daniloG ha scritto:Se quanto ho detto non è una vaccata come procedo per calcolarmi le capacità?
Non e` per nulla una vaccata. Il circuito pilotato con un'onda quadra (ma anche se fosse sinusoidale non cambierebbe nulla, tranne che per il ripple di uscita) passa attraverso i periodi (stati)

e

in cui puo` essere modellato in questo modo (i condensatori elettrolitici sono solo per mostrare le polarita` effettive,
I don't endorse either explicitely recommend using electrolytic capacitors, or neither I deem electrolytic capacitors outperform other technologies

)

- CapComm.gif (1.5 KiB) Osservato 15497 volte
Dove ho indicato con Vin il livello alto di tensione e ho considerato il livello basso pari a 0V. Se la tensione di ingresso variasse fra Vinh e Vinl quello che segue non cambierebbe tranne nel fatto che al posto di Vin si dovrebbe usare Vinh-Vinl. Quello che conta e` solo il valore picco picco della tensione di ingresso, che vada da 0V a 12V, da -6V a +6V, da 24 V a 36V non cambia nulla: il valore continuo e` assorbito e annullato dal condensatore C1.
Ho anche trascurato la caduta sui diodi, cosa non troppo lecita se le tensioni sono basse. Piu` avanti, introdurro` anche l'effetto della caduta sui diodi

.
Altra assunzione che si fa e` che la tensione di uscita Vo,
positiva per come ho preso il verso, sia praticamente costante. In pratica si fa l'approssimazione di piccolo ripple. Non e` necessario ipotizzare di essere in condizioni stazionarie, basta supporre che la tensione
media di uscita, se cambia, cambi lentamente.
La tensione che questo circuito genera ha segno opposto rispetto all'ingresso. In questa trattazione, per comodita` prendo la tensione di uscita "a rovescio" in modo da non avere troppi segni negativi per i piedi, meta` dei quali andrebbero persi

. Ripeto: la tensione di uscita di questo circuito e`
negativa, la misuro solo a rovescio.
A questo punto le cose si svolgono esattamente come hai detto: durante

la tensione sul condensatore C1 vale Vin, mentre durante Toff vale Vo

La variazione di tensione su

vale quindi, in ogni ciclo

e la variazione di carica

sul condensatore vale

Ad ogni ciclo questa carica

viene fornita a Co e al carico. Questa operazione si ripete

volte per unita` di tempo e la carica fornita per unita` di tempo costituisce la corrente media fornita al carico:

La corrente media fornita al carico e` quella che scorre attraverso R, perche' nel condensatore Co la corrente media vale 0 (come in tutti i condensatori non guasti).
Il valore di capacita` da mettere e` quindi

Da osservare un paio di particolari. La tensione di uscita

e` comunque in modulo minore di

se si vuole erogare una corrente

sul carico. La relazione che fornisce la capacita` del condensatore puo` anche essere scritta come

.
La seconda osservazione,
importate, e` che la "caduta di tensione" fra ingresso e uscita vale

. In pratica questo convertitore si comporta come se fra ingresso e uscita ci fosse una resistenza equivalente di valore:

Questa resistenza equivalente e` una resistenza a tutti gli effetti, scalda come tutte le resistenze (vedi questo
semplice articolo di
sua maesta` Renzo I DF).
Vediamo ora qualche considerazione sulla frequenza

: minore e` la frequenza di commutazione, piu` grande dovra` essere la capacita`

. D'altra parte non si puo` alzare troppo la frequenza perche' bisogna lasciare il tempo alla capacita` di caricarsi durante

e scarcarsi durante

. In realta` credo che questa seconda richiesta non sia fondamentale, ma confesso di non avere mai indagato. Il tempo di carica e` anche determinato dalla resistenza di sorgente, mentre quello di scarica e` solo dato dalle resistenze parassite, ESR dei condensatori, diodi...
Vediamo ora l'effetto ella caduta sui diodi. L'analisi e` semplicissima: si parte dalla variazione della tensione sul condensatore

nei due stati, considerando una caduta di tensione fissa di valore pari a

. Lo schema equivalente e`il seguente

- capcomm2.gif (1.55 KiB) Osservato 15481 volte
Rifacendo tutta l'analisi come in precedenza si ha che le tensioni su

valgono

La variazione di tensione su

vale quindi, in ogni ciclo

e la variazione di carica

sul condensatore vale

Rifacendo tutti i passaggi come prima, la capacita`

in questo caso deve avere il valore:

Prima osservazione: se vogliamo ottenere qualcosa in uscita, sara` meglio che

. E poi bisogna ricordare che comunque c'e` sempre la caduta "resistiva" sulla resistenza equivalente

