
Questo generatore di deriva, si trova connesso direttamente in serie al segnale da amplificare Ve, quindi, per il solo contributo della VBE la deriva d'ingresso è pari a circa -2,5 mV/°C. Le altre fonti di deriva (ICBO e hFE) Peggioreranno solamente la situazione.
Giunti a questo punto, pensiamo di introdurre nella maglia
d'ingresso un elemento che abbia le stesse variazioni della giunzione
base-emettitore del transistor, connettendolo in modo tale che le due derive si
annullino. Utilizziamo un diodo.

è evidente che, per poter funzionare, il diodo deve essere polarizzato, quindi occorre un qualcosa che possa "succhiare" le correnti, sia quella che arriva dall'emettitore del transistor, sia quella che serve a polarizzare il diodo stesso. Questo "qualcosa" è rappresentato dal generatore ideale di corrente I0 posto in parallelo al diodo medesimo.
Se si sostituisce al diodo la giunzione base-emettitore di un
transistor, si ottiene il circuito riportato nelle figure seguenti, in cui è
facile riconoscere uno stadio differenziale.
Vedremo, in seguito, come l'amplificatore differenziale
amplifichi la differenza dei segnali d'ingresso e come, riportando sulla base
dei due transistori le rispettive derive, essendo queste identiche, possa
compensarle. L'amplificatore differenziale permette così di ottenere derive
riferite all'ingresso dell'ordine dei 10 V/°C, ed è quindi un ottimo stadio
d'ingresso per un amplificatore per grandezze continue.