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5. Conto Energia - L'insulto finale

Il titolo di questo blog ricorda vagamente quello di un film comico, ma purtroppo c'è poco da scherzare : il Decreto emesso il 5 Luglio dal Ministero dello Sviluppo economico relativo agli incentivi per gli impianti Fotovoltaici e' l'ultima ciliegina sulla gestione improvvisata e approssimata che ha avuto l'Italia sul fotovoltaico dal 2007 ad oggi, e sembra sancirne la sua fine.

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Indice

Antefatto

In Italia fino ad oggi sono passati 4 provvedimenti di incentivazione degli impianti fotovoltaici.
Uno in particolare, il Secondo Conto Energia (terminato il 31 Dicembre 2010), è quello che ha fatto più danni dal punto di vista economico e non solo.
In primo luogo incentivava gli impianti fotovoltaici in modo abnorme, come denunciato anche dal sottoscritto in tempi non sospetti e proprio dalle pagine di Electroportal/Electroyou.

Questi succosi incentivi, circa 0,40 € per kWh prodotto, non avevano alcun pari al mondo ed erano erogati senza limiti di potenza o di efficenza energetica, tanto che hanno portato all'uso distorto di questo strumento, che da promozione delle rinnovabili è divenuto strumento di arricchimento e speculazione, con ulteriori conseguenze disastrose : lo stravolgimento di tanti terreni agricoli.
Ora ci troviamo con migliaia di impianti che drenano risorse per oltre 2,5 Miliardi di Euro l'anno, e che perlopiù sono dislocati in luoghi sperduti, senza alcuna diretta connessione con i centri di consumo, ovvero senza alcuno scambio "su posto".
E così dal 2010 ad oggi c'è stato un susseguirsi di azioni correttive da parte dei vari governi, sempre portate a compimento con estremo ritardo e con annunci maldestri. L'evidenza è sotto gli occhi di tutti: provvedimenti ministeriali con criteri "strampalati" ed imprenditori, cittadini, installatori, progettisti e produttori, sballottati tra un'incertezza e l'altra.
Il Quinto Conto Energia è l'ennesima riprova di una pezza su disastro combinato dal secondo e dai successivi, ma vediamo alcune sorprendenti peculiarità di questo nuovo decreto.

Strutturale o no ?

La prima stranezza del Quinto Conto Energia, è che l'articolo 1 ne sancisce il carattere temporaneo, e cioè che si tratta di un provvedimento "a termine", che decadrà al raggiungimento della cifra di 6,7 Miliardi di Euro di incentivi annui.
Ma allora perchè al suo interno sono state introdotte delle misure "strutturali" ?
Che senso ha introdurre misure a lungo termine, come l'adeguamento alle nuove norme CEI degli impianti fotovoltaici realizzati ante 2012, in un decreto che decade tra qualche mese ?
Forse al Ministero dello sviluppo economico sarebbe il caso di spiegare che dovevano essere emessi distinti decreti, uno per le misure strutturali, ed uno per gli incentivi a termine, altrimenti poi chi capisce più se le misure strutturali hanno un termine oppure no!

Copertura Finanziaria o No ?

Un'altra cosa, tutt'altro che trascurabile, è la copertura finanziaria del Quinto Conto Energia.
Il Decreto infatti non mette a disposizione una cifra precisa, ma si limita ad asserire che termina quando il totalizzatore del GSE raggiungerà la cifra di 6,7 Miliardi di Euro.
Ora, data l'evoluzione del Quarto Conto Energia, il nuovo Decreto entrerà in vigore il 27 Agosto, ma dato che il contatore degli incentivi nel frattempo continua ad incrementarsi, causa il quotidiano allacciamento di nuovi impianti fotovoltaici, nessuno può sapere quanti soldi saranno a disposizione dopo il 27 Agosto.
A questo punto, all'incertezza dovuta dai tanti mesi che il MSE ha impiegato per elaborare il 5. Conto Energia, si aggiunge l'incertezza che non ci sarà più nessuna incentivazione.
Che risposte si possono dare oggi a cittadini o imprenditori che desiderano investire nel fotovoltaico ? Praticamente nessuna : fare un impianto oggi diveta praticamente un gioco d'azzardo, al quale si può essere fortunati e prendere l'incentivo, oppure sfortunati e perdere tutto !
Un gioco al quale, correttamente, banche e Leasing non si presteranno.
C'è da chiedersi che senso abbia predisporre un Decreto così sofisticato ma che rischia di non andare nemmeno in funzione per mancanza di copertura finanziaria.
E' questa la serietà dello Stato ?

