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Introduzione
Ne parlano tutti, e si preannuncia come l'auto dell'anno; ma la domanda che si sente più spesso è... ma come sarà guidarla?
Ma Tony Stark non poteva far altro che rispondere a tutte le domande possibili nel modo più semplice: provandola.
Una proposta che non si può rifiutare
La scorsa settimana a Pepper è stato consegnato un invito per provare la nuova Renault Twizy dal concessionario Auto in di Villa Adriana; insomma, un'offerta che non potevo rifiutare.
Siamo saltati in macchina Sabato 21 Aprile, e con Pepper siamo arrivati in concessionaria.
L'ambiente era accogliente, nonostante la giornata parzialmente nuvolosa, e subito abbiamo trovato ad accoglierci i due modelli, il 45 e l'80.
Il primo con velocità massima, neanche a dirlo, 45 km/h e l'altra con 80 km/h.
Anche l'occhio vuole la sua parte
Fatti i saluti di rito, finalmente ci troviamo a tu per tu con il veicolo.
La linea è assolutamente futuristica, i colori sgargianti e coinvolgenti; spiccano le ruote sporgenti al di fuori del corpo del veicolo, gli sportelli ad ali di gabbiano e le dimensioni compatte.
Continuiamo a chiacchierare con il rivenditore, mentre Pepper prende i soliti appuntamenti che non rispetterò mai, io mi concentro sulla Twizy.
Le varie auto in esposizione mostrano optional differenti; quella per il test drive ha montati gli sportelli ad ali di gabbiano, una 45 li accanto non li monta finendo per somigliare ad un BMW C1. Senza dubbio la cosa che cattura più l'attenzione sono i colori, tantissimi colori, dai più tradizionali ai più eccentrici.
Spicca il marchio Renault tra due piccoli fari, in una specie di ciambella al di sopra del vano contenente la presa per la ricarica e la vaschetta per l'acqua dei tergicristalli.
Impressiona l'assenza di tutta quella miriade di componenti, meccanismi e contenitori che ci sono nel normale cofano di un'automobile. Qui manca tutto, nel pratico vano con coperchio marchiato Z.E. compaiono solo i membri sopra citati, lasciando intuire la manutenzione pari a zero di cui necessita la Twizy.
Timidamente si affaccia il sedile posteriore, subito dietro a quello del conducente, ricavato direttamente nella struttura del veicolo. Lo spazio a disposizione del passeggero risulta quindi a buon cuore del guidatore, a seconda di dove si posizioni il sedile anteriore, scorrevole su appositi binari.
Al volante della Twizy!
Finalmente viene l'ora di mettersi alla guida della Twizy.
Salgo al posto di guida e subito mi accorgo di una cosa strana, i sedili non sono imbottiti ma di gomma come, per intenderci, i sellini delle biciclette o i sedili di alcuni autobus.
Nonostante questo la forma è confortevole ed avvolgente.
Chiudo lo sportello e comincio a guardarmi attorno; l'abitacolo è molto spazioso, spicca la parte inferiore dello sportello che in alcuni modelli è trasparente.
Il volante marchiato Renault è grande e dotato, ai lati, dei classici selettori per le frecce ed i tergicristalli, mentre il bottone per le quattro frecce è situato sul cruscotto a sinistra, accanto a dei tasti per la selezione del cambio automatico.
Inserisco la chiave nel quadro e faccio il primo scatto, si accende il pannello frontale, situato oltre il volante, ed inizia a fare il check della batteria.
Un nuovo scatto e si accende la spia GO accanto al lato del pannello; a questo punto la macchina è pronta a partire. Ovviamente non c'è alcun rumore o vibrazione, dopo tutto siamo su di una macchina elettrica!
Il freno a mano si trova a sinistra sotto il cruscotto ed ha la forma di una manetta d'aereo più che la classica a cui tutti noi siamo abituati.
Basta cosi premere il pedale dell'acceleratore per partire. La partenza è magnifica il motore elettrico, anche se di bassa potenza, dà un'ottima accelerazione ed in breve tempo mi porto all'ingresso del circuito di prova.
La sensazione alla guida è decisamente particolare, ci sono due pedali come in una macchina con cambio automatico, ma con funzioni molto diverse da quelle tradizionali.
Nella Twizy l'acceleratore in realtà è un pedale che controlla l'energia che viene erogata al motore elettrico, il quale se rilasciamo gradualmente il pedale, tende autonomamente a frenare il veicolo. Questo effetto risulta più pronunciato se la velocità a cui ci portiamo è sostenuta.
Dopo un paio di giri, prendendo più confidenza col veicolo, sono riuscito a non utilizzare più il freno meccanico e a gestire la velocità del mezzo unicamente con il pedale dell'acceleratore, che in questo caso sarebbe più corretto chiamare pedale del motore.
Come ovvio il freno meccanico dà la possibilità di arrestare rapidamente il veicolo in caso di bisogno.
D'altra parte è fortemente consigliato utilizzare questa opzione solo per le emergenze in quanto la decelerazione fatta tramite il motore permette di recuperare energia immagazzinandola nelle batterie da 200 V.
