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Il circuito non funzionava. Ma il test sì.

Indice

Articolo realizzato con la collaborazione grafica di ADMIN

Il silenzio non è vuoto. È ciò che resta dopo.

Riflessioni di Ivo – ottobre 2025

Premessa

Ho atteso. Non per esitazione, ma per osservazione. Il thread è stato chiuso in data 11 settembre 2025. Da allora è passato quasi un mese. Non ho pubblicato subito questo articolo perché volevo vedere cosa sarebbe accaduto dopo la chiusura. Nonostante il thread sia precipitato in fondo al Forum, visibile solo se incluso tra i preferiti o cercato per parola chiave, qualcosa continuava a muoversi. Il contatore saliva. Il silenzio si consolidava. E la memoria, quella sì, si stava formando.

Ecco perché questo testo arriva ora. Non per rincorrere l’evento. Ma per documentare la persistenza.

(Questo articolo si riferisce al thread pubblicato su ElectroYou il 31 luglio 2025, disponibile:Quì)


1.Introduzione

Un forum tecnico. Un progetto con errori. Una domanda: cosa accade quando qualcuno sbaglia pubblicamente? Chi lo aiuta? Chi lo corregge? Chi lo deride? Chi lo cancella?

Una domanda tutt’altro che astratta. È il punto di partenza di un esperimento: un circuito pubblicato con un errore palese e altri che, più che errori, erano approssimazioni da bozza. Un thread aperto senza pretese di perfezione. Un progetto volutamente imperfetto, lasciato lì come esca e come opportunità, non per gioco, non solo per osservare la cultura della relazione e della reazione, ma anche per offrire un’occasione concreta di collaborazione a chi lo desiderava.

Il circuito pubblicato non funzionava. Ma poteva funzionare. Bastava volerlo. Non si è voluto collaborare? Va bene. E allora perché bloccarlo? Bastava ignorarlo, no? E la lavorazione avrebbe avuto un seguito.

Il test, invece, ha funzionato benissimo. E subito. E ciò che è emerso non riguarda la tecnica. Riguarda il comportamento. La ritualità della chiusura. La gerarchia della correzione. La gestione del dissenso.

Questo articolo non è una difesa. È una lente. E chi si è affrettato a chiudere, correggere, spostare, moderare, ha già firmato la diagnosi.

E l’indole.


2. Il test

Il primo schema non conteneva errori grossolani. Al massimo richiedeva miglioramenti: nulla di strano, nulla di grave per una base, un esordio. La discussione si è aperta con osservazioni, domande tecniche, curiosità. Il tono era interlocutorio, non ancora rituale. La tensione non era esplosa, ma si avvertiva un’attesa. La prima pagina si chiude con un intervento monumentale di Mario_Maggi.

Poi arrivano gli altri schemi. Tutti imperfetti. Non per caso. Per scelta. Un inverter con un errore palese, una configurazione fragile, un circuito che non poteva funzionare così com’era.

Non per dimostrare incompetenza. Non per osservare la competenza altrui. Ma per osservare la reazione. E per verificare se, nonostante l’imperfezione, qualcuno avrebbe scelto di collaborare.

Il test era semplice:

• Pubblicare un circuito imperfetto

• Attendere le reazioni

• Documentare ogni gesto: correzioni, sarcasmi, chiusure, spostamenti, silenzi

E le reazioni sono arrivate. Non tutte tecniche. Molte rituali. Alcune isteriche. Altre strategiche. Qualcuna giusta.

Eppure gli indizi c’erano, per insospettirsi e “mangiare la foglia”. Lo schema iniziale era diverso. Qualcuno lo ha notato, fugacemente, ma non gli ha dato peso. Nessuno ha dato peso alle PCB già realizzate, come se fossero state prodotte en passant, senza alcuna prova preventiva di funzionamento. Ho detto PCB, non breadboard.

Anche le foto relative alla demolizione di un alimentatore da 800W, per recuperare dissipatori a basso profilo, avrebbero dovuto sibilare che delle attività concrete c’erano state.

Ma nel thread ho seminato anche altri indizi che evidentemente erano troppo sfumati e non sono stati colti come tali…

Dopo di che, la mia difesa dalle critiche più feroci verso il progetto errato ha scatenato il finimondo.

Tecnicamente avevano ragione. Non era indubbio: era ovvio. Ma mi sarei aspettato un minimo di circospezione. Un sospetto. Perché assumere con sicumera da vice dio che chi difende un progetto errato, con ostinazione e dovizia di motivazioni, sia necessariamente uno stolto, è uncriterio tanto azzardato quanto comodo. Comodo per squalificare chiunque osi un gesto fuori norma, senza sospettare nemmeno per un istante che l’errore possa essere intenzionale. Certi errori, in effetti, erano troppo evidenti per essere veri.

Invece di approfondire e correggere concretamente, cosa che sarebbe stata non solo possibile, ma auspicata, hanno preferito infierire. A dispetto dell’indispensabile Fidocadj, sempre focosamente raccomandato per produrre modifiche che, se fossero state almeno abbozzate, anche per sommi capi o a segmenti, sarei stato felice di confrontare, verificare e testare personalmente.

Un po’ alla volta si sarebbe potuto procedere. Tutto è migliorabile. Perché (qualora non fosse ancora chiaro) l’unica sezione che appariva mai testata (non ancora, almeno ufficialmente) è quella inerente alla regolazione di potenza in ingresso, che richiedeva la ristrutturazione della porzione di schema e della PCB.

Certo, alcuni interventi furono costruttivi, ma non bastarono a spegnere le reazioni. Altri furono offensivi, privi di moderazione. Le peggiori? Provenivano proprio da alcuni “colori dominanti”. Ma recita a parte, nulla da dire: tutto legittimo. Ma non ideale.

Ciò che ha sorpreso è che non si trattava di correggere un prodotto. Si trattava di collaborare ad un processo. Il progetto era imperfetto, certo, ma non chiuso. Bastava volerlo.

