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POS - Carta inutile

Secondo il Decreto Legislativo 81/2008, Articolo 89 "Definizioni", comma 1, lettera h, il Piano Operativo di Sicurezza (in gergo "POS"), è il documento che il datore di lavoro dell’impresa esecutrice redige, in riferimento al singolo cantiere interessato. Ma serve questo documento ?


Indice

Un passo indietro : a chi serve il Progetto ?

Quando un tecnico progetta una qualunque opera, impianto, dispositivo, redige un fascicolo che costituisce il progetto.
Questo documento, sia che tratti di un impianto elettrico, di un dispositivo elettronico, di una caldaia, di un motore, o di un qualsiasi altro manufatto, ha molteplici destinatari e scopi.
In primo luogo serve al progettista per indicare i dati di progetto, quali ad esempio le prescrizioni avute dal committente, i vincoli di Legge entro i quali ha potuto muoversi, le Norme utilizzate per il dimensionamento, ecc..
Serve anche per indicare quali sono gli usi previsti per l'opera ed i limiti di funzionamento.
Con queste indicazioni il progettista mette nero su bianco le scelte progettuali, sia per giustificarle, sia per proteggersi da eventuali future contestazioni.

In secondo luogo il progetto serve per valutare il costo di quello che si vuole realizzare. L'elettricista, ad esempio, lo userà per fare il suo preventivo.
Terzo, serve per valutare le lavorazioni in loco e per identificare i componenti da acquistare separatamente. Le tubazioni di un impianto idraulico sono esempi di lavorazioni sul posto, mentre la caldaia è un componente che arriverà in cantiere già pronta. Di questa, il progetto ne indicherà le caratteristiche tecniche, quindi i subfornitori useranno il progetto per identificare il componente più idoneo alle caratteristiche richieste.
Quarto, in fase di cantiere viene utilizzato dagli installatori/operai per sapere cosa fare, cosa installare, dove e come, ecc...
In poche parole il progetto è un documento che finisce in mano ad una molteplicità di figure coinvolte in un cantiere.

Cos'è il POS ?

All'inizio, quando della sicurezza dei cantieri mi occupavo poco o niente, avevo inteso che il POS fosse una sorta di "progetto" della sicurezza del cantiere.
L'intento mi sembrava nobile.
A ben vedere, invece, si tratta di una raccolta di dati, documenti, nominativi, attestati, elenchi relativi alla sicurezza nel cantiere. Di progettazione c'è molto poco. Vediamo in seguito i dettagli.

Elmetto di Cantiere.jpg

Elmetto di Cantiere.jpg

A chi serve il POS ??

Del POS attualmente mi sfuggono in destinatari.
Teoricamente le maestranze che entrano in un cantiere sono già addestrate a fare il proprio tipo di lavoro (ad esempio un elettricista ha frequentato il corso CEI 11-27), quindi non dovrebbero avere la necessità di "studiare" altri documenti.
Quindi per chi deve essere scritto ?

I Contenuti del POS/1

Secondo l'Allegato XV del DLgs 81/200, al punto 3.2. - Contenuti minimi del piano operativo di sicurezza , si prescrive che il POS debba contenere almeno le seguenti informazioni:

a) i dati identificativi dell’impresa esecutrice, che comprendono:

  1. il nominativo del datore di lavoro, gli indirizzi ed i riferimenti telefonici della sede legale e degli uffici di cantiere;
  2. la specifica attività e le singole lavorazioni svolte in cantiere dall’impresa esecutrice e dai lavoratori autonomi;
  3. i nominativi degli addetti al pronto soccorso, antincendio ed evacuazione dei lavoratori e, comunque, alla gestione delle emergenze in cantiere, del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, aziendale o territoriale, ove eletto o designato;
  4. il nominativo del medico competente ove previsto;
  5. il nominativo del responsabile del servizio di prevenzione e protezione;
  6. i nominativi del direttore tecnico di cantiere e del capocantiere;
  7. il numero e le relative qualifiche dei lavoratori dipendenti dell’impresa esecutrice e dei lavoratori autonomi operanti in cantiere per conto della stessa impresa;

