Ciao ragazzi,
frequento il primo anno magistrale di ingegneria elettronica e mi è stato proposto di insegnare elettrotecnica/elettronica all'ITIS, premesso che sono più propensa a rifiutare, prima di formulare la mia decisione, volevo un parere da qualcuno che insegna o che comunque ha vissuto una situazione simile. Quanto è impegnativo l'incarico (sono 18 ore settimanali), è un qualcosa che si può effettivamente fare mentre si frequentano le lezioni in uni e si preparano gli esami (senza finire fuoricorso)? E' un esperienza che consigliereste?
Grazie a chiunque mi risponderà
Insegnare elettrotecnica/elettronica all'ITIS
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Lascia perdere e pensa a studiare, a meno che tu non abbia gravi problemi economici.
Tanti anni fa quando ho iniziato a insegnare ho fatto cinque esami in quattro anni.
Tanti anni fa quando ho iniziato a insegnare ho fatto cinque esami in quattro anni.
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Ti do due risposte:
1) da viewtopic.php?f=1&t=83582&start=10#p881063
(ma leggi tutto il thread)
Chi scrive NON sono io ed e' un ing.
2) Riassunto(ino) da altro forum di "ragazza" oggi di 30 anni.
- laurea triennale STEM in pari con gli esami
- appena laureata assunta da PMI (piu' P che M)
- dopo pochi anni cambia per ditta "Fortune 500" con aumento di emolumenti
- nel frattempo prosegue con la magistrale
- a 30 anni laurea magistrale STEM e contemporaneo cambio per altra ditta "Fortune 500" con ulteriore miglioramento economico e condizioni di lavoro
1) da viewtopic.php?f=1&t=83582&start=10#p881063
(ma leggi tutto il thread)
Chi scrive NON sono io ed e' un ing.
Nella PMI padronale sotto casa guadagnavo 1.500€, entrata 8.30 uscita 17.30.
[cut]
Arrivato a un certo punto mi sono detto.....ma per 1.500€ chi me lo fa fare di vivere uno stress del genere?
Mi sono iscritto alle graduatorie per Informatica, ho una cattedra annuale e prendo 1.600€.
2) Riassunto(ino) da altro forum di "ragazza" oggi di 30 anni.
- laurea triennale STEM in pari con gli esami
- appena laureata assunta da PMI (piu' P che M)
- dopo pochi anni cambia per ditta "Fortune 500" con aumento di emolumenti
- nel frattempo prosegue con la magistrale
- a 30 anni laurea magistrale STEM e contemporaneo cambio per altra ditta "Fortune 500" con ulteriore miglioramento economico e condizioni di lavoro
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Io non ho esperienza nell'insegnamento, quindi non posso rispondere alla tua prima domanda. Per quanto riguarda la seconda, se hai la possibilità ti consiglio di concentrarti al 100% sullo studio e di cercare di finire il corso di laurea magistrale nel miglior modo possibile (e non parlo solo di voti: non sia mai dimenticato che l'obiettivo primario della formazione è acquisire conoscenze e competenze!) e poi di cercare un percorso professionale che ti gratifichi umanamente ed economicamente... non è impossibile che ciò voglia dire trasferirsi all'estero, anzi è molto probabile che sia così, ma a tempo debito ci penserai(*).
(*) Piccola nota su questo: io all'estero ci sono andato (se ti interessa sapere chi sono il mio curriculum lo trovi sul mio profilo) e non tornerei indietro per nessunissima ragione, perché vivo in un posto dove la civiltà è a livelli che l'Italia sconosce e dal punto di vista professionale sono gratificato e ben pagato.
(*) Piccola nota su questo: io all'estero ci sono andato (se ti interessa sapere chi sono il mio curriculum lo trovi sul mio profilo) e non tornerei indietro per nessunissima ragione, perché vivo in un posto dove la civiltà è a livelli che l'Italia sconosce e dal punto di vista professionale sono gratificato e ben pagato.
La padronanza della lingua italiana non è facoltativa.
Se non conosci un argomento, non parlarne.
Se non puoi dimostrarlo, probabilmente è solo un'opinione.
Non sono omofobo, sessista o leghista.
Molto spesso, DIY = "Dumb Idea, Yokel".
Se non conosci un argomento, non parlarne.
Se non puoi dimostrarlo, probabilmente è solo un'opinione.
Non sono omofobo, sessista o leghista.
Molto spesso, DIY = "Dumb Idea, Yokel".
