Negli istituti tecnici esiste oltre al professore anche l'ITP che insegna e mette voti in una stessa materia. Uno dei due (non ricordo quale) l'anno scorso aveva rimproverato e penalizzato mio nipote per aver parlato di fase e di neutro in un contesto di alimentazione del relè come quello nella figura tratta dal libro di testo:
Tuttavia, appunto, come si vede lo fa anche il libro di testo scelto dall'altro professore e mio nipote l'aveva letto lì.
Ora come già mi sembra di aver capito da altre situazioni simili pare che non vi sia una regola generale da poter seguire.
Tuttavia vi chiedo: voi cosa ne pensate al riguardo?
Corretto chiamare fase e neutro?
Moderatori: MASSIMO-G,
sebago,
lillo,
Mike
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Quello schema se non supportato dalla spiegazione del professore, genera ambiguità. Il motivo è quanto già scritto da
Goofy.

Ognuno sta solo sul cuor della terra
trafitto da un raggio di sole:
ed è subito sera
Salvatore Quasimodo
trafitto da un raggio di sole:
ed è subito sera
Salvatore Quasimodo
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Lo schema elettrico ha, anche secondo il libro, la funzione di "comunicare" qualcosa e questo qualcosa lo dovrebbe comunicare senza contare sulla presenza del professore a corredo dello schema stesso. Non è, voglio, dire, un disegno veloce alla lavagna tanto per far capire mentre si parla.
In ogni caso, si tratta di definizioni e di convenzioni: se si decide di chiamare quei fili fase e neutro, in quel contesto, anche se in altri contesti e più in generale non si chiamerebbero così, uno ne prende atto e fa così. Oppure, invece si conviene che non si può fare, e allora non si fa. Oppure si dice che ognuno può fare come meglio crede.
Questo fatto che si può fare ma solo col professore parlante incorporato, non mi convince molto. Anche perché poi dipende dal professore.
In ogni caso, si tratta di definizioni e di convenzioni: se si decide di chiamare quei fili fase e neutro, in quel contesto, anche se in altri contesti e più in generale non si chiamerebbero così, uno ne prende atto e fa così. Oppure, invece si conviene che non si può fare, e allora non si fa. Oppure si dice che ognuno può fare come meglio crede.
Questo fatto che si può fare ma solo col professore parlante incorporato, non mi convince molto. Anche perché poi dipende dal professore.
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Non sapendo chi ha scritto fase e neutro a valle del trasformatore poco si può dire.
Una cosa è certa: senza un punto centrale non c'è neutro, quindi a valle del trasformatore non c'è neutro, come già ben detto prima.
Una cosa è certa: senza un punto centrale non c'è neutro, quindi a valle del trasformatore non c'è neutro, come già ben detto prima.
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La figura è tratta da una tavola che devono disegnare gli alunni a pagina 195 di questo libro:
Siccome vedo che l'unico autore del libro è Sandro Fichera penso che è stato lui a scrivere fase e neutro in quella tavola.
Voglio ancora una volta precisare che per me il libro è ottimo (e pure i professori e pure altri libri). Solo che qui chiedo solo quando qualcosa non mi convince.
Siccome vedo che l'unico autore del libro è Sandro Fichera penso che è stato lui a scrivere fase e neutro in quella tavola.
Voglio ancora una volta precisare che per me il libro è ottimo (e pure i professori e pure altri libri). Solo che qui chiedo solo quando qualcosa non mi convince.
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Salve a tutti.
Posto e preso atto che così come è riportata sullo schema è sbagliato, l'unico motivo che può giustificare la fase sul secondario è quella della sinusoide. Quando si vuole indicare qual è la fase del secondario rispetto al primario, di solito si fa il pallino su uno dei poli del primario ed uno del secondario, ma per far scattare un relè in alternata non serve saperlo.
Potrebbe servire solo se si hanno 2 secondari da poter collegare in serie o parallelo per avere più tensione o più corrente, allora i pallini della fase hanno qualche utilità.
Per certi trasformatori costruiti a strati sovrapposti che vanno ad alimentare circuiti che potrebbero subire interferenze dalla rete, quindi non in questo caso, conoscere la fase tra primario e secondario potrebbe facilitare la connessione in modo che gli strati dei 2 avvolgimenti (primario e secondario) che si affacciano siano collegati con il neutro sul primario e la terra sul secondario, per limitare il trasferimento capacitivo di disturbi, ma si tratta di casi particolari.
Saluti a tutti da Alberto
Posto e preso atto che così come è riportata sullo schema è sbagliato, l'unico motivo che può giustificare la fase sul secondario è quella della sinusoide. Quando si vuole indicare qual è la fase del secondario rispetto al primario, di solito si fa il pallino su uno dei poli del primario ed uno del secondario, ma per far scattare un relè in alternata non serve saperlo.
Potrebbe servire solo se si hanno 2 secondari da poter collegare in serie o parallelo per avere più tensione o più corrente, allora i pallini della fase hanno qualche utilità.
Per certi trasformatori costruiti a strati sovrapposti che vanno ad alimentare circuiti che potrebbero subire interferenze dalla rete, quindi non in questo caso, conoscere la fase tra primario e secondario potrebbe facilitare la connessione in modo che gli strati dei 2 avvolgimenti (primario e secondario) che si affacciano siano collegati con il neutro sul primario e la terra sul secondario, per limitare il trasferimento capacitivo di disturbi, ma si tratta di casi particolari.
Saluti a tutti da Alberto
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