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Castigo esemplare

                                         Seconda elementare - 1998

Un bambino è troppo turbolento.

La maestra Giovanna, dopo alcuni tentativi per chetarlo con le buone maniere, decide di passare a quelle forti, infliggendogli un castigo esemplare.

“Dietro la lavagna!”

gli ordina allora.

Il bambino, intimorito dalla severità della maestra, si alza e, a testa bassa, ci va.

Nell’aula scende un profondo silenzio.
Per quasi un minuto.

Tutti i bambini dal posto, ammutoliti, fissano le gambe del punito, che spuntano sotto la lavagna.

Ogni tanto sussultano, però nessuno sa di preciso quali espressioni ci siano sul volto nascosto dal grande rettangolo nero. Alcuni pensano che stia piangendo.

Poi le gambe cominciano a spostarsi da un lato all’altro della lavagna.

Il bambino spia i compagni seduti;

muove le spalle;

fa qualche gesto con le mani;

stringe gli occhi;

tira fuori la lingua;

ridacchia;

saltella.


Cercando di non farsi vedere dalla maestra Giovanna, però!

Il silenzio nell’aula si attenua, e nel leggero brusio si avverte lo sciogliersi del piacere di un gioco inatteso.

A quel punto un bambino, che dal posto esaminava interessato le mosse del compagno, prende coraggio ed alza la manina per attirare l’attenzione della maestra.

“Sì’” gli chiede la maestra, “dimmi, cosa c’è?”

“Maestra” risponde il bambino, mentre con l’indice indica il compagno dietro la lavagna,

“quando esce lui posso andarci io?

Libro

il racconto è inserito anche in questo libro cartaceo

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Commenti e note

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di ,

:D :D :D

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di ,

Sei un biografo Zeno, ed io il monello. Bello, bello. Thomas

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di ,

Bellissimo!

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di ,

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