.
Passiamo adesso al condensatore Co. Questo componente serve ad immagazzinare energia durante la fase si scarica di C1 e a fornire energia al carico durante tutto il resto del tempo. In pratica Co viene scelto per controllare il ripple di uscita. L'analisi che segue vale solo per onda quadra in ingresso, ed e` un worst case. Se la tensione in ingresso fosse una sinusoide, il ripple sarebbe minore.
Si puo` assumere che il condensatore C1 si scarichi molto velocemente su Co, e quindi Co deve "tenere su" il carico per un tempo pari a

. In realta` questo non e` proprio corretto perche' durante la fase

in parallelo a Co c'e` anche C1, ma se lo si trascura ci si pone in una situazione piu` critica e si trovera` alla fine un risultato reale migliore, con meno ripple, di quello calcolato.
Dato che la corrente di uscita vale

e che questa corrente viene assorbita dal condensatore di uscita

, il ripple picco picco di uscita Vr, cioe` la variazione di tensione sul condensatore sara` pari a

C'e` un altro modo di calcolare il ripple di uscita. La variazione di carica su Co e` uguale a quella di C1, calcolata in precedenza. L'espressione alternativa del ripple di uscita quindi diventa

L'ultima espressione ci dice che per avere un basso ripple

e che quando si aumenta l'assorbimento di corrente di uscita, non solo la tensione scende, ma il ripple aumenta.
Invertendo le equazioni della tensione di ripple si ottiene il valore di Co (le tre espressioni sono equivalenti, si usa la piu` comoda:

Questa equazione e` valida per condensatori ceramici o a film, in quanto fa uso del valore capacitivo del condensatore. Se si usano degli elettrolitici e si sale di frequenza oltre 10kHz-20kHz per gli alluminio, e oltre 50kHz-100kHz per il tantalio, il condensatore cessa di comportarsi come tale e diventa, per la frequenza di commutazione, una resistenza di valore pari alla sua ESR. I conti diventano molto piu` complicati
ESEMPIOVin=9V, Vo=7V (sempre presa con il verso positivo, quella "vera" e`
negativa), Vd=0.7V, Io=25mA, fsw=50kHz, Vr=50mV
Si tratta di calcolare prima la
capacita` C1:

Assumento un'onda quadra simmetrica, i periodi

e

in questo esempio valgono

. In questo intervallo di tempo C1 deve riuscire a caricarsi e scaricarsi completamente (diciamo almeno 3 costanti di tempo). La resistenza massima che deve vedere il condensatore deve essere

Cosa capita se questa resistenza e` maggiore? Funziona ugualmente, ma con rendimento minore. In particolare la resistenza di sorgente va in serie alla resistenza equivalente

e ripartisce la tensione disponibile.
Poi si calcola la
capacita` di uscita:

Da osservare che quando il fattore

che compare in tante espressioni diventa piccolo rispetto alle altre tensioni, si e` in presenza di un progetto "tirato".
Mentre la tensione di uscita e` ragionevolmente precisa, la stima del ripple e` molto piu` scadente: per fortuna che il ripple vero e` minore di quello stimato. Tutti i parametri parassiti, tranne l'ESR del condensatore di uscita, concorrono a ridurre il ripple. In particolare la resistenza di sorgente, le resistenze dei diodi...
I risultati di una simulazione con i valori indicati sopra sono riportati in questa figura:

- capComm3.GIF (21.75 KiB) Osservato 15446 volte
La curva verde si riferisce a una simulazione quasi ideale: la tensione di uscita vale -7V, il ripple 41mV circa, e i picchi di corrente nei diodi sono decisamente elevati (situazione non realistica)
La curva blu invece si riferisce a un caso piu` reale: resistenza in serie a C1 di 5 ohm, tempi di salita e discesa dell'onda quadra piu` lunghi. Gli effetti sono una tensione negativa di -6.8V e il ripple di circa 28mV. La cosa piu` importante e` che la corrente nei diodi ora e` decisamente piu` bassa, dell'ordine del centinaio di milliampere.
Da notare che la curva blu ha una resistenza di uscita piu` elevata (maggiore caduta di tensione) e una costante di tempo piu` lunga per caricare il condensatore di uscita. La costante di tempo del caso ideale e` di circa 230us, mentre nel caso piu` reale siamo dalle parti di 290us.
Nel caso ideale la costante di tempo e` data dalla resistenza equivalente di 24.4 ohm in parallelo al carico di 280 ohm moltiplicato per la capacita` di uscita in parallelo a meta` di C1 (solo durante Toff C1 e` nella maglia di uscita.

. Close enough