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wruggeri ha scritto:ben pagato
Confronto Monaco (di Baviera) - Milano (da numbeo.com)
https://www.numbeo.com/cost-of-living/c ... Comparison
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Io non ho esperienza di insegnamento ma conosco diversi insegnanti e ho frequentato quella scuola.
Innanzitutto ti consiglio di terminare la laurea.
Se non hai problemi economici goditi questo periodo .
Poi dovresti decidere quanto tempo della tua vita vuoi avere impegnato dal tuo lavoro.
In base a questo requisito scegliere una occupazione che riconosca economicamente il tuo tempo e stimoli tuoi interessi.
Chi dice che gli insegnanti lavorano 18 ore statisticamente si sbaglia.
E tra l'alto insegnare non è uno dei mestieri più semplici .
Infatti nel triennio a conti fatti ho avuto un solo insegnante tra elettronica ed elettrotecnica che meritasse veramente di ricoprire quel ruolo.
Ad esempio non vorrei mai ritrovarmi nei panni della mia prof di elettronica dell'ultimo anno.
Verso maggio ci fece fare un compito in classe che doveva simulare la prova di maturità.
Alla riconsegna dopo la correzione della prof mi avvicinai alla cattedra informandola che la correzione era sbagliata.
Lei gentilmente mi disse di rifare alla lavagna il compito .
Constatato il problema rifece la correzione, riconsegnando il giorno successivo la nostra prova.
Per fortuna alla fine era una brava persona.
D'altronde se sei all'università dovresti conoscere bene l'ambiente da diversi anni .
Mi scuso per le ovvietà.
Ciao
Innanzitutto ti consiglio di terminare la laurea.
Se non hai problemi economici goditi questo periodo .
Poi dovresti decidere quanto tempo della tua vita vuoi avere impegnato dal tuo lavoro.
In base a questo requisito scegliere una occupazione che riconosca economicamente il tuo tempo e stimoli tuoi interessi.
Chi dice che gli insegnanti lavorano 18 ore statisticamente si sbaglia.
E tra l'alto insegnare non è uno dei mestieri più semplici .
Infatti nel triennio a conti fatti ho avuto un solo insegnante tra elettronica ed elettrotecnica che meritasse veramente di ricoprire quel ruolo.
Ad esempio non vorrei mai ritrovarmi nei panni della mia prof di elettronica dell'ultimo anno.
Verso maggio ci fece fare un compito in classe che doveva simulare la prova di maturità.
Alla riconsegna dopo la correzione della prof mi avvicinai alla cattedra informandola che la correzione era sbagliata.
Lei gentilmente mi disse di rifare alla lavagna il compito .
Constatato il problema rifece la correzione, riconsegnando il giorno successivo la nostra prova.
Per fortuna alla fine era una brava persona.
D'altronde se sei all'università dovresti conoscere bene l'ambiente da diversi anni .
Mi scuso per le ovvietà.
Ciao
600 Elettra
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Sono anch'io d'accordo con quello detto da altri prima di me. 18 ore di insegnamento in una settimana è un carico che mi pare incompatibile con uno studio serio in qualunque settore. Penso sia un impiego a tempo pieno.
Soprattutto all'inizio, la preparazione di una lezione richiede tantissimo tempo (x2 o x3 le ore passate davanti agli studenti). Con il tempo, si tende ad essere più efficienti, ma non si diventa più rapidi a fare cose come correggere compiti in classe.
Se puoi, termina la laurea magistrale prima di intraprendere quella via.
Soprattutto all'inizio, la preparazione di una lezione richiede tantissimo tempo (x2 o x3 le ore passate davanti agli studenti). Con il tempo, si tende ad essere più efficienti, ma non si diventa più rapidi a fare cose come correggere compiti in classe.
Se puoi, termina la laurea magistrale prima di intraprendere quella via.
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DarwinNE
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2
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Mia moglie è insegnante.
Vedo quanto si impegna, quante ore ci dedica a casa per prepararsi (molte di più di quelle a scuola) e quanta passione ci mette in quello che fa. La paga non è adeguata, ci sono momenti duri e difficili in aula, ma è molto gratificata dai ritorni degli alunni e genitori.
Per insegnare bene occorre tanta passione, competenza e capacità di coinvolgimento e fascinazione. Una vocazione. Se non lo si fa con questo spirito e doti, si rischia di far male il lavoro, non facendo del bene a se stessi e ai ragazzi.
