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Il privilegio del dubbio

Indice

Articolo realizzato con la collaborazione grafica di ADMIN

Introduzione

In un tempo in cui il pensiero critico è spesso sacrificato sull’altare dell’opinione facile, questo testo nasce come atto di resistenza. Non cerca consensi, non blandisce il lettore: lo invita a riflettere. Chi saprà leggerlo senza pregiudizi potrebbe trovarvi un percorso scomodo, ma forse utile. A chi preferisce il conforto delle semplificazioni, questo testo potrebbe risultare scomodo, ma non necessariamente inutile.


Il grilletto facile: riflessioni su una deriva nei Forum tecnici

Riflessioni di Ivo. Agosto 2025


Sì, viviamo in un’epoca in cui la comunicazione online è diventata uno dei principali veicoli di confronto, apprendimento e crescita. I Forum tecnici, in particolare, dovrebbero rappresentare spazi di dialogo aperto, dove l’errore non è un nemico da sopprimere, ma un alleato o, se vogliamo, un “materiale” utile alla costruzione della conoscenza. Eppure, sempre più spesso, assistiamo ad una pratica che mina alla base questo principio: il blocco prematuro delle discussioni.


Il blocco come gesto impulsivo

Bloccare un thread è un atto definitivo. Non è una correzione, non è una moderazione: è una chiusura. E quando questo gesto viene compiuto con leggerezza, o con un’intenzione già decisa ma celata, senza un reale confronto, senza una spiegazione articolata e costruttiva, si trasforma in una forma di censura.
Non parlo di thread offensivi, provocatori o fuori tema. Parlo di thread educati, pertinenti, magari imperfetti, ma comunque inseriti nel solco del dibattito conforme alle sezioni multidisciplinari offerte dal Forum. Thread che, alla peggio, contengono errori. Ma ora chiedo: da quando l’errore è motivo sufficiente per silenziare una voce?

Il tempo della decisione: calma come responsabilità

Bloccare un thread è anche un gesto simbolico. Richiede senno, contesto, e soprattutto tempo: tempo per leggere, comprendere, riflettere e interrogarsi. Eppure, sempre più spesso, assistiamo ad una forma di moderazione che sembra agire secondo un riflesso condizionato: il grilletto facile, appunto.
In questo senso, la calma non è un ostacolo. È una forma di rispetto: per chi scrive, per chi legge, per chi cerca di capire. Rallentare non significa rinunciare a moderare, ma scegliere di farlo con consapevolezza. Ogni blocco prematuro è una chiusura non solo del thread, ma del pensiero che lo ha generato.
Come già accennato, il grilletto premuto è il punto di non ritorno. Ma chi lo aziona dovrebbe chiedersi: ho davvero compreso? Ho davvero ascoltato? Ho davvero valutato tutte le implicazioni?
Attenzione: al termine “implicazioni” non si attribuisce un significato solo tecnico. Non si tratta soltanto di conseguenze regolamentari o di coerenza formale. Le implicazioni sono anche culturali, relazionali, e in certi casi persino etiche. Bloccare una voce significa, talvolta, spegnere un percorso di apprendimento, interrompere una possibilità di confronto, o scoraggiare chi ha scelto di esporsi con onestà… pur sbagliando.
La calma, in questo contesto, non è inefficienza: è responsabilità. Dà iltempo necessario per distinguere tra ciò che va corretto e ciò che va compreso.

L’errore come strumento di crescita

In ogni ambito tecnico, dalla programmazione all’ingegneria, dalla matematica alla fisica, l’errore è parte integrante del processo. È attraverso l’errore che si verifica la solidità di un’idea, che si affinano le ipotesi, che si costruisce il sapere.
Ma con chi e di cosa potrebbero discutere i più esperti, se nel Forum esistessero solo loro? Ci sono sempre le barzellette, è vero, ma gli hobby egli “scivoloni” dell’autodidatta non li vogliamo proprio accettare in un Forum dove non sono proibiti? E i possibili errori tecnici o umani si considerano preclusi agli hobbisti e non agli esperti? Già, perché nessuno è perfetto o infallibile, anche fuori dal Forum.
Bloccare una discussione perché contiene errori significa negare la possibilità di apprendimento. Significa dire: “Qui non si sbaglia. Qui parla solo chi ha ragione.” Correggere è giusto. Ma se il confronto si riduce a una segnalazione formale, senza spiegazioni concrete, allora non è più correzione: è preludio alla sanzione. E la sanzione, senza comprensione, non aiuta: scoraggia.
Quindi non mi riferisco all’errore in sé, ma alle conseguenze che seguono. Perché si tratta di un provvedimento rigido, che il più delle volte finisce male.

