Cos'è ElectroYou | Login Iscriviti

ElectroYou - la comunità dei professionisti del mondo elettrico

5
voti

La gallina trans-ogm.

Indice

Un pomeriggio nella fattoria "MAGIF" di Matelda e Giovanni

Matelda, appoggiata con i gomiti alla staccionata e con le spalle rivolte al tramonto, guardava con un'aria mista di soddisfazione e timore le galline che razzolavano nel recinto appositamente costruito e predisposto con estrema professionalità per lo scopo della nuova impresa.

La nuova azienda che Matelda e Giovanni avevano fondato, con i capitali di lei e le idee di lui, era stata chiamata "MAGIF" o"Matelda Giovanni Farm" come specificato nell'atto costitutivo. Lo scopo sociale era chiaro:

"Allevamento naturale di polli e vendita dei prodotti derivati di origine avicola"

con un chiaro riferimento alle caratteristiche biologiche e naturali dei prodotti ottenuti.

Le galline, in totale oltre mille anche se il numero esatto era sconosciuto e di razza rigorosamente livornese, avevano subito, nella fase di fecondazione, una variazione genetica studiata per anni ed introdotta nell'uovo da Giovanni, professore associato di biologia molecolare.

Il logo aziendale

Il logo aziendale

La variazione introdotta nel DNA durante la fecondazione artificiale permetteva di avere galline che, in modo naturale, producevano uova sintetizzando nel guscio non solo il calcio, ma anche altri metalli rendendo il guscio molto particolare e suscettibile di importanti usi industriali e commerciali, lasciando inalterati gli altri prodotti di origine avicola: albume, tuorlo, guano e i pulcini di sesso rigorosamente maschile.

Il pollaio era costituito da un recinto di forma rettangolare con i lati di cento per centocinquanta metri, con casette in legno con tetto di metallo per il ricovero notturno delle galline poste a circa venti metri l'una dall'altra lungo il perimetro del pollaio per un totale di 50 casette.

LE CASETTE PER LE GALLINE OVAIOLE

LE CASETTE PER LE GALLINE OVAIOLE

Le casette avevano anche i nidi per la deposizione delle uova ed erano dotate sia di piccoli robot pulitori che di meccanismi per la raccolta delle uova appena deposte ed il loro trasferimento pneumatico nel laboratorio per il trattamento commerciale. Questa velocità di raccolta impediva alle galline di sviluppare l'istinto di cova ed aumentava sensibilmente la quantità delle uova deposte in un anno da ogni gallina.

Il recinto del pollaio era costruito con reti metalliche leggermente elettrificate per respingere i predatori che erano attirati dalla grande quantità di pennuti ricoverati e apparentemente indifesi.

In molti punti del recinto erano presenti sia una staccionata che una serie di panchine in modo da agevolare il lavoro degli operatori umani.

Il pavimento del recinto era studiato in modo che le galline non potessero razzolare nel terreno argilloso della campagna, ma si erano ormai abituate a zampettare in un miscuglio minerale appositamente studiato per apportare alla dieta del pollame i composti necessari per ogni necessità alimentare e soddisfare le richieste per la gestione industriale della MAGIF.

Durante la notte due robot livellavano il terreno integrandolo dei minerali e delle sostanze necessarie per la vita produttiva delle galline e rifornivano gli appositi erogatori di mangime che erano stati studiati ed installati nel pollaio in modo che ogni gruppo di pennuti avesse la corretta alimentazione.

Si è già accennato al fatto che le uova, giornalmente deposte dalle galline negli oltre 400 nidi, erano trasportate automaticamente nel laboratorio ove venivano trattate separando i gusci dall'albume e dai tuorli, I gusci venivano immediatamente lavati e ridotti in polvere nel laboratorio mentre gli altri prodotti erano gestiti da due dipendenti e inviati nei supermercati di tutta Italia ed Europa.

La pesata

Dal laboratorio, o ufficio pesa come lo chiamavano i due soci in privato, uscì Giovanni che con passo svelto e deciso raggiunse Matelda al limite del pollaio.

