la corrente di linea a 23 A. Bisogna leggere bene le istruzioni del quadro di avviamento. I 23 A, che son 40/1,73, corrispondono proprio alla corrente che c'è negli avvolgimenti del motore quando questi sono collegati a triangolo ed in linea c'è la corrente di 40 A, cioè la corrente nominale di ogni avvolgimento. Non ha senso tarare a 23 A con collegamento a triangolo, a meno che non si intenda ridurre del 42% la potenza del motore.

Per quel che riguarda potenza elettrica e potenza meccanica, a regime queste sono uguali, se escludiamo le perdite. Per trovare la corrente occorre conoscere la caratteristica meccanica della pompa, intersecarla con quella del motore con il collegamento scelto. Si trova in tal modo la velocità di regime, quindi la coppia richiesta dalla pompa, quindi la potenza meccanica che divisa per il rendimento del motore deve essere uguagliata a 1,73*U*I*cosfì. Da questa equaglianza si trova la corrente.

PS:

Non è ad ogni modo una discussione da continuare in queste note. C'è un forum apposito nel sito

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di Paolo,

Allora la questione è questa: Il quadro elettrico di avviamento fornito dalla casa costruttrice fornisce i seguenti dati:
P= 18 KW In=36-40A Ith= 21-23A
Cioè il TA posto sulla linea fa intervenire la protezione a 23A. Il suo discorso dello scorrimento è verissimo, com'è altrettanto vero che la coppia è tripla nel triangolo rispetto allo stella, ma la potenza oltre che meccanica C x omega è anche V x I cosfi, assodata la potenza richiesta che differenza avrei nel collegarlo a stella o a triangolo circa la corrente assorbita? Il discorso dello scorrimento è giusto ma la questione è sempre correlata cioè riduco la velocità e aumenta la corrente ...

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di ,

Collegato a stella può senz'altro assorbire più corrente, ma non per il fatto che nel collegamento a triangolo la corrente di linea sia minore di radice di tre volte, ma per il fatto che a stella la coppia erogata è tre volte minore che quella che si ha con il collegamento a triangolo. Aumenta allora lo scorrimento, cioè la differenza di velocità tra il campo rotante imposto dalla frequenza di alimentazione e l'effettiva velocità del rotore. Aumentando lo scorrimento aumenta la corrente. Cioè l'impedenza del motore asincrono non è una costante ma è funzione dello scorrimento che diminuisce quando lo scorrimento aumenta.

Se, ad esempio, lo scorrimento a triangolo è del 3%, con un'assorbimento di corrente di 27 A, a stella, se lo scorrimento rimanesse immutato, quindi se l'impedenza del motore fosse una costante, la corrente sarebbe di 9 A. In realtà lo scorrimento aumenta di 4 volte e con esso la corrente che diventa 36 A.

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di Paolo,

Il quesito è questo: Un motore da 18 Kw asservito ad una pompa quale corrente dovrebbe aasorbire se collegato a triangolo e quale se collegato a stella ammesso che riesca a fornire sempre la stessa potenza fissata dal circuito idraulico? Per me a triangolo assorbe una corrente di linea 1,73 volte minore, in quanto avendo tensione 1,73 volte superiore a pari potenza serve una corrente inferiore di 1,73. Cioè con collegamento a stella assorbirebbe 40A mentre a triangolo 40/1,73=23A circa per cui collegando a regime quel motore a stella potrebbe anche rovinare l'isolante per sovraccorente

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di ,

Paolo,
Trovo confusa la domanda. Non capisco se si riferisce a qualcosa che è detto nella pagina o se è un altro tipo di confusione. Ad ogni modo nel passaggio da stella a triangolo la corrente di linea non si riduce ma triplica.

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di Paolo,

Mi pare ci sia un pò di confusione circa le variazioni tra potenze, correnti etc.. nel passaggio dal collegamento a stella a quello triangolo di un motore asincrono trifase calettato su una pompa. Quesito: Motore 20 Kw avviamento stella triangolo, In= 40A, protezione termica Ith=23A??? Risposta: ... potenza costante (V x I x cofi) ..... aumento di 1,73 della tensione col passaggio a triangolo, riduzione di 1,73 della corrente di linea ... vero?

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di ,

No, Antonio, io sono solo in grado di spiegarti che non è vero.

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di Antonio,

egregio Prof.Martini mi spiega gentilmente perchè in un motore asincrono trifase la potenza persa per effetto joule nell'avvolgimento rotorico è uguale a quella persa nell'avvolgimento statorico moltiplicata per lo scorrimento? grazie e saluti

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di Luca,

la ringrazio lo stesso! mi documenterò di più cercando in questo sito

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di ,

Luca,
Più che risponderti di leggere questa pagina dall'inizio non posso fare perché ridirei le stesse cose, e tre righe non mi sarebbero sufficienti.
Bisogna avere un po' di pazienza e leggerne qualcuna in più.
Non tutti hanno il dono di una sintesi perfetta e pochissimi possiedono quella che tu desideri, ammesso che esista.
La sintesi estrema inoltre, rappresentata dalle equazioni matematiche, è compresa ed apprezzata da chi ha faticato parecchio per capire.

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di Luca,

Caro ingegnere, frequento un istituto tecnico industriale. il prof ha da poco spiegato i M.A.T. ma non ho capito molto. Potrebbe in tre righe riassumermi il funzionemento del M.A.T.? La ringrazio

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di ,

Nel testo della lezione, precisamente qui, oppure qui(frasi che iniziano con "Affinché") c'è la risposta alla tua domanda, Domenico. Una coppia resistente, per quanto piccoli possano essere gli attriti esiste sempre.

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di Domenico,

Perché lo Scorrimento in un motore asincrono trifase non può mai annullarsi?

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di Marco,

Grazie ingegnere... ha toccato di fino ;-)

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di ,

Ecco due spiegazioni per Marco:

1)

Per la legge di Lenz negli avvolgimenti di statore deve nascere una corrente di reazione che annulla il flusso prodotto dalla corrente di rotore. L'annullamento può avvenire se il campo di reazione di statore e quello di rotore sono fissi oltre con poli omonimi affacciati. Ciò significa che, indipendentemente dalla velocità del rotore il campo prodotto dalle sue correnti produce una campo che ruota, rispetto allo statore, alla stessa velocità di quello prodotto dalle correnti di statore.

2)

La relazione che lega un campo magnetico rotante alla frequenza delle correnti negli avvolgimenti che lo produce o che esso produce negli avvolgimenti è di proporzionalità f=k*n dove n è la velocità del campo rispetto all'avvolgimento considerato e k è una costante che dipende sostanzialmente dal numero di poli magnetici degli avvolgimenti.

Se indichiamo con n la velocità del rotore e con n0 la velocità del campo prodotta dalle correnti di statore rispetto al rotore, la frequenza delle correnti indotta nel rotore, che dipende dalla velocità relativa del campo rotante di statore rispetto al rotore sarà data da fr = k*(n0 - n). Queste correnti a loro volta producono un campo che ruota rispetto al rotore alla velocità n' = fr / k. La velocità di questo campo rispetto allo statore è n'' = n' + n = fr / k + n = n0 - n + n = n0 , cioè identica a quella delle correnti di statore.

Rispondi

di ,

Stefano_M
non è possibile con una semplice misura della potenza assorbita (o della corrente) risalire con precisione alla velocità effettiva. Occorre un trasduttore di velocità. La potenza come la coppia non varia linearmente con la velocità. Quello che si può dire è che nella zona di funzionamento stabile, quindi per scorrimenti piccoli, da poco meno della velocità nominale alla velocità di sincronismo la variazione di coppia e di potenza abbastanza proporzionalmente alla variazione di velocità. Quindi un calcolo per conoscere approssimativamente la velocità del motore in quella zona lo si potrebbe fare. Bisogna quindi sapere le esigenze di precisione necessarie ed il campo di velocità che occorre controllare. Consiglio ad ogni modo di postare il problema sul forum di Azionamenti di potenza per avere idee più pratiche sulla misura della velocità di rotazione.

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di Marco,

Gentile Ing. Martini,
non ho capito il motivo per il quale il campo magnetico rotante dovuto alle correnti negli avvolgimenti di statore e il campo magnetico dovuto alle correnti indotte sui conduttori di rotore ruotano alla stessa velocità angolare.

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di Stefano_M,

Salve ing Martini, secondo lei è possibile rilevare il numero di giri con cui ruota l'albero del motore elettrico nota la potenza elettrica assorbita?Io ritenevo che vi fosse una relazione lineare perchè partivo dal fatto che il motore sviluppa una coppia costante quindi al variare della potenza assorbita varia il numero di giri e alla base della relazione C=P/w (dove P=potenza elettrica assorbita dal motore mentre w = velocità angolare)essendo w=2π*f*n dove n è il numero di giri dell'albero. Questa relazione è quindi lineare però solo se effettivamente la coppia rimane costante cosa che mi sfugge.

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di lele,

molto ben fatto, completo, anche se talora un po' sintetico. Auspicabile qualche esempio in più, se possibile.

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di Stefano_M,

Salve ing Martini,
avrei bisogno di una sua consulenza, innanzitutto complimenti per il sito, fatto veramente bene. Io ho un'applicazione in cui vi è un motore elettrico monofase asincrono. Questo viene comandato con una scheda elettronica che regola la potenza assorbita dal motore attraverso un "taglio di fase". Abbiamo un problema legato però alla misura del numero di giri del motore che non riusciamo infatti conoscere...secondo lei la correlazione tra potenza assorbita e numero di giri del motore è di tipo lineare?