Il ruolo dell’amministratore: tra gestione e potere

In alcuni casi, ho letto dichiarazioni di amministratori che si paragonano al CEO. Un paragone che, di primo acchito, sembrerebbe interessante ma che si espone ad una serie di domande e considerazioni:
· Un CEO guida un’organizzazione con visione, strategia e responsabilità.

· Non agisce per impulso o dietro pressione, ma per obiettivi condivisi. · Se non è proprietario, è comunque responsabile verso chi lo è e verso la comunità che rappresenta.
Se l’amministratore di un Forum si assume il ruolo del “capo”, allora dovrebbe comportarsi come tale: con trasparenza, apertura al dissenso, capacità di ascolto. Non con il riflesso condizionato del “blocco facile”, né con sospetta spintaneità o provocazione per giustificare il provvedimento.
E se poi dichiara di non essere titolare né proprietario del Forum, allora il potere che esercita dovrebbe essere funzionale, non personale. Perché un potere esercitato senza responsabilità è arbitrario. E l’arbitrio, in uno spazio ad uso pubblico, è sempre pericoloso.

Il paradosso della moderazione

La moderazione dovrebbe servire a garantire la qualità del dibattito. Ma quando diventa uno strumento per zittire, per evitare il confronto, per difendere viziature, ego e posizioni personali dominanti o di privilegio, allora smette di essere moderazione. Diventa mera prevaricazione.
E certe modalità di controllo, quando esercitate senza contraddittorio, generano sfiducia. Chi partecipa ad un Forum vuole sapere che può esprimersi, anche sbagliando. Vuole sapere che il confronto è possibile, che il dissenso è legittimo, che la crescita dopo lo sbaglio è una soddisfazione condivisa.
Ne sono testimone: una correzione mi ha spesso insegnato più di un approfondimento individuale, che talvolta, per complessità, lascia nel dubbio. Cosa c’è di meglio di una correzione per apprendere?

Una proposta per ripensare il blocco

Ora, va da sé che non voglio fare apologia dell’anarchia, non sono nato ieri. Voglio proporre, o almeno stimolare, una riflessione seria e articolata, che possa servire a migliorare il clima del Forum e la qualità del dibattito.
Ecco, a titolo esemplificativo, alcune domande che potremmo porci come comunità:
· Quali sono i criteri reali (sostanziali) per bloccare un thread?
· È accettabile chiudere una discussione solo perché contiene errori?
· Come si può garantire un ambiente dove si possa sbagliare senza essere zittiti, ma aiutati?
· Qual è il ruolo dell’amministratore: gestore, moderatore o giudice?
Credo che parlarne sia utile. Perché un Forum vive di contenuti, ma cresce grazie al confronto. E il confronto, per definizione, implica anche il dissenso.

Conclusione: il coraggio di lasciare aperto

Bloccare è facile. È lasciare aperto che è difficile. Richiede pazienza, ascolto, capacità di gestire il disordine apparente che precede ogni forma di ordine. Ma è proprio lì, nel caos del confronto, che nasce la vera conoscenza. E se un Forum non è disposto ad accettare questo rischio, allora non è un luogo di crescita. È solo un archivio ordinato, ma sterile.
Se questa riflessione vi sembra fuori luogo, potete ignorarla. Ma se visembra utile, allora parliamone. Perché il futuro di una comunità si costruisce assieme, non a colpi di blocco.
Non esiste una verità che metta tutti d’accordo. Ma esiste un modo onesto di cercarla: accettando il dubbio, il confronto, e perfino l’errore. Questo testo non pretende di avere ragione, chiede soltanto di essere ponderato con attenzione.
Il dubbio non è una debolezza: è il privilegio di chi sceglie di pensare, anche quando sarebbe più comodo voltarsi altrove.

Il dubbio

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Commenti e note

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di ,

Amico Admin, chiedo scusa per la risposta tardiva ma oggi mi avete reso la giornata piuttosto impegnativa (l’eufemismo era d’obbligo) e ho dovuto prendermi una pausa rigenerante, i neuroni che mi son rimasti hanno minacciato sciopero e ho dovuto mediare più miti consigli. Ma ora sto meglio e posso ritornare al dialogo. PietroBaima non oserà impedirmi di rispondere ad Admin. Quindi ritornando al punto, ti ringrazio per aver riaperto il thread. Non me n’ero neanche accorto ma è un gesto che, al di là dei toni, riconosco come segnale di attenzione. Quel che è certo è che è un gesto raro e significativo, quasi da collezione. Quanto al mio post 87, è vero: avevo scritto che “la discussione non aveva più spazio”. Però era un’impressione legata al clima del momento, non una dichiarazione definitiva. Se poi il confronto è ripreso, è segno che lo spazio c’era ancora e qualche mano fatata ha voluto riaprire la porta per condividerlo. Non vedo incoerenza nel gesto, ma evoluzione. Ora non so che fine farà il mio giocattolo ma non ha importanza, i componenti finiranno in un cassetto assieme ad altri o li regalerò a qualche studente più preparato. Volevo anche rispondere a PietroBaima, però per non rischiare di abusare concludo limitandomi a riferirgli che va tutto bene. Per me la questione è stata chiusa con chiarezza e senza strascichi. Ringrazio tutti per il confronto, anche quando è stato acceso: meglio neuroni in libertà che pensieri in gabbia. Ho detto la mia con rispetto, ho ascoltato con curiosità, e ora lascio spazio al silenzio che a volte dice più di mille repliche. PS: confermo che i miei neuroni hanno chiesto ferie. Conoscendoli, torneranno solo per il buffet…