“Allora?” chiese la donna con un filo di ansia nella voce. Beh! fece Giovanni, non è andata proprio male. Oggi abbiamo messo in cassaforte altri cinque chili e ottocentocinquanta grammi di oro.

Questo è il peso ricavato dal materiale depositato ieri.

Poi, come se fosse un ulteriore commento, disse

Pensa in questo primo mese abbiamo ormai superato i centonovanta chilogrammi.

Poi, sottovoce come se dovesse tranquillizzare Matelda, aggiunse:

Il materiale, per la nostra sicurezza, come ogni giorno lo ho già mandato alla Metal Refining Inc che gestisce il nostro portafoglio e sai che è la stessa azienda che provvede ad estrarre l'oro dalla polvere dei gusci e a vendere l'oro sul mercato accreditandoci il netto, diviso rigorosamente a metà, nei conti che abbiamo aperto nell'ormai nostro paradiso equatoriale. Si guardarono ed esplosero in una incontenibile risata, si abbracciarono ed improvvisarono un balletto e

“Evviva”, gridarono all'unisono, “evviva evviva. “

Un anno fa.

Sembra incredibile, continuò Giovanni, quanto è avvenuto solo un anno fa.

Ricordi, continuo’ Giovanni, quando ti parlai per la prima volta del progetto e tu mi buttasti fuori dalla tua casa tacciandomi di essere bugiardo, mentitore e fedifrago, e di tentare solo di farmi finanziare una impresa bislacca che non aveva né capo né coda.

Già disse Matelda, un anno fa, era il sette di marzo, non avevi un soldo e quasi nessuna credibilità.

Già un anno fa, continuò Giovanni, fino a quando dopo una decina di giorni, ricordo esattamente la sera del diciotto di marzo, mi ripresentai a casa tua, e tu mi chiedesti:

“Ancora tu?” e stavi per chiudermi la porta in faccia.

Aspetta! dissi, dai una occhiata a questo.

Misi la mano in tasca ed estrassi il primo uovo, deposto solo un'ora prima.

Tu apristi le mani ed io posai l'uovo sui tuoi palmi, e presi questa foto.

Guarda, dissi, ora ho il denaro e l'oro per comprarti la fede nuziale.

Sono solo nove grammi di oro che mi ha regalato la prima gallina transgenica, gallina che ho chiamato Golder-one.

Matelda l'incredula

Tu non volevi credermi, continuò Giovanni, e passasti tutto il successivo giorno a controllare il pollaio che avevo allestito, di nascosto a tutti i miei condomini, nel miniappartamento ricavato nella mansarda del palazzo.

Quando Golder-one si alzò dal nido, cantando

“coccodè coccodè”

tu prendesti tra le mani il secondo uovo col guscio giallo splendente, ancora caldo, sicuramente metallico, e molto pesante.

Ma non eri convinta e dopo aver estratto personalmente il metallo dal guscio con la tecnica dell'amalgama che ti insegnai, lo portasti dal tuo amico gioielliere che dopo aver preso tra le mani il dischetto di oro, dopo averlo pesato e fatto il saggio ti disse.

“Bene Matelda, hai martellato una medaglia, stranamente a 24 carati, sono più di nove grammi, ti posso dare 490 euro, ti va bene? “

So che non rispondesti, ma prendesti il denaro, quasi ipnotizzata, e facesti una corsa fino alla mia mansarda, entrasti gridando

"Giovanni, Giovanni. è tutto vero perdonami”, e mi gettasti le braccia al collo e non mi lasciati fino al momento in cui non mi facesti giurare di raccontarti tutto dall'inizio.

Prima pensavi che un assistente di biologia molecolare, precario e squattrinato fosse solo a caccia del denaro di una giovane ereditiera, poi avevi visto sia l'incredibile affare e la sincerità dei sentimenti.

Sai, lo interruppe Matelda, non puoi immaginare quanti personaggi, più o meno interessati, mi hanno avvicinato e molti mi hanno proposto gli affari più cervellotici. E devi ammettere che il tuo rasentava la follia.

