Come da titolo, questo secondo contributo elaborato per la DAD di quest'anno (con la speranza che l'anno in corso sia l'ultimo degli horribiles) è incentrato sul problema della protezione contro i Contatti Indiretti nei sistemi TT e TN, realizzata mediante interruzione automatica dell'alimentazione, la quale, anche se non è l'unica, è quella più ricorrente. E' naturalmente, more solito, solo una breve sintesi, utile a ripassare e fissare i concetti fondamentali, ed è corredata da qualche esercizio esplicativo. Posso naturalmente immaginare qualche possibile (e tutto sommato ragionevole) obiezione: per un istituto di istruzione professionale l'argomento appare un po' "debordante" dalle competenze attese per una figura che non è orientata tanto alla progettazione quanto all'esecuzione e alla manutenzione di impianti, ma vanno fatte almeno un paio di considerazioni.
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Come ben sanno gli addetti del settore, la Regola dell'Arte è una "norma cogente" (L. 186/68). In parole povere, è obbligatoria e non ci son santi, neppure nell'italica terra nella quale proliferano più del Covid le deroghe e le proroghe. Ne deriva, per la fattispecie, che chiunque realizzi impianti è tenuto a rispettarla. Anche se un giudice, in caso di contenzioso, valuterà se era lecito aspettarsi determinate competenze da parte dell'installatore, appartiene al semplice buon senso il principio che il sapere non è dannoso e che le norme CEI, rappresentative della Regola dell'Arte, non sono state scritte solo per i progettisti.
Nel panorama pressoché sterminato rappresentato dalle competenze elencate nelle Linee Guida della riforma dell'Istruzione Professionale, è apparsa la figura del DioManutentoreDelTutto. Una figura professionale enormemente delicata e altamente specializzata, capace di intervenire tanto in casi di emergenza quanto nella programmazione dell'esercizio ordinario, con alti livelli di formazione e capace di spaziare in settori diversi: dall'elettrotecnica all'impiantistica, dall'elettronica alle macchine, dalla meccanica all'automazione e - non ultima - la sicurezza a tutto tondo. Una figura che, in tempi passati, veniva formata in azienda e in anni di esperienza, e non di rado su sezioni ben specifiche (assodato ormai che Leonardo da Vinci è morto e pure da parecchio). Naturalmente il Miur ha pensato bene di far tirar fuori una figura professionale con competenze del genere in soli tre anni di superiori (roba che manco il mago Otelma).
A che pro i due precedenti pistolotti? Mah, spero almeno a farmi perdonare (se non altro dai miei allievi) di essermi spinto forse un po' troppo oltre nello sfruculiare l'argomento, anche se vale la regola aurea mutuata dalla buonanima di Max Catalano: "meglio essere istruiti che essere ignoranti". Non sarà la Regola dell'Arte ma mi è simpatica lo stesso. Buona lettura.
P.S.: valgono le stesse avvertenze dell'articolo precedente: chi si accorgesse di errori e non li segnala non fa il bravo ragazzo e la befana gli porterà cenere e carbone.