Vedo quanto si impegna, quante ore ci dedica a casa per prepararsi (molte di più di quelle a scuola) e quanta passione ci mette in quello che fa. La paga non è adeguata, ci sono momenti duri e difficili in aula, ma è molto gratificata dai ritorni degli alunni e genitori.
Per insegnare bene occorre tanta passione, competenza e capacità di coinvolgimento e fascinazione. Una vocazione. Se non lo si fa con questo spirito e doti, si rischia di far male il lavoro, non facendo del bene a se stessi e ai ragazzi.
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Non ho esperienze dirette di insegnamento, però ho una cara amica che fa l'insegnante di professione (è insegnante di lettere e non in campo tecnico, cosa che comunque influisce fin là)
È vero che passa in aula solo 18 ore settimanali (per la precisione, mi pare siano 17 + 1 da passare a scuola a disposizione per i colloqui con i genitori). Però il lavoro non finisce là.
Ci sono le lezioni da preparare, i compiti da correggere, le riunioni (consigli di classe, consigli docenti, ecc ecc), l'aggiornamento personale (sempre se uno vuole fare l'insegnante in maniera decente), ecc. Tra l'altro mi raccontava che le capita che convochino tipo 3 riunioni diverse dello stesso gruppo di persone, impegnandole tre pomeriggi diversi, per trattare 3 diversi argomenti, quando basterebbe convocarne una unica impegnando un solo pomeriggio. Anche se questa è probabilmente disorganizzazione di quel particolare istituto.
Quindi andrebbe a finire che le ore non sarebbero 18, ma ti riempi tutta la settimana (sabato mattina incluso).
Io al posto tuo eviterei, se ti è possibile, e mi concentrerei sugli studi.
A meno che non si tratti di una supplenza di poche ore settimanali, in quel caso magari un pensierino lo farei.
Poi se hai necessità economiche il discorso cambia.
Ci sono anche agevolazioni per gli studenti lavoratori, mi pare che puoi dare gli esami nel doppio del tempo, pagando rette annuali inferiori, ed ovviamente senza andare fuori corso (tipo puoi fare la magistrale in 4 anni invece che in 2, ma restando in corso). Almeno so che a Padova c'era questa opzione, qualche anno fa, non so se c'è ancora e se c'è in tutte le università.
È vero che passa in aula solo 18 ore settimanali (per la precisione, mi pare siano 17 + 1 da passare a scuola a disposizione per i colloqui con i genitori). Però il lavoro non finisce là.
Ci sono le lezioni da preparare, i compiti da correggere, le riunioni (consigli di classe, consigli docenti, ecc ecc), l'aggiornamento personale (sempre se uno vuole fare l'insegnante in maniera decente), ecc. Tra l'altro mi raccontava che le capita che convochino tipo 3 riunioni diverse dello stesso gruppo di persone, impegnandole tre pomeriggi diversi, per trattare 3 diversi argomenti, quando basterebbe convocarne una unica impegnando un solo pomeriggio. Anche se questa è probabilmente disorganizzazione di quel particolare istituto.
Quindi andrebbe a finire che le ore non sarebbero 18, ma ti riempi tutta la settimana (sabato mattina incluso).
Io al posto tuo eviterei, se ti è possibile, e mi concentrerei sugli studi.
A meno che non si tratti di una supplenza di poche ore settimanali, in quel caso magari un pensierino lo farei.
Poi se hai necessità economiche il discorso cambia.
Ci sono anche agevolazioni per gli studenti lavoratori, mi pare che puoi dare gli esami nel doppio del tempo, pagando rette annuali inferiori, ed ovviamente senza andare fuori corso (tipo puoi fare la magistrale in 4 anni invece che in 2, ma restando in corso). Almeno so che a Padova c'era questa opzione, qualche anno fa, non so se c'è ancora e se c'è in tutte le università.
Almeno l'itagliano sallo...
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Questo mio post vorrebbe essere senza commento ma mi urge di dire che oltre l'ingegneria c'e' anche altro.
I retroscena della crisi italiana - Fornero & Boldrin
La registrazione ufficiale dell'incontro con Elsa Fornero organizzato all'universita' di Ca' Foscari
https://www.youtube.com/watch?v=s78pguG6H8Q
I retroscena della crisi italiana - Fornero & Boldrin
La registrazione ufficiale dell'incontro con Elsa Fornero organizzato all'universita' di Ca' Foscari
https://www.youtube.com/watch?v=s78pguG6H8Q
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