Anche la realizzazione del low battery detection circuit (definizione poi modificata in “protezione undervoltage”) poteva dimostrarlo, se l’atteggiamento amministrativo fosse stato più garantista, senza l’intenzione recondita di chiudere con una motivazione priva di senso. Prima della pubblicazione avevo già realizzato diversi esemplari funzionanti, che avrei potuto esporre se le condizioni lo avessero favorito prima che consentito: uno con LM358 e transistor d’uscita (che lo rendeva simile ad un open collector), uno con LMC555, un altro con TLC555, uno con LM393, e infine il comparatore TLC3702, ancora più pratico dello LM393, in quanto non essendo di tipo open collector non richiede il pull-up.

Tuttavia, per democrazia da Forum, avendo notato una certa preferenza per lo LM393, alla fine avrei pubblicato il circuito di gradimento, se il thread non fosse stato chiuso. E sarei pronto a farlo, e a far sul serio, se il thread venisse riaperto, come sarebbe di dovere, anche solo per dimostrare che il circuito potrebbe funzionare. Ha funzionato! Hanno funzionato!

Purtroppo, il thread è stato chiuso. E probabilmente così rimarrà. Non perché fosse concluso. Ma perché disturbava. Non il funzionamento del circuito, ma la suscettibilità di un gruppetto che confabulava credendo di essere protetto dalla segretazione di una discussione.


3. La reazione

Eppure l’errore era lì, visibile. Difeso, ma non nascosto. E invece di generare dialogo, ha generato gesti. Non risposte, ma riflessi. Non confronto, ma mero esame abilitativo.

La reazione degli “Esperti” non è stata tecnica. È stata rituale. Come se l’errore non fosse una normale occasione di chiarimento, ma una minaccia all’ordine e al rigore tecnico costituito.

Ecco cosa è accaduto:

• Chiusura del thread: non perché il progetto fosse concluso, ma perché “non funzionava”. Come se un circuito in lavorazione dovesse essere già perfetto, pena la cassazione.

• Spostamento forzato: “apri un altro thread per discutere di…” (non un invito, ma un esilio).

• Commenti assertivi: non analisi, ma sentenze. Minime spiegazioni, proposte pratiche quasi assenti.

• Silenzio selettivo: alcuni utenti hanno ignorato il merito del contenuto, ma non hanno ignorato l’autore. La reazione non era rivolta al circuito, ma a chi lo aveva pubblicato.

• Thread segretato: dove certi moderatori si scambiano strategie, si co-celebrano per le chiusure, e trasformano la moderazione in gioco di ruolo. Non si discute realmente il progetto: si officia la gestione.

Ogni gesto è stato documentato. Ogni frase, archiviata. Ogni chiusura, trasformata in materiale di analisi.

E chi ha reagito male, non ha moderato un errore. Ha rivelato sé stesso.


4. La rivelazione

Nel frattempo, ho notato un dettaglio tutt’altro che irrilevante: in un mese, il thread ha totalizzato 1.387.233 visualizzazioni. E a 18 giorni dal blocco, il contatore ha raggiunto quota 1.549.868.

Ma non si è fermato lì. A distanza di quasi un mese dalla chiusura, mentre il thread giace in fondo al Forum, visibile solo se incluso tra i preferiti o cercato per parola chiave, il contatore continua a salire. Al momento in cui scrivo, ha raggiunto 1.646.626 visualizzazioni.

Un incremento lento, ma costante, segno che la consultazione continua, nonostante la chiusura. Questo dato, non solo rafforza la tesi della rilevanza del progetto, ma smaschera l’inefficacia del gesto censorio.

Non male per un progetto definito “inutile”, “improponibile”, “un passo più lungo della gamba”, “una cazzata”, da chi si autoproclama (o viene proclamato) custode del rigore tecnico. Talmente bravo a custodirlo che non si sa nemmeno se lo conserva a vantaggio dei Sodali, o sesemplicemente se lo tiene tutto per sé, come esibizione personale di sapienza o, perché no?

Potenza.

In barba allo spirito di gruppo e collaborazione che, almeno in teoria, dovrebbe essere il fondamento di qualsiasi sodalizio.

Eppure, mentre il contatore saliva minuto dopo minuto, il Forum, quello serio, quello che blocca, ingiallisce e cancella con zelo chirurgico, ha scelto il silenzio. Nessun incoraggiamento vero. Nessun supporto concreto. Solo critiche feroci. Ma anche qualche intervento individuale, da parte di utenti che han cercato di aiutare pur rimanendo fuori dalle dinamiche rituali, e che ringrazio con rispetto. Il resto? Finta collaborazione. Dispetto.

Se l’Amministrazione e i suoi assistenti avessero anche solo un briciolo di attenzione verso ciò che accade oltre il perimetro consueto delle loro interazioni, forse si accorgerebbero che un progetto capace di generare interesse e curiosità non è una minaccia. È un’opportunità. Lo dico nell’interesse del Forum, non certo nel mio, che da anni, qui, rappresento “il Grillo parlante” di Collodiana memoria.

E infatti, qui si è appurato che si preferisce punire chi prova. Chi crea. Chi propone. Chi osa. Perché pensare è pericoloso. E pensare diversamente, poi, è intollerabile.

Forse il problema non era il circuito. Forse il problema era che il thread, sì, ho detto thread, poteva funzionare ugualmente. Senza l’intervento dei Notabili. Senza l’approvazione dei Super Esperti. Senza il timbro dell’ortodossia. Ma intervenendo loro hanno scoraggiato il consueto intervento di altri utenti, meno notabili, ma NON meno esperti…

E vuoi vedere che forse erano proprio quelle 1.387.233 visualizzazioni, in costante aumento, nonostante il blocco, a preoccupare alcuni, al punto da chiudere il thread e sprofondarlo nell’Ade del Forum?

Il circuito era un progetto utilizzato per un esperimento bivalente ma poteva funzionare, se qualcuno avesse voluto collaborare, non era impossibile. Ma l’errore, lungi dall’essere una svista, era il meccanismo che ha permesso di vedere.

Il thread cercava anche soluzioni. Ma ha trovato reazioni. In un caso emblematico, ha trovato un Notabile più attento alla grafica dei collegamenti che alla logica del circuito. Un’osservazione non errata, ma non necessaria, trasformata in questione di stile, come se la forma valesse più della sostanza.