PRIMA RIFLESSIONE
Il punto a) sembra partire bene, obbligando il datore di lavoro a mettere in cantiere un documento con una identificazione generale della propria impresa. Una sorta di scheda anagrafica.
Ma poi, oltre ai dati di tipo generale e "fisso" dell'impresa e dei propri dipendenti, si infiltrano dei punti specifici del cantiere, come il punto 2 e i punti 6 e 7. Sono cioè mescolati dati fissi di impresa con dati variabili di cantiere : un bel pasticcio.
Il punto 7, inoltre, introduce un paradosso : si chiede di indicare il numero degli operari presenti in cantiere, cosa che tipicamente cambia giorno per giorno. Dire che il punto 7 è assurdo... è un eufemismo
Che facciamo, ci mettiamo a riscrivere il POS ogni mattina ? Non bastava prescrivere di allegare al POS "L'elenco dei lavoratori presenti ?"
Siamo alle solite : nonostante si abbiano davanti strade in discesa, si scelgono sempre quelle in salita = complicazioni e rischi di sanzioni per le imprese.

I Contenuti del POS/2

Continuiamo con le prescrizioni di cui all'Allegato XV del DLgs 81/200, punto 3.2 :
b) le specifiche mansioni, inerenti la sicurezza, svolte in cantiere da ogni figura nominata allo scopo dall’impresa
c) la descrizione dell’attività di cantiere, delle modalità organizzative e dei turni di lavoro;
d) l’elenco dei ponteggi, dei ponti su ruote a torre e di altre opere provvisionali di notevole importanza, delle macchine e degli impianti utilizzati nel cantiere;
e) l’elenco delle sostanze e preparati pericolosi utilizzati nel cantiere con le relative schede di sicurezza;
f) l’esito del rapporto di valutazione del rumore;
g) l’individuazione delle misure preventive e protettive, integrative rispetto a quelle contenute nel PSC quando previsto, adottate in relazione ai rischi connessi alle proprie lavorazioni in cantiere;
h) le procedure complementari e di dettaglio, richieste dal PSC quando previsto;
i) l’elenco dei dispositivi di protezione individuale forniti ai lavoratori occupati in cantiere;
l) la documentazione in merito all’informazione ed alla formazione fornite ai lavoratori occupati in cantiere.


SECONDA CONSIDERAZIONE
In questa seconda parte, il caos aumenta a dismisura. Vediamo punto per punto :
b) Questo punto era già stato richiesto al punto 3, quindi a che serve ??
c) Questo punto era già stato richiesto al punto 2, idem ??
d) Perchè devo elencare le mie macchine ed attrezzature ? Il legislatore si preoccupa che possa dimenticarle in cantiere ? Se sono di notevole importanza = notevole dimensione, difficile non notarle. Che vuol dire poi "notevole" ? L'inutilità di questo punto mi sembra esasperante.
e) L'elenco delle sostanze pericolose e soprattutto delle schede di sicurezza può essere utile. Ma in caso di incidente di certo nessuno ha tempo di andarlo a consultare : meglio affrettarsi a chiamare il 118. L'importante è che il personale sappia bene cosa sta maneggiando, per spiegarlo ai medici del 118.
g) Qui si chiede al datore di lavoro, di essere più esperto del professionista che ha redatto il PSC. Passo.
h) Se le procedure sono già scritte nel PSC, perchè perder tempo a ricopiarle nel POS ?
i) Questo non lo capisco. Vogliono l'elenco delle scarpe, dei guanti e degli elmetti : a che scopo ?
l) Anche qui ulteriore carta; copie dei documenti e delle attestazioni che già l'impresa conserva in sede. Lavoro per le fotocopiatrici.....


A cosa serve il POS ?