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di ,

Mi fa piacere che l'atmosfera si sia distesa e mi dispiace di dovervi riportare alle regole del forum, che non permettono l'uso dei commenti degli articoli come argomenti di discussione, essendoci, allo scopo, il forum. Vi invito, qualora vogliate proseguire la discussione, ad aprire un thread di là. Vista la situazione ho già permesso, straordinariamente, una copiosa argomentazione qui. Sicuro che possiate capirmi.

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di ,

Grazie molte per il riscontro, e poi è un piacere leggerti. Rilevo un problema senza proporre soluzioni concrete, è vero. Ma se il rilievo è veritiero, si tratta comunque di un contributo positivo. Proporre soluzioni concrete, nel nostro caso significherebbe ridisegnare lo schema dell'inverter poiché tutto è collegato, e inevitabilmente restare in un lungo thread di correzioni dei circuiti e magari anche degli obiettivi. Molto sinceramente, non è detto che sempre ne abbia voglia. E così ho fatto la mia piccola confessione. Per quanto riguarda il resto, quello che si è detto si è detto e ognuno resta con le sue impressioni. Idem per la presenza in Home Page.

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di ,

Amico Admin, mi dispiace che il confronto ti abbia portato ad esprimerti in questi termini. Non ho mai pensato, né scritto, che tu fossi “spregevole” o “indegno”. Ho sollevato critiche, sì, ma sempre nel merito e con rispetto. Attribuirmi perfezione, onniscienza e saggezza assoluta è una caricatura che non mi appartiene. Sono solo un utente che ha cercato di esprimere il proprio punto di vista, con passione e precisione. Se questo ha generato disagio, me ne rammarico, davvero, ma non posso rinunciare alla chiarezza per evitare l’attrito. Vorrei anche chiarire un punto che mi sta a cuore: ho stima e rispetto per la tua persona. Quello che hai costruito in questi vent’anni, e che hai saputo mantenere con dedizione, è qualcosa che io, francamente, non avrei saputo né potuto fare. E forse, a dirla tutta, non avrei nemmeno provato. Non capisco perché tu continui a vedermi come qualcuno che non valorizza il tuo operato o la tua lunga esperienza nel Forum e nell’insegnamento dell’elettrotecnica. È un’impressione che mi ferisce, perché non corrisponde al mio pensiero. Se ci siamo mossi critiche reciproche, da parte mia non sono mai state rivolte alla tua gestione generale del Forum né alla tua ex professione. Al massimo si è trattato di osservazioni su aspetti puntuali, che rientrano nel novero dell’umana imperfezione, imperfezione che, peraltro, ci accomuna tutti. E sia chiaro: non sto cercando di compiacerti né di “adulare” per restare nel Forum. Non ho mai avuto bisogno di farlo, né intendo iniziare ora. Se esprimo rispetto, è perché ci credo davvero, non perché mi convenga. Abbiamo esercitato fermezza, dignità, e una disponibilità al dialogo che non è mai scaduta nella sottomissione. Quanto al tuo invito ad abbandonare la comunità, lo trovo amaro. EY è uno spazio che ho sempre considerato stimolante, proprio perché aperto al confronto. Se oggi questo confronto è diventato “estenuante”, forse è il momento di riflettere su come renderlo più costruttivo, non di andarsene con un addio mascherato da sarcasmo. Admin, io non sono un nemico del Forum. Sicuramente ho punti di vista generali controcorrente, ma nella mia attività pregressa, e grazie agli insegnamenti di mio padre (che, al contrario di me, parlava poco… ma quando parlava faceva paura e ti sentivi le mutande un po’ umide) questi punti di vista sono stati la mia fortuna. L’omologazione funziona finché fai comodo. Poi, la regola è che c’è sempre qualcuno più omologato degli altri. Amico Admin, Io rispetto tutti coloro che fanno altrettanto.