Si disse Giovanni ironico, ma dopo solo un mese di lavoro quell'impresa cervellotica pesa già centonovanta chili. Bene, suggerì Matelda, abbiamo lavorato duramente in questo anno e sopratutto in questo ultimo mese e penso che ci possiamo permettere una cena in un ottimo ristorante.

Oh! certo disse Giovanni, tanto più che tutti i costi della MAGIF sono coperti dagli introiti tradizionali, cioè dalla vendita dei semilavorati delle uova, dei pulcini e del guano che ricaviamo dalla normale attività dei nostri volatili.

Sei un mostro, disse ironicamente Matelda, possiamo fare dei prezzi insostenibili per i nostri concorrenti, poi con un motto di civetteria suggerì, andiamo a prepararci per la cena, domani è anche l'anniversario del nostro matrimonio.

Si rispose Giovanni, così avremo il tempo di parlare anche del nostro lavoro senza che orecchie indiscrete ci ascoltino. e ridendo disse: faremo una apprendi-cena!!!!

Si una apprendi-cena confermò ridendo Matelda!!!

L’apprendi-cena

Una cena può essere un momento di relax, e Matelda e Giovanni avevano proprio bisogno di staccare dalla routine del pollaio che da un anno li impegnava quasi per l'arco delle ventiquattro ore.

La ricerca della fattoria, la cova delle galline ovaiole, la costruzione del pollaio e poi nell'ultimo mese la deposizione delle uova e la gestione finale del prodotto sul mercato.

Inoltre Matelda, lontano dal posto di lavoro, voleva farsi spiegare nel dettaglio molte cose che aveva dato per scontate, le accettava ma non le aveva assolutamente capite.

Il ristorante, tra l'altro, era un ottimo cliente dei prodotti della MAGIF, cosi i due furono accolti con molta cortesia e fu loro assegnata una sala molto riservata.

Lo chef propose un menu alla cieca, cioè a esclusiva scelta del personale della cucina.

Giovanni sapeva che si potevano fidare e accettò il consiglio.

Bene cominciò Matelda, abbiamo tutto il tempo che ci serve. è ora che facciamo un punto sia scientifico che economico del nostro lavoro, e mi sento pronta per ascoltare e spero di capire, la tua teoria, approfondire il tuo lavoro e fare assieme a te una disamina su quanto ci sta succedendo.

Oh! si, disse Giovanni, è la sera giusta per vuotare il sacco, ma, mi raccomando, niente appunti, memorizza tutto, nessuno può copiare il contenuto del tuo cervello.

In attesa delle prima portata ti racconto come ho avuto i primi dubbi. Bene, iniziò Giovanni, al liceo mi fecero tradurre dal greco antico la favola di Esopo sulla gallina che al suo proprietario faceva le uovad'oro.

Io feci una traduzione non molto ortodossa basandomi sul fatto che le parole della lingua greca possono assumere significati diversi a seconda del contesto cui sono inserite.

La mia traduzione non parlava di favola con intenti morali, ma di un fatto documentato che Esopo descriveva nel dettaglio, praticamente un resoconto letterario di un mito che aveva un fondamento di realtà'. Il professore mi diede appena la sufficienza e mi fece capire che le opinioni personali non sono gradite alla burocrazia scolastica.

Non pensai più a queste cose, disse Giovanni, per molti anni.

Poi la laurea, il dottorato, la libera docenza.

Ma un giorno, quattro anni fa, venni incaricato di relazionare la tesi di un laureando dal titolo

:Le trasmutazioni biologiche degli elementi.

che il professore ordinario aveva rifiutato di esaminare.

La tesi fu bocciata e il laureando fu invitato a riscriverla, ma io la lessi attentamente.

Io, continuò Giovanni, non sono un fisico ma un biologo e leggendo quella tesi non la giudicai a priori ma la accettai cercando di capire le conseguenze pratiche di quanto scritto su quel particolare aspetto della biologia degli animali nel caso che si fosse dimostrato vero.