A parte alcuni "strafalcioni" e ridondanze, tirate le somme il POS è in larga parte una raccolta di informazioni utili per un eventuale ispettore che si presenta in cantiere.
Tanto valeva chiamarlo "Elenco Documenti della Sicurezza".
Del resto nel POS di pianificazione c'è molto poco; il datore di lavoro infatti dovrebbe già aver formato i propri lavoratori e valutato i rischi per la loro incolumità come indicato nel Documento di Valutazione dei Rischi (DVR), quindi qual'è la necessità di scrivere un nuovo documento ? Adattarlo al cantiere ?
Ma se il cantiere ha casi non previsti nel DVR significa che il DVR deve essere aggiornato, quindi ancora si dimostra che il POS, a fronte di un DVR aggiornato, risulta inutile. Diventa un ulteriore modo di tartassare le imprese con oneri che comportano costi al sistema Italia, causando al paese una perdita in competitività su scala globale.
Quindi alla domanda "Serve il POS ?" rispondo "Non serve, perchè la sua presenza in cantiere non aumenta la sicurezza dei lavoratori ".
Se questo era l'intento del legislatore, questo intento è miseramente fallito. E del resto non è certo con la carta che si fa sicurezza.
La sicurezza si fa mettendo in cantiere persone esperte, nonchè sorvegliando ed assistendo i lavoratori. E si fa con la presenza dello Stato nel territorio, cosa scomparsa da decine d'anni.
La carta non può sostituire gli ispettori. E il datore di lavoro non può assolvere il compito di istruire gli ispettori dandogli con il POS tutta la pappa pronta !
Evito di affrontare altre parti del DLgs 81/2008 che ritengo vessatorie ed assolutamente inutili se non dannose.
Vorrei però evidenziare una lacuna grave di questo Decreto: nei cantieri di certe dimensioni, la sicurezza si fa imponendo la presenza costante di un capocantiere con un diploma di scuola superiore.
Sarebbe stata l'occasione per rinnovare i programmi di studio degli Istituti Tecnici (invece di eliminare la classe 5.a), e soprattutto di creare in Italia una CULTURA della sicurezza.
La sicurezza composta principalmente da carta e da sanzioni di decine di migliaia di Euro, infatti, non è cultura della sicurezza, è cultura del terrore.

Anzi, non è né cultura né sicurezza.

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Commenti e note

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di ,

Secondo la mia esperienza il Pos attualmente è solo un adempimento burocratico che non ha nessun impatto sulla sicurezza, un documento sostanzialmente inutile. Ma la mia è una visione personale e parziale, probabilmente in realtà strutturate ha una sua importanza non solo formale, mi sembra difficile ,ma forse è cosi

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di ,

Da esperienze di lavoro pregresse, confermo che mediamente il POS viene vissuto come un ostacolo e di conseguenza viene mediamente redatto con la tecnica del CTRL+C - CTRL+V. Questo è vero quanto più il cantiere rientra nel campo civile - piccolo industriale. Quando invece si mette piede in realtà industriali più importanti, la redazione del POS deve essere più attenta, perché può persino capitare che venga letto. Ho visto anche cantieri in cui ogni mattina bisognava inviare alla direzione lavori il fax con l'elenco dei presenti in cantiere. A mio avviso la differenza la fà proprio il direttore dei lavori con la propria competenza, la presenza in cantiere, l'organizzazione delle tempistiche e delle sovrapposizioni tra imprese. I diagrammi di Gantt vanno bene a tale scopo, purché non siano solo un'inconsistente facciata...

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di ,

Carissimo Walter, io non sono datore di lavoro, ma di certo nelle piccole e medie imprese non ci sono i soldi per pagare i dipendenti che si siedano a leggere il POS. Non credo che nemmeno nei restanti paesi europei i lavoratori si mettano a leggere un documento del genere. A che pro, poi ? Soluzione molto più rapida ed efficiente : avere in cantiere almeno una persona competente e responsabile. Continuo a non capire, ad esempio, l'assurdo di elencare le attrezzature. Il lavoratore certamente non ne ha bisogno...... le vede !

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di ,

Non condivido la stigmatizzazione del POS. Non sono un estimatore della "carta" prodotta per burocrazia fine a se stessa ma il documento ha una sua valenza e, se vogliamo, anche una deterrenza. Potrebbe essere più "snello", ottimizzato, rispetto a quanto attualmente previsto ? Si, probabilmente si. Tuttavia questo documento, anche se può apparire paradossale per qualcuno, può aiutare il datore di lavoro nella definizione dei "perimetri" operativi e di sicurezza. E', può essere, di aiuto anche per i dipendenti: se non ricordo male ne dovrebbero prendere visione. La referenza, dal mio punto di vista, è un aspetto da non sottovalutare. Non è una cosa da poco se la si considera dal punto di vista del dipendente o del "consulente" che opera per l'impresa titolare del contratto. Il suo "peso" (del POS) ed il suo impiego certamente acquista differente rilevanza in un cantiere dove l'impresa impegna più persone o, per meglio scrivere se si vuole, tante persone. Riveste comunque una sua importanza anche in un piccolo cantiere. La maggior parte di quanto previsto costituisce, per il documento, la redazione di materiale che non viene cambiato passando da un sito ad un altro; e quanto diventa rilevante, a fronte di un inconveniente, non è il fatto che nel POS sia presente della documentazione di attrezzatura inesistente ma che vi sia per quella materialmente presente, ad esempio. Le sezioni più modulari sono una minima parte, e se lo predisponi in modo appropriato, tutto considerato non sono un problema. La sicurezza non la si garantisce con il POS ? Certo è vero, ma il fatto che ci sia è già indicativo di un approccio ben definito. Non è vero, qui da noi in Italia ? Forse si e forse no. Certamente il POS non può impedire al titolare di una impresa, per esempio, di far lavorare in nero una persona, magari nemmeno ragionevolmente preparata. Così come non può impedire che sul cantiere arrivi un funzionario dell'ispettorato pronto a farsi corrompere per girare la testa (di mi..... ) dall'altra parte. Come spesso accade non è lo strumento di per sé, che con ogni contributo probabilmente può essere migliorato, ma l'uso che se ne fa, il significato che gli si attribuisce e la sua contestualizzazione. Quello che propongo, se si vuole, è un altro punto di vista. Saluti