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di ,

Caro EcoTan, grazie per il tuo intervento, che, pur nella sua forma contenuta, solleva un’accusa piuttosto netta e, nell’insieme, mi pare un po’ esagerata. Mi fa piacere che tu abbia rilevato il corto sull’alimentazione: è vero, non ti ho citato, ma non per dimenticanza. Semplicemente, il tuo contributo, per quanto apprezzabile, rientrava tra quelli che individuano un problema senza proporre una soluzione concreta, diversamente da Setteali e, in parte, Dadduni; e se ho dimenticato qualcuno, lo prego di accettare le mie scuse. Quanto alla giustificazione del circuito, ho offerto un’interpretazione che può non convincere, e lo rispetto. Ma definirla “sofisma” è già una lettura intenzionale, e ipotizzare che si tratti di un esperimento di trollaggio è un salto logico che, francamente, mi lascia perplesso. Se 11 negavoti sono un segnale, non posso fare altro che prenderne atto e accoglierlo. Ma il numero, da solo, non è sempre indice di contenuto: talvolta riflette solo un clima. Quanto al “privilegio” della home page, ti ringrazio per averlo definito tale. Per me è stata semplicemente un’occasione di confronto, non certo un trofeo. In ogni caso, se il mio intervento ha suscitato reazioni, vuol dire che ha smosso qualcosa. E in un forum, questo, nel bene o nel male, è già un risultato. Peggio sarebbe stato l’oblio. E in fondo, anche il dissenso è una forma di attenzione e rispetto…

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di ,

Vedi Ivo, ti assicuro che la mia intenzione non era certo quella di invitarti ad allontanarti da EY, ma solo di dire quanto ho scritto: se vuoi avere sempre ragione, non ha senso cercare l’interazione con gli altri, meglio scriversi un diario. Io sono un fisico, e quando scrivo “se vuoi questo, fai questo”, significa esattamente quello che ho scritto, senza sottintesi. Frequento EY da 13 anni, ci sono entrato con la volontà di imparare e, per quanto possibile, di aiutare gli altri. Ero ingenuo e non avevo ancora capito che, se vuoi aiutare il prossimo, devi anche essere pronto all’ingratitudine. Da allora molte cose sono cambiate, nella mia vita e nel mio lavoro, ed EY mi è servito anche a costruirmi un modello delle persone, diverso da quello che immaginavo all’inizio. Oltre alla conoscenza tecnica, EY mi ha insegnato anche questo. Quello che mi ha stupito di te sono le tue granitiche convinzioni. Ti chiedo di leggere queste righe cercando lo spirito con cui le scrivo, senza la tentazione di cercare in esse un pretesto per avere ragione. Un esempio concreto: quando ti hanno fatto notare alcune inesattezze tecniche nel thread incriminato, io al tuo posto avrei ringraziato e chiesto spiegazioni, invece di difendere lo schema come se fosse una causa da perorare. Il bello delle materie scientifiche è proprio questo: ognuno di noi ha la “licenza di uccidere” il proprio lavoro quando si dimostra che non è corretto. Spero che queste mie parole vengano colte nello stesso spirito con cui le ho scritte.

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di ,

Gianniniivo, vista la chilometrica risposta data al commento di boiler, volevo informarti che il 3D è sbloccato da ieri, che io lo avevo bloccato dopo che tu stesso avevi scritto nel tuo post 87 che “la discussione non aveva più spazio”, opinione da me condivisa con conseguente azione applicata. Ma evidentemente il troppo scrivere ti fa dimenticare qualche tua affermazione come sembri aver dimenticato, o forse volutamente ignori, il Disclaimer che hai accettato nell’iscriverti, in particolare la parte che qui ti riporto e che avrebbe dovuto farti decidere di non frequentare questo spazio immondo: “L'utente accetta di aderire a tutte le richieste che gli invieranno amministratori e moderatori, che sono incaricati di stabilire la qualità e la serietà del forum a loro insindacabile giudizio. Dovranno essere rispettati e non discussi i loro giudizi sia di merito che di forma. Può esprimere un parere di dissenso, ma non innescare una polemica infinita, da qualunque parte stia la ragione assoluta.”

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di ,

Caro PietroBaima, hai ragione: il dubbio è un privilegio. E anche il diritto di replica lo è, peccato che, in certi thread (sì, ho scritto thread, non Forum), venga trattato come una concessione. Quanto al diario, ci avevo pensato. Ma ho preferito il Forum, convinto che fosse uno spazio di confronto, non di monologo. L’umiltà è una virtù, certo. Ma non è sinonimo di silenzio, e ancor meno di sottomissione. Non si manifesta solo nel riconoscere i propri errori, ma anche nel saper ascoltare quelli altrui, senza etichettarli come testardaggine. Che poi, in certi casi, la caparbietà può persino assurgere a virtù. Se il Forum cresce con chi impara, allora dovrebbe crescere anche con chi osa porre domande scomode. Altrimenti non è crescita: è coltivazione OGM. Quanto al tuo ultimo intervento, già che ci sono ti rispondo, anche se mi scuso per non aver rispettato la sequenza degli interventi. Tranquillo, il fraintendimento lo avevo colto, e anche il tono. Il consiglio di scrivere un diario, detto così, suona più come un invito a togliersi di mezzo che a riflettere. Ma vedi, quando certi pensieri nascono proprio da ciò che si legge e si vive qui dentro, trovo naturale condividerli qui. Se EY non è il posto per certi spunti, allora forse non è più nemmeno il posto per certi confronti. Ma non temere: non ho intenzione di trasformarlo in un monologo. Solo, ogni tanto, mi piace pensare che si possa ancora discutere senza dover chiedere il permesso. Poi nel caso specifico, se qualcuno interviene, è educazione rispondere...