Quella tesi si basava sulle ricerche e sulle pubblicazioni del chimico francese C. Louis Kervran del Conseil d'Hygiene di Parigi,

E’ noto che i normali gusci d'uovo prodotti dalle galline contengono calcio ma Kervran ha riportato un esperimento in cui le galline erano confinate in un'area in cui non c'era fonte di calcio e non era presente calcio in alcun altro modo nella loro dieta.

La carenza di calcio si manifestò chiaramente dopo alcuni giorni quando le galline iniziarono a deporre le uova senza il guscio duro, solo con una pellicola bianca e molliccia.

Proseguendo nell'esperimento Kervran dette da mangiare alle galline esclusivamente della mica purificata, cioè senza alcun contenuto di calcio.

Kervran descrisse ciò che poi accadde:

"Le galline saltarono sulla mica e cominciarono a razzolare molto rapidamente, ansimando; poi si riposarono, girandoci sopra la testa, lanciarono in aria il cibo fornito e cominciarono a razzolare dinuovo.
Il giorno successivo furono deposte uova con guscio normale (guscio di sette grammi di peso).
Così, nelle 20 ore di intervallo, le galline avevano trasformato un apporto minerale di potassio in calcio. Un esperimento di questo tipo, utilizzando la stessa mica, fu intrapreso con le faraone per un periodo di quaranta giorni.
La somministrazione della mica fu sospesa tre volte e ogni volta è stato deposto un uovo dal guscio molle..."

Non voglio annoiarti, continuò Giovanni, citandoti altri esperimenti di Kervran fatti non solo con animali ma anche con esseri umani e con vegetali, in tutti questi esperimenti, a detta del chimico Kervran, si è osservata una trasmutazione di elementi a livello organico.

Guarda, continuò Giovanni, sta arrivando il nostro antipasto.

Si grazie, aggiunse Matelda, ho la testa piena di domande e devo organizzarle per non fare grande confusione.

Ora mangiamo


L'antipasto.

Ottima, veramente ottima questa tartare di salmone con crema di avocado e mandorle tostate, disse Matelda, e aggiunse, cosa c'entra il potassio con l'oro e come hai fatto a isolare il problema e a sviluppare questa tecnica di lavoro.

Certo, continuò Giovanni mentre il cameriere ritirava i piatti dell'antipasto, preparava la tavola per il primo e cambiava il vino nel secchiello del ghiaccio, ma fammi fare una precisazione.

Tutto il procedimento da me realizzato lo ho descritto nei minimi dettagli in una lingua da me inventata in un documento che ho depositato dal notaio Pinkerle di Londra, mentre la lingua di interpretazione èdepositata a Lugano presso il notaio Bressi.

Infine le autorizzazioni a prelevare questo materiale sono custodite dall'avvocato Paglia di Milano che ha istruzioni ben precise nel caso che io non fossi nelle condizioni di operare.

Pertanto tu sei tranquilla, hai la tutela totale dei tuoi interessi.

Questa sera è la prima volta che abbiamo un poco di tempo solo per noi, e ti metterò al corrente, anche se in modo sintetico, di ogni studio e di ogni passaggio anche quelli essenziali che sono il nostro vero segreto industriale.

Per capire l'intero processo tieni a mente questo fatto il potassio è un elemento con numero atomico 19 ed il calcio ha il numero atomico 20, dunque il nucleo dei due atomi, fatti salvi i neutroni, differiscono di un protone, attenta, un protone a crescere, ripeto a crescere tra il potassio ed il calcio.

Questo fatto tienilo a mente e ti tornerà utile in altro momento di questa cena.

Ma ora veniamo alla parte biologica e chimica del procedimento.

Anzitutto una definizione: Gli enzimi. Ti cito a memoria.

Gli enzimi sono proteine prodotte nelle cellule vegetali e animali, che agiscono come catalizzatori cioè accelerano o permettono le reazionibiologiche senza subire modifiche.
Secondo la chimica classica gli enzimi operano combinandosi con una sostanza specifica per trasformarla in una sostanza diversa; esempi classici sono gli enzimi digestivi presenti nella saliva, nello stomaco, nel pancreas e nell'intestino tenue, che esplicano una funzione essenziale nella digestione e contribuiscono a scindere gli alimentinei costituenti di base, che possono quindi essere assorbiti e utilizzati dall'organismo, elaborati da altri enzimi o espulsi come rifiuti.
Ogni enzima ha un ruolo specifico: quello che scinde i grassi, per esempio, non agisce sulle proteine o sui carboidrati. Gli enzimi sono essenziali per il benessere dell'organismo. La carenza, anche di un singolo enzima, può provocare gravi disturbi.