Chi si è astenuto o ha corretto con rispetto, ha superato il test. Chi ha chiuso, spostato, deriso, ignorato, ha rivelato il meccanismo. Non tecnico. Ma rituale. Non collaborativo. Ma gerarchico.

Ci sono personaggi, sul pianeta, che proprio non resistono all’uso dei gomiti, all’esercizio del comando, al richiamo del potere ricevuto, all’istinto di sopraffazione; non è una colpa, è natura, non ce la fanno proprio a contenersi, devono esibirsi per forza, sono promotori di sé stessi prima che del servizio.


4.5. Nota metodologica

Quindi va precisato che questo test non è stato una presa in giro. Non è nato per deridere, né per provocare gratuitamente. È stato un esperimento inedito, condotto con rigore e pazienza, per osservare le dinamiche di reazione, collaborazione e moderazione, nonché per disinnescare (si spera) l’alibi dell’estinzione facile.

Il circuito era imperfetto, certo. Ma il gesto era autentico. E l’intento, quello sì, era costruttivo.

Chi lo interpreta come dispetto, lo fa per comodità. Ma chi lo legge con attenzione, capisce che qui non si è cercato lo scontro.


5. Conclusione

Il circuito, così com’era, non poteva funzionare. Ma il test sì. E ciò che ha funzionato non è la simulazione. È la rivelazione.

Questo articolo non è una rivalsa. È una diagnosi. E chi lo legge, se ha partecipato, non potrà più dire “non sapevo”. Potrà solo dire: “mi hanno osservato”.

La cultura tecnica non si misura in chiusure. Si misura in apertura. E quando un errore diventa occasione per escludere, non è più tecnica. È rituale. È teatralità.

Il circuito era fragile, certo. Ma aperto. E il meccanismo che ha rivelato, invece, è solido. E ora è documentato.

Non per condannare. Ma per ricordare che la competenza non si impone: si dimostra. E che l’intento, quando è vivo, non si modera.

Non si blocca.

Non si cancella.

S’incoraggia.

Si tramanda.

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Commenti e note

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di ,

Bravissimo EcoTan. Non so se permetteranno la pubblicazione di queste righe. Se lo faranno, sarà una scarica che resta. Se le cancelleranno, sarà la conferma che il guasto non era nel circuito. Tu hai intercettato il segnale sotto la superficie e hai risposto senza mostrare le zanne. Non hai letto solo il circuito, hai ascoltato la frequenza. E chi capisce, vale più di cento che moderano ciò che hanno dimostrato di non capire. Hai colto il punto con precisione. Non era un errore tecnico, ma un errore intenzionale. Non per mettere in discussione le competenze, che conosco e rispetto, ma per osservare la reazione al guasto, purtroppo interpretato come un atto di lesa maestà. Il guasto non era nel circuito, ma nel contesto. Volevo vedere cosa accade quando si introduce un’anomalia, non nel segnale, ma nel linguaggio. E come dici tu, l’argomento “errato” diventa un catalizzatore: costringe a una dialettica che rivela più del contenuto stesso. Non è potere, è tensione. E chi la sente, capisce che il vero comparatore non è nel circuito, ma nel pensiero. Il circuito non era difficile da correggere. Ma avrei pubblicato quello “giusto” se non avessero avuto fretta di chiudere. Era diventato una partita di poker. E bastava dire “VEDO” per restare in gioco, invece di buttare tutto a monte. Credevo che un forum che, dal 6 novembre 2014, ha permesso il proliferare di 109 pagine di barzellette fosse amministrato da gente brillante, anche se non necessariamente incline all’apprezzamento delle sfumature sottili.

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di ,

Secondo me (lo ho già scritto in tempo molto precoce) l'intento è ancora più evoluto: non già quello di sperimentare la reazione a un circuito contenente un errore, bensì quello di sperimentare la reazione a un ARGOMENTO "errato" qualsivoglia, il quale essendo appunto errato può costringere l'interlocutore a una dialettica infinita in potere del postulante.

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di ,

1. Io sono un tecnico e un amministratore: giudico contenuti tecnici e ho il compito di far rimanere il forum e il blog entro questo perimetro. La mia tolleranza discrezionale sta nel non censurare i contenuti non tecnici se non diventano intollerabili. I tuoi lo sono da molto tempo e, sì, la tua ultima risposta è sia largamente polemica, sia non corrispondente alle richieste, per cui dovrei censurarla subito. Non l'ho fatto, questa volta, per poterti scrivere questa risposta, ma così non sarà in futuro, per cui non rispondere oltre.
2. Quello che devi fare è aprire il thread che ti è stato richiesto scrivendo qualcosa alla stregua di questo tenore: "Buongiorno, non so come funzioni un comparatore con isteresi, vorrei discuterne qui.". Totale? una riga dritta al punto, zero polemiche, contenuto 100% tecnico. Questo è quello che intendo con la frase: "imparare a relazionarsi correttamente in modo tecnico e non polemico".
3. Ogni altra risposta qui verrà cancellata.
4. Ogni risposta polemica nel thread che devi aprire verrà disapprovata.