Rispondi

di ,

per MarcoD

Si deve determinare il circuito equivalente mediate i dati delle prove a vuoto ed in cortocircuito. Quindi si calcola l'impedenza equivalente il cui argomento è l'angolo il cui coseno è il fattore di potenza. Graficamente si può procedere tracciando il diagramma circolare della macchina.

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di MarcoD,

Buonasera, volevo cortesemente chiedere come è possibile calcolare il fattore di potenza di una macchina asincrona per funzionamenti diversi da quello nominale. Molte grazie, distinti saluti

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di GIUSEPPE DA PADOVA,

VOLEVO SAPERE SE DA UNA LINEA MONOFASE E POSSIBILE RICAVARNE UNA TRIFASE... SE SI COME?

Rispondi

di ,

marco basta scambiare due fili dell'alimentazione tra loro.

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di marco,

buona sera ingegnere. mi chiedevo se poteva spigarmi come posso invertire il senso di marcia in un motore asincrono TRIFASE.. grazie mille

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di ,

per Giancarlo
Il motore monofase non ha un univoco senso di rotazione, ma ruota nel senso che gli è impresso dalla coppia di avviamento. Potrebbe allora succedere che una volta fermo, l'energia cinetica dell'organo movimentato non ancora completamente annullata, faccia sì che la coppia resistente per il precedente senso di rotazione, diventi una coppia di avviamento per l'opposto.

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di Giancarlo,

salve! Volevo sottoporle un fenomeno che mi è capitato durante l'utilizzo di una macchina azionata da un piccolo motore asincrono monofase (220 V): quando il motore è andato sotto sforzo, non riuscendo più a movimentare gli organi della trasmissione (per via di una resistenza meccanica eccessiva), lo stesso motore ha invertito il proprio senso di rotazione. Sono curioso di sapere come si spiega questo fenomeno. Grazie mille! Cordiali saluti Giancarlo

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di Adamo,

Egr. ing. Martini, vorrei sottoporle il ragionamento (che comunque tra le righe è gia compreso nella sua trattazione), basato anche su quanto appreso dai libri e da questo sito, che ho fatto per spiegarmi, nel funzionamento come generatore, perchè sia necessario che la velocità di rotazione del rotore sia ipersincrona.

Supponiamo, nel funzionamento come motore, che il campo di statore ruoti, in senso orario, ad una velocità n e il rotore, sempre in senso orario, ad una velocità n1<n.

Il rotore, rispetto al campo di statore, ruota quindi in senso opposto, cioè antiorario, ad una velocità n-n1.

Supponiamo ora che l'induzione sia rivolta dall'alto verso il basso del foglio.

Ora mediante la regola della mano dx con: pollice= velocità tangenziale del conduttore (rivolta verso sx rispetto al lettore); indice=induzione (rivolta verso il basso del foglio); medio= corrente, si ottiene che il verso della corrente è uscente dal foglio.

Ora, con la regola della mano sx: pollice=forza; indice=induzione; medio=corrente; si ottiene che la forza è rivolta verso dx, cioè imprime una rotazione oraria, che è ciò che ci si aspettava. Supponiamo che in queste condizioni, la corrente allo statore sia entrante nel foglio e diciamo che sia assorbita.

Ora, nel funzionamento come generatore, il rotore ruota in senso orario ad una velocità n1>n, quindi il rotore, ruota rispetto al campo di statore, nello stesso senso con una velocità n1-n, di conseguenza la velocità tangenziale del conduttore è rivolta verso dx.

Ne viene dunque che, per la regola della mano dx, la corrente indotta negli avvolgimenti di rotore è entrante nel foglio, dualmente a quello che accadeva prima la corrente richiamata al primario sarà allora uscente dal foglio e quindi erogata.

Che in un caso sia assorbita oppure erogata può essere definito, in maniera un po' più rigorosa, ammettendo che nel funzionamento come motore l'unica energia entrante è quella fornita dalla rete e quindi la corrente sarà effettivamente assorbita.

Tutto ciò che ho scritto è in primo luogo per avere un suo riscontro se il mio ragionamento "fila" e sia corretto o meno e, nel caso sia corretto, offrire, magari, un ulteriore punto di vista al lettore.

Grazie e complimenti per il sito.

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di luca,

Salve..in che termini posso confrontare un motore diesel ed un motore asincrono? Se avessi una macchina messa in moto da un trattore da 90 Kw attraverso il giunto cardanico (540 g/1') - come posso valutare il dimensionamento di un motore asincrono al posto del trattore?

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di ,

Per Nicola

1)Alternata significa non "variabile tra 0 ed un max", ma grandezza periodica con valore medio nel periodo nullo.

2) L'induttore genera nell'indotto una tensione e nell'indotto chiuso circola una corrente che si oppone alla causa che l'ha prodotta, quindi di crea un campo opposto a quello induttore. E allora tu continui: quindi genera una corrente nell'induttore che si oppone al campo magnetico dell'indotto generando a sua volta nell'indotto una corrente che si oppone ...e prosegui all'infinito come in un gioco di specchi. La legge di Lenz è il principo di azione e reazione elettromagnetico. Ad un'azione corrisponde una reazione uguale e contraria. Ma non è che si proceda all'infinito: la reazione corrisponde ad un'azione che provova una reazione che annulla la reazione-azione e così via. L'azione provoca una reazione che ristabilisce la situazione di equilibrio preesistente. Se premo una mano sul muro, il muro reagisce con una forza uguale e contraria, deformandosi un pochino, che ristabilisce l'equilibrio. E la cosa finisce lì. In entrambi i casi si deve intendere che un'azione che agisce su un sistema fa reagire il sistema in modo che esso si assesta in una nuova situazione di equilibrio nella quale la reazione del sistema è uguale e contraria all'azione agente su di esso. Nel caso di due circuiti accoppiati l'azione agente è la tensione del generatore che alimenta uno dei due circuiti. Consideriamo dapprima il solo circuito alimentato. La tensione è equilibrata dalla caduta ohmica e dalla tensione prodotta dalla variazione del flusso magnetico concatenato. Se per semplicità consideriamo nulla la resistenza, la tensione applicata è equilibrata esattamente dalla tensione prodotta dal flusso. Se ora accoppiamo magneticamente il secondo circuito mentre manteniamo alimentato il primo e se nel secondo circuito può circolare una corrente, la situazione di equilibrio tra la tensione applicata e la fem indotta deve rimanere inalterata. Poiché la corrente indotta nel circuito accoppiato indebolisce in realtà il flusso, affinché questo rimanga costante in modo da poter fare equilibrio alla tensione applicata, nel circuito induttore si sviluppa una corrente di reazione che annulla effettivamente l'azione smagnetizzante del secondo circuito. In questo modo l'equilibrio è ristabilito e non si va avanti all'infinito. L'entità della corrente di reazione dipende dal grado di accoppiamento e dal rapporto tra le spire dei due avvolgimenti. E' la teoria del trasformatore

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di Nicola,

vorrei capire bene un aspetto basilare: un induttore alimentato a corrente alternata (alternata si intende ad esempio fra zero e un max?)genera un campo magn. variabile. se accostiamo ad esempio un solenoide collegato ad un circuito, sul solenoide il campo magnetico induttore genera una fem che da luogo ad una corrente variabile tale da generare un campo magnetico che si oppone a quello che lo ha generato. questo campo magnetico indotto induce a sua volta nell' induttore e quindi nel circuito primario una corrente di richiamo che si oppone all'effetto del campo magnetico indotto?? cosa succederebbe senza corrente di richiamo per assurdo? che entità ha la corrente di richiamo? il campo magnetico indotto provocherebbe sul c. magn. induttore un effetto tale per cui non c'è transito di corrente??

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di ,

per geniazza
La coppia è potenza meccanica diviso velocità angolare. Quindi conoscendo solo la potenza non è matematico calcolare la coppia. Devi conoscere anche la velocità. Quello a cui tu forse stai pensando è il calcolo della coppia nominale che è una coppia del motore: quella nominale che si ha alla velocità nominale quando la potennza meccanica erogata è quella nominale.

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di geniazza,

Salve ma ..io non ho capito ancora una cosa è matematico che sapendo la potenza di un motore asincrono se ne ricavi automaticamente la coppia????il valore di coppia non dipende dal numero di giri????

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di ,

Sul generatore asincrono in isola leggi questa risposta

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di Bruno,

Ho visto dispositivi in grado di trasformare qualsiasi motore asincrono (quindi anche a gabbia) in generatore. Come fanno?

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di ,

Sì. Basta che il sincrono fornisca la corretta potenza reattiva

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di Renato Zanette,

Buongiorno ingegnere, avrei la seguente domanda da porle. Il motore asincrono può funzionare da generatore in parallelo alla rete: secondo Lei potrebbe funzionare in parallelo a un solo generatore sincrono supponiamo della stessa potenza?

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di ,

Ottieni che la coppia massima diventa 1/3. Il punto di funzionamento a regime si avrà ad una velocità inferiore, quindi la portata della pompa diminuirà. Per sapere come e di quanto occorre conoscere la caratteristica della pompa. Cosa comporti questo, dipende da come deve essere il corretto funzionamento della macchina operatrice.

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di Alessandro,

Buongiorno ing.vorrei chiarimenti in merito a: ho un motore che riporta di targa collegamento a triangolo 380V, se lo collego a stella a parità di tensione cosa ottengo? perdita di potenza...altro. Se tutto questo avviene trainando una pompa verticale rischio di compromettere la tenuta perchè non la raffreddo abbastanza? Attendo gentilmente notizie, grazie e distinti saluti.