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di ,

hem, forse c'è un fraintendimento... Ivo... quando ti dicevo di scriverti un diario, non intendevo certo dirti di scriverlo qui su EY...

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di ,

Estenuante.

Gianniniivo, riassumiamola così: come emerge dalle tue dettagliate analisi, io sono un essere spregevole, indegno di amministrare lo spazio virtuale da me attivato oltre venti anni fa.

Tu sei perfetto, e sai tutto quel che si deve dire e fare e che si sarebbe dovuto dire e fare e come, in ogni campo dello scibile umano. Beato te. Invidio la tua perfezione, la tua umanità, il tuo equilibrio, la tua saggezza, la tua cultura, la tua equanimità.

Io non ho saputo fare di meglio e sono arrivato fino al livello scadente ed infido che hai evidenziato.

Che posso dire? Peccato non ti sia impegnato tu a dar vita ad uno spazio virtuale con tutte le qualità che dovrebbe avere. Provaci comunque se lo ritieni utile e abbandona le sabbie mobili di questa orrenda comunità che dà credito a personaggi indegni.

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di ,

Caro Boiler, trovo che tu abbia ragione: abbiamo la fortuna di avere secoli di storia alle spalle. E anche la sfortuna di non poterli rivivere tutti in moviola. Sarebbe stato più semplice imparare senza dover leggere certi post sul Forum. Per fortuna esistono persone illuminate che, avendo già commesso tutti gli errori possibili, si prendono a cuore il compito di evitarci il rischio di ripeterli. Un po’ come il navigatore dell’auto: tu imposti la destinazione, lui ti dice dove andare. Certo, ogni tanto ti porta in un campo di mais, ma almeno lo fa con convinzione. Personalmente, trovo che sbagliare in compagnia sia più istruttivo che sbagliare da soli. E se proprio devo fare un errore, preferisco farlo dove qualcuno può aiutarmi a capirlo… magari anche con un pizzico di umiltà.----------------------- --------------------------------------------------------------------------------- Poi, se mi permetti, vorrei dire qualcosa su quel capolavoro di autoincensamento travestito da classificazione tecnica, che hai pubblicato nel mio thread poi bloccato. Per impegni personali non ho avuto modo di rispondere come meritava, ma ora rimedio. Il thread è stato chiuso, è vero, ma alcuni interventi meritano una replica degna. Non per polemica, ma per chiarire il senso di partecipazione e confronto che dovrebbe presiedere e animare ogni spazio di discussione. Alcune perle, insomma, hanno il merito intrinseco di essere commentate.--------------------------------------------------------------------------------------------------------- In realtà Boiler meriterebbe la dedica di un editoriale ad personam, ovvero qualcosa del tipo: l’arte del feudo digitale. Si, perché c’è chi partecipa a un Forum per condividere idee, e chi lo trasforma in un regno personale, con tanto di vessilli, proclami e gerarchie intellettuali. Boiler appartiene con fierezza alla seconda categoria. Utente noto per il suo stile assertivo, che in certi momenti rasenta l’eloquenza da comizio medievale, Boiler non si limita a esprimere opinioni: le scolpisce nel marmo, le incornicia, le eleva a dogma. La sua classificazione gerarchica dell’umanità pensante è talmente precisa che ci si aspetta, da un momento all’altro, l’uscita di un trattato in tremila volumi: “Dall’Homo Sapiens all’Homo Boilerensis”. Il suo ultimo intervento nel mio thread? Definirlo “enfatico” sarebbe come chiamare “vivace” un’esplosione nucleare. È un capolavoro di retorica imperiale, un vero manuale su come convertire uno spazio di dialogo in un feudo personale, dove ogni replica è un atto di vassallaggio e ogni dissenso una ribellione da sedare con citazioni altisonanti e un tono da editto papale. Eppure, in mezzo a questa teatralità, c’è qualcosa di irresistibilmente affascinante. Perché Boiler non è solo un utente: è un personaggio. E come ogni personaggio ben scritto, divide, intriga, e, nel suo modo tutto particolare, arricchisce il racconto collettivo. Comunque ecco il link al testo: https://www.electroyou.it/forum/viewtopic.php?f=1&t=92392&start=80#p997928-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- E adesso, ecco la risposta che non ho potuto pubblicare sul Forum.------------------------------------------------------------------------------------------------ Caro Boiler, grazie per averci illustrato la tua scala di assistenza, che ricorda vagamente la gerarchia degli angeli nella Summa Theologiae. Livello A, B, C… e infine Z, dove l’interlocutore osa pensare con la propria testa e tu, giustamente, ti ritiri in un dignitoso silenzio. Apprezzo il tuo impegno nel voler razionalizzare l’interazione umana con un sistema a livelli, quasi fosse un videogioco. Peccato che nel Forum non ci siano badge, punti promozione o loot da raccogliere, solo persone che provano a capire, a volte sbagliando, a volte proponendo alternative. Ma capisco che l’imprevisto possa disturbare l’algoritmo. Quanto al fatto che tu non sia un ente benefico: tranquillo, nessuno lo sospettava. Ma se ogni contributo deve passare per il tuo personale indice di “soddisfazione”, forse sarebbe utile indicarlo nel regolamento del Forum. Così noi peones evitiamo di disturbarti quando non siamo “promettenti” abbastanza. In ogni caso, grazie per averci fatto sapere dove ti trovi a tuo agio. Ora sappiamo che, oltre ai livelli di assistenza, esiste anche il livello di autostima: il tuo è chiaramente in modalità turbo.---------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Perché questa risposta?------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Perché il Forum non è un campo di addestramento dove si viene valutati in base al “livello di promettenza”. È uno spazio dove si cresce assieme, anche sbagliando. E dove l’esperienza dovrebbe servire a includere, non a escludere. E se ti chiedi il perché di questa precisazione, eccoti accontentato. Perché il confronto non dovrebbe finire con una chiusura unilaterale. E perché il rispetto non si misura con il silenzio, ma con la capacità di rispondere con lucidità… anche quando non si è d’accordo.