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di ,

Mi scuso per la risposta tardiva: era pronta la cena e ho fatto tardi anche per dialogare con mio figlio che vedo raramente. Non credo sia grave. E ora possiamo andare al dunque. La misura dell’approvazione preventiva, così come formulata, si fonda su una condizione binaria: “fino a quando non aprirà il thread richiesto ed imparerà a relazionarsi in modo tecnico e non polemico”. Il connettivo logico è esplicitato: AND. Ma la struttura è tautologica, e la semantica, opaca. La prima condizione è verificabile: il thread è stato aperto, con titolo pertinente e contenuto tecnico. La seconda, invece, è indeterminata: “imparerà a relazionarsi” non è una variabile osservabile, né una soglia definita. È una clausola pedagogica che si autoalimenta, priva di criteri oggettivi, priva di verifica, priva di Terzietà. Infatti, chi valuta il comportamento? Chi stabilisce il confine tra polemica e diagnosi tecnica? Chi decide quando l’utente (BLOCCATO) ha “imparato”? Se la risposta coincide con chi ha imposto la misura, allora il Terzo si dissolve, e resta solo il Giudice. Un Giudice che non esplicita le infrazioni, non documenta le deviazioni, e non consente verifica. Un Giudice che censura il test, ma non ne discute il contenuto. Bloccare ogni intervento per “valutare il comportamento” è logicamente insostenibile: la censura preventiva impedisce l’osservazione, e quindi la verifica. È come pretendere di misurare la trasparenza di un vetro oscurandolo. Una pedagogia senza osservazione è una didattica del silenzio. Quanto al contenuto, il thread rimosso non era polemico: era tecnico, sobrio, verificabile. Se è stato interpretato come provocatorio, forse è perché la realtà, quando non si può simulare, suona così. E se l’educazione consiste nel non rivelare ciò che si è verificato, allora la pedagogia si è rovesciata. Io so come ci si deve esprimere. E non ho bisogno che mi venga insegnato da chi confonde la verifica con la polemica, la moderazione con la censura, la relazione con il filtro. PietroBaima, se accetti un consiglio: metti la “gomma” nell’astuccio di scuola. Perché prima di mandar via qualcuno, bisognerebbe essere stati valutati almeno per le capacità relazionali, non per la ferocia. Se il tuo ruolo, e sottolineo il “se”, è quello del buttafuori, va bene: anche quella è una parte. Anche se ingrata, c’è a chi piace ed è contento di esercitarla. La mia impressione è che a te piaccia fare il Giudice monocratico, un po’ come quelli che negli anni ’70 venivano chiamati Pretori d’assalto. A quel tempo furono preziosi per riequilibrare un potere smisurato del più forte sul più debole ma oggi quelle entità non ci sono più e infatti col diritto stiamo tornando indietro, rapidamente. Quindi attenzione ad emulare quel ruolo perché è una funzione difficile da interpretare, che richiede una preparazione particolare, equilibrio e disponibilità ad accogliere anche le istanze d’appello che non ti piacciono ma sono legittime. Ora dimmi: questa la ritieni polemica, tecnica, diagnosi o semplice constatazione? Non cancellare con noncuranza. Non chiudere con superficialità. Discuti obiettivamente, io non scappo mai e rispondo sempre se le osservazioni sono razionali.

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di ,

Le condizioni sono due: 1. aprire il thread 2. Non fare polemiche. Le due condizioni sono poste in AND, non in OR e nemmeno in XOR.

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di ,

"PietroBaima ha scritto: 1. Il circuito così com’è non funziona. 2. Apri un thread per discutere di come fare una protezione undervoltage. 3. Questo thread viene chiuso." Io formalmente ho risposto. Ma tu hai censurato. La tua richiesta non prevedeva gradimento, solo adempimento. E io ho adempiuto: ho aperto un thread tecnico, con titolo e contenuto pertinenti, in data 15 ottobre alle ore 00:22. Se è stato rimosso, non è per mancanza di risposta ma per eccesso di significato.

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di ,

Le condizioni per essere riabilitato le ho scritte fin da prima di prendere il prvvedimento. Leggile.

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di ,

Mi chiedo se la mia posizione sia da Ergastulum o da damnatio certi temporis. Lo chiedo solo per orientarmi nel calendario delle poche epifanie che mi restano, non per ottenere clemenza...

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di ,

era ora !!

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di ,

Utente GianniniIvo sottoposto ad approvazione preventiva fino a quando non aprirà il thread richiesto ed imparerà a relazionarsi in modo tecnico e non polemico con gli altri utenti.

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di ,

Nota integrativa per i moderatori e lettori silenziosi Il messaggio di Pietrobaima non è solo sgraziato, è rivelatore. La frase “hai aggiunto anche la rottura di scatole di un articolo non richiesto, inutile per il forum” esprime una concezione distorta del ruolo dell’utente: come se la legittimità di un contributo dipendesse da una richiesta esplicita, e come se la documentazione autonoma fosse una colpa. Scrivere un articolo sul proprio blog non è una provocazione, ma un atto di memoria. Non è stato scritto contro qualcuno, ma per lasciare traccia di un esperimento, tecnico e comunicativo, che il forum ha scelto di interrompere senza averne compreso la natura. La minaccia di approvazione preventiva (“Così è deciso”) non è una misura tecnica, ma una forma di controllo. E il tono usato, “Non serve che tu mi risponda, tanto non leggerei”, non è da moderatore, ma da esecutore. Chi chiude un thread e poi impedisce la replica, non modera: impone. Io ho documentato tutto, con precisione e rispetto. Chi ha risposto, ha avuto l’occasione di correggere. Chi ha chiuso, ha avuto il potere, ma non ha dimostrato nulla. Se il forum preferisce il silenzio, ne prenderò atto. Ma chi ha accesso, leggerà. E chi vuole ricordare, lo farà.

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di ,

Risposta a gil90 e Pietrobaima Il circuito completo, quello vero, era già pronto prima dell’inizio del test. La protezione undervoltage non era il problema: era già risolta, e lo schema definitivo è disponibile. Si è forse dimenticata la funzione del test? Il thread è stato chiuso senza che nessuno abbia rilevato il nodo critico dell’isteresi, che resta tuttora visibile nello schema [113]. Chi vuole capire, può farlo. Chi preferisce discutere, continuerà a farlo, potendo. L’articolo pubblicato sul blog non è una lamentela, ma una documentazione. Non è stato scritto contro qualcuno, ma per lasciare memoria di un esperimento, tecnico e comunicativo. Se sarà possibile riaprire il thread, pubblicherò lo schema definitivo e funzionante dell’intero dispositivo, non solo dell'undervoltage. Se invece si vorrà forzare il controllo preventivo, ne prenderò atto. Buon proseguimento.