Questo, continuò Giovanni, secondo la chimica classica, ma Kervran afferma che gli enzimi possono anche fare una trasmutazione di un elemento in un altro, cosa da sempre cercata dagli alchimisti ma mai verificata nella realtà', e come teoria e’ estremamente avversata dalla scienza ufficiale.

Ora ti fermo, per fortuna, lo interruppe Matelda, vedo il cameriere che ci sta portando i nostri primi piatti, sono un poco in crisi di apprendimento.


L'apprendi-cena continua.

Concordo, commento’ Giovanni appena terminato di mangiare il primo, che e stato un ottimo intervallo.

Il cuoco è favoloso e ci sta trattando in un modo encomiabile, se fosse possibile da sei stelle.

Un primo piatto a base di storione e pasta rigorosamente tirata a mano.

Veramente una sciccheria.

Altra cosa che devi sapere, continuò Giovanni, è il tipo di variazione genetica che devono subire le galline per poter sintetizzare nel guscio dell'uovo anche un altro metallo assieme al calcio.

Il guscio dell'uovo è un materiale bioceramico comprendente cristalli di calcite (CaCO3) e matrice proteica organica.

La dimensione, la forma e l'orientamento dei cristalli di CaCO3 influenzano le proprietà microstrutturali dei gusci.

Per avere una precisa visione del problema devi tenere conto del rapporto di peso tra il calcio del guscio e l'oro che lo integra.

Per ogni grammo di calcio nello stesso spazio si può depositare una decina di grammi di oro. pertanto io non faccio sostituire tutto il calcio ma solo una piccola parte, tanto da ricavare otto, dieci, al massimo quindici grammi di oro per ogni uovo.

Io ho utilizzato il sequenziamento del DNA della gallina pubblicato in molti studi scientifici dove il cromosoma che sottintende la sintesi del calcio nel guscio è stato perfettamente individuato.

Credo che l'evoluzione non abbia fatto altri esperimenti, in quanto ai fini riproduttivi il guscio delle uova deposte costituito principalmente di calcio è una soluzione ottimale.

I gusci delle uova fossili di dinosauro trovate nel deserto del Gobi hanno una composizione pressoché uguale a quella delle uova degli attuali volatili.

Poi ci sono stati gli studi del francese Kervran, che ho conosciuto dalla tesi di cui ti ho parlato, che da bravo scienziato con idee non in linea con l'ortodossia ufficiale era stato ignorato e quasi escluso dal circuito ufficiale della fisica e della biologia.

Questo scienziato affermava che ci sono processi biologici che fanno trasmutare un elemento in un altro.

Matelda lo interruppe, ma scusa Giovanni, non era il sogno degli alchimisti ottenere l'oro dal piombo, cioè trovare la pietra filosofale che trasmutava in oro il piombo al semplice tocco?

Brava, disse Giovanni, vedo che hai seguito. Quandoiniziai questo lavoro io mi chiesi perché in migliaia, forse inmilioni di esperimenti alchemici, non si è mai avuta alcunatrasmutazione. Ora io credo di avere trovato una risposta.

Gli alchimisti partivano generalmente dal piombo, che ha numero atomico 72 e volevano ottenere oro con numero atomico 70, cioè avrebbero dovuto togliere due protoni dal nucleo del piombo.

Questa operazione, a mia conoscenza, ma io non sono un fisico, è difficile e richiede grande energia. Inoltre tieni sempre presente che le trasmutazioni riscontrate da Kerarvan sono a livello biologico, cioè chimico.

Io, continuò Giovanni ho capito e sperimentato che la trasmutazione degli elementi per via enzimatica funziona solo a crescere purché l'enzima sia specifico per combinarsi con gli elementi che sivogliono trasmutare.