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di ,

Dunque. Hai creato un corto sull'alimentazione, e io sono stato il primo a rilevarlo (non vengo citato, ma non ha importanza). Forse avresti potuto tentare di giustificare il circuito invocando le induttanze distribuite, cosa che comunque non sta assolutamente in piedi. Invece hai preteso di giustificare lo stesso circuito tramite sofismi. Ciò può indurre il sospetto che l'intento fosse quello di sperimentare l'efficacia del sofisma in un ambito di scienze esatte, cioè un caso evoluto di trollagine. 11 negavoti a oggi non sono pochi, non sempre è bene godere del privilegio di finire in home page.

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di ,

Amico Admin, oltre che per l’aiuto grafico, come sempre apprezzato, ti ringrazio per la risposta, anche se tono e contenuti mi lasciano un po' perplesso. Proprio per questo, ritengo opportuno chiarire alcuni punti che meritano maggiore attenzione. Il mio articolo non è un attacco personale. Ho fatto di tutto per evitare personalizzazioni e mi sono limitato ad una riflessione sul modo in cui vengono gestite le discussioni, soprattutto quando si toccano temi sensibili, si esprimono opinioni non allineate o si commettono errori tecnici, ma meglio di così non ho saputo fare e se non ci sono riuscito mi dispiace. Ho espresso un minimo di dissenso, sì, ma se il dissenso educato viene interpretato come mera presunzione o temeraria incompetenza, allora il rischio è che il forum diventi uno spazio chiuso, dove si può parlare solo se si è d’accordo con chi può decidere. Questo non è solo un problema tecnico, ma anche culturale. Affermare che “chiunque può scrivere un articolo”, salvo poi precisare che non vi è obbligo di mantenerlo visibile, è una sorta di paradosso. Si riconosce la libertà di parola, ma si rivendica subito il potere di silenziarla. È una parte della dinamica che il mio testo evidenzia. Non ho mai messo in dubbio il diritto degli amministratori di moderare, ci mancherebbe. Ma credo che anche chi partecipa abbia il minimo diritto di esprimere un disagio, se percepisce un clima poco aperto. Se questo viene bollato come “subdolo” o “affabulante”, allora forse il problema è più profondo di quanto pensassi. Tu rivendichi il diritto di bloccare thread per motivi tecnici, disciplinari o di ordine. Fin qui, nulla di sorprendente. Tuttavia, non entri nel merito delle critiche che ho sollevato: il rischio di chiusure impulsive, la mancanza di confronto, l’effetto dissuasivo sull’apprendimento. Chiedi “documentazione quantitativa” sul cosiddetto “grilletto facile”, ma mi permetto di osservare che si tratta di una richiesta capziosa. Ignora il valore dell’osservazione qualitativa, che nasce da esperienze e riflessioni concrete, per aspirare ad una labirintica ricerca numerica che è più forma che sostanza. E sai perché, al di là del contenuto, a colpire è il tono? Perché non solo dissenti, ma delegittimi pubblicamente un “colore” semplice. Non contesti le idee, contesti l’autore. E questo è significativo. Non è un confronto tra posizioni, ma una svalutazione personale, che sposta l’attenzione dal contenuto alla presunta intenzione. È una risposta che non accetta il dissenso, ma lo interpreta come minaccia. Non hai speso una sola parola per certi maltrattamenti scagliati verso la mia persona. Invece avresti dovuto tutelare da certe interpretazioni creative dell'educazione e del comportamento civile (in pubblico) verso un utente semplice. Se mi fossi difeso, come saprei fare, a quest’ora, nel Forum, non esisterebbe nemmeno il ricordo del passaggio e l’esistenza di Ivo... E allora perché ricorrere ad accuse come “astuzia discutibile”, “attacco”, “operazione subdola”, “affabulazione”? Non sarebbe stato più corretto considerare il mio intervento per ciò che è: un contributo leale ma nato da momenti di amarezza, espresso con gli strumenti che la legge e il regolamento consentono? Ti dà fastidio che sappia utilizzare il linguaggio? Ma che male c’è? Ho scelto di difendermi con parole pacate, non con l’ira o l’invettiva. Quanto al mio lavoro non farti ingannare dai luoghi comuni. Quando hai a che fare con dei Giudici che il meno pratico ha una esperienza decennale, non c’è affabulazione che tenga, non sono dei bambini. Preferivi forse il comportamento di chi, esasperato, manda tutti “affantastico” e abbandona il forum senza neanche