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di ,

Io ho chiuso quel thread perché era un'accozzaglia di progetti parziali e anche mal fatti. L'ho chiuso perché conviene concentrarsi su di un pezzo per volta. Ho scritto: "Apri un thread per discutere di come fare una protezione undervoltage.", ma evidentemente la mia frase è stata interpretata come "Scrivi un articolo per lamentarti".
Ad oggi hai rotto le scatole con un circuito che non funziona, hai aggiunto anche la rottura di scatole di un articolo non richiesto, inutile per il forum e senza aver risolto l'unico problema che conta: capire come funziona un comparatore con isteresi.
Adesso basta.
O apri il thread che ti ho chiesto o altrimenti sottoporrò ad approvazione preventiva ogni tuo scritto.
Così è deciso.
PS: Non serve che tu mi risponda, tanto non leggerei. Serve che tu apra il thread.

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di ,

Perdonami gianniniivo, ma stai rigirando la frittata. Quando dico “eresie tecniche” e “sbandierare eresie tecniche confondendo il ragionamento fallace con l'assioma di una nuova scienza” mi riferisco a cose come: -A prima vista può sembrare un corto tra +12 V e massa, ma nel contesto del circuito (una pompa di carica) questo comportamento è voluto e controllato.- ([23]) o -Tuttavia, per onestà, devo dire che tra tutti e due li prenderei per metterli sotto la punta di un trapano e dimostrare, con poca scienza e molto realismo, in cosa consista sbattere contro il vero modo comune...- ([118]). Quando delle persone ti indicano un problema che per loro è evidente ma per te no (e ti offrono anche una spiegazione oggettiva, non si limitano ad un "secondo me"), per quel che mi riguarda l'atteggiamento giusto è una presunzione di umiltà: forse c'è qualcosa che non va in quel che ho fatto, che qualcuno di più esperto potrebbe aiutarmi a capire e risolvere. Sei TU che devi mettere in dubbio quello che fai ed essere disposto a cambiare i tuoi preconcetti, altrimenti se continui a difendere a spada tratta delle idee che non hanno valenza scientifica non puoi di certo aspettarti di venire accompagnato a lungo. Io la mia l'ho detta su due problemi che reputavo importanti, sia a livello tecnico (isteresi concettualmente sbagliata) che organizzativo (aprire un thread per ogni problema), ma nonostante ciò nel post [113] che peraltro inviti e rivedere non vedo applicato l'unico consiglio che ti avevo lasciato e che avevo documentato con tanto di spiegazione e schema. L'intero thread è un insieme di schemi abbozzati e parole, ci sono tante giustificazioni verbali ma nessuna simulazione circuitale nè tantomeno una singola misurazione all'oscilloscopio. La frase di Wittgenstein era effettivamente riferita a me e al motivo per cui ho scelto di non intervenire più, o almeno finchè non avrò capito che le mie parole servano a qualcosa.

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di ,

Caro gil90, ho letto con attenzione il tuo intervento. Mi dispiace che tu abbia percepito il confronto come frustrante o sterile. Ti avevo citato con stima per il contributo ricevuto, pur sapendo che alcune indicazioni erano di principio e non immediatamente applicabili. Non ho mai fatto apprezzamenti pubblici sulla tua competenza tecnica, non serve che lo faccia ora: purtroppo, è già stato rivelato. Quel che è certo è che non ho mai liquidato nulla in modo banale, né confuso la retorica con la tecnica. Se ritieni che alcune affermazioni siano errate, ti invito a indicarle nel merito. Il confronto scientifico si fonda sulla verifica, non sull’abbandono. E se davvero si tratta di “eresie tecniche”, come hai scritto, allora è utile discuterle, non tacitarle. Ti lascio un indizio, se lo accetti: vai a pagina 12 del thread, punto [113]. Troverai l’ultimo schema che ho potuto pubblicare. Sì, contiene errori, volutamente. Ma se lo esamini con attenzione, potresti scoprire perché l’isteresi non funziona. Il problema è lì, ben visibile. L’integrato è IC1-A LM393. Io lo conosco, ma non lo rivelerò. Non per cattiveria, ma per rispetto verso chi non si arrende e vuole davvero capire. Mi hai definito con una caricatura, accusandomi di “sbandierare eresie tecniche confondendo il ragionamento fallace con l'assioma di una nuova scienza”. Una sparata notevole, soprattutto da chi, a quanto si evince, non ha ancora compreso come funziona l’isteresi, né ha rilevato il nodo critico del circuito. A volte, più che parlare di logica, bisognerebbe esercitarla. Hai coinvolto, con il tuo intervento, anche la reputazione di altri utenti che io invece avevo tutelato, prendendomi la responsabilità prima della colpa. Forse sarebbe stato meglio evitare di scomodare Wittgenstein, o forse avresti dovuto imitarlo tu: su ciò di cui non si può parlare, si deve tacere, ma solo dopo aver provato a capire. E qui non si parla di filosofia, ma di uno schema tecnico, pubblicato e chiaramente leggibile. Non è un’idea, è un circuito. Ora, grazie alla tua uscita, possiamo almeno misurare quanto tempo impiegherai, dopo la dritta, a individuare il problema. E non voglio nemmeno conteggiare il tempo già trascorso invano dalla pubblicazione del thread. Quanto al silenzio, rispetto la tua scelta. Ma preferisco il chiarimento alla rassegnazione. Grazie comunque per aver espresso il tuo punto di vista.

