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Contatto indiretto nell' IT


Per calcolare  IU occorre determinare il generatore equivalente di tensione visto da M, P.

Si ha

 

RT è la resistenza di terra, (ZT dello schema)

con

quindi

Poiché ZTh è sempre piccola rispetto a Zuomo, la tensione pericolosa da considerare è l'intera Eth

Allora

è dunque la condizione di sicurezza da rispettare che è agevole ottenere per il ridotto valore di IT (al massimo di qualche A: 0,4 A per ogni MW di potenza installata)

Bisogna a tal fine realizzare un dispersore che abbia una resistenza

Sostituendo IT con il valore ricavato precedentemente, si ha il criterio per dimensionare RT

Con E = 220 V ed UL = 50 V deve essere

Zritorno è di tipo capacitivo. Essa dipende dalla capacità di esercizio della linea e dipende dall'estensione della rete in cavo. Tipicamente per un cavo 1mF/km->XCF= 3200 W/km a 50 Hz. E' comunque dell'ordine delle centinaia di Ohm. E' sufficiente una RT di qualche decina di ohm per mantenere la Eth costantemente ed abbondantemente al di sotto della tensione limite UL

Nelle formule precedenti si è fatto riferimento ad una linea monofase e la Zritorno è costituita dalla capacità di esercizio del neutro: in modulo la XCF prima nominata.

Per il calcolo nel sistema trifase basta considerare che alla capacità di ritorno del neutro si aggiungono, in parallelo le tre capacità di esercizio delle fasi che sono uguali a quella del neutro. La Zritorno è allora 1/4 della Zritorno monofase se il neutro è distribuito, 1/3 se il neutro non è distribuito. Di conseguenza la IT è 4 (3) volte maggiore. Per avere un ordine di grandezza di IT si considerino, orientativamente, 0,5A per ogni MW di potenza installata.

Ciò consente di conseguire la protezione senza interrompere il circuito al primo guasto a terra, per cui il sistema IT risulta adatto negli impianti in cui è indispensabile la continuità del servizio (es: ospedali)

I problemi nascono per due motivi: il guasto a terra dà luogo a sovratensioni nelle fasi sane e questo rende più probabile l'insorgere di un secondo guasto per cedimento dell'isolamento.

Il secondo guasto determina di fatto un corto circuito poiché le masse sono tra loro interconnesse essendo collegate allo stesso impianto di terra. Intervengono allora le protezioni di massima corrente che interrompono il circuito.

Occorre allora sia presente un Controllo Permanente di Isolamento (CPI) che sorveglia tutti i conduttori attivi compreso il neutro e che il guasto venga localizzato e rapidamente eliminato.

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Commenti e note

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di lele,

..a proposito della 64-8 712 comunque mi sembra di aver sentito che, ad esempio per un sistema fotovolt connesso in rete e con inverter privo di trasformatore di isolamento, si prescriva l'installazione sul lato ac di un differenziale di un differenziale di tipo B. Lo può confermare o smentire? Grazie

NOTA REDAZIONALE: domande di questo tipo si devono porre nel forum. Sarà vista da molti più visitatori quindi si avrà na maggiore probabilità di ottenere una risposta. Risposta che, a sua volta, sarà utile per tutti

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di ,

Già le norme impiantistiche sui fotovoltaici (sez. 712 della CEI 64-8) sono piuttsto generiche. Se poi vi aggiungiamo nessuna informazione sul tipo di impianto (tensione CC maggiore o minore di 120 V; estensione dell'impianto in CA; la presenza o meno di un trasformatore ) non è certo facile dare indicazioni anche per uno specialista del fotovoltaico.
Ciò premesso non capisco da dove nasca l'idea di un differenziale per ogni stringa per proteggere dal doppio guasto. Il doppio guasto riguarda un sistema IT in CA non un sistema CC. Casomai il differenziale va inserito nel lato CA nel qual caso deve essere di tipo B se si prevede che le correnti di guasto dell'inverter abbiano componenti continue.

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di fm,

Salve, qualora le protezioni dovessero riguardare la parte in continua di un impianto fv flottante, come si può proteggere in caso di secondo guasto? Forse con un Id per ogni stringa? in caso di corto tra conduttore di andata e conduttore di ritorno l'Id non si aprirebbe. Inoltre, gli Id vengono usati in continua? non mi spiego come possano funzionare. Grazie.

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di ,

Per queste domande usare il forum di impianti

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di COSMA SRL,

Devo realizzare una macchina per la Francia. Il cliente mi dice che la loro linea di alimentazione è in regime IT. La mia domanda è questa devo installare un trasformatore tra la linea e la mia macchina? Linea 380V trifase 50Hz

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di ,

Ammesso che il sistema IT sia eseguito a regola d'arte, non c'è necessità di un differenziale per la protezione dai contatti indiretti, anzi si è contrario alle motivazioni che hanno fatto scegliere il sistema IT. Ad ogni modo se, per un qualche motivo si desidera una protezione aggiuntiva contro i contatti diretti lo si può installare.

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di Giovanni Borgia,

Per i sistemi IT monofase a 220V, con potenza istallata di 1 kW ed un'estensione di rete pari a 100metri,è utile l'utilizzo di un interruttore differenziale?

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di ,

Quando si calcola il generatore equivalente di Thevenin, usato in questo caso per calcolare It, il ramo di guasto è aperto. L'impedenza interna del generatore equivalente di Thevenin si trova cortocircuitando tutti i generatori di fase, ed è il parallelo delle 3 capacità di esercizio, se il neutro un è distribuito. La corrente di guasto si calcola chiudendo con la Rt il generatore di Thevenin. Trascurando Rt la corrente di guasto è maggiore di tre volte rispetto ad una linea monofase pura, non derivata da un sistema trifase, perché l'impedenza interna del generatore di Thevenin è 1/3 di quella della linea monofase pura. Che la capacità di linea della fase a terra sia bypassata, è vero se Rt è nulla, quindi, in fase di guasto quella capacità non è attraversata da corrente. Ma le capacita delle due fasi sane non sono più sottoposte alla tensione stellata, ma alla concatenata (spostamento del centro stella: il potenziale del centro stella assume rispetto a terra il potenziale di fase). La corrente in esse non è dunqe E/Xc come in un guasto monofase puro, ma 1,73*E/Xc. Le due correnti sono sfasate di 120° e, sommandosi vettorialmente, danno luogo alla corrente di guasto a terra. La loro somma vettoriale è 3*E/Xc: lo stesso risultato trovato con Thevenin, ovviamente.

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di Fabrizio Santoni,

"Per il calcolo nel sistema trifase basta considerare che alla capacità di ritorno del neutro si aggiungono in parallelo le tre capacità di esercizio delle fasi che sono uguali a quella del neutro. La Z di ritorno è allora 1/4 della Z di ritorno monofase se il neutro è distribuito, 1/3 se il neutro non è distribuito. Di conseguenza la I di terra è 4 ( 3 ) volte maggiore"

La cosa non mi è tanto chiara : se in un sistema IT trifase con neutro distribuito una fase va a massa, la capacità verso terra di quella fase, essendo bypassata dal guasto, non fa parte del circuito di ritorno della corrente ( a differenza delle due fasi "sane" e del neutro ). Perché invece Voi ce la mettete in conto ?

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