sbattere la porta, perché, come ogni tanto ricordi, la porta di uscita è sempre aperta? Eppure, anche questi episodi, che pure esistono, andrebbero inclusi nella riflessione sul “grilletto facile”. Ma non mi avventuro in statistiche: il termine è ovviamente relativo, non assoluto. Eppure, ci sono segnali che non si possono ignorare. Utenti che si iscrivono e poi abbandonano, anche dopo anni, discussioni chiuse senza confronto, ingiallimenti perpetui. Forse è una tendenza? Forse una fase iniziale? Forse una fase già consolidata per stigmatizzare alcuni utenti in modo sproporzionato? Non ho certezze, ma qualcosa che non va credo ci sia. La sezione “Fuori tema” ne è un esempio lampante: episodi che sembrano più uno stillicidio ad personam che una moderazione equilibrata. Chi frequenta il forum da anni conosce bene certe dinamiche. Non può testimoniarle apertamente, perché rischierebbe di subire lo stesso trattamento. Ma le conosce. E questo, in fondo, è già una forma di testimonianza. Si parla di “interventi extraregolamentari” come se fossero una prassi legittima. Ma se ogni moderatore agisse secondo criteri personali, allora verrebbe meno il senso stesso del regolamento. E questo genererebbe frustrazione, perché l’utente non saprebbe più distinguere i confini entro cui potersi muovere. Detto ciò, non voglio allargare troppo il campo. Questo articolo ha una genesi precisa, e non è corretto ignorarla o mistificarla. Se davvero si ritiene che io abbia rifiutato consigli, si indichi dove e come. Nel thread bloccato non è stato possibile discuterne, e continuo a sostenere (con serenità) che non ho mai rifiutato alcun aiuto. Al contrario, ho cercato di spiegare ciò che vedevo, pur sbagliando, proprio perché ero in errore e mancava un supporto concreto. L’unico intervento utile è stato quello di Setteali, che ho accolto subito, ed eventualmente la segnalazione di Dadduni, che con l’occasione entrambi saluto e ringrazio. Se si escludono quegli interventi, non mi risulta che ci siano stati altri contributi da correggere o rifiutare. Parlare di “rifiuto dell’aiuto” da parte mia non trova riscontro nei fatti, si controlli meglio... Non ho inteso insegnare nulla, come qualcuno ha sibilato, ma solo condividere una lettura, parziale, certo, di un circuito che presentava errori. E se l’errore non è stato corretto, forse il problema non era nell’utente, ma nell’indifferenza di chi avrebbe potuto aiutare. Il disordine non nasce sempre da chi chiede aiuto, ma spesso da chi potrebbe aiutare e sceglie di non farlo, o peggio, lo fa con sufficienza, sarcasmo o ostilità. La frase che parla di “intestardirsi nelle scelte errate per incompetenza” semplifica una dinamica molto più complessa. Se l’utente riceve solo segnalazioni vaghe, critiche non costruttive o addirittura insulti, come può correggere l’errore se non sa come farlo? Il fatto che un singolo intervento abbia risolto un problema non implica che fosse l’unico, né che la situazione fosse sotto controllo. Anzi, evidenzia quanto sarebbe stato utile un confronto più aperto e costruttivo. L’idea che l’incompetenza sia totale è una semplificazione ingiusta. Chi partecipa ad un forum lo fa spesso proprio perché ha competenze parziali: sa gestire alcuni aspetti, ma cerca aiuto su altri. Questo non è un difetto, è il cuore stesso della collaborazione. Quando affermo “sarei stato ben contento di essere corretto, ma ciò non è avvenuto”, non esprimo ostinazione, ma apertura. Il problema non è l’errore, ma la mancanza di una risposta costruttiva. E se il thread è stato esaminato “in toto” senza affrontare il merito, allora sì, lo si è fatto per eludere il problema, non per risolverlo, ...sottolineo non per affrontarlo, ma per eluderlo… Per quanto mi riguarda, posso ribadire con serenità che sarei stato ben felice di essere corretto. Ma ciò non è avvenuto. E questo, più di ogni altra cosa, dovrebbe far riflettere sul ruolo del forum: uno spazio per comunicare e correggere, che invece punisce... P.s.: La conferma dell’interesse vero verso il progetto sta nell’aver acquistato tutti i componenti, anche se non tutti ancora consegnati. Non lo dico per il costo. Anche se confermo che comprando il dispositivo commerciale avrei speso meno e mi sarei risparmiato diverse umiliazioni. Ma il piacere della realizzazione hobbistica ha prevalso. Eppure, guarda com’è andata a finire: non con un confronto, ma con un blocco...

