Non sapevo che si realizzassero linee di potenza elettrica, in DC, certo che questo è un caso particolare:
https://www.prysmiangroup.com/sites/default/files/corporate/media/downloads/pdf/press-releases/CS_Prysmian%20Group_Viking_23_07_2019_ITA.pdf
si tratta di linea da 1250Km alla tensione di +-525KV. (Quindi saranno due linee da 525kV, una positiva ed una negativa?)
So che oggi è uno scherzo passare da una DC ad una AC, ma parlando di 500KV e 1400MW! Quali componenti useranno per la riconversione?
A meno che la conversione sia ottenuta per mezzi meccanici, motore/alternatore.
mi pare comunque una bella sfida.
saluti.
Linea ad alta tensione di potenza DC
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lelerelele
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Ecco perché la azioni Prysmian sono salite!
Per il ritorno della corrente, forse si adopera il mare con due elettrodi. Aspetto di leggere da
fpalone
Saluti a tutti.
Per il ritorno della corrente, forse si adopera il mare con due elettrodi. Aspetto di leggere da

Saluti a tutti.
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MarcoD ha scritto:Ecco perché la azioni Prysmian sono salite!
Si, gli utili sono buoni, ma il debito è pure aumentato considerevolmente....
saluti.
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lelerelele
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lelerelele ha scritto:
So che oggi è uno scherzo passare da una DC ad una AC, ma parlando di 500KV e 1400MW! Quali componenti useranno per la riconversione?
Che io sappia usano convertitori a tiristori commutati da rete.
La funzione del ponte di conversione è di fornire una tensione raddrizzata del valore medio desiderato, il valore medio viene regolato variando l’istante di accensione (invio dell’impulso di accensione al gate) dei tiristori
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Ciao
lelerelele,
la trasmissione in corrente continua ad alta tensione (HVDC) è l'unica opzione per lunghissimi cavi sottomarini, come il Viking link: l'uso della corrente alternata diventa di fatto impossibile oltre una certa lunghezza, in quanto arrivati ad una lunghezza critica la corrente capacitiva supererebbe la portata termica del cavo.
La conversione nelle stazioni HVDC (High Voltage Direct Current) avviene con due possibili tecnologie:
1) convertitori a corrente impressa, commutati da linea (LCC). Realizzati a partire dagli anni '50 con ponti a 12 impulsi di valvole al mercurio, si basano oggi su ponti a tiristori. Grazie agli enormi progressi dei tiristori di grande potenza, oggi le stazioni di conversione arrivano a potenze di 12 GW e +/- 1100 kV.
2) convertitori a tensione impressa (VSC). Realizzati dai primi anni 2000 con ponti trifasi a GTO e IGBT, sono oggi realizzati con IGBT, o più raramente IGCT o IEGT per tensioni fino a +/- 500 kV e potenze fino a circa 1 GW.
Alcune interessanti realizzazioni e parecchi record sulla tecnologia ci sono anche in Italia:
- Il collegamento Sardegna Corsica Italia, (200 kV - 300 MW) primo HVDC nel mediterraneo, primo collegamento multi-terminale al mondo e tuttora unico di questo tipo in servizio in Europa
- Il collegamento Italia- Grecia (400 kV - 500 MW), che all'epoca dell'entrata in servizio era il collegamento più profondo e con il cavo terrestre più lungo al mondo.
- Il collegamento Italia-Sardegna (+/- 500 kV - 1000 MW), che all'epoca dell'entrata in servizio era il collegamento più lungo al mondo e detiene ancora il record di collegamento più profondo al mondo.
- Il collegamento Italia- Montenegro (500 kV - 600 MW), attualmente in fase di collaudo
- Il collegamento Italia - Francia (+/- 320 kV - 1200 MW), attualmente in fase di costruzione, quest'ultimo il primo in Italia con tecnologia VSC, ossia a tensione impressa.
Per chi avesse voglia di approfondire segnalo un'interessante presentazione di Massimo Rebolini.

