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Insegnamenti

                                 era il 1995 ... (o 1996?)

"Papà dopo mi compri il CD con i programmi di comunicazione per collegarsi ad Internet?”

"Nicolò ti ho detto più volte che non si può sempre pensare di comprare. Ho entrate limitate e già tendiamo a vivere oltre quelle. Non bisogna aver continui desideri: ti conviene pensare di utilizzare quello che hai già, che è abbastanza, sfruttandolo al meglio. Epicuro istruiva i suoi allievi dicendo:"Se vuoi far felice Pitocle, non aumentarne gli averi, ma diminuiscine i desideri ". Se rincorri sempre ciò che non hai, senza girare intorno il tuo sguardo per accorgerti di quello che possiedi, ti sentirai sempre come se non avessi nulla. Non deve essere il possedere qualcosa la soluzione di un disagio. Il CD che desideri è un bisogno indotto dalla società in cui viviamo, che magari diventerà utile, ma non si deve dipendere da tali bisogni come automi.”

È un ragionamento che sviluppo per il mio bambino e non è la prima volta, anche per allenare me stesso a una visione della vita semplice e frugale, che è l'unica cui posso aspirare, tra l'altro.
A volte perfino credo di essere veramente convinto di quel che dico.
Nicolò lo sa, lo sente; avverte la verità delle mie parole, più di quanto la senta io, mi sembra.
Silenzioso, ascolta e medita sul sedile posteriore della Croma, mentre lo accompagno a scuola.
Sta frequentando la prima media, sta crescendo, sta diventando “un ometto", anche se per me è sempre il mio bambino.

Piove leggermente ed il suo silenzio che mi ascolta, me lo fa sentire vicinissimo; sento che mi capisce e che c'è tra noi un bellissimo legame che cresce sempre di più. Sono portato a proseguire con le mie importanti considerazioni.
"Ora i soldi li devo spendere per aiutare te e tuo fratello Marco, per aiutarvi a trovare la strada migliore per la vostra vita. Io devo saper distinguere ciò che veramente conta e vi serve; devo impiegare bene le nostre risorse economiche, non esagerate, ma sufficienti per una vita dignitosa per fortuna. Credimi è un bene ora è lo sarà anche dopo. Vedrai che mi sarai riconoscente.”

Concludo la lezioncina di vita con queste belle parole, non risparmiandomi un cenno rapido alla crisi economica, con le cui notizie la TV ci martella continuamente.

È proprio un ragionamento istruttivo che il mio figlioletto capisce, penso, e mi sento molto orgoglioso di me e di lui.

Arrivo a destinazione.

Nicolò apre la porta posteriore della Croma ed in silenzio scende.

Poi prima di chiuderla mi dice:

"Beh, ciao papà..."

Ed aggiunge con il suo sorrisino:

"Comunque se cambi idea, comprami il CD!"

Libro

il racconto è inserito anche in questo libro cartaceo

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Commenti e note

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di ,

E' sempre piacevole fermarsi a riflettere tra un articolo interessante di elettronica ed uno di impianti elettrici.

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di ,

E'sempre un piacere leggere questi racconti. In alcuni,ed è il caso di quest'ultimo, ci si rivede in situazioni simili,un flashback. Bellissimi ricordi,e quando affiorano, ci si ferma per un istante, e almeno nel mio caso, mi fanno capire quanto il lavoro di un genitore sia il più difficile e impegnativo in assoluto.Ci si impegna fino in fondo perchè lo si possa fare "a regola d'arte" sperando poi che il lavoro venga bene per amore dei propri figli. ;)

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di ,

Quando si è più piccoli credo che i tentativi di persuasione li si percepisce per quello che sono e a volte li si accetta con poca rassegnazione pur comprendendone benissimo le motivazioni: vale poi il rispetto nei confronti di chi ti parla. L'educazione di un figlio, di una figlia, è un "esercizio" impegnativo, in certi momenti richiederebbe più di quel che si può o si è capaci di dare, senza escludere la men che rara ricerca di una mediazione tra i genitori stessi. Saluti.

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di ,

Carissimo Zeno, anch'io ho avuto la fortuna di avere un papà che mi parlava proprio come parli tu al tuo Nicolò. Quando ero in Collegio dai Salesiani a Mogliano Veneto per frequentare le Medie e poi il Ginnasio non mi dava la paghetta mensile di 100 o 200 lire come capitava ai miei compagni di classe ma aveva lasciato ben mille lire a mia disposizione dal Prefetto dicendomi: "tu ben sai cosa costano in sacrifici a me e a tua madre questi soldi. Sta a te farne buon uso. Spendi tutto quello che veramente ti serve". Posso assicurare che le mille lire a fine anno erano ancora in deposito presso il Prefetto che gestiva questi piccoli crediti. E io ero ancora più felice dei miei compagni per avere una così grande cifra sempre a disposizione. Achille Loro

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di ,

Credo di aver stretto sempre di più il legame con il mio papà proprio grazie a questo tipo di discorsi. Sono le cose che poi ti fanno crescere. Saluti.

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di ,

Ci rivedo mia figlia nel tuo racconto. A 12 anni (ma spesso anche più precocemente) è una gran cosa sapere ascoltare e capire i discorsi dei genitori ma... è più che legittimo "provarci" lo stesso! :)

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