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Nuova DK 5600

dk5600-giugno2006

L' Iter della direttiva

Nel luglio 2006 è stata emanata da parte di ENEL la V edizione della DK5600, documento che definisce i criteri di allacciamento alla  rete di media tensione, a cui devono attenersi i suoi clienti. La quarta edizione del documento risaliva a Marzo del 2004. Nel novembre del 2005 era stata emessa un'integrazione con prescrizioni supplementari riguardanti i trasformatori di corrente e di tensione. Tale integrazione è ora contemplata all'interno della nuova edizione della DK5600.

Ambito di applicazione

I criteri si applicano, come per la versione precedente, integralmente ai nuovi allacciamenti e, per il rifacimento di impianti esistenti, limitatamente al sistema di protezione in occasione del cambiamento dello stato del neutro da isolato a collegato a terra tramite impedenza, ed alla misura di energia e relativo locale per gli utenti dotati di gruppi di misura elettronici.

Un apposito allegato illustra il campo di applicazione de icriteri di allacciamento nel caso di Subentri, Volture e Variazioni Contrattuali.

La versione di Marzo 2004 era ormai molto conosciuta da parte dei progettisti di media tensione, quindi ci sembra opportuno sottolineare le differenze più importanti contenute nella nuova versione della direttiva.

Taglia dei trasformatori

La prima differenza significativa la troviamo al punto 5.3 . Il numero massimo di trasformatori della taglia limite in funzione della tensione (1600 kVA a 15kV , 2000 kVA a 20 kV) che possono essere contemporaneamente energizzati senza temporizzazioni, salgono da due a tre. L'inserzione di ulteriori trasformatori oltre tale soglia deve essere ritardata di almeno 5 secondi.

TA

Le modifiche più significative però si riferiscono ai sistemi di protezione.

Rispetto alla 4° edizione cambiano le prestazioni dei TA che alimentano la protezione generale , detta PG. In precedenza venivano accettati TA da 300/5 o 300/1 con classe di precisione 10P30. Ora, come già anticipato nel novembre 2005, i TA che si ritengono automaticamente adeguati devono avere classe 5P30 con prestazione di 10VA. Per l'adeguatezza di eventuali TA con caratteristiche diverse occorre consultare l'allegato TA. Nel caso si utilizzino TA da 300/1 la prestazione può essere anche di 2,5 VA.

Anche per i toroidi deputati a rilevare la corrente di guasto omopolare, vengono definiti i criteri per il loro corretto dimensionamento in base alle condizioni peggiori di guasto che potrebbero causare la loro saturazione con conseguente ritardato intervento delle protezioni. Vengono ritenuti adeguati toroidi con le stesse caratteristiche di quelli unificati Enel.

TV

Per i TV nessuna novità di caratteristiche a parte la prescrizione dei 50VA diprestazione per l'avvolgimento a triangolo aperto, prestazione normale per i comuni TV, e l'adozione della resistenza di smorzamento contro il fenomeno della ferrorisonanza, accorgimento universalmente già utilizzato da tempo. Interessante notare che il collegamento dei TV ora è permesso a monte del Dispositivo Generale (DG) purché protetti da fusibili. L'intervento dei fusibili dovrà però attivare un contatto che farà aprire il DG oppure fare commutare la protezione direzionale da 67N a 51N. Questo permette una continuità di servizio in precedenza non presa in considerazione. Infatti tutti i relé direzionali permettono almeno due banchi di taratura. Un banco di taratura normalmente attivo avrà le tarature normalmente chieste dal distributore con opportuni valori di corrente omopolare e tensione omopolare. L'intervento del fusibile attiverà un ingresso digitale che commuaterà il relé sul secondo banco di taratura in cui sarà presente solo la funzione 51N, non potendo piu essere rilevata la tensione omopolare. Questo tipo di funzionamento sarà limitato al tempo necessario alla squadra di manutenzione di accedere alla cella misure dotata di sezionatore fusibilato e sostituire fusibile e TV guasti, il tutto senza pregiudicare la continuità di servizio.

PG

Grosse novità riguardano il relé di protezione generale (PG) per quanto riguarda l'adozione o meno della protezione 67N.

