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Le muffole
La muffola, può essere intesa come il ripristino dell'isolamento originario di uno o più cavi collegati tra loro in determinate condizioni di posa e funzionalmente alla tensione di esercizio e di isolamento degli stessi.
La definizione, data in questo modo così generico, non dice granché.
E' sufficiente però, pensare ad un qualsiasi cavo interrato, magari quello per l'illuminazione di un giardino o di un parco, per capire che lungo la tratta di alimentazione dei vari corpi illuminanti, è probabile si prospetti la necessità di eseguire diverse derivazioni come pure delle semplici giunzioni.
Di sistemi atti al ripristino dell'isolamento del cavo e delle connessioni, ne esistono molteplici, in questo articolo, mi limiterò ad illustrare come eseguire una giunzione B.T. (Bassa Tensione), con la tecnologia della resina colata bicomponente a base poliuretanica.
Breve antefatto
Qualche tempo fa, mi chiama un'amica. La sua cagnolina durante un'esplorazione in giardino ha preso la scossa ed è intervenuto il differenziale generale dell'impianto.
Qualche giorno dopo, sono sul posto a verificare lo stato delle cose. Mi si presenta davanti una realizzazione "di fortuna", i quattro lampioni da giardino, sono collegati con tubo corrugato interrato dentro il quale sono state infilate delle comuni cordine in PVC (N07V-K).
Alla base di uno dei pali, i fili sono praticamente divelti.
Ora, per esperienza, quella che può sembrare una cosa anomala è in realtà una situazione abbastanza diffusa, soprattutto quando parliamo di impianti fatti da non si sa bene chi, non si sa bene quanto tempo fa...
Come ripristinare la situazione?
Così le propongo di sistemare tutto, anzi è lei stessa che mi chiede di farlo.
Per prima cosa, i quattro pali, continueranno come ora ad essere alimentati da due derivazioni, ciascuna alimenta due lampioni.
Alle cordine unipolari in PVC, si sostituirà un più indicato multipolare idoneo alla posa interrata [nel mio caso, ho optato per un FG7OR 3G1,5 mm2], vista poi la presenza di quella cagnolina curiosa che scava di tanto in tanto buche nel terreno, decido di non interrare direttamente il cavo, ma di posarlo entro tubo corrugato Ø32 mm e di eseguire le giunzioni tra due lampioni, in cassette 190x140 mm o in equivalenti pozzetti, utilizzando apposite muffole in resina colata.
Giunto di derivazione 3M tipo 92 KB
Ora, lasciando perdere il resto del lavoro, e visto che mi avanzava qualche kit del giunto in questione, propongo uno dei modi di procedere nella realizzazione della muffola.
Il kit, che va ovviamente scelto in relazione alla sezione del cavo che si va ad utilizzare, è del tipo "non riaccessibile" ed è composto da:
- due semi gusci trasparenti realizzati in materiale sintetico
- un imbuto per facilitare la colata della resina nel guscio accoppiato
- una striscia di nastro autoagglomerante
- busta sigillata contenente la resina bicomponente
In altre versioni, vengono forniti anche i morsetti e/o i connettori per il collegamento dei conduttori. In questo caso si possono seguire diverse strade, io utilizzo i tubetti a crimpare.
Realizzazione della derivazione
1. Preparazione dei gusci
Con un taglierino, recidere, se ve ne fosse bisogno, le singole semisfere fino ad ottenere una sezione sufficiente a permettere l'inserimento del cavo. [Per il mio cavo, non sarà necessario asportare alcun che].
2. Preparazione del cavo
Fare in modo che il cavo sia ben pulito ed esente da tracce oleose o untuose, quindi dopo aver preso le misure prepararso a sguainare e spellare secondo necessità.
Se si dispone di appositi morsetti (tipo a mantello), si può evitare di interrompere il cavo "passante", che sarebbe la scelta ideale.
Per poi posizionarlo nel guscio insieme al cavo in derivazione.
Nel mio caso, non avendo morsetti idonei allo scopo, e volendo evitare una giunzione manuale senza tenuta meccanica (tipo attorcigliatura e nastratura delle giunzioni), mi trovo obbligato ad interrompere il cavo passante.
E' importante posizionare preventivamente le varie terminazioni nel semi giunto, in questo modo, ci si assicura della corretta quota di sguainamento e spellatura dei cavi.
Una volta verificato quanto sopra, si procede a collegare i vari conduttori.
3. Chiusura del giunto nel guscio
Prima di posizionare il giunto nel guscio trasparente, rimuovere con un seghetto o con un taglierino uno dei due tappi di ingresso, dove verrà colata la resina:
Ovviamente, trattandosi di una giunzione a Y, i gusci non sono speculari, quindi prestate bene attenzione a quale semiguscio asportate il tappetto, al fine di evitare di dovere inserire la resina nel foro di sotto! (cosa ovviamente impossibile)
A questo punto si può procedere col posizionamento.
Dopo aver sistemato la giunzione nel semi guscio inferiore, si può procedere al montaggio completo del guscio, applicando l'elemento superiore e verificando che tutti i dentelli di bloccaggio previsti siano ben posizionati.
Per contro prova, si può verificare l'impossibilità ad aprire il guscio manualmente.
A questo punto basterebbe applicare qualche giro di natro isolante nei tre punti di ingresso dei cavi, per evitare la fuoriuscita della resina, quando la si andrà a colare.
Approfittando della trasparenza del guscio, controllare il posizionamento delle connessioni interne, evitando che esse si spostino dalla posizione ideale durante le manovre sui cavi.
Io, ho applicato anche un giro preventivo di nastro autoagglomerante (tipo Scotch 23).
Ripetere l'operazione per tutti e tre gli ingressi.
4. Preparazione alla colata di resina
Inserire l'imbutino nel foro ormai libero (semi guscio superiore)
Aprire la busta argentata ed estrarre il contenuto interno, una busta trasparente, contenente i due componenti la miscela, separati da un setto manualmente allargabile.
Anche se il sistema è studiato apposta per non venire a contatto con la resina, contenente sostenze quali i diisocianati, è preferibile dotarsi di un paio di guanti in lattice.
Per consentire la miscelazione (e la reazione) dei due componenti, è necessario esercitare una forza in corrispondenza del setto separatore, come quando si vuole aprire una busta di plastica (tipo patatine) tanto per capirci.
A questo punto, "impastare" letteralmente la busta, favorendo la miscelazione della resina bicomponente.
E' importante eseguire correttamente questa fase, in modo da favorire l'ottimale miscelazione e quindi la completa reazione stechiometrica dei componenti.
La reazione è di tipo esotermico, è quindi normale che sentiate man mano che la reazione procede, un riscaldamento, anche consistente della busta.
Dopo aver miscelato per almeno due minuti, capovolgere la busta e aiutare con la pressione delle mani, la resina ad andare sul fondo della busta.
Adesso, con un paio di forbici, si può tagliare uno spigolo superiore della busta e prepararsi a versarne il contenuto nell'imbuto.
Versare lentamente il contenuto all'interno del giunto.
Verificare il completo riempimento del guscio, e lasciare lo stesso imbuto colmo di resina.
A questo punto, attendere almeno mezz'ora, ma il tempo è anche funzione della temperatura ambiente, accertarsi comunque della completa solidificazione della resina, dopo di che, sarà possibile dare tensione al circuito.
Una connessione resistente
Se eseguita conformemente, la connessione resisterà a lungo nel tempo, anche se in condizioni di umido o di immersione permanente.
Il metodo illustrato, non è forse il migliore possibile, quindi chiunque volesse aggiungere le proprie varianti è ben gradito!