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di ,

Dipende dal valore di tensione che produrrà l'inverter. Se arriverai a 690 V lo collegherai a stella, se a 400 V, a triangolo.

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di antonio,

salve ho un motore sulla cui etichetta c'è scritto 400d 690y. quindi se non erro 400v a triangolo e 690 a stella. ma se devo collegarlo ad un inverter come lo devo collegare a stella o triangolo? grazie

Rispondi

di ,

Il principio è sempre lo stesso: il principio del generatore elettromagnetico. Cioè conduttori messi in movimento meccanicamente in un campo magnetico. L'energia per sostenere il campo magnetico è fornita, nel caso del generatore in isola, dai condensatori che scaricandosi sugli avvolgimenti di statore consentono a questi di produrre il campo. E quando essi si sono scaricati permettendo la produzione del campo, quest'ultimo si estingue ma ricaricando i condensatori. Ed il ciclo continua.

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di Andrea,

Buona sera ing.Zeno, ho letto tutto l'articolo, compresi i link. La mia domanda e' a proposito del m.a.t. usato come generatore.Su questo articolo e' stato piu' volte scritto che facendo girare l'albero motore e collegando dei condensatori a triangolo sui morsetti del motore, ottengo tensione e corrente (quindi una potenza) elettrica. Immaginando di vedere il rotore girare, vedo degli avvolgimenti di rame attorno a una gabbia di ferro chiusi in corto circuito. Tutto intorno, lo statore, ossia avvolgimenti di rame attorno ad un supporto ferroso, che terminano su una morsettiera. Non vedo quale sia il principio o la legge attraverso la quale fornendo potenza meccanica ottengo potenza elettrica. Credo che non sia mai stato considerato qualche elemento macroscopicamente ovvio, in quanto tale. Grazie per l'attenzione.

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di ,

Per Giuseppe
sarebbe meglio postare la domanda nel Forum. Ad ogni modo detta così è troppo generica, non si può certo argomentare una risposta. Tra l'altro: cosa c'entrano i magneti permanenti con il motore asincrono?

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di Giuseppe da varese,

Complimenti per il sito..ecco la mia domanda:in un impianto di estrusione ho accoppiato un motore asincrono da 90V 1/2HP, encoder, un riduttore e una pompa. il filato da qualche tempo non esce preciso. Ho notato che i magneti permanenti del motore sono entrambi crepati, puo' essere questo il motivo? Oppure?? Grazie..

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di ,

Sì, variando la resistenza di rotore si varia la velocità in quanto si varia la pendenza della caratteristica meccanica del motore. Lo scorrimento a cui si verifica la coppia massima, che rimane praticamente costante, è dato dal rapporto tra la resistenza complessiva di rotore e la sua reattanza a scorrimento 1. A parità di coppia resistente varia dunque lo scorrimento, quindi la velocità del rotore. Lo scorrimento aumenta all'aumentare della resistenza, quindi la velocità diminuisce secondo un'espressione del tipo
n=n0*(1-k*R)
dove n0 è la velocità di sincronismo, R la resistenza complessiva di rotore e k una costante che dipende dalla coppia massima, dalla coppia resistente e dalla reattanza del motore. Non si ha dunque una regolazione molto efficiente,perché provoca perdite eccessive sulla resistenza di rotore, e l'entità della variazione dipende dal valore della coppia resistente.

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di eddy,

vorrei sapere se in un m.a.t. con un reostato collegato sul rotore si può pilotare la velocità e in che relazione. Grazie

Rispondi

di ,

Per Alessandro

Basta che tu ti riferisca al diagramma vettoriale relativo ad una fase rotorica.

Per semplicità di ragionamento trascuriamo le perdite, cioè sia zero la resistenza di rotore ed ogni attrito meccanico. Il prodotto Iq=I*cosa dà la corrente in fase con la tensione E, la quale è in quadratura con il flusso F. Il prodotto P=E*I*cosa è la potenza attiva di una fase. Il motore è trifase quindi la potenza attiva totale va moltiplicata per tre. La coppia motrice è il rapporto tra la potenza attiva e la velocità angolare w. Quindi

C=3*P/w=3*E*Iq/w

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di Alessandro,

Egregio Ing. Martini, volevo chiederLe che relazione esiste tra la coppia di un motore asincrono e il coseno dell'angolo di sfasamento tra la f.e.m. indotta e la corrente rotorica. Studiando ho trovato una formula secondo la quale la Potenza sincrona sarebbe uguale al triplo prodotto della f.e.m. indotta per la corrente rotorica moltiplicato per il coseno dell'angolo di sfasamento delle due. E "il contributo alla coppia motrice viene dato solo dalla componente della corrente in fase con la f.e.m. indotta e quindi in quadratura col flusso induttore". Non riesco a collegare le cose: RingraziandoLa , Le porgo di stinti saluti. Alessandro

Rispondi

di ,

Caro ninni
la tua non è una precisazione ma un errore. Se gli avvolgimenti del motore sono collegati a stella sono soggetti alla tensione stellata e se Z è la loro impedenza la corrente in essi, che è quella di linea è (U/1,73)/Z. Se sono collegati a triangolo la correnti in essi è U/Z, cioè 1,73 volte la precedente, ma la corrente di linea, composizione di due correnti di fase, è 1,73 volte quest'ultima. Quindi nel collegamento a triangolo la corrente che il motore assorbe dalla linea, a parità di tensione concarenata di alimentazione, è proprio TRE volte la corrente che il motore assorbe se collegato a stella.

Rispondi

di ninni,

salve. vorrei precisare che la corrente assorbita a triangolo È 1.73 volte la corrente assorbita a stella e non 3 volte. GRAZIE

Rispondi

di ,

A cirox
La coppia è il prodotto della forza complessiva tangenziale al rotore per il raggio di rotore. La forza complessiva è la risultante di tutte le forze agenti sui conduttori di rotore, generate dall'interazione tra l'induzione, B, al traferro e la corrente,I, in essi indotta. La formula F=I*B*L che possiamo chiamare principio di funzionamento di qualsiasi motore elettrico. L è, in pratica, la lunghezza del rotore

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di gold,

molto esaustivo nulla da dire...ma se fosse spiegato in maniera più elementare sarebbe meglio...

Rispondi

di cirox,

volevo chiederLe cosa sono e come nascono le coppie motrici in un M.A.T. grazie mille.

Rispondi

di ,

La tensione non è qualcosa che sta sullo stomaco al generatore che aspetta che non ci sia nessuno per buttarla fuori. L'asincrono collegato alla rete, quando funziona come generatore, è un generatore in parallelo all'insieme degli altri generatori che alimentano la rete e, come ci riescono gli altri, anch'esso è in grado di fornire ad essa energia. Il flusso di potenza che "lo attraversa", va dal motore primo che lo trascina in rotazione, verso la rete. Le forze elettriche al suo interno, delle quali la tensione è la vera responsabile, muovono gli elettroni, cioè generano una corrente, che porta energia alla rete ed ai carichi ad essa collegati. Come due o più pompe che pompano acqua nella stessa tubazione.

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di Anonimo,

Egregio ing. Martini, anche io sono alle prese con l'esame di elettrotecnica. Vorrei sapere, quando il motore asicnrono trifase funziona come generatore, la tensione che esso "produce", fisicamente come viene mandata all'esterno se i morsetti statorici, a quanto ho letto, sono già alimentati per creare un campo magnetico rotante? Cordiali saluti, Luca

Rispondi

di Tiziano,

Ciao, ho un motore elettrico che comanda una pompa, quando lo faccio funzionare con un condensatore il motore scalda, mentre se lo uso senza il condensatore non scalda, volevo sapere la ragione...credo che non sia guasto altrimenti non funzionerebbe bene nemmeno senza. Ringrazio per la risposta. Saluti

Rispondi

di ,

Ciao Laura
Il circuito che si rappresenta è equivalente ad una fase del motore asincrono non al motore asincrono trifase. Per rappresentare il motore trifase occorre collegare tre di quei circuiti a stella. Se guardi le formule vedrai che per calcolare, ad esempio, la potenza totale dissipata nello statore dal motore trifase si moltiplica per tre la potenza sulla resistenza R1.

Rispondi

di Laura,

Buonasera! Come molti dei "colleghi" che le hanno scritto devo sostenere un esame di elettrotecnica e vorrei sapere se nella rappresentazione circuitale del motore asincrono trifase, analoga a quella del trasformatore, il fatto che sia trifase incide o meno nella rappresentazione circuitale, cioè, facendo un circuito che è monofase, posso chiamarlo circuito equivalente monofase del motore asincrono trifase? Grazie!

Rispondi

di ,

Per Antonio da Salerno, amante dei tripli punti di domanda. Suppongo anche si tratti dell'Antonio studente di meccanica, data la doppia tripletta di punti di domanda ugualmente usata nella sua nota. Premesso come ho già detto in altra nota, che ero convinto che la lezione di questa pagina fosse un modo semplice e sintetico di spiegare la macchina asincrona, prendo atto che per Antonio non è vero e cercherò di rispondere alle sue precisazioni. Faccio quello che posso comunque e non so se arriverò alla semplicità desiderata. Le mie capacità didattiche arrivano fino a qui.