Ricorda ogni enzima ha una sola funzione specifica.

Allora mi sono detto: io so manipolare i geni, e so preparare la loro struttura e sono in grado di valutare ed esaminare tutti gli aspetti della chimica e della biologia degli esseri viventi, vuoi vedere che posso provare a far sì che che almeno una parte del guscio dell'uovo della gallina non sia di calcio ma di un altro metallo magari più pesante e potenzialmente di grande valore?

Per raggiungere il mio scopo ho fatto realizzare alcune bambole di gallina molto particolari da una nota azienda giapponese di bambole sexy.

Non ti nascondo che mi avevano preso per un pervertito e all'inizio si erano rifiutati di soddisfare il mio ordine.

Poi con un lungo lavoro di addestramento ed usando feromoni molto forti ho fatto accoppiare queste false galline, che alla fine sono risultate molto sexy, con alcuni galli raccogliendo il seme maschile.

Il seme ottenuto lo ho poi modificato geneticamente in modo che i pulcini femmine nati dalla cova sintetizzassero nei gusci delle uova deposte non solo il calcio ma anche un altro metallo.

Ora capisci, continuò Giovanni, perché abbiamo anche un piccolo pollaio che ci serve per produrre uova fecondate artificialmente, che daranno origine alle galline di seconda generazione.

Solo loro sono adatte alla produzione delle uova con il guscio farcito di oro.

Durante le mie ricerche ho constatato che le galline chiamate livornesi erano quelle che meglio si prestavano a questa specie di manipolazione, così nella mia mansarda, sul terrazzino, realizzai un piccolo pollaio che dava la possibilità di vivere e convivere a due gallidue bambole a forma di gallina e quattro galline.

Naturalmente, per il mio scopo, erano tra loro rigorosamente separati.

In un anno ho raccolto seme maschile già modificato per oltre centomila fecondazioni, seme che in parte viene conservato nel congelatore ad azoto liquido che è nell'ufficio pesa.

Per sicurezza una parte del seme pronto per la fecondazione artificiale è conservato dalla Metal Refining Inc in una cassetta attrezzata che, naturalmente a pagamento, ci hanno messo a disposizione.

Ecco a cosa serve quell'armadio che è nell'ufficio, ed io che pensavo ti piacessero i gelati particolarmente freddi, disse ridendo Matelda.

La prima covata, continuò Giovanni, non ha dato risultati, ma la seconda generazione di pulcini, che ho chiamato gold001, è quella che sotto il tuo controllo ha deposto l'uovo che hai venduto per cinquecento volte il valore di un uovo normale.


Il finale dell'apprendi-cena.

Per fortuna il cuoco ha preparato un secondo molto leggero, utilizzando i prodotti del nostro pollaio, il cameriere ci sta portando due omelette con caviale e fois gras, ma scusa un attimo, vado un secondo al bagno, disse Giovanni.

Tranquillo disse Matelda, aspetto che torni.

Matelda doveva fare una certa cosa e mentre Giovanni era assente la fece perfettamente.

La trasmutazionedegli elementi.

Così disse Giovanni appena tornato dal bagno, sono riuscito a fare una mutazione genetica. Nelle galline femmine di seconda generazione questa modifica fa produrre un nuovo enzima che ottiene un atomo di oro trasmutando un atomo di zolfo, uno di alluminio ed uno di stagno. In media, ogni venti atomi di calcio, uno viene integrato da un atomo di oro.

Naturalmente il carbonato di calcio rimane per non cambiare l'impalcatura ceramica del guscio, unica differenza è che con questa integrazione il guscio risulta solo leggermente più spesso e leggermente più pesante, ma alla luce brilla di uno splendido colore giallo.

Gli elementi, lo zolfo, lo zinco e lo stagno, sono forniti nella particolare dieta che le galline ricevono ogni giorno, ogni ora. ogni minuto e l'enzima, che nella documentazione chiamo ezg01k24, li trasmuta in oro unicamente con una reazione chimica.