Oltre alla beffa..anche il danno

Tutto questo dimostra ancora una volta la poca lungimiranza della famigerata Delibera 84/2012 dell'Autorità per l'energia, che ha obbligato, dal 1 Luglio 2012, all'applicazione della norma CEI 0-21. Ma non si poteva semplicemente posticipare tale data al 31 Dicembre , come sarebbe stato più logico ?
Mi chiedo ora chi ripagherà i produttori di Inverter e di Relè di protezione per lo sforzo di modificare le linee produttive dei loro stabilimenti in modo da rendere conformi i prodotti alla Norma italiana CEI 0-21, se poi a causa del budjet limitatissimo del Quinto Conto Energia, questi dispositivi in Italia sono destinati a scomparire o cadere in una nicchia trascurabile del mercato.

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Commenti e note

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di ,

Art.1 comma 1 Il presente decreto [...] disciplina le modalità di incentivazione [...] da applicarsi successivamente al raggiungimento di un costo indicativo cumulato annuo degli incentivi di 6 miliardi di euro. Art.1 comma 5 Il presente decreto cessa di applicarsi, in ogni caso, decorsi trenta giorni solari dalla data di raggiungimento di un costo indicativo cumulato di 6,7 miliardi di euro l'anno. (Dice l'anno, quindi io leggo "ogni anno") Io inizialmente leggevo così: Fino a 6 miliardi + 45giorni, OGNI ANNO, esiste il IV conto energia, dopo esiste il V conto energia, e al raggiungimento dei 6,7 + 30g non esiste più nulla... Ora non so come interpretare e come pensare

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di ,

magari fosse così! non ci sarebbero state tutte queste contestazioni. al raggiungimento dei 6.7 miliardi il V CE cessa di esistere definitivamente.

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di ,

Mah, io il decreto l'ho interpretato che c'è un budget annuale di 6 miliardi e che al raggiungimento dei 6 miliardi entra in vigore il V conto energia, ma l'anno dopo esiste ancora un budget da 6 miliardi... ho sbagliato totalmente?

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di ,

Comunque dalla "scadenza" dei 6,7 miliardi di euro sia avrà ancora 30 giorni di tempo...E li che comincerà sarà la "vera" battaglia , chi riuscirà a trovare il materiale e chi con "amicizie" nel settore riuscirà a connettere il proprio impianto, per gli altri....prevedo tante cause di risarcimenti danni alle le società che operano nel FV. Perché gennaio del prossimo anno? A me sembra che una volta finiti gli euro non ci sarà nessun nuovo CE....ma poi tutto cambia alla velocità della luce!

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di ,

Questo quinto conto energia sembra anche a me l'ennesima farsa, anche perché probabilmente il 27 agosto sarà raggiunto il limite di 6,7 miliardi di euro e quindi il 27-28 settembre finiranno gli incentivi, al che tutte le fine lavori degli impianti e le installazioni di contatori verranno bloccate fino a gennaio del prossimo anno... Cosa ne pensate invece degli incentivi NON fotovoltaico?

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di ,

Io non ho parole... l'Azienda per cui lavoro è produttrice italiana di moduli fotovoltaici dal lontano 2006... questo decreto di ha mandato tutti in CIG. Grazie a tutti quelli che ci hanno fatto lavorare in questi anni comperando il made in Italy..... i miei colleghi in Azienda nn lo so che fine faranno, io per ora faccio il Project Manager e gestisco grandi impianti fotovoltaici. Ciao a tutti.. e in bocca al lupo!!!

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di ,

Secondo una mia personalissima opinione, le recenti disavventure del settore fotovoltaico non sono state tanto “create” ad hoc per bloccare un settore che in questi anni ha avuto un'espansione incredibile in un prodotto dove la concorrenza diretta con i produttori dal "fossile" era facilmente prevedibile da chiunque, ma ancora una volta la speculazione incallita ha avuto la meglio e per continuare a mungere "la mucca" degli incentivi è stato necessario darci un taglio subito e garantirsi la propria fetta di incentivi per altri svariati anni, ed il detto ...."chi ha avuto ha avuto e chi a dato a dato e scordiamoci il passato" detto popolare partenopeo è più che mai futuristico. Un’ulteriore espansione del settore rinnovabili avrebbe creato una grossa, gigantesca voragine che avrebbe inghiottito tutto e tutti e chi ne avrebbe fatto maggiormente le spese con gli eventuali tagli di incentivi retroattivi come successo in Spagna? Ovviamente i piccoli risparmiatori che hanno investito nel loro piccolo impianto non sono contemplati nel calderone….