Il campo magnetico rotante non è un principio che deriva dalla legge di Faraday, ma il risultato di correnti sfasate nel tempo che percorrono avvolgimenti aventi assi magnetici fisicamente distinti.
Il campo rotante produce nei circuiti rispetto ai quali si muove, un flusso variabile. In essi, stavolta per la legge di Faraday, si generano forze elettromotrici che vi fanno circolare, essendo chiusi, delle correnti. Le quali correnti interagiscono con il campo magnetico rotante dando luogo a forze trasversali sui conduttori che pongono in rotazione il rotore nello stesso senso del campo. Le forze sono regolate dalla legga F=I*B*l dobe I è la corrente nei conduttori, l, la loro lunghezza e B l'induzione magnetica del campo.

Rispondi

di antonio da salerno,

Egregio Ing. martini

Saro' allora più specifico...il motore asincrono sfrutta il principio del campo magnetico rotante....questo principio deriva dalla legge di Faraday-lenz???cioè variando il flusso nel tempo si genera una forzaelettromotrice indotta e questa forza che produce???

Rispondi

di Antonio,

Egregio Ing. Martini

Sono uno studente di ingegneria mecc. tra 15 giorni ho un esame e tra le tante cose dovro' anche discutere del motore asincrono.Ho molta difficoltà nel capire il funzionamento di questo motore,potrebbe spiegarmelo in maniera semplice???mi puo' spiegare quale legge entra in gioco???Attendo con ansia la sua delucidazione.

grazie di cuore

Rispondi

di Paolo,

Buongiorno, vorrei sapere di quanto devo sovradimensionare un motore sommergibile in classe F idoneo per il funzionamento in acqua con temp. max a 20, che devo far funzionare d una temp di 50°C.
Ci sono delle TAB o delle formule?

Grazie in anticipo

Rispondi

di ,

Per Frankie
Se si avvia in cortocircuito la corrente è elevata 6..8 volte la nominale e la coppia abbastanta minore della massima disponibile. Con l'inserzione del reostato di avviamento opportunamente dimensionato si ha disponibile la coppia massima anche all'avviamento e si diminuisce la corrente di inserzione.
Per il dimensionamento del reostato di avviamento puoi vedere questa risposta.

Rispondi

di Frankie,

Egregio Ingegnere Martini, volevo porle le seguenti domande: Quali sono i problemi di avviamento di un motore asincrono trifase con rotore avvolto? In che modo vengono risolti dal reostato di avviamento? Grazie mille e complimenti per il sito!

Rispondi

di ,

Caro Antonio

pensa che ero convinto che questa pagina contenesse una spiegazione semplice. Abbiamo evidentemente idee diverse sul concetto di semplicità. Dovresti provare ad espormi il tuo, per vedere se riesco a confezionare una spiegazione che vi si adatta. Così come stanno le cose direi ancora quanto ho già scritto e che a te non risulta semplice. Ovviamente suppongo che tu abbia letto il testo della lezione trovandolo incomprensibile o poco chiaro.

Rispondi

di antonio da salerno,

egr. ing. zeno

sono alle prese con l'esame di elettrotecnica da mesi....vorrei,se possibile,una spiegazione semplice semplice sul funzionamento delle macchine asincrone....spero che la mia richiesta possa essere accolta.....le porgo i miei saluti

Rispondi

di ,

Ringrazio ovviamente Carletto per l'apprezzamento del sito, a nome di tutti quelli che vi collaborano.

Per l'osservazione di Gabriele sui valori nominali: non sono i valori obbligati per la macchina. Essa non fornisce costantemente la stessa coppia e la stessa potenza che, durante il funzionamento, dipendono dal carico applicato. I valori nominali di potenza e di coppia sono quei valori che il motore può fornire al carico che glieli richiede, per un tempo illimitato, senza che vi siano danneggiamenti all'isolamento per temperature troppo elevate. Del resto è così per ogni macchina: tutta la potenza è sviluppata solo quando richiesta. Una formula uno può andare alla stessa velocitè di un'utilitaria pur potendo sviluppare una potenza più di dieci volte maggiore. Ma se si si accelera si vede la differenza.

Rispondi

di Carletto,

Non sono qualificato per giudicare il singolo articolo, però desidero complimentarmi per la serietà con cui è concepito l'intero sito. Uno dei pochi che ho avuto la fortuna di trovare nel marasma di internet. Grazie per la vostra dedizione alla divulgazione dell'elettrotecnica e dell' elettronica,presumo ne siate innamorati come me.Sono uno che ha lavorato nel campo,ora pensionato,che disperatamente cerca ancora di approfondire ciò che non ha potuto fare prima.
Grazie ancora.

Rispondi

di Gabriele,

Salve Ingegnere,
con quale criterio vengono definiti i valori di targa (nominali) di un motore asincrono trifase dai costruttori. Coppia e potenza dipendono dallo slittamento. Grazie

Rispondi

di ,

L'inversione di marcia si ottiene invertendo il collegamento alla rete monofase del solo avvolgimento ausiliario.

Per creare la coppia di spunto si ricorre ad un avvolgimento ausiliario (di poche spire), collegato elettricamente in parallelo al principale (detto anche avvolgimento di marcia). All'avvolgimento ausiliario si pone in serie un condensatore per sfasare la corrente. Si realizza cioè un sistema bifase. L'avvolgimento ausiliario ad avviamento avvenuto può essere disinserito mediante un interruttore centrifugo.

Rispondi

di Fabio,

Come faccio a invertire il senso di marcia di un motore asincrono monofase??

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di Sergio Cittadini,

Egr. Ingegnere, ho avuto modo di scoprire quasi per caso che sono in produzione dei motori passo passo usabili anche come sincroni. Ad esempio la serie SlO-Syn della casa americana General Pacific adesso forse fuori produzione, ma anche di altri costruttori attuali. Può illustrarci il funzionamento? Grazie

Rispondi

di ,

Possibile che non se ne sia accorto nessuno, dopo più di un secolo di utilizzo, che l'asincrono gira come vuole e non come desiderano i carichi?
A parte questa specie di battuta d'esordio, asincrono significa semplicemente velocità diversa dalla velocità di sincronismo. Non significa velocità casuale. Durante il funzionamento la velocità dell'asincrono è praticamente costante e varia leggermente solo se varia la coppia che il carico richiede. La velocità che si stabilisce a regime è sempre quella corrispondente all'uguaglianza tra la coppia resistente del carico e quella motrice del motore.

Rispondi

di Mary,

Salve!La ringrazio se sarà così gentile da rispondere a questa mia domanda.

Per muovere un organo meccanico,tipo una pompa,compressore,... utilizzo un motore asincrono.Ma per far ciò ho bisogno che la velocità fornita dal motore sia costante,per definizione però abbiamo detto che gli asincroni non girano a velocità costante,giusto?Ma perchè allora vengono utilizzati?

Grazie mille.

Rispondi

di ,

Alternatore può essere, come definizione, un qualsiasi generatore di corrente alternata. Quindi lo possono essere sia il sincrono che l'asincrono. Generalmente però ci si riferisce alla macchina sincrona, che è il generatore effettivamente installato nelle centrali elettriche.

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di ,

L'avvolgimento è sempre lo stesso, quindi la sua impedenza è sempre la stessa. Con il collegamento a triangolo la tensione su un avvolgimento è la concatenata della linea trifase di alimentazione, che è 1,73 volte maggiore della tensione che c'è sulla fase se il collegamento è a stella. Quindi nella fase collegata a stella c'è una corrente, Ify, che è 1,73 volte inferiore a quella di una fase del triangolo, Ifd:
Ifd=1.73*Ify.
Con il collegamento a stella la corrente in linea, ILy, è uguale a quella della fase. Dunque
ILy=Ify.
Con il collegamento a triangolo la corrente di linea, ILd è 1,73 la corrente di fase:
ILd=1,73*Ifd.
Effettuando le sostituzioni
ILd=1,73*Ifd=1,73*1,73*Ify=3*ILy

Rispondi

di valeria,

Salve,

non riesco a capire perchè la corrente di avviamento con collegamento a stella è un terzo di quella con collegamento a triangolo, non dovrebbe essere:

Iavv(stella)=Iavv(triangolo)/31/2 ?

Grazie!

Rispondi

di Fello,

Ho un grosso dubbio..

Un alternatore è un motore sincrono o asincrono che viene fatto funzionare come generatore?

Rispondi

di ,

Io avrei risposto no senza molte spiegazioni, aggiungendo solo che si poteva cercare in un catalogo di costruttori un motore con caratteristiche simili.
L'impressione è di una domanda trabocchetto, nel senso di metterti in difficoltà inducendoti a pensare ad una formula che ti fornisse la potenza con quei dati.

Rispondi

di Vito,

In realtà ad un colloquio mi è stata posta questa domanda:

ho un motore monofase

statore 24 cave, altezza di statore 23 cm

avvolgimento di marcia: 16 spire per cava, conduttori 0.71+0.80, passo dell'avvolgimento 6-8-10-12.

avvolgimento ausiliario: 32 spire per cava, conduttori 0.50+0.56, passo dell'avvolgimento 10-12

rotore 18 cave angolo d'inclinazione 22°

E' possibile stabilire a priori orientativamente di che potenza sarà il motore ?

Pur essendo un ingegnere elettrico appena laureato con 110 e lode non ho saputo da dove cominciare...sono scoraggiato!

 

Rispondi

di ,

Non esiste un legame diretto del genere. Si può intuire meglio la potenza dalle dimensioni del motore e dalla sua velocità. Puoi leggere in proposito questo articolo che ad ogni modo è puramente indicativo.