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Il dubbio è un privilegio, vero… ma la testardaggine no. Se vuoi avere sempre ragione, scriviti un diario. Un forum cresce con chi impara con umiltà, non con chi pretende di aver sempre ragione.

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Abbiamo la fortuna di avere secoli di storia dietro di noi, durante i quali molti errori sono già stati fatti. C'è chi questi errori li ha studiati e si adopera sul forum per evitare che altri li ripetano. Se ognuno dovesse ripetere tutti gli errori possibili per imparare, la nostra civiltà non sarebbe dov'è oggi. Sbagliando si impara, sì, ma si impara ancora meglio ascoltando chi ha esperienza. Gli errori li si possono fare da soli, non c'è bisogno del forum, anzi così se ne possono fare molti di piú!

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Gli amministratori ed i moderatori hanno la funzione di garantire che un forum tecnico sia un luogo comprensibile ed utile a chi vi partecipa, il quale deve sentire che le soluzioni ed i consigli offerti sono affidabili. In alcune situazioni la chiusura di un thread, o anche la sua cancellazione, è necessaria, sia nel caso ovvio di contenuto offensivo, o di spam, sia in quello del disordine originato ad esempio dal rifiuto di seguire i suggerimenti di chi è considerato dalla comunità l’esperto vero della disciplina tecnica, intestardendosi nelle sue scelte errate per incompetenza.

Un esperto deve segnalare l’incompetenza, i ragionamenti inconsistenti, la presunzione di chi non ha con evidenza le basi teoriche per affrontare un progetto complesso. A queste ragioni per un blocco su argomenti tecnici, vanno aggiunte quelle conseguenti a ripetizioni infinite di tesi su posizioni inconciliabili, nello spazio eventualmente riservato ad argomenti sensibili, socio-politici.

Il “grilletto facile” che l’articolo dà per scontato, riferendosi a questo spazio, dovrebbe essere documentato quantitativamente, dopo aver stabilito la percentuale di blocchi che lo definisce. Le valutazioni di un utente qualsiasi relative ad un argomento bloccato da chi ha la facoltà di farlo, che non condivide o addirittura ignora perché lo infastidiscono, le motivazioni che gli sono state notificate, sono soggettive.

Amministratori e moderatori le considerano, ma alla fine decidono in base alle regole che si sono dati, non tutte messe per iscritto, ma consolidatesi in una pratica di gestione ormai ventennale.

Il blocco di una discussione inoltre non è una eliminazione della stessa. Chiunque può continuare a vederla e chi la ritenesse una decisione ingiusta ha la possibilità di aprire una nuova discussione se non viene escluso dalla comunità (azione non vietata) o addirittura di scrivere un articolo come questo per spiegare le sue ragioni.

Articolo o discussione che gli amministratori non sono comunque obbligati a mantenere visibili, come invece stanno facendo. Un utente qualsiasi può ovviamente non concordare su come gli amministratori gestiscono lo spazio, ma non può imporre loro il suo punto di vista. Se il modo in cui lo spazio è amministrato non gli va, non è obbligato a frequentarlo.

Infine aggiungo che presentare un articolo come questo, senza riferimenti precisi ai fatti che lo hanno provocato, con la discutibile astuzia di far capire tra le righe a chi si sta rivolgendo, chi è il vero obiettivo dell’attacco, è un’operazione subdola che punta ad ottenere un consenso confidando sulla capacità di affabulazione di chi ha fatto di tale capacità il suo mestiere.

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