Cos'è ElectroYou | Login Iscriviti

ElectroYou - la comunità dei professionisti del mondo elettrico

17
voti

Paesi e paesaggi altopolesani


Indice

Presentazione

"Beh, ma che c'entrano con l'Elettrotecnica?", forse dirà qualcuno.
Niente, così; mi sono messo a sfogliare con l'iMac le centinaia, anzi migliaia di immagini, raccolte con la "nostra" prima fotocamera digitale, memorizzate su una decina di CD.
Era un regalo per Nicolò, ma anche per il papà, che un tempo aveva la passione della fotografia e sviluppava, in bianconero, le foto scattate con la sua 35 mm Asahi Pentax Spotmatic II, conquistata all'inizio degli anni '70 con le centotrentacinquemila lire delle mance di nonna.
La Digital Ixus Canon 2,1 Megapixel (un milione e settecentomila lire nei primi mesi del 2001), rappresentava un'evoluzione che lui, il papà, non riusciva ad immaginare nemmeno qualche anno prima, benché trafficasse con i computer da circa un paio di decenni.

Ai suoi tempi, dopo lo scatto, non aveva subito l'idea del risultato. Finito il rullino di 36 fotogrammi, avvolgeva la pellicola, in completa oscurità, nella guida a spirale da inserire nel perno della tank nera Paterson, dove veniva sviluppata con Ilford Microphen. Quindi la pellicola doveva essere asciugata e ritagliata.
Finalmente, nel giallo inattinico della cantina oscurata, le foto apparivano, fluttuando morbide e lente nel Neutol della vaschetta, dopo che la luce filtrata dal negativo consentiva all'obiettivo Schneider Componon 50 mm f:2,8 dell'ingranditore Durst di formare le immagini sulla carta sensibile, Ilford formato 30x40 cm o 18x 24 cm.

Ora, invece, le immagini si potevano immediatamente controllare in miniatura, e si addensavano invisibili in un minuscolo rettangolino, per essere poi trasferite su un PC. Lì potevano essere visualizzate comodamente, ritoccate, archiviate ed organizzate in album virtuali.
La fisicità della fotografia scompariva e con essa l'ingombro e la difficoltà di un'ordinata archiviazione.
Ma scompariva anche la magia della camera oscura.
Lasciava, e lascia sempre più, il posto all'accumulazione facile di immagini immateriali, un codice astruso che solo un software adatto può interpretare e riprodurre. Così facile da inibire ogni freno agli scatti, moltiplicati a dismisura.
Le faticose e pensate trentasei foto su pellicola, che non potevano essere cancellate immediatamente, se sbagliate o deludenti, ma solo buttate via dopo lo sviluppo con consumo di tempo e materiale, diventavano e diventano rapidamente centinaia, senza la penale di pellicola e carta sprecate. Una facilità che però finisce per mettere in crisi la capacità di gestione, per il tempo che comunque occorre per analizzare e scegliere. Sono così numerosi gli scatti che finiscono per travolgerti. Per esaminarli occorre più del tempo necessario per farli. Bisogna raddoppiare la vita per vedere ciò che abbiamo fotografato.
L'enorme cumulo di foto, praticamente immateriale, finisce allora dimenticato in uno o più CD che non si ha il tempo di guardare e che non si può nemmeno mostrare agli amici per non invadere la loro vita con la nostra.

Son passati così dieci anni dalla masterizzazione dei CD che solo in questi giorni ho preso in mano, o meglio mi sono capitati tra le mani, mentre cercavo gli introvabili dischi di ripristino di Windows.

Niente località esotiche, ma resoconti di un microturismo che inseguiva il progetto di realizzare un catalogo fotografico dei paesi polesani. Un progetto paradossalmente andato a monte proprio per la facilità di raccogliere le immagini. Troppe.
Sono troppe perfino nell'esigua percentuale scelta per questa pagina Album di ElectroYou, affinché non fosse solo mio il tempo perso. In fondo ho chiamato il mio blog "Elettrotecnica e non solo" ;-)
Allora, ai soliti miei venticinque lettori, giunti fino a qui, se hanno anche la pazienza di aspettare il caricamento di tutte le immagini! :)

