La Slovacchia approva una legge costituzionale che sovverte il principio fondativo della “U E”: la supremazia del diritto comunitario. Un gesto politico che potrebbe inaugurare una nuova stagione di disobbedienza sovrana. Mentre i media tacciono, il Parlamento parla. E Bruxelles, per ora, incassa.
Capitolo I – Il silenzio che parla
In un angolo d’Europa, lontano dai riflettori italiani e dalle scalette televisive, è accaduto qualcosa che potrebbe riscrivere le regole del gioco comunitario. Il Parlamento slovacco ha votato una legge costituzionale che stabilisce, senza mezzi termini, la superiorità del diritto nazionale rispetto a quello europeo. Non una dichiarazione d’intenti, non una sentenza interpretativa, ma un atto legislativo, approvato con entusiasmo bipartisan. Eppure, nei notiziari italiani: silenzio. Come se nulla fosse successo. Almeno, chi scrive non ha rilevato riscontro. Eppure è tutto vero.
Capitolo II – Una gerarchia rovesciata
La novità non è da poco. Per la prima volta nella storia dell’Unione, un Paese membro ha codificato per via legislativa una gerarchia delle fonti che mette il diritto europeo in seconda fila. In pratica, se Bruxelles emana una direttiva e il Parlamento slovacco non è d’accordo, può semplicemente ignorarla. Il principio della supremazia del diritto comunitario, considerato finora intoccabile, viene così messo in discussione con una semplicità disarmante.
Capitolo III – Fico, il regista della disobbedienza
Dietro questa svolta c’è Robert Fico, tornato al potere nel 2023 con una piattaforma politica che non fa mistero del suo scetticismo verso la “U E”. La sua visione? Meno Bruxelles, più Bratislava. Pace con Mosca, revisione delle politiche migratorie, resistenza alle direttive europee su temi culturali e civili. La legge appena approvata è il coronamento di questa linea: un Parlamento che si riprende il diritto di dire “no” all’Europa, senza dover passare per corti costituzionali o cavilli giuridici.
Capitolo IV – Un precedente che inquieta
Fino a ieri, la supremazia del diritto europeo era un pilastro dell’integrazione: dal Trattato di Roma alle sentenze della Corte di Giustizia, l’idea era che le norme comunitarie, in ambito di competenza, prevalessero su quelle nazionali. Senza questo principio, il mercato unico rischia di diventare un mosaico incoerente. Eppure, la Slovacchia ha deciso di sfidare apertamente questa architettura, aprendo la porta a un possibile effetto domino.
Capitolo V – Germania, Polonia… e gli altri?
Non è la prima volta che uno Stato membro mette in discussione la supremazia europea. Germania e Polonia lo hanno già fatto, ma sempre attraverso sentenze delle rispettive corti costituzionali. La Slovacchia, invece, ha scelto la via legislativa, quindi politica. Un salto di qualità che potrebbe ispirare altri governi euroscettici. In Francia, i partiti sovranisti potrebbero cavalcare l’esempio slovacco. In Italia, chissà: forse quando i sovranisti torneranno dalla pausa caffè. Sempre ché se lo ricordino.
Capitolo VI – Bruxelles tra diritto e diplomazia
Formalmente, la mossa slovacca viola gli obblighi previsti dai trattati europei. La Commissione potrebbe aprire una procedura d’infrazione, la Corte di Giustizia potrebbe dichiarare la legge illegittima. Ma il contesto politico è tutt’altro che favorevole a uno scontro frontale. La guerra in Ucraina, la necessità di mantenere compatta la frontiera orientale e la crescente influenza di governi critici verso Bruxelles rendono difficile un’azione punitiva efficace.
Capitolo VII – Una faglia che si allarga
La legge slovacca arriva in un momento di fragilità per l’Unione. Brexit ha lasciato ferite aperte, le tensioni con Varsavia sono ancora vive, e le politiche energetiche, il Green Deal, automobilistiche, migratorie e altri diktat faticano a trovare una sintesi. Ora Bratislava apre un nuovo fronte. Alcuni temono una “Orbanizzazione” della Slovacchia, evocando il percorso di Viktor Orbán: usare lo scontro con Bruxelles come strumento di rafforzamento interno.
Capitolo VIII – Verso una nuova Europa?
Se il precedente slovacco si consolida, l’Unione sarà costretta a ripensare sé stessa. Meno federale, più confederale. Meno direttive, più negoziati. Meno centralismo giuridico, più pluralismo normativo. La legge slovacca non è solo una modifica costituzionale: è una sfida all’idea stessa di integrazione europea. E il fatto che nessuno ne parli, almeno inItalia, rende il tutto ancora più inquietante.
Capitolo IX – Epilogo provvisorio
La Slovacchia ha acceso un faro. Il resto d’Europa farà finta di non vederlo? Per la prima volta, un Parlamento nazionale ha scritto ciò che altri avevano solo insinuato: che la “U E” non può imporsi senza il consenso degli Stati membri. Che questa scelta resti un caso isolato o diventi l’inizio di una nuova stagione sarà uno degli snodi cruciali dei prossimi anni. In un’Europa sempre più divisa tra il potere dispotico di Bruxelles e le sovranità nazionali, la Slovacchia ha appena fatto la sua mossa.
Capitolo X – Dieci punti fermi per chi non vuole dormire tranquillo
1. Quando un Parlamento nazionale scrive ciò che Bruxelles non vuole leggere, non è folklore: è politica.
2. La supremazia del diritto europeo non è un dogma, ma un accordo. E gli accordi si possono rinegoziare.
3. Se la sovranità nazionale torna al centro, non è nostalgia: è reazione alle imposizioni.
4. Il silenzio mediatico non è casuale. È strategico. E spesso è più eloquente di mille editoriali.
5. La Slovacchia non ha chiesto il permesso. Ha votato. E ha aperto una breccia.
6. La “U E” non è un tempio. È un cantiere. E qualcuno ha appena cambiato i piani.
7. Le procedure d’infrazione non bastano quando la frattura è politica.
8. Se altri Paesi seguiranno, non sarà imitazione. Sarà mutazione.
9. La coesione europea non si difende con le sanzioni, ma con il consenso. E il consenso, oggi, vacilla.
10. Chi finge che nulla sia successo, sta scegliendo di non capire. E chi capisce, non può più far finta di niente.

Elettrotecnica e non solo (admin)
Un gatto tra gli elettroni (IsidoroKZ)
Esperienza e simulazioni (g.schgor)
Moleskine di un idraulico (RenzoDF)
Il Blog di ElectroYou (webmaster)
Idee microcontrollate (TardoFreak)
PICcoli grandi PICMicro (Paolino)
Il blog elettrico di carloc (carloc)
DirtEYblooog (dirtydeeds)
Di tutto... un po' (jordan20)
AK47 (lillo)
Esperienze elettroniche (marco438)
Telecomunicazioni musicali (clavicordo)
Automazione ed Elettronica (gustavo)
Direttive per la sicurezza (ErnestoCappelletti)
EYnfo dall'Alaska (mir)
Apriamo il quadro! (attilio)
H7-25 (asdf)
Passione Elettrica (massimob)
Elettroni a spasso (guidob)
Bloguerra (guerra)