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di ,

Ottimo articolo, molto interessante.

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di ,

Bellissimo articolo!! Complimenti

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di ,

Semplicemente Grazie, Marco.

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di ,

la colpa di tutto questo è di tutti gli ex venditori di cipolle che si son buttati nel business del fotovoltaico e che han pianto miseria ogni volta che han tagliato gli incentivi. IL PROBLEMA NON è CHE GLI INCENTIVI SCENDONO, CIò è GIUSTO OLTRE CHE INEVITABILE, il problema è che non è più possibile pianificare e valutare la bontà di un investimento anche esiguo con un minimo di business plan ( neanche per 20 kW) perché non vi sono più certezze. Nel 2° semestre del 2009 dovevano tagliare gli incentivi e creare un criterio serio e di lungo termine.... Ma tanto ormai ho deciso che andrò all'estero, quindi che imploda pure il sistema inghiottendo la politica che l'ha generato.

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di ,

ciao ottimo articolo. vorrei aggiungere due osservazioni: 1. i problemi evidenziati dall'allegato A70 di Terna e Delibera AEEG 84/2012 sulla stabilità di rete sono sopratutto legati (ed è alla luce di tutti gli operatori di settore) a aree in cui la massiccia presenza di impianti a terra designati alla cessione totale di energia riduce o addirittura inverte i flussi di potenza nelle cabine primarie. Dove si effettua lo scambio sul posto tali fenomeni sono più contenuti, pertanto in aree residenziali o industriali gli impianti sono in genere meno responsabili di questi problemi. Un legislatore serio avrebbe potuto chiedere un adeguamento per trance su 3, 6 e 9 mesi ritenendolo immediato per potenze sopra i 500 kW in modo da renderlo compatibile con le capacità produttive delle aziende che producono protezioni di interfaccia TV e quant'altro (magari facendolo fare nell'immediato a impianti già connessi penalizzando nei costi prima chi ha speculato in passato). tale iniziativa avrebbe avuto la sua ragion d'essere poichè avrebbe colpito la vera causa del problema: " i grossi impianti delocalizzati non abbinati a consumo" adesso invece il piccolo caseificio che deve allacciare 50 o 100 kW la prende in quel posto per via delle difficoltà nel reperire la componentistica. 2. Parte delle richieste della dell'allegato A70 a mio parere presentano un grosso punto di incongruenza: in MT impongono una serie di protezioni di complessa natura (soglie di frequenza rigide in AND con anomalie di tensione) e su larga scala che trovano la loro ragione in potenziali guasti su reti MT (quindi in eventi localizzati). Una rete elettrica deve la sua stabilità nella capacità di selezionare i guasti con rapidità limitando l'entità delle fluttuazioni di potenza e confinando il guasto ad aree contenute. La presenza di queste protezioni spalmate su tutti gli impianti MT non ha molto senso a mio avviso per 2 aspetti: 1) la sua utilità si ha solo in zone con notevole apporto di energia fotovoltaica e non in aree residenziali o industriali poiché lì la fluttuazione indotta dal distacco del può essere tanto dovuta al carico attivo che passivo ( non è detto che sia imputabile al fotovoltaico) quindi questo accorgimento in alcune aree è quasi superfluo se si considerano quelle che dovrebbero essere le naturali prestazioni di quel tronco di rete elettrica. 2)Dato che l'ENEL deve darti una lettera con valori di taratura andava effettuata una previsione di dove serviva tale provvedimento e lì intervenire con le dovute trasmissioni documentali da parte del gestore di rete. Così è come dare l'aspirina a tutti i bambini di una scuola perché in una classe 4 hanno il morbillo. Ciò che poteva essere chiesto a tutti e subito era l'adozione dello statismo sugli inverter e l'insensibilità alle buche di tensione, in modo da fornire un vero apporto stabilizzante alla rete. Invece la fretta (sopratutto in bt) sembra che sia una protezione di interfaccia con un protocollo di comunicazione che in questo momento Enel non sa come usare o distribuire a migliaia di utenti, sono anche sicuro che non hanno la piattaforma per poterlo ancora gestire però lo chiedono nell'immediato... vedremo anche questa bufalata che esplode....

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