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LED alimentato a 230 V

Elettronica lineare e digitale: didattica ed applicazioni

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[1] LED alimentato a 230 V

Messaggioda Foto Utentemax1971 » 14 lug 2014, 13:57

Salve, da uno schema che ho preso in rete, eppure l'ho provato alla corrente e il led si accende ma normalmente non si brucia... la cosa non mi è chiara, perché il led alta luminosità, che io sappia ha la tensione massima di 3,2v... se non sbaglio sui calcoli, il diodo 1n4007 dimezza la semionda e portandola a 110v ed ha una caduta di tensione di 0.7v e il resistore non vedo altra caduta di tensione, quindi saranno 109,3v un po' troppo alti per 3,2v per pilotare il led? qualche delucidazione?

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[2] Re: LED alimentato a 220 V

Messaggioda Foto Utentemrc » 14 lug 2014, 15:04

Ciao Foto Utentemax1971.



Nel circuito che hai postato, occorre considerare come prima cosa che la R è stata inserita per limitare la corrente, ad un valore accettabile per il led.

Per calcolare il valore della resistenza occorre stabilire a quale corrente far funzionare il led.

Esaminando il circuito la tensione ai capi della resistenza vale:

VR1=Vin-VLED-VD=220-3,2-0,7=216,1V

La resistenza determina una caduta di tensione che va sottratta alla tensione di ingresso, cioè:

VLED=Vin-VR1-VD

Applicando la legge di Ohm, si ottiene:

I=\frac{VR1}{R1}=2,2mA

Quest' ultima è la corrente a cui viene fatto lavorare il LED.

Se vuoi una corrente maggiore devi diminuire il valore della resistenza R seguendo lo stesso procedimento.

Il diodo D in serie al LED serve per polarizzare, durante le semionde negative, il LED ad una tensione non superiore a quella di break-down, altrimenti si brucerebbe.

max1971 ha scritto:... eppure l'ho provato...

Poni moltissima ATTENZIONE nel maneggiare questo tipo di circuiti, perché non sei isolato dalla rete!
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[3] Re: LED alimentato a 220 V

Messaggioda Foto UtenteDoeM » 14 lug 2014, 15:26

mrc ha scritto:VR1=Vin-VLED-VD=220-3,2-0,7=216,1V


Direi che in questo caso (anche per motivi di sicurezza) è meglio considerare il valore di picco della tensione:
V_{R-peak}=V_{in}-V_{LED}-V_D=325\mbox{ V}-3.2\mbox{ V}-0.7\mbox{ V} = 321.1 \mbox{ V}
I_{peak} = 321.1 \mbox{ V}/100 \mbox{ k}\Omega \simeq 3.2 \mbox{ mA}

Sottolineo anch'io che questo circuito è assolutamente non sicuro (oltre che terribilmente inefficiente), e bisognerebbe evitare di usarlo tout court.
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[4] Re: LED alimentato a 220 V

Messaggioda Foto UtenteSediciAmpere » 14 lug 2014, 15:41

DoeM ha scritto:oltre che terribilmente inefficiente
Oltre che non isolato dalla rete, questo schema è estremamente poco effciente: per utilizzare circa 4mW , vengono sprecati 500mW , che dovranno essere dissipati dalla resistenza sotto forma di calore, la resistenza deve essere almeno da 1W (anche per motivi di tensione massima)
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[5] Re: LED alimentato a 220 V

Messaggioda Foto UtenteRussell » 14 lug 2014, 15:43

La corrente stimata è quella di picco
essendo alimentata da un segnale a 50Hz in pratica avviene una implicita PWM che dovrebbe tagliare quel valore a un numero ancora piu' basso (meno della metà sicuramente)

Resta la pericolosità altissima nel maneggiare quel circuito! Attenzione!!
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[6] Re: LED alimentato a 220 V

Messaggioda Foto Utentestefanob70 » 14 lug 2014, 15:46

Se mettiamo in imballo la sicurezza direi di scartare a priori questo circuito.
utilizza almeno un condensatore al poliestere in serie alla resistenza....
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[7] Re: LED alimentato a 220 V

Messaggioda Foto Utentemrc » 14 lug 2014, 16:25

DoeM ha scritto:Direi che in questo caso...è meglio considerare il valore di picco della tensione...

Russell ha scritto:...La corrente stimata è quella di picco...

In effetti avete ragione, nel calcolo della corrente dovevo considerare il valore di picco della tensione.

Inoltre il diodo D può essere tolto in quanto la corrente che circola, durante le semionde negative, è molto bassa, quindi il LED non corre il rischio di bruciarsi.

Un condensatore in serie alla resistenza, dal punto di vista della sicurezza, peggiora le cose; in quanto il circuito continua a non essere isolato ed in più il condensatore rimane carico quando si toglie l' alimentazione. Per evitare questo inconveniente ci andrebbe in parallelo al condensatore una resistenza di alto valore.
La cosa migliore sarebbe quella di usare un trasformatore.
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[8] Re: LED alimentato a 220 V

Messaggioda Foto Utentestefanob70 » 14 lug 2014, 22:19

Alimentare un solo led con un trasformatore mi sembra eccessivo.
Per il problema del condensatore,si potrebbe usare un piccolo contenitore,per separare l'elettronica dall'esterno,come dovrebbe essere per tutti i circuiti alimentati a rete a doppio isolamento.
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[9] Re: LED alimentato a 220 V

Messaggioda Foto Utentemax1971 » 14 lug 2014, 22:20

SediciAmpere ha scritto:la resistenza deve essere almeno da 1W

Forse non hai notato sul disegno ma la resistenza che ho usato è da 1w

mrc ha scritto:
Inoltre il diodo D può essere tolto in quanto la corrente che circola, durante le semionde negative, è molto bassa, quindi il LED non corre il rischio di bruciarsi.

Un condensatore in serie alla resistenza, dal punto di vista della sicurezza, peggiora le cose; in quanto il circuito continua a non essere isolato ed in più il condensatore rimane carico quando si toglie l' alimentazione. Per evitare questo inconveniente ci andrebbe in parallelo al condensatore una resistenza di alto valore.
La cosa migliore sarebbe quella di usare un trasformatore.

Innanzitutto grazie per i calcoli, e di avermi ricordato che il diodo non ha lo scopo di dividere la tensione anche se a mezza semionda. Lo so dell'esistenza di usare un condensatore sfruttando sulla caduta capacitiva, ma il problema è lo spazio... io vorrei utilizzare il led con meno componenti in modo da inserirlo dentro la scatola interruttore, da usarlo come segnalatore che indica con il led accesso quando all'esterno ho dimenticato la luce accesa, come negli interruttori bticino, gewiss ecc. hanno il suo led interno che è alimentato con la sola resistenza e nessun diodo
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[10] Re: LED alimentato a 220 V

Messaggioda Foto Utentemax1971 » 14 lug 2014, 22:31

stefanob70 ha scritto:Alimentare un solo LED con un trasformatore mi sembra eccessivo.
Per il problema del condensatore,si potrebbe usare un piccolo contenitore,per separare l'elettronica dall'esterno,come dovrebbe essere per tutti i circuiti alimentati a rete a doppio isolamento.


Anche il condensatore per un led è un po' eccessivo, ce ne vorrà uno da almeno 400v
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