Ho il seguente quesito di tipo puramente normativo da porre:
Nelle verifiche sugli impianti elettrici obbligatorie per legge secondo il D.P.R. 462/01 è prevista anche la prova di continuità delle prese a spina, domanda : E' obbligatorio provarle tutte (il 100 % delle prese) oppure è concesso provarne una % minima ritenuta sufficiente dalla legge/normativa?
Graize
Verifiche impianti di terra D.P.R. 462/01
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La guida CEI 64-14 ammette che la prova di continuità possa essere fatta a campione, specialmente nel caso di impianti di tipo ripetitivo.
La Guida CEI 64-15 prevede, ad esempio, per gli impianti elettrici in edifici pregevoli per arte e storia un campionamento almeno del 20% .
La Guida Blu "Verifiche" ritiene ragionevole procedere a campione su una percentuale di componenti tanto maggiore quanto più elevato è il numero di prove negative.
Ma si tratta di guide e suggerimenti di buone prassi, quindi niente di obbligatorio.
La Guida CEI 64-15 prevede, ad esempio, per gli impianti elettrici in edifici pregevoli per arte e storia un campionamento almeno del 20% .
La Guida Blu "Verifiche" ritiene ragionevole procedere a campione su una percentuale di componenti tanto maggiore quanto più elevato è il numero di prove negative.
Ma si tratta di guide e suggerimenti di buone prassi, quindi niente di obbligatorio.
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Franco140751
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Confermo, percentuale di campionamento in funzione del numero di punti di verificare, dalla complessità e dallo stato degli impianti. Buona regola tenere conto dei punti verificati per verificarne altri la volta seguente.
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Michele Lysander Guetta
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"Non pensare mai al dolore, al pericolo o ai nemici un momento più lungo del necessario per combatterli." — Ayn Rand
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Mike
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Mi collego per una domanda: la settimana scorsa ho visto fare una prova con uno strumento collegato ad una presa tipo UNEL che automaticamente la resistenza di terra (risultata essere 11 ohm).
E' corretto come tipo di verifica?
Grazie mille!
E' corretto come tipo di verifica?
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@automorama
Si tratta di un loop tester, che, in un sistema TT, misura la serie costituita dal dispersore in prova e la resistenza di messa a terra del N in cabina ENEL (che dovrebbe valere al'incirca 1 Onm). Pertanto la misura è a favore della sicurezza.
Anzi, confrontando il valore ottenuto con la misura tramite loop tester con il valore ottenuto con un misuratore a picchetti, puoi avere un'idea (approssimativa) di quanto vale la resistenza di messa a terra del N in cabina.
Si tratta di un loop tester, che, in un sistema TT, misura la serie costituita dal dispersore in prova e la resistenza di messa a terra del N in cabina ENEL (che dovrebbe valere al'incirca 1 Onm). Pertanto la misura è a favore della sicurezza.
Anzi, confrontando il valore ottenuto con la misura tramite loop tester con il valore ottenuto con un misuratore a picchetti, puoi avere un'idea (approssimativa) di quanto vale la resistenza di messa a terra del N in cabina.
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Franco140751
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Serafino ha scritto:Ma perché la domanda dice esplicitamente "prese a spina"?
Perché solitamente in un impianto elettrico il numero delle prese a spina non è trascurabile, potrebbe arrivare anche a 1.000 prese a spina quindi provarle tutte ci vuole il suo tempo, per questo ho chiesto se è sufficiente magari provarne solamente una % del totale.
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Solo che provare se le spine solo collegate all'impianto di terra esula (o meglio è al limite) del campo di verifica delle prove imposte dal Dpr.
Sono d'accordo che la tecnica del loop test è la più semplice ed immediata, ma ha ovvie limitazioni E non ha lo scopo di verificare le prese ma bensì l'impianto di terra.
Quindi, lo scopo della verifica deve essere quello di verificare la protezione dai contatti indiretti mediante misure ed esami a vista. Fra le misure ammesse vi è anche il loop test. Il campionamento nelle misure è sempre ammesso in ragione del fatto che è una verifica tendente a confermare il buono stato generale di un impianto elettrico, limitatamente al campo di applicazione del Dpr.
Per andare sul pratico, se entro in un ufficio e vedo triple e ciabatte a profusione, prese che non sono solidamente fissate, un QE (o quel che posso trovare in quel contesto) nascosto dietro una pila di raccoglitori, mi pongo il serio problema che a nessuno freghi niente dell'impianto elettrico e quindi la manutenzione sia scarsa ergo verifico tutte le prese (ipotizziamo di usare il loop test) mentre invece se entro nel paradiso del manutentore elettrico, magari mi fermo al 50%.
Sono d'accordo che la tecnica del loop test è la più semplice ed immediata, ma ha ovvie limitazioni E non ha lo scopo di verificare le prese ma bensì l'impianto di terra.
Quindi, lo scopo della verifica deve essere quello di verificare la protezione dai contatti indiretti mediante misure ed esami a vista. Fra le misure ammesse vi è anche il loop test. Il campionamento nelle misure è sempre ammesso in ragione del fatto che è una verifica tendente a confermare il buono stato generale di un impianto elettrico, limitatamente al campo di applicazione del Dpr.
Per andare sul pratico, se entro in un ufficio e vedo triple e ciabatte a profusione, prese che non sono solidamente fissate, un QE (o quel che posso trovare in quel contesto) nascosto dietro una pila di raccoglitori, mi pongo il serio problema che a nessuno freghi niente dell'impianto elettrico e quindi la manutenzione sia scarsa ergo verifico tutte le prese (ipotizziamo di usare il loop test) mentre invece se entro nel paradiso del manutentore elettrico, magari mi fermo al 50%.
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non sono un esperto di verifiche dettate dal dpr 462, ho una domanda da sottoporre agli esperti, nel titolo del decreto si parla di dispositivi di messa a terra, si parla quindi di verifica dell'impianto di messa a terra, perché questi organismi abilitati controllano anche i differenziali?
non ci sono problemi, ma solo soluzioni
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iosolo35 ha scritto:perché questi organismi abilitati controllano anche i differenziali?
https://waa.ai/viOY La guida dell'INAIL ribadisce che i differenziali fanno parte dell'impianto di terra
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