I libri che trattano questi argomenti sono quelli di costruzioni elettromeccaniche. Ad esempio

R. Sacchetti: Calcolo delle macchine elettriche, Pitagora Editrice, Bologna

E. Pagano, A. Perfetto: Costruzioni elettromeccaniche, Editrice Massimo, Napoli

G. Someda: Costruzione delle macchine elettriche, Editrice Patron, Bologna

Rispondi

di Vito,

A partire dalle caratteristiche dell'avvolgimento, ad esempio sezione dei conduttori, numero di cave, numero di spire per cava, passo dell'avvolgimento, in un motore monofase è possibile determinare la potenza del motore ?

Esiste un libro che discute in dettaglio i parametri costruttivi dei motori elettrici e come questi influenzano il rendimento, etc ?

ringrazio anticipatamente per la risposta

 

Rispondi

di ,

Il MAT non ha alcun problema ad avviarsi. A meno che tu non intenda come problema la corrente assorbita, che è circa 8 volte la nominale. Da questo punto di vista è un problema minore di quello del motore a corrente continua per il quale la corrente d'avviamento può essere decine di volte la corrente nominale.

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di Diego,

domanda: Quale è il problema di avviamento del MAT?

Rispondi

di ,

Certo: la corrente di richiamo c'è proprio perché il flusso per equilibrare la tensione costante applicata al primario deve mantenere costante il suo valore massimo.

Rispondi

di nikola,

salve

volevo meglio capire nel paragone ke fa tra mot.asincrono e trasformatore,quale sia la corrente di rikiamo o meglio cosa intende...infatti non mi è kiaro. l'annullamento dell'azione smagnetizzante comporta la nascita della coppia motrice....lei scrive:"    l''azione smagnetizzante della corrente secondaria può allora essere annullata da un'azione magnetizzante uguale e contraria prodotta dalla corrente di richiamo che si sviluppa nel primario" ?

guardando alla lezione sul trasformatore, posso intendere la c.d rikiamo nel mot.asincrono come semplicemente la continuità della corr primaria,ossia l'impossibilità d variare il flusso????

la ringrazio

Rispondi

di ,

Perché la coppia del motore ad induzione dipende anche dallo sfasamento esistente tra gli assi magnetici dei campi prodotti dalle correnti di statore e di rotore, a sua volta determinato dallo sfasamento tra la tensione e la corrente. La discussione c'è in questa risposta ed in questa lezione

Rispondi

di Roberto G.,

Egregio Ing.

Desidero innanzitutto complimentarli con Lei per la qualità di questo articolo.

Ho un dubbio che vorrei chiarire:

- All'avvio della macchina, a rotore fermo le correnti indotte sul rotore sono massime, perchè massime sono le fem indotte sul rotore stesso (è massima la velocità con cui il campo magnetico rotante taglia "le spire" di rotore).

Mi aspetterei che in queste condizioni si presenti la coppia massima del motore. Cosa che invece non accade, anzi la coppia di spunto è in generale modesta per i motori asincroni.

Ciò è dimostrato analiticamente partendo dal circuito equivalente del motore e applicando un bilancio energetico.

Vorrei da Lei sapere invece quale è il fenomeno fisico che invece sta alla base di questo comportamento.

La ringrazio in anticipo per la risposta che vorrà fornire

Cordiali Saluti

Rispondi

di ,

Quante parole ti servono?

Rispondi

di sergio,

Come funziona un motore asincrono trifase in poche parole

Rispondi

di ,

Caro Enrico
Da dove hai dedotto che le macchine asincrone non possono funzionare da generatori? La macchina asincrona funziona benissimo come generatore. Quando il rotore è portato ad una velocità superiore a quella di sincronismo, l'energia meccanica spesa è immessa come energia elettrica in rete. Solo se deve funzionare in isola necessita di una opportuna batteria di condensatori per generare la potenza magnetizzante. Puoi leggere questa risposta e quest'altra

Rispondi

di Enrico,

caro Zeno Martini, vorrei semplicemente correggere una piccola risposta che tu hai fornito riguardo al fatto che tutte le macchine rotanti possono funzionare da generatori. Ebbene non credi che sarebbe giusto spiegare che esiste la differenza tra macchine sincrone e asincrone? tra cui le sincrone sono predisposte per la reversione tra alternatori e motori, invece le asincrone non possono. Perdona la mia risposta, forse poco chiara, ma secondo me sarebbe meglio specificare quali tipi di motori possono fungere da generatori.

Rispondi

di ,

Certo, quella di questa pagina.

Rispondi

di Maurizio,

Devo presentare per l' esame di matura il circuito equivalente m.a.t. , a parte  le formule , mi servirebbe una spiegazione molto semplice , esiste?

Rispondi

di ,

Se ha stessa potenza e stessa coppia del motore trifase, sì ovviamente. Solo che un motore monofase con le stesse caratteristiche di coppia e potenza è più ingombrante del trifase.

Rispondi

di gianni,

vorrei sapere cortesemente se è possibile sostituire un motere asincrono trifase, con un altro monofase per il funzionamento di un ponte da meccanico. 

Rispondi

di Giovanni,

..forum..

Rispondi

di ,

Il motore "a triangolo" non è un motore speciale con un specifico principio di funzionamento. Il principio è sempre lo stesso: il campo magnetico rotante prodotto da correnti trifasi su tre avvolgimenti con assi magnetici distinti (120/p gradi fisici). I tre avvolgimenti sono in questo caso collegati in modo da formare un circuito chiuso, un triangolo.

Rispondi

di davebatista,

Vorrei sapere da Zeno Martini la definizione del motore a triangolo e principio di funzionamento.

Rispondi

di ,

Non mi sento in grado di dare un giudizio sulle cause vere dei guasti ai motori. Più che a problemi nella tensione di alimentazione o a motori di scarsa qualità, cercherei le cause soprattutto con uno studio approfondito del funzionamento della macchina, del ciclo di lavorazione, dei diagrammi di velocità ed accelerazione e dei parametri di impostazione degli inverter per ottenerli. Faccio qualche esempio: se il motore è costretto a lavorare a frequenze troppo basse potrebbe non essere raffreddato adeguatamente; se durante le variazioni di velocità funziona come generatore perché la rampa di frequenza è troppo ripida e non è prevista rigenerazione o non esiste o è mal mimensionata la resistenza di dissipazione dell'energia generata, la tensione del condensatore del DC BUS può effettivamente raggiungere tensioni eccessive. In definitiva si possono prendere delle decisioni sugli interventi da eseguire solo se si è capito bene quale puù essere la causa delle rotture e non è possibile fare una diagnosi senza capire cosa è richiesto ai motori e come lo si richiede.
Ad ogni modo suggerirei anche di postare la domanda nel Forum, dove si possono trovare tecnici competenti che possono aver affrontato problemi analoghi. Indispensabile è in ogni caso, descrivere accuratamente il ciclo di lavorazione della macchina e le caratteristiche di coppia, potenza, velocità ed accelerazioni richieste.

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di Renato,

Egregio ing. Martini

Nel fare i complimenti per il sito, Le sottopongo un nostro problema.

Su una macchina, abbiamo due motori piatti trifase 400V 30A collegati a triangolo (per mantenere la coppia costante fino ad 87Hz) collegati in parallelo e pilotati da un inverter da 60°, con curva U/f costante per avere 400V a 87Hz.. Il problema è che spesso i motori si bruciano senza causa apparente (presumiamo per perforazione dell’isolante). Inoltre sulla stessa macchina abbiamo altri due motori piatti trifase 400V 1,1A collegati sempre a triangolo , sempre in parallelo, e pilotati sempre da inverter nello stesso modo degli altri, ed anche questi ultimi spesso si bruciano pur essendo sovradimensionati (sono completamente freddi). La lunghezza dei cavi (schermati ) è di 12m.

Faccio presente che il costruttore dei motori, li fornisce con le caratteristiche sopra descritte, con la possibilità di essere collegati a triangolo con funzionamento a U/f costante fino a 87Hz , e da catalogo conferma che sono adatti a funzionare con inverter PWM con frequenza portante da 4 a 16Khz (noi siamo a 10Khz).

I dubbi che abbiamo sono i seguenti:

1)Che l’isolamento dei motori non sia sufficiente all’impiego ( cioè la qualità dei motori non sia il massimo)

2)Che la tensione di rete del cliente abbia dei picchi alti, che possano far salire il DC bus dell’inverter e che l’onda quadra del PWM possa perforare l’isolante.

Volevamo provare a mettere tra inverter ed ogni motore una induttanza appropriata, cosa ne pensa?

Ci interessava conoscere il suo parere a riguardo, ed eventualmente i suoi consigli.

Grazie Saluti e complimenti per il sito

Rispondi

di ,

Certamente. La velocità angolare, wm,è la pulsazione meccanica cioè il numero di radianti descritti per ogni secondo. Quindi indicando con fm la frequenza meccanica, cioè il numero di giri al secondo del rotore si ha wm = 2p* fm.

