La prima cosa che mi viene da pensare, data la mia professione, è che un'abitazione è destinata a residenza, e per questo motivo deve avere (dovrebbe...) determinati requisiti (altezza locali, rapporti aeroilluminanti, superficie delle stanze...).
Inoltre, tu ci paghi tasse e balzelli in quanto abitazione.
Idem per la fornitura, ad esempio, di energia elettrica. Che sarà per uso domestico.
Se la sera, invece che guardare la tv o leggere un libro, vuoi realizzare per hobby circuiti vari, nessuno può dirti nulla (salvo il vicino di casa dimostri che fai rumori oltre i limiti, generi fumi e odori nocivi, dal tuo appartamento partono campi elettromagnetici che fanno cambiare canale alla tv in casa sua e fanno fischiare l'amplifon della suocera, ecc ecc

).
Se lo fai come attività professionale, anche minuscola, hai posto in essere un cambio di destinazione d'uso del locale/dei locali adibiti all'attività (da residenza a attività produttiva), senza chiedere l'autorizzazione che, se sei in zona residenziale tipo secondo piano di un condominio, potrebbe non essere rilasciata perché non compatibile con il P.R.G.
A questo segue tutto il discorso forniture, tasse, imposte ecc, che potrebbero essere di più come di meno (es tariffa rifiuti).
Non tocco nemmeno, perché non ne ho nessuna conoscenza, quali criteri dovrebbe rispettare un laboratorio di elettronica. Esempio stupido: se saldi componenti, è necessario un aspiratore che evacui all'esterno i fumi della saldatura a stagno? Boh...
Ps: scusa la sbrodolata di parole...