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Per non piangere sui PC "andati". Ovvero, come lavorare in sicurezza.

Alcune persone usano il PC per diletto, per girovagare in internet o per sbirciare fra i siti, altri lo usano per lavoro, per taluni individui il PC significa lavoro, guadagno, sopravvivenza. Una categoria più che mai eterogenea di utenti ma tutti, e dico tutti, hanno un problema insito nel computer: il computer si può "imballare" o guastarsi e questo può succedere per vari motivi: un virus, un baco nel sistema operativo o più semplicemente perché qualcosa si rompe.
Cosa del tutto normarle poiché i personal computers sono macchine e come tali si rompono.
Tutti questi utenti, all' apparenza molto diversi fra loro, tengono comunque memorizzati nei propri PC documenti ed hanno programmi e drivers installati. Cosa succede se un PC sul più bello (o nel momento sbagliato dipende da quando capita) decide di andare a miglior vita?

Per alcuni è una tragedia (il sottoscritto una volta si è messo a piangere e non in senso figurato purtroppo), per altri lo è di meno. Se si rompesse la lavatrice l' unica cosa da fare sarebbe andare ad acquistarne una nuova ed il problema sarebbe risolto. Con il PC è diverso per via del fatto che prima bisogna (se possibile) recuperare i propri dati e tutto il resto, riparare il guasto e rimetterlo in funzione o metterne in funzione un sostituto che abbia tutto quello che il predecessore aveva.

In questo breve articolo, che sicuramente molti considereranno banale o inutile, illustrerò un metodo per non andare in panico se il nostro PC ci lascia improvvisamente. A pensarci bene nessun PC dà un preavviso ... ma tant' è. Io uso questo metodo, di sicuro ce ne sono altri migliori però questo funziona. Il mio PC mi ha già dato diverse fregature: una volta un virus, un'altra volta l',HD che si è rotto, ed una volta perché un programma che ho preso dalla rete mi ha impestato tutto al punto che ho dovuto riformattare e ripartire da zero.

Indice

L' importanza dei dati

Se i programmi si possono scaricare e comprare i dati da noi prodotti no: occorre rifare il lavoro. E' chiaro che la protezione dei dati dalla loro eventuale perdita è essenziale, a meno che non si abbia il gusto masochistico di rifare i lavori da capo ogni volta. Per lavoro scrivo firmware e, purtroppo, più si va avanti nel tempo più i programmi sono complessi perché più potenti e complessi sono i microcontrollori il che porta ad avere esigenze sempre maggiori.
Mi capita anche spesso e volentieri di dover progettare schede elettroniche (compreso il disegno del circuito stampato) e anche questi sono lavori lunghi, sopratutto se si vogliono fare bene.
Il sistema che uso io è quello di tenere tutti i dati dei lavori all'interno di una sola cartella chiamata appunto "Lavori" (sai che fantasia!) in modo da poterla copiare. Avere i lavori nelle cartelle che contengono il software dei vari programmi non è una buona idea. Meglio quindi avere i dati raggruppati in un solo posto.

