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Paleoelettronica

Nei pochi anni :-) trascorsi dalla mia infanzia (tecnologica) ad oggi, sono radicalmente cambiate tante cose nell'elettronica. Mi piace riportare in questa pagina alcuni 'sprazzi' di memoria archeologica sui miei primi approcci all'elettronica.

1° Legge di Giacomo (elettronica...che vista!)

L'evoluzione dell'elettronica e la miniaturizzazione dei componenti sono inversamente proporzionali all'età e alla vista dell'hobbista.


Quando ho iniziato a smanettare con i componenti elettronici (provenienti da una stupenda 'scatola' di esperimenti elettronici) avevo 14 anni. I vantaggi di quell'età (tolti i brufuli e gli schizzi di ormoni) erano vista pressochè perfetta, mano ferma (non bevevo alcolici) e la resistenza fisica che permetteva di 'lavorare' fino alle 3 di mattina senza crollare svenuto.

I componenti erano enormi: transistor al germanio in contenitore TO-1 o TO-5,
AC128

AC128

resistenze da 1/2 watt minimo, condensatori avvolti grossi come caramelle; poi sono arrivati i primi IC in DIP14.
Tutto questo si saldava su basette di bakelite o formica, oppure utilizzando strisce di connettori a saldare.
strisce

strisce


Il risultato era qualcosa di orribile (per i nostri giorni), ma affascinante.
cablaggio

cablaggio


Anche nel campo delle interconnessioni c'é stata qualche modesta evoluzione.

Connettori

Connettori

Negli anni '70 in campo telefonico per i cavi degli strumenti di misura e dei dispositivi attivi di amplificazione (filtri e amplificatori) erano quasi universalmente usati i connettori Souriau a 5 pin dorati polarizzati; le stessa funzione si ha oggi con, per esempio, un connettore micro USB.
Nota: ho confrontato i connettori che ho in casa: in un Souriau ci stanno in larghezza esattamente 4 micro USB.

Ho passato mesi (ero in Stage, sigh) a saldare cavi su quei connettori, ma per fortuna non erano i nuovi.



Saltando avanti di 40 anni, messo da parte il mio bel saldatore da 75W, mi trovo alle prese con 'oggettini' che la mente quasi rifiuta di considerare circuiti integrati; se penso che nello spazio tra 2 pin di un vecchio e caro DIP ci stanno ora più di 5 pin TSSOP... e non sono ancora arrivato ai Chip Carrier!

chip

chip


Fino a poco tempo, soprattutto a causa della mia 1° legge, non credevo di poterci giocare.
Poi, con parecchie letture sul WEB di tecniche varie, trucchi e suggerimenti, ci sono riuscito, e sono arrivate le prime realizzazioni con chip TSSOP-10 (Generatore DDS) e TSSOP-32 (Matrice 8x8 RGB), seguiti dagli LGA

Onestamente ammetto che non è poi così difficile, una volta capito il trucco.

Però, finora, i pin si vedevano ed erano accessibili...poi è arrivato l'LGA,
MMA7555

MMA7555

e da qui è nata la....Storia tragicomica di una domenica pomeriggio
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Commenti e note

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di ,

[quote user=tommy100]una fotoresistenza[/quote] Questa l'avevo dimenticata, imperdonabile: é stata la fonte dei primi 'effetti speciali' del mini organo. Vedo che esperienze e strumenti sono stati molto simili. Bel divertimento. [quote user=tommy100]maledetta alta frequenza !!![/quote] Gia', é come la storia della volpe e dell'uva. Non riuscendo a far funzionare nulla in AF ho deciso che non era interessante e quindi non faceva per me. Per un po' di tempo mi sono chiesto se fosse colpa del AF109 in dotazione, magari guasto, oppure fossi proprio io imbranato. Bona la due ! Sicuramente, se ci fossi riuscito, sarei diventato un radioamatore, figura che mi ha sempre incuriosito e per la quale ho grande ammirazione.

