Con questo articolo intendo proseguire la strada intrapresa nel primo e nel secondo articolo di questa "serie".
Come sempre, a fine articolo, nella sezione dedicata, verranno inseriti, come è doveroso che sia, i link di riferimento impiegati per la scrittura delle notizie.
Si consiglia di consultare l'indice (Mostra indice) se si vuole andare direttamente ad una notizia in particolare.
Indice |
Il cannone sonico per spegnere gli incendi
L’agenzia statunitense Darpa è quella che studia i progetti tecnologici avanzati ad uso militare per il Pentagono ed ha realizzato un “cannone sonico” capace di spegnere le fiamme senza impiegare l'acqua o altre sostanze chimiche bensì “bombardando” le fiamme con onde sonore amplificate.
L'espressione scelta per definire tale tecnologia è stata nella fattispecie “soppressione acustica delle fiamme” : essa si basa su un principio semplice.
In pratica il “cannone” invia verso la base del fuoco delle onde sonore tarate su una specifica bassa frequenza; le onde provocano un aumento della velocità dell’aria ed espandono la superficie coperta dalle fiamme e, al tempo stesso, abbassano la temperatura nel punto di origine della combustione dei gas che alimentano il fuoco stesso.
In questo modo si ha una evaporazione più rapida di tali gas e quindi la temperatura complessiva delle fiamme si abbassa. La combustione finisce quindi per interrompersi per via della dispersione di calore.
Il seguente video mostra il funzionamento di questo dispositivo :
Alghe & fotovoltaico
Le alghe in questione sono le alghe diatomee, sulle quali si è rivolto lo studio dei ricercatori dell'Università norvegese di scienza e tecnologia (Ntnu).
Esse sono degli organismi unicellulari dotati di una struttura tale che, da più di 135 milioni di anni, ha consentito loro di poter sfruttare con la massima efficienza la luce del sole superando anche le celle solari al silicio realizzate dall'uomo, che assorbono al più il 30 % della luce solare.
Al seguente indirizzo è possibile visualizzare la pagina del Ntnu, dedicata a questo lavoro :
http://www.ntnu.no/gemini/2012_spring/28-31.htm.
Le diatomee "concentrano" la propria efficienza nella simmetria del guscio, che è costruito con ioni di silicio che sono capaci di assorbire dall'acqua marina.
E' formato da due valve o teche ricoperte da piccoli pori, con misure che vanno da 10 a 50 nanometri; la teca superiore più grande ricopre quella inferiore, come il coperchio di una scatola. Alcuni strati di questo guscio sono tenuti insieme da cilindri esagonali con pareti molto leggere e sottili (come si può vedere dalla foto di cui sotto, tratta da http://www.ntnu.no/gemini/2012_spring/28-31.htm). Questa struttura è antiriflesso e permette alla luce di fluire nel piccolo organismo senza lasciarla andare via.
Shoal, il pesce robot che monitora i mari e i porti
Shoal è il nome di un pesce robot che permette di analizzare l'acqua dei mari.
E' stato sperimentato per la prima volta nelle acque del porto di Gijon, nella Spagna nordoccidentale.
Shoal è lungo ben 1,5 metri ed è paragonabile ed è caratterizzato da un guscio di plastica giallo fluorescente, come è possibile vedere nell'immagine sottostante.
Grazie a dei sensori chimici, Shoal percepisce la presenza nell'acqua di piombo, rame ed altre sostanze inquinanti e misura anche la salinità dell'acqua stessa.
Inoltre una delle caratteristiche migliori di Shoal è senza dubbio la rapidità di analisi : grazie ad un continuo monitoraggio delle acque i robot, realizzati da un'equipe internazionale di ricerca, riescono a capire subito le cause dell'inquinamento, come per esempio una perdita di benzina di una barca o delle fuoriuscite industriali.
A questo indirizzo è possibile inoltre vedere un video esplicativo :
http://video.repubblica.it/natura/il-pesce-robot-che-svela-l-inquinamento-del-mare/97456?video.
Hess II, il più grande telescopio per lo studio dei raggi gamma
Quello in figura è H.E.S.S. II, il più grande telescopio per lo studio dei raggi gamma e altri raggi cosmici ad elevata energia.
E' entrato in funzione per la prima volta il 26 Luglio alle ore 00.43, ha una massa di 600 tonnellate e presenta una superficie specchiata di 28 metri quadrati.
Si tratta dell'ultimo telescopio arrivato nell'osservatorio africano della Namibia Hess (High Energy Stereoscopic System).
Qui il sito relativo ad Hess :
http://www.mpi-hd.mpg.de/hfm/HESS/.
Insieme ad altri quattro telescopi con una superficie di specchi pari a 12 metri quadrati servirà a perlustrare il cielo per "scovare" buchi neri super massivi, supernovae e pulsar. I dati relativi alle osservazioni dei raggi gamma ottenuti dall'osservatorio africano Hess saranno adoperati in combinazione con quelli ricavati dello Square Kilometre Array (SKA), che è il più grande sistema di telescopi radio, che dovrebbe entrare in funzione con le prime osservazioni a partire dal 2020.
Il sensore che avverte il tatto come la pelle umana
Gli ingegneri dell'Università Nazionale di Seoul hanno messo a punto un sensore che si rifà alle ali dello scarabeo e che potrebbe conferire ad un robot un senso del tatto molto accurato.
Il risultato di questo studio è stato reso noto sulla rivista Nature materials e può essere letto al seguente indirizzo :
http://www.lastampa.it/_web/tmplframe/default.asp?indirizzo=http://www.nature.com/nmat/journal/vaop/ncurrent/full/nmat3380.html.
Si tratta in pratica di un sensore elettronico flessibile costituito da peli ad incastro capace di rilevare il tocco di una coccinella o anche di distinguere, per esempio, tra forze di taglio e di torsione, proprio come è in grado di fare la pelle umana.
Quando i coleotteri sono fermi, sulle loro ali si viene a "creare" uno stuolo fitto di peli che sono tenuti insieme per via di una forma di attrazione statica, la forza di van der Waals.
Nel caso del sensore, i peli sono costituiti da dei fogli di fibre di polimeri di 100 nanometri di diametro e lunghi un micrometro Essi sono rivestiti con del metallo che li rende poi elettricamente conduttivi. I fogli sono inoltre accostati insieme, attratti l'uno all'altro e bloccati proprio come i peli dei coleotteri.
Il dispositivo viene poi cablato in modo tale da poter applicare una corrente elettrica, viene poi ricoperto da un morbido strato di polimero protettivo.
Quando si preme il foglio del sensore, i peli rivestiti di metallo cambiano la loro posizione : ciò genera delle variazioni nella resistenza elettrica del sensore. Lo strumento è sensibile alla pressioni di soli cinque Pascal.
Sitografia
- Usa, inventato il "cannone sonico" che spegne gli incendi, di Redazione Tiscali, del 19 Luglio 2012;
- Dalle alghe il futuro del fotovoltaico, di Emiliano Ragoni, del 31 Luglio 2012;
- Arriva Shoal, il pesce robot che rivela lo stato di salute dei porti, di Redazione Tiscali, del 4 Giugno 2012;
- Un nuovo telescopio a caccia di raggi gamma, di Caterina Visco, del 2 Agosto 2012;
- Sensore "avverte" il tatto quasi come pelle umana, da La Stampa.it - Scienza, del 1 Agosto 2012.