Lo sterzo risponde benissimo ai comandi e rimane fluido anche in velocità, e senza dubbio lo spunto in accelerazione del veicolo colpisce molto, soprattutto viste le dimensioni ridotte. Queste caratteristiche rendono la Twizy ottima per il traffico cittadino, permettendole rapide accelerazioni per i sorpassi e possibilità di parcheggio incredibili, in quanto in un normale posto auto se ne possono parcheggiare, un po' strettine, tre.
Come sempre le cose belle durano poco e mi tocca rientrare ai box.
Una piacevole chiacchierata
Usciti dalla pista siamo entrati tutti nel salone, e ci siamo messi a chiacchierare della linea Z.E. (Zero Emission) e delle potenzialità della Twizy.
La Twizy carica completamente le sue batterie partendo da zero con appena 3,5 ore tramite una normale presa Siemens ad una qualunque rete in bassa tensione, ed il costo medio è di 1,5 € a carica.
Considerando l'autonomia di 100 km ed il costo di ricarica si può facilmente pensare di recuperare completamente il costo del veicolo, che oscilla tra 6900 € la versione 45 spoglia di tutto a 9000 € la versione full optional della 80, in un tempo che calcoliamo approssimativamente. Stimando il costo di una percorrenza di 100 km al giorno:
1,5 € * 365 = 534 €/anno
Mentre una comune utilitaria che percorre circa 25 km con un litro di benzina ha un costo carburante, per 100 km giornalieri, attorno a:
(100/25 km* 1,8 €)*365 = 2628 €/anno
Secondo questo calcolo molto sommario, ci sarebbe un risparmio annuo di 2094 €/anno, a cui vanno sottratti i 50 € mensili dell'affitto batterie:
2094 - (50*12) = 2094 - 600 = 1494 €
Quindi per ripagare la Twizy ci vogliono circa:
6900/1494 = 4 anni e 7 mesi per la versione minima.
9000/1494 = 6 anni per la versione full optional.
Ci sarebbero da considerare, oltre a questi costi carburante, anche i risparmi dati dall'assenza si manutenzione, al fatto di non dover mai cambiare olio, filtri e compagnia.
Abbiamo poi parlato degli altri veicoli che Renault vuole lanciare a breve sul mercato, come il Kangoo, veicolo sempre 100% elettrico che già si trovava in esposizione e della Fluence, berlina super accessoriata da 135 km/h e 160 km di autonomia, che dovrebbe uscire nel giro di anno.
Insomma una generazione di automobili completamente nuova, e ad un prezzo completamente nuovo, in quanto tutto sommato la Twizy nella sua versione più completa costa 9000 €, che non sono pochissimi, ma che come visto si ripagano in breve e permettono a questo veicolo di imporsi nel mercato a cavallo delle moto e delle microcar.
Ma dopo tanti pregi arriva un difetto non indifferente... non ci sono i finestrini!
Tutti credevamo che non ci fossero in esposizione, ma ahimé alla fine abbiamo scoperto che non sono previsti nella Twizy. Per quanto il concessionario ci abbia rassicurato che anche guidandola sotto la pioggia, grazie alle forme appositamente studiate, il conducente non venga investito da nemmeno una goccia, la cosa non può far altro che far storcere il naso a qualunque guidatore.
Vi risparmio tutte le filippiche sul futuro delle auto elettriche, delle infinite potenzialità, dei vantaggi, ecc... e passo direttamente ad esporvi i dati tecnici delle Twizy.
Conclusioni
La Twizy sarà il futuro? Chi può dirlo, di sicuro è un presente molto concreto e credo che l'idea Renault di dare in affitto le batterie, con conseguente abbattimento del costo del veicolo, risulterà un'idea vincente.
Cosa altro dirvi? se siete appassionati del mondo elettrico, come sicuramente siete se state leggendo questo articolo, andate a provarla; anche solo per vedere che è vera e che finalmente c'è qualcuno che ha avuto il coraggio di lanciare questo prodotto innovativo sul mercato!
Ringraziamenti
Ringrazio le Renault per il coraggio di lanciare con tanta convinzione un mezzo 100% elettrico.
Ringrazio anche infinitamente la concessionaria Renault di villa Adriana ed in particolare il responsabile marketing Giacinto Fiore, per la disponibilità e la preparazione dimostrata.
Il mitico Admin per la foto di copertina e la sistemazione dell'articolo.
Ma sopratutto ringrazio l'indispensabile e puntuale signorina Potts che ha organizzato questa splendida giornata e corretto questo articolo.
Sequel
È disponibile il seguito di questo articolo, una prova ben più profonda di questo incredibile mezzo elettrico.
Un giorno con la Twizy (in) due
Questa volta lo ho potuto strapazzare per un giorno intero, e visto che non sono ingordo l'ho condivisa con un amico d'eccezione, shadonvy.
Link utili
Un giorno con la Twizy (in) due
Sito dedicato alla Twizy
La concessionaria in cui è stata eseguita la prova