la trasmissione in corrente continua ad alta tensione (HVDC) è l'unica opzione per lunghissimi cavi sottomarini, come il Viking link: l'uso della corrente alternata diventa di fatto impossibile oltre una certa lunghezza, in quanto arrivati ad una lunghezza critica la corrente capacitiva supererebbe la portata termica del cavo.
La conversione nelle stazioni HVDC (High Voltage Direct Current) avviene con due possibili tecnologie:
1) convertitori a corrente impressa, commutati da linea (LCC). Realizzati a partire dagli anni '50 con ponti a 12 impulsi di valvole al mercurio, si basano oggi su ponti a tiristori. Grazie agli enormi progressi dei tiristori di grande potenza, oggi le stazioni di conversione arrivano a potenze di 12 GW e +/- 1100 kV.
2) convertitori a tensione impressa (VSC). Realizzati dai primi anni 2000 con ponti trifasi a GTO e IGBT, sono oggi realizzati con IGBT, o più raramente IGCT o IEGT per tensioni fino a +/- 500 kV e potenze fino a circa 1 GW.
Alcune interessanti realizzazioni e parecchi record sulla tecnologia ci sono anche in Italia:
- Il collegamento Sardegna Corsica Italia, (200 kV - 300 MW) primo HVDC nel mediterraneo, primo collegamento multi-terminale al mondo e tuttora unico di questo tipo in servizio in Europa
- Il collegamento Italia- Grecia (400 kV - 500 MW), che all'epoca dell'entrata in servizio era il collegamento più profondo e con il cavo terrestre più lungo al mondo.
- Il collegamento Italia-Sardegna (+/- 500 kV - 1000 MW), che all'epoca dell'entrata in servizio era il collegamento più lungo al mondo e detiene ancora il record di collegamento più profondo al mondo.
- Il collegamento Italia- Montenegro (500 kV - 600 MW), attualmente in fase di collaudo
- Il collegamento Italia - Francia (+/- 320 kV - 1200 MW), attualmente in fase di costruzione, quest'ultimo il primo in Italia con tecnologia VSC, ossia a tensione impressa.
Per chi avesse voglia di approfondire segnalo un'interessante presentazione di Massimo Rebolini.
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MarcoD ha scritto:Per il ritorno della corrente, forse si adopera il mare con due elettrodi.
In Italia è pratica comune: tutti i collegamenti HVDC in cavo sottomarino hanno degli elettrodi per consentire il funzionamento anche in modalità monopolare.
Gli inglesi invece sono assolutamente contrari ad ogni tipo di elettrodo marino, quindi dubito fortemente che qui ci sia.
Due quindi le ipotesi: o si prevede un cavo di ritorno metallico (collegato a terra ad un estremo soltanto, con un isolamento molto inferiore quindi rispetto ai cavi di polo), oppure il collegamento funziona esclusivamente in modo monopolare bilanciato, con le correnti di polo identiche in ampiezza ed opposte per segno.
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fpalone ha scritto:Gli inglesi invece sono assolutamente contrari ad ogni tipo di elettrodo marino, quindi dubito fortemente che qui ci sia.
Come mai?
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Io capisco le cose per come le scrivete. Per esempio: K sono kelvin e non chilo, h.z è la costante di Planck per zepto o per la zeta di Riemann e l'inverso di una frequenza non si misura in siemens.
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PietroBaima
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A me è piaciuto molto il documentario dell'Istituto Luce sull'interconnessione Sardegna - Continente.
Sembra quasi un film (di una volta), con tanto di colonna sonora adeguata ai vari momenti della realizzazione, molto realistico (i tecnici in calzoncini, gli operai in costume da bagno, la spiaggia sullo sfondo con gli ombrelloni, i galleggianti chiamati "maialetti") e anche le animazioni risultano chiarissime anche per i non tecnici.
Ovviamente ringrazio
fpalone anche per le ottime spiegazioni.
Sembra quasi un film (di una volta), con tanto di colonna sonora adeguata ai vari momenti della realizzazione, molto realistico (i tecnici in calzoncini, gli operai in costume da bagno, la spiaggia sullo sfondo con gli ombrelloni, i galleggianti chiamati "maialetti") e anche le animazioni risultano chiarissime anche per i non tecnici.
Ovviamente ringrazio

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2) convertitori a tensione impressa (VSC). Realizzati dai primi anni 2000 con ponti trifasi a GTO e IGBT, sono oggi realizzati con IGBT, o più raramente IGCT o IEGT per tensioni fino a +/- 500 kV e potenze fino a circa 1 GW.
Se non sbaglio, quello con la Francia dovrebbe essere il primo VSC italiano...
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Ciao
PietroBaima,
le motivazioni che ho sentito da alcuni colleghi di National grid sono relative ad alcuni aspetti pseudo-ambientali (effetto del campo magnetico sui cetacei) e sulle bussole, quest'ultima abbastanza irrilevante.
Penso che alla fine si tratti di una consuetudine tecnica ormai radicata nel gestore di rete.

le motivazioni che ho sentito da alcuni colleghi di National grid sono relative ad alcuni aspetti pseudo-ambientali (effetto del campo magnetico sui cetacei) e sulle bussole, quest'ultima abbastanza irrilevante.
Penso che alla fine si tratti di una consuetudine tecnica ormai radicata nel gestore di rete.
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