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di ,

Era il lontano 1973. Avevo 13 anni ed è stato il mio primo approccio all'elettronica (prima mi divertivo a fare circuiti con le "pile piatte" da 4,5V. o con le stilo e lampadine varie). Avvolgendo del filo di rame su un bullone metallico, cercavo di ottenere un elettrocalamita. Qualche pericolosa quanto spiacevole "scossa" presa invece, con i 220V. a Natale, nel tentativo di allestire, con serie di luci varie, un presepe che sembrava più che altro un discoteca !!! Mio padre, preoccupato, chiamò l'elettricista e fece montare a valle del contatore uno dei primi salvavita, si chiamava "Elettrostop", ed era grande quasi come un contatore Enel dei giorni nostri ! Pazzesco, se penso ai singoli moduli DIN odierni ! Comunque, "Il mio primo laboratorio di elettronica" (non ci crederai, acquistato in libreria !!!), contava circa 4 o 5 transistor al germanio, qualche diodo, un mucchio di resistenze e condensatori, una fotoresistenza, un paio di trimmer, un potenziometro, un condensatore variabile e un compensatore. I 10 circuiti da provare erano descritti su un opuscolo e si "assemblavano" su un pezzo di plastica arancione con tanti fori dove si infilavano delle viti (bloccate con dei dadi dalla parte opposta), che facevano da capicorda dove fissare i vari componenti. Interruttore crepuscolare, organo elettronico, rivelatore di liquidi, altri schemi che non ricordo, e il 10°, un ricevitore AM superreattivo che non ha mai funzionato (maledetta alta frequenza !!!). Mi fa piacere sapere che anche tu sei un appassionato di musica elettronica, il mio primo synth, invece, lo realizzai seguendo una rivista di Radio Elettronica credo del 1976: si chiamava "Orbiter 2000", seguito un paio di mesi dopo addirittura da un sequencer ! Che emozioni e che ricordi !!!

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di ,

Caro tommy100, non so quanti anni hai, ma ti assicuro che il kit che tu citi credo sia uscito almeno un 15..20 anni piu' tardi. Era fantasiosa (e creativa al massimo); provo a descriverla: un pannello in cartone pressato marrone completamente forato a distanza di un paio di centimentri; una collezione di molle in acciaio che si sfilavano e infilavano dove volevi nei buchi. Premendo la molla in basso si metteva in luce un occhiello dove infilare i reofori dei componenti; al rilascio, il reoforo veniva bloccato; un set di componenti; cito a memoria: 5 transistor al germanio (3BF+2AF), una ventina di resistenze a carbone da 1/2 W, una dozzina di condensatori vari, 2 diodi al germanio, 1 potenziometro, 1 interuttore a leva, 1 altoparlantino, 1 milliamperometro a lancetta, 1 portapile per batterie da 4.5V piatte, 2 lampadinette a bassa tensione, una serie di piastrine metalliche forgiate e flessibili da usare come interuttori o tasti. Da quest'ultimi é nata la mia passione per la musica elettronica. E' stato il primo miniMoog della storia credo; era il 1968.

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di ,

Ciao, per caso quella scatola di "esperimenti elettronici" si chiamava "Il mio primo laboratorio di elettronica" ?

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di ,

Mi sembra di ricordare dai tempi della scuola, quando si andava ancora col grembiulino e il cestino della merenda, che nel primo periodo di sviluppo dei transistor fosse più 'facile' drogare in maniera importante la zona P, usata da collettore e ancora di più dall'emettitore. Quindi la struttura PNP era migliore in termini di fasi di lavorazione e perciò di costo... ...però potrei sbagliarmi

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di ,

I transistor al germanio... Mi sono sempre chiesto perché erano quasi tutti pnp e raramente npn...

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di ,

Ok! Grazie mille! :D

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di ,

Bueno, lo cerco e se lo trovo ti contatto.

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di ,

Grazie molte Orions, figurati non è urgente, ho mille altre idee per la testa :D è che vedendo li la foto mi è venuto in mente che me ne era passato uno su un vecchio schema..

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di ,

Proprio per evitare di restare orbo saldando componenti minuscoli, sto pensando di comprare un bel microscopio usb cinese: di quelli coi led per illuminare la zona da ingrandire e il supporto un po' articolato. Qualcuno ne ha mai utilizzato uno per saldare?

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di ,

Ti è mai capitato di starnutire subito dopo aver posizionato un SOT-23 sulle piazzole? A me si...lost forever !

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di ,

Ciao Aletox, io ho di sicuro degli AF109 se ti possono essere utili. Fammi sapere Se poi frugo bene, magari trovo anche qualcos'altro.

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di ,

Un'avventura simile mi è capitata nella realizzazione di un oscillatore programmabile che utilizza un Si570. Per fortuna questo di pin ne ha solamente otto. Ho incollato un quadratino di vetronite su uno zoccolo tulipano da 8 pin, L'ho montato nello stesso modo, anche se un po' storto :). La mano tende a tremare di suo, sarà il timore di non essere all'altezza del compito, l'età od altro, ma ho imparato che trattenendo il fiato e lavorando in apnea il lavoro riesce meglio. :D

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di ,

Oh ma si trovano, si trovano...ci sono tanti negozietti di componenti che li hanno come fondi di magazzino (tipicamente quelli che riforniscono i radioamatori). Oppure dai rivenditori surplus, sulle bancarelle dei mercatini di elettronica, e perche' no, su ebay.

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di ,

Stavo giusto cercando un AC128 al germanio, ormai introvabile nei negozi ;D

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