Nella V edizione l'unica discriminante per questa diventa l'estensione della rete MT in cavo del cliente. Il direzionale occorrerà per reti con lunghezza maggiore di 350 m con tensione a 15 kV e 460 m con tensione di 20 kV. Rispetto al passato questo limita fortemente l'utilizzo del relé direzionale. In precedenza si teneva conto della relativa complessità dell'impianto del cliente: più cabine di trasformazione e linee aeree venivano considerati punti critici. Ora viene solo considerato il contributo alla corrente di guasto che può dare la rete del cliente. Questa nuova disposizione è un grosso vantaggio per il cliente che si troverà nella maggiore parte dei casi ad installare una semplice protezione omopolare molto meno costosa della protezione direzionale, più complessa e che necessità di TV per il suo funzionamento.

Bobina di minima tensione

Altra grossa novità, che al contrario della precedenza è destinata a causare disagi al cliente, è l'adozione della bobina di minima tensione sul DG.

Per evitare il funzionamento del Dispositivo Generale senza alimentazione ausiliaria al relativo PG si è decisa questa misura. La bobina di minima tensione è il sistema di interruzione per antonomasia a sicurezza positiva, però ha lo svantaggio che senza una sorgente di alimentazione ausiliaria risulta impossibile riarmare l'interruttore in quanto degli accessori che lo permetterebbero (esclusori meccanici della bobina di minima) ovviamente è vietato il montaggio. Quindi risulta evidente quanto sia importante che la sorgente di alimentazione ausiliari sia affidabile. Per ottenere questo risultato occorre predisporre opportuni allarmi che effettuano un monitoraggio sull'eventuale Ups o caricabatterie segnalando ogni anomalia o mancanza di alimentazione all'ingresso del dispositivo dialimentazione. Se l'alimentazione ausiliaria risulta essere certa, la bobin adi minima risulta non essere più uno svantaggio. Per essere conformi allo spirito della DK, anche se non esplicitamente citato, occorrerebbe che il PG agisse sulla bobina di minima tensione attraverso un contatto NC, con in serie un ulteriore contatto del PG normalmente eccitato, che effettua il self-test del relé ed in caso di anomalia si diseccita . Se il sistema di programmazione delle funzioni da assegnare ai contatti in uscita del relé lo permette, queste funzioni potrebbero essere programmate su un unico contatto.

Schemi cabine

Gli schemi tipici di una classica cabina conforme DK5600 risultano abbastanza semplici.

In genere il toroide omopolare è collocato in ingresso all'impianto e subito a valle dell'interruttore vengono posti i TA edeventuali TV a valle dei TA. Questo tipo di dsposizione delle apparecchiature si presta avarie altre configurazioni. Come già descritto i TV possono essere posti a monte del DG con gli accorgimenti di cui abbiamo detto, anche il toroide è permesso che sia posto a valle dei TA ma comunque a monte dei TV. I TA di fase che rilevano la massima corrente, se di tipo toroidale, è possibile collocarli a monte del DG ma a valle del toroide omopolare posto in ingresso.

Occorre spendere qualche parola riguardo all'adeguamento di impianti esistenti.

Se il sistema di protezione esistente permette di eseguire le tarature richieste da enel, non occorre fare alcun adeguamento. Rispetto alle tarature richieste in passato , soprattutto per quanto riguarda la soglia 51N, quelle attuali sono piu basse ma non è impossibile che sistemi di protezione non recentissimi le possano effettuare. Se è impossibile raggiungere quanto richiesto, il PG va sostituito e anche i riduttori di corrente e gli eventuali riduttori di tensione. Se il Dg esistente ha tempi di interruzione totale (tempo di apertura + tempo estinzione d'arco) compatibili con quanto richiesto dalla DK5600 (tempo minore di 70 ms) non va sostituito e neppure gli va aggiunta la bobina di minima tensione, che invece va montata nel caso in cui il DG debba essere sostituito.  L'Autorità per l' Energia elettrica e il Gas (AEEG) dovrebbe avere incaricato il CEI di elaborare una norma (Gdl CEI 136) che definirà normativamente i criteri di allacciamento (DK5600 non è dal punto formale una norma). Si presume che al termine dei lavori verrà pubblicata la sesta edizione della DK5600 a seguito della relativa norma che verrà elaborata.