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di ,

Salve fpalone, grazie per aver condiviso la tua lettura. Siccome credo che non ci siamo mai contattati, sono lieto dell’incontro. Vorrei però chiarire che nessuno ha perso tempo. Basterebbe leggere il thread. A meno che per “tempo perso” non si intenda la partecipazione a un esercizio meramente opinionistico, critico e astratto. Le correzioni tecniche ricevute, invece, sono state riconosciute come funzionali, e il circuito, se fosse stato possibile pubblicarne lo schema vero, avrebbe dimostrato piena operatività. Il progetto non era fallimentare (espressione educata ma ingiusta): era una proposta concreta, interrotta prematuramente. Altrimenti qualcuno dovrebbe spiegare perché ha funzionato tutto, ivi compreso il limitatore di corrente in ingresso, o, se si preferisce, il limitatore di potenza, che inizialmente era solo vagamente abbozzato. Concedimi, fpalone, almeno il “privilegio” dell’età per dirti che un po’ più di prudenza nel formulare giudizi sarebbe stata opportuna, anche alla luce della tua premessa. E personalmente ti posso garantire che ha funzionato proprio tutto. E tornando al tema del tempo perso: se qualcuno lo ha percepito come tale, è forse perché ha prodotto parole prive di contenuto pratico, che in ogni caso non erano né auspicate né d’aiuto. Al contrario, l’aiuto concreto l’ho ricevuto da setteali, dadduni e gil90, e se in questo istante dimentico qualcuno, lo prego di accettare le mie scuse. Gli errori inseriti nel circuito non erano una provocazione, ma degli indicatori: servivano a verificare la disponibilità ad aiutare a risolvere un problema, non a mettere alla prova la preparazione tecnica dei sodali, che, dopo anni di partecipazione, era un requisito che sostanzialmente, più o meno, conoscevo. E in ogni caso, il test non era contro gli utenti né contro chicchessia, ma serviva ad osservare il comportamento del sistema. Confesso che mi aspettavo maggiore brillantezza, vivacità, arguzia, creatività, spigliatezza e interesse verso il risultato del test, soprattutto da chi ha esperienza e ruolo. Ma forse proprio questa aspettativa ha reso più evidente il divario tra contenuto e reazione. Capisco che la lettura possa variare, soprattutto da una prospettiva non tecnica. Ma il mio intento era quello di comprendere e lasciare memoria, non di ingannare. Tant’è che ho confessato e manifestato subito disponibilità a pubblicare lo schema vero, cosa che mi è stata inspiegabilmente impedita. E allora diciamoci tutto: chi è che, in concreto, fa i dispetti? Grazie comunque per il tuo intervento. Lo rispetto, anche se non lo condivido.

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di ,

Caro gianniniivo, anche io come tanti altri sono intervenuto nella discussione in esame per dire la mia e vorrei condividere il mio punto di vista. Ho avuto modo di spartire con te qualche altro thread di carattere meno tecnico e ho sempre apprezzato il tuo eloquio e il tuo modo di pensare, ma credo che in questa situazione tu ne stia facendo un (ab)uso semplicemente immotivato. Mi sono ritirato dal thread incriminato dopo la seconda risposta perché già immaginavo come sarebbe andata a finire: io dico A, tu dici B. È frustrante investire tempo ed energie in una risposta se questa poi viene liquidata in modo banale, penso che tu questo sia ben in grado di capirlo. Ma un'argomentazione scientifica non si presta ad un esercizio di retorica; perdona la franchezza, ma non sei libero di dire esattamente tutto quello che vuoi. O meglio, puoi dirlo, ma poi ti devi prendere la responsabilità delle tue affermazioni. Sbandierare eresie tecniche confondendo il ragionamento fallace con l'assioma di una nuova scienza è, semplicemente, contrario ai principi di questo forum; pertanto ti ritroverai schiere di utenti che ti daranno contro per questo, e/o ignoreranno i tuoi discorsi rifiutando di alimentarli, un po' per dissenso e un po' per rassegnazione. Il silenzio, per me, non è una censura, ma talvolta l'unica alternativa. O per dirla alla Wittgenstein, 'su ciò di cui non si può parlare, si deve tacere'.

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Admin, non ho mai voluto offendere né smascherare nessuno. Ho espresso critiche documentate, con tono pacato e intento analitico. Se alcune osservazioni sono state percepite come attacchi, me ne dispiaccio sinceramente: non era mia intenzione. Il mio obiettivo era comprendere e lasciare memoria, non incrinare la credibilità di alcuno. Ho cercato di distinguere sempre tra contenuto tecnico, comportamento e struttura del confronto. Se qualcosa ha urtato, è stato forse il modo diretto con cui ho evidenziato certe dinamiche ma non ho mai messo in dubbio la competenza individuale. Capisco che il tono possa risultare scomodo, e magari anche antipatico. Ma non ho mai pensato di essere un modello universale, né ho cercato di impormi. Ho solo cercato di documentare ciò che accade quando il confronto si interrompe e il gesto prende il posto del dialogo. Ho chiesto che un punto di vista non fosse trattato come una minaccia. E se la mia presenza genera disagio, non è per arroganza, ma per la scelta di non fingere. Grazie comunque per il confronto, anche se difficile. Spero che, al di là delle divergenze, resti almeno il rispetto reciproco. E se non altro, la traccia.

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Salve gianniniivo, da ignorante di elettronica ho provato a ripercorrere questa vicenda e provo a darne una lettura "non tecnica". Diciamo che se l'intento era quello di "fare un esperimento" (e IMHO non lo era), hai più che altro fatto perdere tempo a diversi frequentatori del forum che invece hanno partecipato con l'intento di aiutarti, mettendo a disposizione il loro tempo e le loro competenze. Difficilmente, sapendo lo scopo, le stesse persone avrebbero messo a disposizione quel tempo: in questo condivido il pensiero di admin quando ritiene questo approccio manipolatorio. Relativamente all'epilogo, non lo trovo sorprendente. Ogni tecnico, dopo qualche anno di esperienza, impara che non è profittevole continuare a investire il proprio tempo e le proprie risorse per conseguire un progetto fallimentare in partenza, per scopo o risorse (incluse quelle di competenze o professionalità).

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Sei capitato con un deficiente, un cretino, uno stupido, uno che capisce niente, che non è nemmeno capace di sostituire niente con altro; scegli tu. Come tutti quelli lì, è inoltre presuntuoso e strafottente e crede di essere chissà chi. Non è umile ed analitico come te. Insomma è un cialtrone e tu lo hai smascherato. Ora agli utenti di EY che avevano già capito e se ne sono giustamente andati altrove, se ne possono aggiungere altri che tu hai illuminato e che decideranno di conseguenza. Il modo migliore per affrontare tipi del genere è ignorarli, lasciarli cuocere nel loro brodo, cambiare strada.

PS: ti ho risposto quasi subito senza nemmeno leggere completamente il tuo solito chilometrico commento che suscita la solita sensazione della necessità che senti di essere avvolto dalle tue parole, come i quark dai loro gluoni. Una delle tue costruzioni di parole mi ha sorpreso: "ti ho studiato a fondo nel corso degli anni e questa è una delle tue risposte Classiche di quando non hai argomenti".

