Dopo un incidente così violento e così drammatico si resta facilmente senza parole.
Un pullman che compie un volo di decine di metri, per un attimo sospeso nel tempo e nello spazio, ed un secondo dopo la forza di gravità prende il sopravvento e non fa sconti a nessuno, e giù.
Un disgregarsi di lamiere, voci, urla, voci spente. I soccorsi, un medico disperato che non sa chi aiutare per primo. Poi i telegiornali, youtube, internet.
E a Noi tecnici accanto alla drammaticità dell'evento, non può non venire in mente la fatidica domanda: come è stato possibile? E ancora: perché? E sfogliando i giornali sul web, a un certo punto l'occhio cade su tre righe e da quell'istante nel cervello scocca una scintilla, un segnale diverso dagli altri che diventa un ronzio e nel petto arriva un battito in più.
Il mezzo aveva diciotto anni d'età e novecentomila chilometri alle spalle; poi non convinto rileggi gli zeri e ti accorgi che il numero è quello.
Due righe sotto trovi le garanzie di un Ministero e della Motorizzazione: si il mezzo era stato revisionato. Anche io una volta ho fatto la revisione a una Fiesta a centocinquantamila chilometri, mi hanno controllato le luci e su dei rulli che giravano mi han fatto pigiare il freno, per vedere se la macchina frenava, poi un bollino e via, ci vediamo tra due anni.
Altri amici han sempre parlato di quel meccanico: vai da lui che la revisione la passi al cento per cento. Oramai siamo abituati a tutto, siamo allenati alle offese razziste a un Ministro, alle donne assassinate per strada o in casa loro, a scene ignobili in Parlamento, per cui in fondo un piccolo incidente non ci coinvolge più del tempo del caffè al bar, la mattina, quando siamo di corsa. Non proviamo indignazione, in fondo abbiamo anche altro a cui pensare di questi tempi.
Ma per chi quotidianamente si occupa di impianti, di scienza e di tecnica, la mente si riempe di pensieri e il cuore di amarezza e poi arrivano i dubbi e le domande: ma cosa vuol dire che aveva passato la revisione? Cosa si fa a un pullman con la revisione? Si provano i freni egli stop? E se il pianale è decotto o corroso, chi lo guarda e se lo guarda, cosa controlla davvero? Quanto dura una revisione di un mezzo di questo tipo? Perché se per una macchina ci metti un paio d'ore, per un pachiderma come quello serviranno giorni, vivadio. Pensi a una officina per la revisione, al modello star trek, ma avranno i raggi X, gli ultrasuoni?
E sul giornale cominci a leggere l'ipotesi di un cedimento strutturale che avrebbe spaccato la trasmissione e da lì i freni e una ruota. Ma no, dai, non sarà andata così, è solo una delle tante ipotesi. Ma le prove strutturali le avranno fatte, no? E se avessero avuto qualche dubbio certamente avrebbero fermato il mezzo, no?
Poi pensi alle leggende metropolitane del fatidico meccanico che aiuta tutti alla revisione, pensi a qualche macchina che vedi in giro e che ti fa venir voglia di dire: ma guarda te in che condizioni gira quello con la Fiat Uno o la Ritmo, ma quello la revisione non può averla passata, a se lo fermano i Carabinieri ... gli tolgon la patente a vita, vedi te.
E poi leggi Autostrade che ti rassicura, a Te che sei in macchina: a si, lo sappiamo che ha sfondato le protezioni, ma sa quelle sono fatte per le automobili non per mezzi più grossi. E magari lo sapevi già, ma ci resti un po' male perché in fondo il pedaggio lo pagano anche quelli con i mezzi grossi.
E resti lì, inebetito sulle righe di un giornale, e vorresti dire qualcosa di più, ma non sai cosa pensare, il cuore e la mente hanno fatto cortocircuito, sarebbe stato meglio l'arrocco. Ti sembra che se pensi al peggio, allora dovrebbe venir giù un intero sistema e pensi che questo non potrà mai accadere in Italia. E se pensi al meno peggio, allora dovrebbe essere tutto ricondotto al calcolo delle probabilità.
(articolo poco tecnico, ma buttato giù in pochi istanti da un tecnico che voleva solo condividere sensazioni circa la natura umana).
Giulio Passarini

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