L' importanza dei programmi

Quando acquistiamo il PC, di solito ci vengono forniti un certo numero di dischi per il ripristino (se non ci sono sarebbe bene ottenerli in qualche modo o masterizzarli). Questi dischi sono estremamente importanti come pure i numeri di serie ad essi associati. Con un pennarello indelebile riporto sempre i codici scrivendoli direttamente sui dischi in modo da essere sicuro che, nel caso perda la confezione, il codice lo conservo. Ho notato che molte persone non tengono nella dovuta considerazione o non conservano con la massima cura questi dischi che, alla fine della fiera, sono i più importanti.
Poi ci sono i vari dischi con le utilities per le varie periferiche che sono collegate al PC. Anche questi sono importantissimi quindi il mio suggerimento è quello di trovare una scatola, metterci tutti i dischi dentro, magari applicarci una bella etichetta con scritto "Dischi di base per il PC" e riporla in un posto sicuro.
Infine abbiamo i programmi e i drivers che compriamo o scarichiamo dalla rete. Per questi ho creato una cartella denominata "Software di lavoro" dove copio i vari setup o cartelle per l'installazione di questi programmi. Una cosa va però detta: i nomi di questi files di setup sono semplicemente atroci e non sempre è facile capire di quale programma si tratta quindi li rinomino mettendoci nomi lunghi e comprensibili. Anche un file di testo che spiega cosa sono i vari programmi all'interno della cartella è un espediente estremamente utile, sopratutto se bisogna ricordarsi dei programmi a distanza di tempo.
Archiviare da qualche parte anche il software preso dalla rete ha un senso: fa risparmiare tempo, molto tempo. Se è vero che i programmi si possono riscaricare è anche vero che questo vuol dire perdere tempo, fare ricerche e non c'è la sicurezza di ritrovarli tutti. Alcune versione magari più vecchie sono migliori (o semplicemente ci si è abituati ad usarle) di quelle nuove ed a distanza di tempo non è raro che diventino introvabili.

Dove e come fare il backup

Io faccio il backup su dischi esterni collegati all' USB dalla quale prendono l'alimentazione. Oggi un disco da mezzo tera byte costa relativamente poco e la possibilità di fare il backup, rimuovere il disco e metterlo in posto sicuro è una garanzia anche verso episodi tragici come anche il furto del PC. Può accadere infatti che qualche delinquente decida di farci visita e che ci porti via il PC. Se il disco di backup è all' interno del PC stesso è perso per sempre e siamo punto e a capo.
Un altro problema che si presenta è che la mole di dati da copiare per fare un backup è veramente grande, si può arrivare ad avere decine o centinaia di migliaia di files ed una semplice operazione di copia diventa un' operazione lunghissima ed a volte impossibile. Io uso uno di quei programmi (DirSyncPro, gratuito e funziona bene) per la sincronizzazione delle cartelle. Questi programmi scandiscono la cartella sorgente e quella di destinazione per vedere quali files sono stati modificati ed aggiornare solo quelli. Inoltre questi programmi prevedono la possibilità di fare diverse impostazioni di sincronizzazione. Io uso tre tipi di sincronizzazione:

  • La cartella contenente i files su cui sto lavorando al momento. Questa varia a seconda del lavoro ma capita che per diversi giorni o settimane io lavori solo ad una cosa quindi viene molto utile perché il backup viene fatto in pochissimo tempo, si parla di uno o due minuti. Faccio il backup anche un paio di volte al giorno.
  • L' archivio completo dei programmi e dei lavori. Nel mio caso la sincronizzazione impiega circa una decina di minuti e lo lancio alla sera, un quarto d' ora prima di smettere di lavorare in modo da avere tutto aggiornato.
  • Il backup del backup. In pratica aggiorna la copia del disco di backup su un altro disco. Quest' operazione la faccio una volta alla settimana e serve per avere doppia sicurezza nel caso che il disco di backup si rompa. Può magari succedere anche questo. Una cinquantina di euro in più significano tranquillità totale.

Lavorando con 3 PC in rete adotto anche la regola di non avere copie inutili dei lavori. E' una cosa da evitare quindi lavoro direttamente sui files contenuti nell' unica cartella del lavoro che sto facendo. Per esempio in questi giorni sto lavorando su un sistema che prevede due circuiti sperati, collegati fra di loro con una linea di comunicazione e che usano due micro della stessa famiglia. Con due emulatori JTAG, uno per ogni PC, posso lavorare contemporaneamente sui due programmi semplicemente cambiando sedia. La cartella del lavoro in questione contiene due sottocartelle, una per ognuno dei due programmi ma con il secondo PC lavoro direttamente (sfruttando la condivisione in rete) sull' unica cartella che contiene il lavoro in modo da non avere dati rindondanti e rischiare di avere una modifica su un file ed una sull'altro: un gran pasticcio.