Mi hai studiato a fondo per anni? Incredibile! Allora è vero!

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Admin, come ho già detto, voglio ribadire che non cerco lo scontro, ma non posso ignorare certe distorsioni. E non posso fingere. La tua risposta non entra nel merito: lo elude. E lo fa con formule vaghe, insinuazioni, e un congedo mascherato da consiglio. Tento di fare la diagnosi di quel che scrivi: “Hai scritto quanto hai scritto…” Formula vaga, che evita di citare il contenuto. Non parli mai del circuito, del thread, dell’articolo, della proposta. Eludi il merito, giudichi il gesto e biasimi per il test. “Giudico manipolatoria la tua azione…” Anche qui non argomenti, attribuisci solo intenzione. È una diagnosi senza referto, un’etichetta senza analisi. “Potresti essere una delle figure già transitate…” Questa è un’insinuazione, non una prova. Serve a delegittimare senza dover dimostrare. Ma io non sono una figura: sono una voce. E confermo ogni parola. “Lo considero in ogni caso…” Se ti riferisci all’intenzione, allora stai giudicando anche quando dici di non conoscere (processo alle intenzioni). Se ti riferisci all’azione, allora condanni a prescindere dal contenuto. In entrambi i casi, il giudizio è aprioristico. E la tua “spiegazione” non chiarisce: copre. Quando dici che avresti “ravvisato l’intento di incrinare la credibilità degli esperti”, stai attribuendo un’intenzione che non ho mai espresso. Io non ho messo in dubbio la loro credibilità, ho segnalato l’assenza di supporto pratico in un contesto tecnico. Se questo basta a far vacillare la credibilità, allora il problema non è la mia voce. È il silenzio altrui. Ma chi è abituato a confondere autorità con immunità, legge la diagnosi come minaccia. “Non sei obbligato a frequentare…” Questo è il cuore del messaggio, ti ho studiato a fondo nel corso degli anni e questa è una delle tue risposte Classiche di quando non hai argomenti. Qui auspichi un congedo mascherato da consiglio. È il modo in cui si dice “vattene” senza dirlo esplicitamente. In effetti poteva andare peggio. Posso dire che forse non mi vuoi così male come potrebbe apparire? “Apri uno spazio tuo…” Suona come un incitamento alla diaspora. Ma è anche una forma di deresponsabilizzazione: “Non è colpa nostra se non ti trovi bene.” Questo ovviamente è opinabile… Admin, io non ho chiesto di andarmene. Ho chiesto che un punto di vista non fosse trattato come una minaccia. E ora documento, anche l’incitamento al congedo. Non sono io a fuggire. Sei tu che, invece di rispondere sul merito, proponi l’uscita altrui come soluzione. Ma il problema non è la mia presenza. È la tua assenza, dal confronto, ovviamente. Francamente non so come valutare il tuo intervento. Sei intervenuto, senza specifica richiesta, in una vicenda tecnica che per tua stessa ammissione non conosci (come materia, intendo). Dialogo sempre volentieri con la tua Persona però amareggia constatare che l’unico atto che sembri trovare pertinente e magari gratificante è quello di mandar via la gente. La gente, si, plurale. Perché neanche tu sai più quanti bravi tecnici hai costretto all’esilio. E ovviamente non perdi occasione per magnificare le doti esperte e “umane” di certi personaggi qui operanti che paradossalmente, è vero, tali sono. Ma certo, per forza, ti han convinto a far terra bruciata della concorrenza e sai come funziona… no? In terra di ciechi anche il guercio è un Re… Anche qui, non attacco direttamente la credibilità tecnica degli esperti, ma evoco un contesto di selezione strategica, dove la competenza non è più il criterio dominante. Al limite, sì: metto in dubbio la legittimità del sistema di riconoscimento, non necessariamente la competenza individuale. E questo è coerente con tutto il testo: non dico “non sono competenti”, ma “sono protetti da un sistema che esclude altri competenti”.

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Un forum si compone di forum aperti a tutti e di altri riservati a determinati gruppi. Il mio giudizio sul tuo articolo è basato sul fatto che hai scritto quanto hai scritto ed il mio limitato grado di intelligenza mi ha indotto a giudicare manipolatoria la tua azione in quanto vi ho ravvisato l’intento di incrinare la credibilità degli esperti del forum. Non sei il primo che lo fa, che lo tenta almeno, anche se potresti essere una delle figure già transitate con questo fine. L’”in ogni caso” si riferisce all’intenzione che ti ha indotto a scrivere l’articolo che io non posso sapere se sia a priori o a posteriori allo sviluppo del thread, e non al thread in sé costruttivo o meno. Noto che non intervieni sul finale del mio precedente commento. Lo chiarisco qui di nuovo: non sei obbligato a frequentare uno spazio indecente che non ti permette di esprimerti come dimostrano i tuoi innumerevoli articoli censurati e che per informare con chiarezza i tuoi lettori avresti potuto enumerare. Il ricordarti questo tuo non obbligo è, se non l’avessi capito, un invito ad abbandonarlo ed aprirne uno tuo serio e privo delle arroganze che caratterizzano EY, dove potrai scrivere tutto quel che desideri con la libertà che qui ti è negata.