Non ti espongo il processo utilizzando complicate formule chimiche o alchemiche, la formula che ti espongo ti rende chiaro il processo, anche se risulta, anche per me, totalmente incomprensibile perché avvenga.

Stagno(50) + Zolfo(16) + Alluminio(13) > (ezg01k24)= 79 (Oro)

Così semplice?, chiese Matelda.

Sì confermò Giovanni, ma non scambiare una scrittura semplice e comprensiva con i punti salienti della procedura che sono complessi e assai difficili da replicare.

Per questo motivo i dettagli, indispensabili per eseguire tutto il processo industriale li ho descritti con ogni particolare necessario nel manuale che ho depositato a Londra.

Benissimo commentò Matelda, con un filo di voce.

Guarda disse Giovanni abbiamo fatto mezzanotte.

Andiamo a casa, domattina le galline inizieranno presto a deporre le uova.

Si, si, andiamo, disse quasi sovrappensiero, Matelda.


Alcuni giorni dopo......

Sul comunicatore di Matelda comparve il volto di Gill, era teso, parlava da una località non distante da Londra.

Come stai? Chiese.

Bene rispose Matelda, e con un piccolo sorriso di soddisfazione chiese, hai ricevuto tutta la registrazione della serata, della apprendi-cena. La hai già ascoltata?

Si rispose Gill, è tutto chiaro sono un chimico genetista, ora ci servono i documenti di Lugano e Londra.

Nessun problema continuò Matelda, ho già sottratto quanto necessario all'avvocato Paglia.

Mi è costata una notte infuocata anche se non proprio totalmente spiacevole, ma sono riuscita a prendere le deleghe lasciandogli delle copie.

Appena chiudo con te vado a Lugano e prelevo il materiale per la interpretazione, poi volo a Londra per il rimanente materiale.

Poi ti lascio il tutto nella cassetta di sicurezza che hai affittato al Regency Hotel.

E Giovanni?

Qualche sera fa ha consumato una omelette condita con tallio e polonio, tutta la bustina che mi hai dato, e conosci i problemi che producono.

Penso che dopodomani il medico legale non potrà fare altro che certificare gli effetti di avvelenamento da metalli, dovuto alla manipolazione della polvere ricavata di gusci delle uova delle galline allevate.

Ed io quando potrò arrivare, chiese Gill.

Tra una ventina di giorni, amore mio, disse Matelda, quando avrò assoluto bisogno di un genetista.

Ora debbo correre a Lugano, poi a Londra e tornare in giornata.

Poi aggiunse con una nota di civetteria, ho già preparato la nostra stanza con un bellissimo talamo nuziale.

Matelda uscì di corsa, un taxi era già pronto per portarla all'aeroporto dove un piccolo jet personale la stava aspettando.

In serata sarebbe tornata ma era già preparata per interpretare la parte della vedova inconsolabile.

Era anche pronta a prendere le redini complete della MAGIF o meglio della Matelda e GIll Farm dato che aveva ancora bisogno di un bravo genetista.

Forse, pensò Matelda mentre andava all'aeroporto, tra qualche tempo la MAGIF potrebbe diventare MATEF.

Forse, ma bisognava studiare tanto e sicuramente i prossimi mesi sarebbero stati molto interessanti.

4

Commenti e note

Inserisci un commento

di ,

Un racconto interessante e ben ambientato che richiama lo stile delle "cosmicomiche". Complimenti.

Rispondi

di ,

Siete troppo buoni. Io mi diverto a scrivere cose, a volte temo di essere invadente. Meglio scrivere che bighellonare alla mia età per centri commerciali. Non ho più la voglia di sperimentare e allora scrivo. Ringrazio molto, veramente molto, EY dell'ospitalità. Al prossimo racconto forse sul natale nella riserva (umana).

Rispondi

di ,

Grandioso! :)

Rispondi

di ,

Bellissimo racconto Carlopavana! Complimenti! Ogni volta è sempre veramente un bel piacere leggerti, il tuo stile mi ricorda quello di Roberto Vacca!

Rispondi

Inserisci un commento

Per inserire commenti è necessario iscriversi ad ElectroYou. Se sei già iscritto, effettua il login.