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di ,

m_dalpra sfondi non una porta ma portone industriale aperto! :-D

@Apache: se traduci la citazione in latino il significato è proprio quello: più leggi ci sono maggiore è la corruzione.
Ti ricorda qualcosa?

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di ,

A me sembra che piu' leggi si fanno e piu' la burocrazia aumenta

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di ,

Grazie Mike per le bellissime citazioni. PS: in effetti mi riferivo ai microcantieri, tipo il settore domestico, o le piccole ristrutturazioni anche di spazi commerciali/terziario, dove ci sono dentro pochi artigiani o microimprese di 1/2 dipendenti+titolare.

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di ,

Per tanto che aborro la burocrazia e sono molto critico per tutto quello che produce solo carta e parassitismo, per criticare bene qualsiasi sistema bisogna conoscerlo, altrimenti si ottiene l'effetto opposto. Il sistema non è sbagliato, deriva da un modello europeo, il problema è che è stato recepito male, come tutte le direttive in ambito comunitario. Il sistema è valido ed efficace se parliamo di medi e grandi cantieri (normalità in Europa). Diventa del tutto inutile se parliamo di piccole realtà (normalità in Italia). Nei grandi cantieri, dove il PSC è fatto bene conta una 30na di pagine COGENTI le attività da svolgere ed è di fatto il "progetto definitivo" della sicurezza del cantiere e si occupa del coordinamento di tutte le maestranze. Le imprese coinvolte, sulla scorta del PSC elaborano il loro POS che rappresenta il "progetto esecutivo" della sicurezza che può essere totalmente diverso da quello ipotizzato dal CSP, proprio per questo il CSE lo verificherà prima di autorizzare quella lavorazione. Quindi, il problema non è il POS, ma il suo campo di applicazione e la legislazione itaGliana da stato africano che porta il tecnico a diventare notaio e a preoccuparsi di più a pararsi il culo legalmente che a pensare e studiare le soluzione e implicazioni tecniche più idonee.
Per concludere, tu invochi più presenza dello Stato, io invece ti dico che siamo nella situazione in cui siamo proprio per la presenza asfissiante dello stato, abbiamo più leggi di qualsiasi altro paese civilizzato, ogni volta che succede qualcosa di nuovo si richiede a gran voce una nuova legge.

"Corruptissima republica, plurimae leges." (Publio Cornelio Tacito)

"Quando vedete che per produrre avete bisogno di un permesso da chi non produce, quando vi rendete conto che il denaro si dirige verso chi sa gestire rapporti politici e non verso chi commercia, quando vedete che gli uomini diventano più ricchi rubando e costringendo piuttosto che lavorando e che le leggi producono loro da voi e non voi da loro, allora capirete che la società è condannata." (Ayn Rand)

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di ,

a mio avviso il Pos è solo una raccolta di documenti e autocertificazioni, che servono solo in caso di incidente a dare la colpa a chi lavora cosi gli enti assicurativi (INAIL) possa scaricare la responsabilità su qualcuno. Comunque per redarre un Pos anche se cambiando solo dati e intestazioni serve sempre almeno un paio di ore di lavoro e molta carta, e in teoria serve anche per chiudere un buco con un secchio di malta, che prezzo dovrei fare al cliente? E poi si lamentano se si fa nero.

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