Conclusioni

Sappiamo bene che prendere le cattive abitudini è cosa facile mentre prendere quelle buone è, al contrario, molto difficile. Per come la vedo io, l'abitudine a fare le copie di sicurezza è una di quelle ottime abitudini che mettono al riparo dai disastri. Il doppio backup lo considero meglio che un'assicurazione sulla vita perché vivo del mio lavoro e tale disco lo conservo con la massima cura in un posto ultrasicuro. Ho già avuto la possibilità di verificare la bontà di questo sistema diverse volte, senza panico e risolvendo la situazione in una giornata o due e senza perdere nulla. Forse sono un tipo pauroso ma tutto questo mi dona anche molta tranquillità che risulta essere assi utile anche solo per potermi addormentare facilmente la sera o per andare in vacanza senza paura di non poter riprendere il lavoro in caso di disastri, furti ed altre cose spiacevoli che di solito capitano sempre agli altri ma potrebbero capitare anche a noi.
Di sicuro ci saranno metodi migliori ma questo articolo vorrebbe essere più un invito ad adottare una buona abitudine che un metodo per metterla in pratica.
E con questo auguro buon lavoro a tutti. :)

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Commenti e note

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di ,

Pensavo di essere un poco paranoico ma constato d'essere in compagnia quindi condividiamo legittime preoccupazioni. L'argomento può risultare banale ma traspare più di quanto è scritto: esperienza, disciplina e metodo. Quest'ultimo non è così scontato: diverse persone, spesso anche bravi tecnici, non sono in grado di gestirsi sotto questo aspetto. Poi, il testo è leggero e scorrevole (e anche questo non guasta). Ben fatto.

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di ,

Ho avuto la "fortuna" di avere un crash di un disco rigido da 40 MiB nel 1992, evento in cui ho perso alcuni dati a cui tenevo. Pochi alla fin fine. Poco tempo fa, a settembre, mi è partito il disco rigido del portatile su cui lavoro (120 GiB), ma memore della lezione precedente avevo un backup pronto ed alla fine non ho perso neppure un'email. Non si sottolinea mai troppo l'importanza di un backup. C'era un'interessante statistica pubblicata da Google, ma adesso non riesco a ritrovarla... L'ho già detto che fare un backup è importante? :-)

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di ,

Sai thermidor ... quando ho parlato di quel giorno in cui mi sono messo a piangere non ho detto tutto. Mi sono messo a piangere perché ho perso in un sol colpo 4 mesi di lavoro, ma oggi provo un dispiacere ancora più grande perché in quell' HD c'era tutta la mia storia professionale. Programmi e disegni fatti da quando avevo 20 anni in poi, forse di nessuna utilità ma era la mia storia. La persona che ha scritto e prodotto quelle cose oggi non esiste più, sono sempre io ma sono una persona diversa e non sai cosa darei per rivedermi, per capire come e prché sono cambiato, per ricordare cosa pensavo, come ragionavo. Tutto è andato perduto per sempre. Un PC lo posso ricomprare, ne potrei ricomprare 20 ma quei programmi sgangherati, quei circuiti raffazzonati e pieni di errori non li posso ritrovare neanche avessi le disponibilità di Bill Gates. :( Ho quindi perso una parte di me, per sempre.

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di ,

Hai detto un sacco di cose vere e condivisibili, che puntualmente, per pigrizia o per sufficienza non farò. E faccio male, lo so ma è più forte di me.

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di ,

considerando che l'affidabilità dei Pc in genere lascia qualche amara sorpresa e sempre nel momento poco opportuno direi che il Tuo è un buon suggerimento per chi ha necessità di salvare/proteggere dati e/o programmi di vitale importanza, aggiungerei anche la possibilità di creare delle copie della macchina che al momento più tragico può tornarci utile per rimetterla in vita ovviamente se a difettare sia un problema hardware, si dovrà avere solo l'accortezza di aggiornare la copia periodicamente in virtù dell amole di lavoro che si esegue con la macchina un software utile è stato presentato da Phylum in questo suo articolo http://www.electroyou.it/phylum/wiki/operazionisullepartizioni.. .. voto meritato.. :-)

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