Infine è utile sottolineare che il datore di lavoro deve inviare ad Enel, una copia del verbale di verifica dell'impianto di terra DPR 462/01. Nella precedenza versione non si diceva.

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Commenti e note

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di A. Travaglio,

L'Autority ha stabilito il CTS che dovranno pagare gli utenti che hanno una potenza installata più bassa di 500 kW e che fino al 31/12/2007 non hanno effettuato l'adeguamento? Saluti

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di ,

L'enel nelle sue lettere comunica il tempo di eliminazione del guasto che è dato dalla somma tra il tempo di ritardo del relè e il tempo di apertura dell'interruttore. 70 ms è il tempo convenzionale che si assume come tempo totale di interruzione dell'interruttore (apertura+durata d'arco). Per tarare il relè questo tempo va sottratto al tempo totale di eliminazione del guasto comunicato da enel. 70ms è un tempo cautelativo in realtà i moderni interruttori in vuoto o SF6 hanno un tempo di apertura totale che varia da 50 a 60ms. Il tempo di 50ms è quello minimo che deve avere il PG per tarare la 51.2, infatti il tempo richiesto è di 120 ms (50+70). Tutti i relè (o quasi) permettono di impostare sulla soglia di cortocircuito un tempo piè basso dei 50ms richiesti nell'allegato PG , in genere si parte da 30 ms. Ai fini pratici una taratura di 645-648 A con tempo di 50 ms risulta sempre adeguata

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di Ing. Giampaolo Granati,

Non trovo conferma del tempo di interruzione totale (70 ms) da Voi riportato sopra, sul testo originale della DK5600, dove invece trovo scritto 50 ms come tempo base di intervento. Potrei avere delucidazioni in merito? Grazie

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di ,

1)
Se il cavo si guasta interverranno le protezioni dell'Enel. L'unico motivo plausibile per operare sul toroide è per sfilarlo dai cavi e in questo caso occorrerà concordare un fuori servizio con l'ente distributore. Una volta che si è dato tensione nessun operatore ha la possibilità di accedere ai cavi in arrivo (i famosi cavi da 95mmq) a meno di non fare togliere tensione a monte.Mettendo il toroide a monte si ha questo svantaggio. Comunque la possibilità di guasto del toroide che abbraccia i 3 cavi isolati è praticamente zero.Si guastano i TA con primario avvolto non certo quelli con il primario passante.

2)
La responsabilità dei tempi di intervento dell'interruttore esistente se la prende chi fa l'adeguamento. Comunque nella nostra attività abbiamo notato appoggiandosi ai costruttori di interruttori di media tensione che hanno revisionato qualche vecchio Vor che i tempi di intervento di questi ultimi anche dopo parecchi anni sono del tutto paragonabili a quelli dei recenti interruttori in gas o a vuoto.

3)
Il Dg deve essere uno solo non è possibile ricorrere a strani stratagemmi.

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di Pallagrosi,

3)
se in cabina manca il DG ma sono presenti 2 int. sf6 a prot. dei trafo, si possono adeguare come 2 DG dividendo le soglie di taratura dedotte dall'allegato A?

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di Loris Magni -modena,

2)
Relativamente al DG ESISTENTE chi è che rilascia un certificato che attesti che i tempi di interruzione sono inferiori ai 70 ms?

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di renato.bresciani,

1)
si è accettato di poter porre i toroidi di fase a monte del DG.non è contrario alla sicurezza di un operatore che, a sezionatore e interruttore aperto, vada ad operare sui terminali di BT del secondario dei toroidi? praticamente la sua sicurezza viene affidata all'isolamento del cavo MT sul quale sono posti i toroidi, e se il cavo si guasta?

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di ,

Non mi ero accorto di questo errore di distrazione ,in effetti piu alta è la tensione maggiore è il contributo capacitivo della linea alla corrente di guasto, nello scrivere ho invertito le tue tensioni di riferimento

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di Ing. A. Travaglio - Bari,

C'à un piccolo errore nel Vs. documento riguardo l'adozione della 67N. In realtà al punto 6.2.3) si dice, la protezione 51N deve essere integrata dalla 67N in caso l'estensione della rete MT a 20 kV è maggiore di 350 m e di 460 m a 15 kV, non il contrario.
Saluti.
A. Travaglio

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