Se f è la frequenza dell'alimentazione, s lo scorrimento e p il numero di coppie polari è:

fm = (f/p)*(1-s)

Quindi

wm = 2p*(f/p)*(1-s)

Rispondi

di Vale,

Vorrei sapere se esiste una formula che lega la velocita angolare al numero di coppie polari?Se si quale sarebbe.. grazie mille

Rispondi

di ,

O il costruttore mette a disposizione un grafico del rendimento oppure ci si ricava il circuito equivalente del motore dai dati delle prove a vuoto ed a rotore bloccato. Il rendimento è sempre 1/(1+Perdite/Perogata). Le Perdite sono la somma delle perdite nel ferro, di quelle meccaniche e di quelle nel rame ed una piccola percentuale di perdite addizionali che per comodità qui trascuriamo accettando la piccola imprecisione nel calcolo del rendimento che ne deriva. Sono le perdite nel rame a variare con il carico e si calcolano con P=3*Req*I dove I è la corrente effettiva ed Req la resistenza longitudinale del circuito equivalente, ricavabile dalla prova a rotore bloccato, cioè dalle perdite nel rame, Pcc, fornite dal costruttore: Req=Pcc/(3*In^2) dove In è la corrente nominale del motore Le perdite nel Ferro e meccaniche sono fornite dal costruttore con la potenza a vuoto.

Rispondi

di marco c.,

egregio ing. Zeno,

se io conosco la potenza meccanica di cui ho bisogno e devo scegliere un motore elettrico che me la fornisca, come faccio a calcolare il rendimento del motore dai dati di targa anche se non lavoro in condizioni nominali? ( es. ho bisogno di 38 e rotti kW ma da catalogo trovo solo motori da 45 kW)

Rispondi

di pep,

salve prof leggendo una definizione di macchina asincrona, mi sono imbattuto nell'espressione "passo polare".mi spiegherebbe cosa significa ? grazie mille

Rispondi

di pep,

quali sono i maggiori usi della macchina asincrona? quando la si preferisce a quella sincrona? grazie

Rispondi

di Electroportal.net,

Le domande particolari non strettamente attinenti l'articolo, vanno poste nel Forum. La domanda è stata posta perciò posta in quel Forum, come ospite. Per partecipare al forum occorre registrarsi.

Rispondi

di andrea r.,

posso vedere se un motore è bruciato?...vedi nota della redazione di Electroportal.

Rispondi

di ,

Per misurare direttamente la potenza meccanica all'albero occorre misurare la velocità e la coppia. Esistono vari modi per farlo però occorrono i trasduttori adatti: di velocità e di coppia (cuplometri). La potenza è il prodotto della coppia per la velocità angolare

Rispondi

di Antonio,

egr.io ingegnere,
vorrei sapere come posso misurare effettivamente la potenza meccanica e quindi calcolare il rendimento, di un motore elettrico asincrono trifase per poter confrontarlo con i dati di targa

Rispondi

di ,

"Lo metto in salita"? Come? Ad ogni modo se, come credo,se intendi dire che deve sollevare un carico, o, ciò che è lo stesso, aziona un carrello elettrico che in salita, la coppia resistente aumenta proporzionalmente al peso da spostare. La velocità diminuisce di poco se il motore ce la fa, cioè se il carico da sollevare non va oltre le sue forze (cioè la sua coppia massima). L'aumento della corrente fa aumentare la coppia motrice in modo che possa far fronte alla coppia resistente. Naturalmente una corrente maggiore determina un aumento delle perdite del motore ma se non si va oltre la corrente nominale non ci sono inconvenienti termici.

Rispondi

di Antonio C.,

Egr. Professore,

Ho un dubbio: se considero un motore asincrono, lo metto in salita. Questo significa aumentare la coppia resistente, giusto?
La velocità diminuisce o resta costante? L'aumento delle correnti di cui si parlava qualche domanda fa cosa causa?
Grazie, arrivederLa

Rispondi

di ,

a) Si
b)Si

Rispondi

di Luca,

Egr. Prof.,

ringraziandola per il celere riscontro, riprenderei la discussione avviata qualche giorno fa (08-02-2006) traendo spunto dalle Sue risposte:

a)      Avendo a disposizione un sistema trifase 400V, (tensione fase-neutro 230V, fase-fase 400V) i motori targati 230/400V D/Y possono essere collegati solo a stella, ed in tale caso, essendo la tensione ai capi di ogni avvolgimento la stessa che si misurerebbe alimentando il motore collegato a triangolo con un sistema trifase 230V,  la coppia sviluppata è la stessa (ossia posso sfruttare al 100% la caratteristica meccanica dell’ azionamento):  corretto?

b)      Avendo sempre a disposizione un sistema trifase 400V e volendo masochisticamente avviare un motore targato 400/690V D/Y a stella-triangolo, come Lei scrive avrò all’avviamento una configurazione a stella con avvolgimenti sottoposti a 230V (il motore sviluppa 1/3 della coppia nominale), e dopo la commutazione, avrò la configurazione a triangolo e gli avvolgimenti saranno sottoposti a 400V (il motore sviluppa la coppia nominale):  corretto?

Rispondi

di ,

Per Angelo
1)Si
2)Dalla forza tangenziale sui conduttori dovuta all'interazione tra la corrente nei conduttori e l'induzione al traferro. La formula di riferimento è quella che nel sito è chiamata principio del motore. Vedi questa lezione
3)n=n0(1-s) con n velocità effettiva del rotore, n0 velocità del campo rotante, s scorrimento.
4)Si.Diminuendo la velocità di rotazione aumenta la velocità relativa dei conduttori rispetto al camo rotante. Quindi aumenta la tensione indotta in essi e con essa la corrente. Come formula di riferimento puoi considerare quella chiamata principio del generatore nella lezione citata.

Rispondi

di Angelo,

Gentile Ingegnere, non riesco ancora a capire bene il funzionamento della macchina asincrona.

Le fem statoriche (e, quindi, le correnti) generano un campo magnetico rotante. Questo induce sul rotore (inizialmente fermo, per esempio) delle fem, e, di conseguenza (essendo chiuse in corto le gabbie), delle correnti elettriche.

Queste ultime a loro volta generano un altro campo magnetico rotante.

a) Campo rotante statorico e rotorico ruotano alla stessa velocit�?

b) Da cosa nasce precisamente la coppia, e, quindi, la rotazione del rotore?

c) E' possibile scrivere un equilibrio tra velocit� di rotazione dei campi e velocit� di rotazione (effettiva, meccanica) del rotore?

d) Applicando una coppia resistente (un carico meccanico) sul rotore, la rotazione diminuisce, e le correnti aumentano? Non mi � chiaro questo punto.

Sono uno studente universitario e sto preparando un esame su questi argomenti. Ringrazio anticipatamente per la risposta. Complimenti per il sito, davvero utilissimo!

Rispondi

di Domenico C.,

Grazie per la risposta.
Complimenti ancora per il servizio che offrite; utilissimo!

Rispondi

di ,

Non è un gioco di specchi che si riflettono all'infinito:
...la corrente nello statore genera un campo che genera una corrente nel rotore che genera...
una corrente di richiamo nello statore che genera un campo che genera una corrente nel rotore che genera...
una corrente di richiamo nello statore che genera un campo che genera una corrente nel rotore che genera....

Si arriva ad una situazione di equilibrio e ciò che esiste nel traferro è la risultante dei campi prodotti dalla correnti di statore e di rotore.
Se si applica una forza ad un corpo elastico questo reagisce con una forza che si oppone alla forza applicata. La situazione finale è una deformazione del corpo elastico che corrisponde all'equilibrio delle due forze. La corrente di rotore deforma il flusso ma lo statore reagisce annullando la deformazione nell'equilibrio finale raggiunto.

Rispondi

di Domenico C.,

Prima di citare letteralmente quanto scritto premetto che il contesto era quello di osservazione di un diagramma raffigurante l'andamento dei flussi statorico e rotorico in funzione della velocità di rotazione e per diversi valori della pulsazione di alimentazione; passo ora a citare quanto scritto:

"Come si può constatare, quando il valore della pulsazione di alimentazione wa è elevato, nel passaggio dal funzionamento a vuoto a quello a coppia massima, il modulo del flusso di statore subisce una riduzione di alcuni percento; per contro, per bassi valori di wa, tale riduzione diventa elevata. Il modulo del flusso di rotore, invece, presenta una variazione consistente anche per elevati valori di wa e la variazione diventa ancora più accentuata alle basse velocità."

Preciso ulteriormente che si stava analizzando la regolazione di velocità con controllo in frequenza sulla tensione di alimentazione.

Comunque, in definitiva, penso di non aver capito bene i vari stadi nel passaggio dal funzionamento a vuoto a quello sotto carico che, secondo me, sono i seguenti:

motore fermo;

alimentiamo il motore che assorbe corrente e genera un campo magnetico statorico;

le linee di forza di questo campo rotante tagliano anche il rotore che diventa sede anch'esso di correnti e, quindi, di altro campo magnetico;

il campo rotorico tenderebbe a smagnetizzare quello generatosi inizialmente nello statore che però non può variare e quindi viene richiamata dalla rete un'ulteriore corrente atta a generare un nuovo campo magnetico statorico per ripristinare l'equilibrio nello statore;

...a questo punto mi chiedo: questo nuovo campo statorico, cosa causa nel rotore? Non va anch'esso a tagliare gli avvolgimenti rotorici?

La prego mi aiuti, non riesco a capire quest'ultimo concetto. Grazie.

Rispondi

di ,

Non era il TESTO come libro che intendevo, ma l'insieme delle frasi effettive dalle quali traevi le tue argomentazioni. Quindi proposizioni tratte dal testo e riportate tra virgolette: citazioni, in altre parole.
La corrente di rotore non può annullare se stessa. Se annulla il suo campo decreta la sua fine in quanto l'esistenza della corrente implica l'esistenza del suo campo magnetico. Se io dò un pugno ad un altro è l'altro che cerca di neutralizzare il mio pugno. Il pugno che io dò non si autoneutralizza.