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Prima di rispondere voglio ringraziare Admin per l’aggiunta dell’immagine. Non so dove vada a prenderle ma quel che è certo è che sono sempre suggestive, divertenti e soprattutto sul Pezzo.------- ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ Questo intervento non nasce da rancore né da desiderio di conflitto, ma da necessità di chiarezza. È una risposta documentale, necessaria per chiarire i fatti, smascherare le distorsioni e lasciare traccia, almeno finché il gestore non decida di cancellarla, secondo uso e consuetudini locali. Ho prodotto questo testo con oltre 13.000 caratteri, oltre ad una quindicina di altre pagine tra il THREAD TEST e l’articolo “IL PRIVILEGIO DEL DUBBIO”, frutto di lavoro, analisi, proposta e documentazione. Ho anche offerto disponibilità alla collaborazione, all’accettazione del componente, alla pubblicazione dello schema reale, insomma, alla discussione tecnica. Il circuito vero, per quanto modesto, è di elettronica autentica. Non è uno scherzo, non è una barzelletta. È contenuto tecnico, e come tale merita, o meriterebbe, spazio. Eppure, nessuna parola, ora, è stata spesa su questo. Nessun cenno al contenuto, nessuna apertura al confronto. Solo una risposta di poco più di 1.000 caratteri, compresi gli spazi, che elude il merito e si rifugia nella retorica. Il thread è stato chiuso due volte, senza spiegazioni pubbliche credibili, senza confronto, senza rispetto per chi vi ha partecipato. Alla riapertura, dopo la prima chiusura, avevo detto che era un record, allora in senso positivo. Ora, purtroppo, il segno si è invertito. Era da prevedere… Invece di affrontare la questione alla luce del sole, si è preferito agire di nascosto, confidando nella protezione di un flag e nella distrazione dei Sodali, come più avanti meglio chiarirò. La situazione era talmente semplice che bastava ignorare il thread per lasciarlo giungere a naturale conclusione. Ma si è scelto di intervenire, e poi di accusare chi ha documentato l’intervento e l’intento. Vediamo alcune frasi chiave.------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- "Non posso sapere se la dichiarata intenzione sia tale dall’inizio, nel qual caso non ne comprendo le motivazioni."----- Se non si può sapere, perché si giudica? Se non si comprende, perché si condanna? "Lo considero in ogni caso un gesto manipolatorio e non un esperimento costruttivo." ----- Ah! In ogni caso? Quindi anche in caso costruttivo? Quindi il giudizio è aprioristico, non è fondato sui fatti. "Chi vi ha preso parte non ne era consapevole." ----- Beh, certo. Ma chi ha chiuso il thread lo era? Pretendere il diritto di fare i prepotenti informati è l’apice di una forma di arroganza istituzionalizzata. “Chiusura effettuata come una misura di contenimento di un thread che diventando una meta-discussione è destinato a degenerare.” ----- Per quanto mi riguarda, il contenuto non è mai passato in secondo piano. Alcuni intervenuti, invece, hanno parlato d’altro. Anzi, di contenuto, nel senso più onesto dell’accezione, non ne hanno parlato affatto. Ma su certe “divagazioni”, non si legge niente.---------------------------------------------------------------------------------------------- Poi abbiamo il gruppo dirigente, quello che ha agito in modo opaco, che si costituisce come parte lesa. La vittima pro-tempore, che ha subito la chiusura del thread e l’elusione del confronto, invece, viene imputata di manipolazione. Sembra che il gruppo si dolga non dell’abuso, ma del fatto che qualcuno lo abbia documentato. ----- Certo è che questa risposta non cerca di convincere chi ha già scelto di non ascoltare. Serve a documentare ulteriormente, a chiarire, a preservare la memoria, sempre che non venga rimossa per eccesso di lucidità. Perché il problema non è il tono, peraltro pacato, ma il silenzio sul merito. Non è la forma, ma l’assenza di responsabilità. Non è la provocazione, ma l’elusione. Chiudo riprendendo nota che merita attenzione. Ben prima che il thread tecnico venisse chiuso, è stato aperto da (non faccio nomi) un altro thread dal titolo eloquente:------------------------------------- “Volete dirglielo voi?”--------------------------------------------------------------------------------------------- https://www.electroyou.it/forum/viewtopic.php?t=92424&p=998783#p998783----- Un titolo che suona come una regia parallela, una cabina di regia informale dove si concelebra con sportiva allegria la gestione dell’Autorità. Ma dove son finiti tutti quei Notabili? Vedo solo l’intervento di Admin. Perché non rendere pubblico quel thread? Potrebbe interessare anche al resto degli iscritti sapere con quale tono si discute di chi lavora, mentre si preordina la fine del suo contributo. In subordine, qualora qualcuno volesse replicare individualmente e pubblicamente ciò che ha sostenuto in segreto, garantisco che non avrò problemi a rispondere a chicchessia, senza insulti o offese. Ed è così che si fa, quando il confronto non fa paura. Mi hanno insegnato che domandare è lecito e rispondere è cortesia.

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Nella mia lunga, lunga vita ho imparato essenzialmente una cosa, E' molto più facile criticare che costruire. Così si riempono facilmente le piazze ma è difficile laurearsi con 110 e lode. Se i romani avessero criticato le strade ed i ponti presenti invece di costruirne di nuovi, sicuramente sbagliando ma imparando dagli errori, sarebbero rimasti un popolo di pastori tribali in perenne lotta tra loro, però tutte le sere, attorno al fuoco, avrebbero discusso di fate e gnomi. Sicuramente Froid era intelligente, ma Nikolaus August Otto, sporcandosi le mani, ha costruito il primo motore a scoppio. Da buon toscano ho una frase nella testa ma non è il caso di pubblicarla, siamo tutti abbastanza grandi capire a cosa mi riferisco, comunque buona giornata e speriamo di qualificarci per i prossimi mondiali di calcio.

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L’intento dichiarato per il thread citato è un esperimento sociale travestito da esperimento tecnico che si configura come un atto di sfida al gruppo che gestisce il forum iniettando un errore intenzionale per smascherarne l’arroganza. Io non posso sapere se la dichiarata intenzione sia tale dall’inizio, nel qual caso non ne comprendo le motivazioni, o sia in realtà una ricostruzione artefatta a posteriori. Lo considero in ogni caso un gesto manipolatorio e non un esperimento costruttivo. Chi vi ha preso parte non ne era consapevole. Fingere l’errore per minare la credibilità tecnica del forum genera i presupposti che inducono la moderazione alla chiusura dell’argomento. Chiusura effettuata come una misura di contenimento di un thread che diventando una meta-discussione è destinato a degenerare. Quale sia il tuo scopo nel partecipare a questo spazio non mi è chiaro, ma ci sono molte altre cose al mondo che non capisco. Non so come migliorare non solo il mondo ma nemmeno questo spazio. Posso solo ricordarti retoricamente che se esso ti appare obbrobrioso non sei obbligato a frequentarlo. In altre sedi potrai esprimere tutte le opinioni che qui non ti sono permesse per la censura imperante evidenziata in questo tuo articolo illuminato ed illuminante.

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