Buon microturismo

Sariano

Trecenta

Palazzo Pepoli - sec

Palazzo Pepoli - sec

Gorgo della Sposa

Gorgo della Sposa

Bagnolo

Più Bagnolo di così!:)

Più Bagnolo di così!:)

Canda

Villa Nani Mocenigo

Villa Nani Mocenigo

Castelguglielmo

Municipio

Municipio

Pincara

Canonica

Canonica

Gorgo Dolfin

Gorgo Dolfin

San Bellino

Fratta

Villa Molin

Villa Molin

Villa Badoer

Villa Badoer

Molinella

Villanova del Ghebbo

Bornio

Lusia

Vecchio Campanile - (bombardamento 1945)

Vecchio Campanile - (bombardamento 1945)

Adige

Golena

Golena

Orti

Orti

Cavazzana

Villafora

Lendinara

Arco del Castel Trivellin

Arco del Castel Trivellin

Adigetto

Adigetto

San Biagio

San Biagio

Piazza Risorgimento

Piazza Risorgimento

Campanile di S. Sofia

Campanile di S. Sofia

S. Sofia

S. Sofia


NB:Qui altre foto di Lendinara

Ramodipalo

Salvaterra

Badia Polesine

Centro

Centro

Abbazia Vangadizza

Abbazia Vangadizza

Giacciano

Baruchella

San Pietro

Castelnovo Bariano

Castelmassa

Zelo

Ceneselli

Municipio

Municipio

Calto

Villa Fioravanti

Villa Fioravanti

Golena PO

Golena PO

Salara

Chiesa di San Valentino sec XVI

Chiesa di San Valentino sec XVI

Gaiba

Oratorio S.Anna

Oratorio S.Anna

Corte Caselle

Corte Caselle

Ficarolo

Stienta

Oratorio S. Carlo Borromeo - Golena Po

Oratorio S. Carlo Borromeo - Golena Po

Municipio

Municipio

Polesella

Po

Po

Villa Armellini - sec. XVI

Villa Armellini - sec. XVI

Villa Rosetta-Chiereghin se. XVII

Villa Rosetta-Chiereghin se. XVII

Crespino

Villadose

Ceregnano

Pontecchio

Sant'Apollinare

Rovigo

Piazza Vittorio Emanuele II

Piazza Vittorio Emanuele II

Piazza Garibaldi

Piazza Garibaldi

Vescovado

Vescovado

Piazza Merlin

Piazza Merlin

Duomo e Liceo Ginnasio "Celio"

Duomo e Liceo Ginnasio "Celio"

Po

7

Commenti e note

Inserisci un commento

di ,

Molto belle queste foto admin, danno quasi l'idea che questi posti siano isolati dal mondo, in una atmosfera tutta loro.

Rispondi

di ,

ha ha.. bella questa raccolta di foto.. a volte viverci in mezzo non fa apprezzare la bellezza di cio che sta attorno, fino a quando non si trova qualche foto che fa riflettere e realizzare che si è immersi in un gran bel posto... (il polesine)

Rispondi

di ,

Mi hai fatto venire in mente che in ginnasio facevo anch'io foto con una Zeiss Contaflex, obiettivo Tessar, poi sviluppavo nella vaschetta nera, e stampavo su carta Ilford (qualche volta Agfa) con ingranditore Durst, sia con il 305 (o numero del genere) o il 609, quello grosso! Pero` avevo la luce rossa in camera oscura, non gialla. Bisogna ammettere che con le digitali e` piu` comodo, poi pero` le foto non le guardo quasi!

Rispondi

di ,

Le foto ed i paesaggi sono davvero eccezionali a dimostrazione che, anche nei centri minori, l'Italia nasconde tante piccole perle

Rispondi

di ,

Mi sa che allora devo andare a controllare di persona. Sono amante dei sassi diroccati.

Rispondi

di ,

Lendinara nel quattordicesimo secolo fu circondata da un fossato e difesa verso l'interno da una palizzata. Nella foto c'è quel che è rimasto di una delle porte di accesso all'interno della città, quindi al suo Castello.

Rispondi

di ,

Lendinara, cosa rappresenta la prima della serie?

Rispondi

Inserisci un commento

Per inserire commenti è necessario iscriversi ad ElectroYou. Se sei già iscritto, effettua il login.