Rispondi

di Domenico C.,

Grazie per la celere risposta. Il testo a cui mi riferisco � il seguente: "IL motore asincrono negli azionamenti industriali" di Armando Bellini e Gennaro Figalli; capitolo 6: controllo in frequenza con alimentazione a tensione impressa.

Cerco comunque di porre la domanda da un altro punto di vista:

La corrente rotorica che nasce in un motore asincrono crea certamente un campo che tende a "smagentizzare" il campo statorico; la domanda �: smagnetizza anche il campo rotorico? In ogni caso nello statore si ristabilisce l'equilibrio; cosa accade invece nel rotore?

Grazie ancora.

Rispondi

di ,

Nessuno, se il motore è già costruito. Se si è infase di progetto si deve, a parità di tensione, migliorare il rendimento ed il fattore di potenza.

Rispondi

di ANDREA,

MOTORE ASINCRONO TRIFASE QUALE MEZZO PER ABBASSARE CORRENTE ASSORBITA A PARITA DI POTENZA RESA

Rispondi

di ,

Per Domenico C.
Devi citare con più precisione le fonti cui ti riferisci, riportando il testo, per capire in che modo quanto tu dici vi corrisponde.

Rispondi

di Domenico C.,

Buongiorno Egr. Ing. Zeno,

sono uno studente lavoratore di Ingegneria Informatica (V.O.) ed, in vista di un esame sugli azionamenti industriali, avrei qualche domanda da porle:

Partendo dal presupposto che in un motore asincrono il campo magnetico nel traferro deve rimanere costante nel passaggio da vuoto a carico, mi sorgono alcuni dubbi dopo aver letto dei documenti riguardo la regolazione di velocità col controllo sulla frequenza di alimentazione. In questi documenti si parlava di ricercare dei controlli che mantengano costante il flusso statorico oppure il flusso rotorico; optando per mantenere costante il flusso statorico, si affermava che, variando il valore della tensione di alimentazione in modo PROPORZIONALE alla variazione della frequenza (V=k*w), nel passaggio da vuoto a carico, il flusso rotorico subisse delle diminuizioni!! Ma i flussi, rotorico e statorico,  non sono coincidenti???? Perchè devo considerare diverso il flusso che c'è nello statore da quello che c'è nel rotore??? E, se sono diversi, perchè quello rotorico subisce una diminuizione nelle condizioni descritte??? In definitiva, per mantenere costante la coppia devo agire sul flussostatorico o su quello rotorico??

Spero di essere stato chiaro...  GRAZIE e complimenti per la realizzazione di questo sito utilissimo.

Rispondi

di ,

Per Umberto R:

Dipende da come vogliamo vedere il fenomeno. Ad ogni modo la realtà totale è quella di un campo complessivo, risultante dalla composizione dei campi magnetici di statore e di rotore. La corrente nei conduttori di rotore interagisce con il campo risultante in cui i conduttori si trovano immersi. Nulla vieta però di pensare separatamente i due campi componenti ragionando sulle interazioni che tra essi si sviluppano che si manifestano come forze agenti sui supporti, statore e rotore, che li generano.

Rispondi

di ,

Per Luca

  1. Il tipo di isolamento.
  2. Non è molto chiaro se ti è chiaro cosa significano D ed Y, perché dici "collegare a 230 V D "come se D riguardasse la tensione della rete di alimentazione, mentre invece riguarda il collegamento degli avvolgimenti del motore: D sta per avvolgimento a triangolo; Y avvolgimento a stella. Il b) collegato a D può anche essere collegato ad un un sistema trifase a 230 V ma la coppia si riduce ad un terzo. Se poi è collegato a stella diventa addirittura un nono. Il viceversa, ad esempio 400 V,  D, può essere collegato ad un sistema trifase a 400 V ma non a 690 V; se poi è collegato a triangolo la tensione massima applicabile è 230 V quindi non può essere collegato nemmeno ad un sistema trifase a 400 V
  3. Poiché è possibile cambiare il collegamento degli avvolgimenti, essendoci le due opzioni, può essere adottato l'avviamento stella-triangolo. All'avviamento il motore è collegato a stella ed i suoi avvolgimenti sonno sottoposti alla tensione di alimentazione diviso 1,73. (quindi 230 V se l'alimentazione è trifase 400 V; 400 V se è trifase a 690 V).Dopo un po' si commuta il collegamento a triangolo ed ogno avvolgimento ha la piena tensione (400 V o 690 V rispettivamente)
  4. Sì, a meno che non si desideri spendere di più per avere qualche problema di più

Rispondi

di Luca,

Egr. Prof.,

Considerando un sistema trifase come quello italiano,

1) qual’è la differenza fisica fra motore asincrono trifase a doppia tensione nominale

a)      230V D, 400V Y

b)      400V D, 690V Y ?

2) e’ possibile collegare un motore di tipo b) a 230V D o viceversa, un motore di tipo a) a 400V D?

3) C’è un legame diretto fra le caratteristiche del punto b) e l’avviamento stella-triangolo?

4) Come leggo in diverse note su questo portale, è definitivamente sconsigliabile tale tipo di avviamento?

Rispondi

di Umberto R.,

Quello che non capisco è: ma nel traferro ci sono 2 campi magnetici (di statore e di rotore) od uno solo?

Rispondi

di ,

Leggi queste risposte:
Generatore asincrono
Funzionamento in isola

Rispondi

di generatore,

come posso realizzare un generatore con un motore asincrono? è possibile produrre 3Kw/h?
cordiali saluti
Angelo

Rispondi

di ,

1)
Proprio perché annullandosi reciprocamente, l’azione magnetica del rotore e la reazione magnetica dello statore, la magnetizzazione preesistente di statore rimane costante. Il reciproco annullammento non significa annullamento della corrente di rotore, la quale interagisce con l’induzione magnetica che permane al traferro dando luogo alla coppia. La causa causa della coppia è il campo rotante. Il campo rotante cioè trascina il rotore che non può mettersi in movimento in senso contrario.

2)
Cosa può esserci nel traferro se non il campo risultante delle correnti di statore e di rotore? Cosa può esserci nel rotore se non la corrente di rotore? La forza che si sviluppa tangenzialmente al rotore generando la coppia è dipendente dal prodotto dell’induzione magnetica al traferro, che non può essere diversa da quella risultante, per la corrente nei conduttori di rotore.

3)
Ti ringrazio dell'apprezzamento. Il sito è nato con l'obiettivo di essere utile. Facciamo il possibile per continuare ad esserlo. Speriamo di riuscirci e di non commettere troppi errori, perché, purtroppo siamo infallibili. La speranza è di poter coinvolgere nell'attività sempre più persone competenti. Approfitto anche per dire che evitiamo le risposte private. Esse configurano un'attività diversa come penso tu possa capire. Noi aspettiamo le domande proprio per pubblicare risposte ed incrementare i contenuti del sito.

Rispondi

di Gianluca,

Egregio Ing. Martini,

1) Leggendo la sua risposta mi è sorto un dubbio: se l'azione smagnetizzante dovuta alla corrente indotta negli avvolgimenti del rotore viene annullata tramite un richiamo al primario di una corrente uguale e contraria perché allora il rotore si pone in rotazione nello stesso senso del campo rotante?

Infine le chiedo:

2)Ma il rotore si pone in rotazione a causa della coppia dovuta alla forza data dall' azione combinata di corrente indotta sul rotore e RISULTANTE DEL CAMPO MAGNETICO al traferro dovuto a statore e rotore?

3)Le faccio queste domande in vista di un esame universitario.Qualora ritenga di non voler pubblicare la risposta la prego di rispondermi all'indirizzo cogianluca@libero.it .Questo sito è realmente molto utile.

Grazie.

Rispondi

di ,

1) La tensione applicata è equilibrata dalla tensione di autoinduzione dovuta, per la legge di Faraday, alla variazione del flusso. Se il valore efficace della tensione è costante, anche il valore del flusso deve rimanere costante. La corrente secondaria di rotore però ha un'azione smagnetizzante (legge di Lenz), cioè riduce il flusso. Ma il flusso non può diminuire, come detto. Quindi nello statore deve nascere un'azione magnetizzante, prodotto da una corrente, esattamente uguale e contraria a quella smagnetizzante di rotore.

2) Si, il flusso risultante è dato dall'azione contemporanea delle forze magnetomotrici (le correnti) di statore e rotore. Per quanto detto in precedenza il flusso risultante a carico è praticamente uguale a quello a vuoto

Rispondi

di Gianluca,

Egregio Ing. Martini, volevo chiederle,se possibile,di spiegarmi meglio la frase:
"il flusso magnetico deve poter produrre nel primario una forza controelettromotrice esattamente uguale e contraria alla tensione applicata.Affinché questo possa succedere, l'azione smagnetizzante della corrente secondaria deve essere annullata."
Inoltre per flusso magnetico si intende quello risultante dovuto al campo magnetico statorico e rotorico?
Grazie.

Rispondi

di ,

Non c'è nulla di magico. La macchina è sempre la stessa. Basta invertire il flusso di energia. Invece di alimentare il motore con la sorgente elettrica, si fa girare meccanicamente il rotore. Il tutto è proprio semplicemente così con i motori a corrente continua o con i sincroni dotati di magneti permanenti.

Rispondi

di daniele,

egr. ing. spieghi anche a me più in dettaglio come un motore elettrico può diventare un generatore, grazie

Rispondi

di ,

Certo, Giusy: tutte le macchine elettriche sono reversibili

Rispondi

di GIUSY,

un motore elettrico si può utilizzare come generatore di corrente?

Rispondi

di andrea cecconi,

Egregi signori
Ho letto con interesse i vostri messaggi, siccome volevo costruire un auto elettrica volevo chiedervi quale motore era piu' indicato, se il motore asincrono poteva essere una soluzione, considerato il fatto che tesla aveva costruito un autovettura elettrica, ma non ne trovo traccia della sua descrizione.
Se siete anche voi interessati alla costruzione del progetto auto elettrica scrivete a Andrea Cecconi email acecco@tin.it
0721 804082 - 330 425197
Saluti
Andrea Cecconi

Rispondi

di ,

Si ottiene una potenza non doppia, ma quasi: 1,73 volte la nominale. La cosa è possibile perché le perdite nel rame rimangono inalterate essendo la corrente uguale al valore nominale di progetto degli avvolgimenti. Aumentano le perdite nel ferro per l'aumento della frequenza, ma non intollerabilmente perché l'induzione si mantiene costante (grossomodo raddoppiano). Generalmente comunque il costruttore del motore dovrebbe dichiarare la possibilità di questa sovraalimentazione. Puoi, per esempio, controllare le tabelle a pag. 2 di questo link dove sono riportate le caratteristiche dei motori funzionanti a 50 Hz e ad 87 Hz

Rispondi

di Pippo,

Essendo collegato a triangolo, aumentando la tensione fino a 400 non si  rischia che l'isolamento non sia sufficiente ? Ma così facendo, avendo 400V e tirandolo ai 32A , ottengo un motore di taglia doppia ?
Grazie

Rispondi

di ,

Oltre la frequenza di 50 Hz se si mantiene costante la tensione diminuisce il flusso magnetico e con esso diminuisce la coppia. E possibile però, mantenendo il collegamento a triangolo, aumentare la tensione con la frequenza, raggiungendo il valore massimo della tensione alla frequenza stabilita (nel caso specifico 380 V a 82 Hz). In tal modo la coppia si mantiene costante e la potenza cresce. Occorre controllare che la corrente non superi il valore nominale dato per la connessione a 230 V, 32 A nel caso specifico.

Rispondi

di Pippo,

Un motore con targa 230V 50HZ 32A - 380V 50HZ 18,6A  (9,2KW, 2860 giri) che fa girare una lama (sega circolare) è collegato a triangolo in parallelo ad un altro motore uguale ad un inverter che può fornire 80A (40 a ciascun motore). Attualmente il motore viene pilotato dall’inverter a circa 240 - 250 volt , ed il costruttore del motore indica che la coppia è costante fino a 87Hz . Noi provandolo, verifichiamo che se il motore viene fatto funzionare a 50 Hz la lama gira correttamente, e riesce a tagliare bene del legno spinto contro la lama stessa ad una velocità di 20m/1’ ed ad una velocità di 40m/1’. Quando invece la frequenza di comando è 80Hz ,se il legno viene spinto contro a velocità superiori a 20m/1’ , il motore tende a fermarsi e la corrente a salire fino a quando la termica dell’inverter interviene.O si può sopperire aumentando la tensione ? fino a quando ? Oppure la coppia del motore non è comunque sufficiente ?

Rispondi

di ,

La coppia è il rapporto tra la potenza meccanica Pmecc (watt) e la velocità angolare, w (rad/s) . Quindi C=Pmecc/w joule (o Nm). La velocità angolare è 0,105*n se n sono i giri al minuto. La potenza meccanica è quella elettrica assorbita, Pass, moltiplicata per il rendimento, h, del motore: Pmecc=Pass*h. La potenza meccanica assorbita è il prodotto dell'intensità di corrente, I, per la tensione di linea, U, per il fattore di potenza , il tutto moltiplicato per 1,73 se il motore è trifase. Pass=1,73*U*I*cosfì. Se non noti, per motori normali in funzionamento normale si può assumere un rendimento h=0,85 ed un cosfì=o,8.

Rispondi

di Roberto,

Approfitto di questa discussione per chiedere a qualcuno se esiste un modo calcolare la coppia a partire dalla potenza.
Grazie.

Rispondi

di ,

Nei due casi, stella-400V, triangolo-230 V, la tensione ai capi di ogni avvolgimento è la stessa, quindi la coppia sviluppata è la stessa.
Aumentando la frequenza oltre i 50 Hz, poiché la tensione è mantenuta costante, il flusso decresce proporzionalmente alla frequenza e con esso la coppia. Quindi si può fare una proporzione: C=Cn*50/f

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di Paolo,

Se alimento un m.a.t. a 400V collegato a stella, e successivamente lo stesso a 230V a triangolo la coppia come si comporta ad una f=50Hz? Come calcolo la stessa, ad es. a 80Hz, (considerando che andrei ad utilizzare un inverter c.a-c.a.)?
Grazie per eventuali delucidazioni che mi vorrà dare.

Rispondi

di ,

Mai

Rispondi

di francesco,

il motore asincrono è reversibile. in un motore trifase asincrono, il rotore non raggiunge mai la velocità del flusso magnetico dello statore; ma quando il rotore può superare la velocità del flusso magnetico dello statore e quindi esplodere?

Rispondi

di ,

C'è questa risposta nel sito

Rispondi

di Giuliano Ilserv,

Come si calcola la resistenza di avviamento di un motore asincrono trifase a rotore avvolto ? Il valore è uguale al valore della resistenza del rotore ? So che è influenzata da molti fattori tra cui l'utilizzo del motore.

Esiste una formula magica ?

Grazie.

Rispondi

di ,

C'è una risposta nel sito

Rispondi

di Riccardo,

Salve, vorrei sapere quali sono le differenze sostanziali fra motore sincrono ed asincrono, i loro campi di utilizzo diversi.

Rispondi

di ,

La corrente assorbita dal motore con il collegamento a triangolo, è il triplo di quella assorbita con il collegamento a stella.

Rispondi

di Alberto69,

Salve,
approfitto dell'argomento per chiederLe se esiste un metodo semplice per stimare il valore della corrente di spunto con collegamento a triangolo partendo dalla corrente di spunto indicata a catalogo (presumo con collegamento a stella).
Ringrazio anticipatamente
Saluti

Rispondi

di ,

Su questo non ci sono dubbi: la portata è velocità per sezione e se il motore gira alla stessa velocità la portata non cambia, se la sezione è la stessa. Però bisogna vedere se il motore è in grado di girare sempre alla stessa velocità.
La pompa richiede una potenza proporzionale al prodotto portata per prevalenza e la potenza del motore elettrico deve essere superiore a quel valore. La potenza che un motore può erogare collegato a stella è un terzo di quella erogata a triangolo, come la coppia motrice. Se potenza e coppia massima erogabili a stella, sono superiori a potenza e coppia che la pompa esige per una data portata, a prevalenza costante, l'asincrono ce la fa a pilotare la pompa. Sarà costretto però a rallentare, di poco ma tanto più quanto la coppia richiesta si avvicina alla sua coppia massima. Quindi ci sarà comunque una diminuzione di portata, più o meno sensibile. Se poi la coppia che la pompa richiede per la sua portata nominale, cioè alla sua velocità nominale, in corrispondenza alla prevalenza nominale, è inferiore a quella massima che il motore può sviluppare, il motore non può farcela è sarà costretto non solo a rallentare ma addirittura a fermarsi, con conseguente azzeramento della portata.
La figura illustra quanto detto. La Pompa 1 da N1 giri si porta a N2 giri collegando il motore a stella, con Q2 leggermente inferiore a Q1; la pompa 2 si ferma.

Rispondi

di Vittorio,

Egr. Ing.
Riguardo alla risposta sulla portata della pompa volevo solo ricordarle che la portata della pompa dipende solo dal numero di giri della stessa.

Rispondi

di izuro,

la macchina asincrona può funzionare sia come motore(assorbendo potenza elettrica e rendendo quella meccanica),sia come generatore(assorbendo potenza meccanica e rendendo quella elettrica)ed anche come freno(assorbendo sia potenza elettrica che meccanica),essa e formata da 3 bobine o avvolgimenti e ciascuno di essi fa capo a 2 morsetti.

Rispondi

di vincent,

domanda:
qual'è la convenienza a realizzare l'induttore fisso?
grazie.

Rispondi

di ,

Dipende dalla tensione applicata. Se la tensione nominale di ogni avvolgimento è 400 V, nel collegamento a stella il motore non funziona a piena potenza che invece ci sarà con il collegamento a triangolo ed è tripla di quella del collegamento a stella. Aumentando la potenza erogata, aumenta proporzionalmente la portata, a parità di prevalenza, essendo la potenza idraulica pari al prodotto della prevalenza per la portata. Se invece la tensione nominale degli avvolgimenti è 230, per cui per essere inserito in un sistema a 400 V è necessario il collegamento a stella, collegando il motore a triangolo la portata in breve tempo si azzera perché il motore si brucia.

Rispondi

di roby,

se un motore con collegamento "a stella" è applicato ad una pompa; modificando il collegamento "a triangolo", diminuisce la portata della pompa?

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di ,

Questa pagina è una sintesi. Dovresti spiegare inoltre cosa intendi per "tutto" e per "ricerca".

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di ?,

Devo fare una ricerca sul motore asincrono non ci sarebbe una sintesi su tutto?

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