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Unità di segnalazione e comando
Praticamente ogni quadro o pulpito di automazione è dotato di dispositivi di segnalazione e comando inerenti il processo che coinvolge i macchinari e/o parti di questi.
Esistono diversi standard costruttivi nonché versioni "custom", senza entrare nel merito dei sinottici che sono ancora una famiglia un po' diversa. In questa occasione parliamo delle classiche unita D. 22 mm.
Le parti comuni
Questi dispositivi sono sostanzialmente composti di tre parti fondamentali:
1. L'operatore o testata, che può essere un pulsante, un selettore a diverse posizioni, un fungo d'emergenza, una spia luminosa, etc.
2. La ghiera di blocco, che serve a fissare il dispositivo su un pannello di un quadro, su una portella o su una scatola.
3. Il blocco contatti o il portalampada (standard o con temporizzazione on/off incorporata) con i terminali di alimentazione della stessa.
Gli operatori
Pulsanti
Si distinguono principalmente nelle tipologie:
a) Ad impulso rasati, sporgenti e a guardia estesa
b) Passo-passo rasati e sporgenti
c) A fungo
d) Per azionamento meccanico
e) Luminosi
Inoltre tutti questi dispositivi possono essere forniti in varie forme e colori, standard o con simbologia associata, direttamente sul corpo (testa) dell'operatore o tramite targhetta e portatarghetta montabile.
I pulsanti rasati hanno la superifcie di pressione allo stesso livello della parte esterna in cui sono alloggiati.
E' una esecuzione per comandi generici (tacitazione allarmi, reset ciclo, etc.)
I pulsanti sporgenti hanno invece la superficie di pressione in rilievo rispetto alla parte estena di alloggiamento.
Questo accorgimento viene adottato in applicazioni ove vi sia l'esigenza di azionare rapidamente e con facilità il pulsante destinato allo specifico comando (arresto marcia, etc.)
I pulsanti a guardia estesa hanno la superficie di pressione incassata rispetto alla parte esterna di alloggiamento.
La sporgenza della "guardia" rispetto alla superficie di pressione, determina un'oggettiva difficoltà/impossibilità di attivazioni erronee o intempestive del pulsante (marcia, ciclo manuale, etc.)
Tutte queste tipologie "costruttive" esistono in versione ad impulso, con pulsante e contatti che ritornano in posizione di riposo quando viene a mancare la pressione da parte dell'operatore, e in versione passo-passo, con pulsante e contatti in esceuzione "bistabile", che mantengono cioè una posizione stabile anche quando rilasciato il comando e che necessitano quindi di un ulteriore pressione per commutarne lo stato.
Anche i funghi non sono tutti uguali. Ne esistono in diverse forme costruttive e meccaniche, ad impulso o con aggancio a pressione e sgancio tramite rotazione o con sgancio a chiave etc.
I pulsanti per azionamento meccanico comprendono invece un'asta con corsa regolabile atta ad agire direttamente su un dispositivo meccanico (microswitch o altro).
I pulsanti luminosi, sono dotati di un portalampada (solitamente in posizione centrale) di forma del tutto uguale ai blocchi contatti ma su cui si innesta la sorgente luminosa (lampada ad incandescenza o come sempre più frequentemente diodo led).
Selettori
Si distinguono principalmente nelle tipologie:
a) A leva corta b) A leva lunga c) A chiave d) A due o tre posizioni stabili/instabili o miste e) Luminosi
Per i dispositivi luminosi, il funzionamento è analogo a quello già visto per i pulsanti.
I selettori poi, indipendentemente dal tipo di leva o dal funzionamento "sotto chiave", si divisono nelle seguenti tipologie:
- due posizioni stabili (1, 2)
- due posizioni di cui uno stabile 0 e uno instabile 1 con ritorno a molla in posizione 0 al rilascio
- tre posizioni stabili (1, 0, 2)
- tre posizioni con ritorno automatico centrale e posizioni esterne instabili
- tre posizioni con una posizione destra o sinistra instabile (ritorno a 0) e le restanti due stabili
Le posizioni instabili sono identificate da una linea tratteggiata.
Altri operatori
Ci sono poi altri tipi di operatori come i portapotenziometri o i manipolatori a leva.
La cloche, può essere a due o a quattro direzioni, con o senza blocco meccanico
Le gemme
Anche dette "teste per indicatori luminosi", sono la copertura esterna delle normali "spie". Sono quindi dotate esclusivamente di un portalampada, uguale a quello che può agganciarsi sui pulsanti e sui selettori luminosi.
Ci sono poi dei portalampade con integrato un ciclo di intermittenza (portalampada lampeggiante).
Dando uno sguardo alla EN 60204-1 (art.10.3.2) e alla EN 60073 (art. 4.2.1.1 tab. 2), si può associare un significato preciso in base al colore della segnalazione, come velocemente rilevabile dalla tabella sottostante.
Colore | Significato | Azione dell'operatore | Esempi di applicazioni |
---|---|---|---|
Rosso | Emergenza (condizioni pericolose) | Azione immediata per evitare pericolo [...] | Pressione o temperatura oltre i limiti di sicurezza. Caduta di tensione eccessiva. Rottura |
Giallo | Anormale (condizione anormale o critica imminente) | Controllo o intervento | Pressione o temperatura oltre i limiti normali |
Blu | Condizione che richiede un'azione dell'operatore | Azione obbligatoria | Ripristino sistemi di sicurezza |
Verde | Condizione normale | Facoltativa | Autorizzazione alla partenza. Indicatore dei limiti normali di lavoro |
Bianco | Colore neutro: può essere usato ogni volta che si ha un dubbio sull'impego degli altri colori | Controllo | Informazioni generali |
La ghiera
Anche "base di fissaggio" è il sistema di blocco meccanico che stringe/fissa la testata dell'operatore al pannello del quadro sui cui è stato praticato il foro da 22 mm.
Molte delle ghiere, fungono nello stesso tempo anche da aggancio porta contatti.
Blocchi contatti
Di blocchi contatti ne esiste una cospicua varietà.
Dal punto di vista elettrico, si va dai contatti normalmente aperti (NA) a quelli normalmente chiusi (NC), passando dai normalmente aperti anticipati in chiusura (NAA) ai normalmente chiusi ritardati in apertura (NCP).
Dal punto di vista delle connessioni, i contatti ausiliari prevedono normalmente morsetti a vite (come per i portalampade prima visti), ma esistono anche versioni particolari, come quelle con i terminali faston.
I contatti mobili invece possono essere del tipo autopulente e contraddistinti dal loro azionamento, a singolo o doppio effetto (basculante e strisciante).
Ogni costruttore poi, specifica nei propri cataloghi, tutte le caratteristiche elettriche e meccaniche dei contatti ausilirai quali corrente termicsa (Ith), tensione nominale, grado di protezione IP, caratteristiche di impiego, sezioni ammesse e altro ancora.
Dal forum al blog
Breve ricostruzione personale, disponibilità permettendo, di alcuni tipi di unità di segnalazione e comando da pannello foro d. Ø22 mm, e relative considerazioni personali.
No, non me lo sono sognato questa notte, ma ho scritto due righe e fatto qualche foto del materiale che ancora conservo, per evitare di mandare off topic questa discussione.
Discussione nella quale Gustavo poneva l'interrogativo circa l'affidabilità e la collocazione nella fascia di mercato dei dispositivi Lovato Electric nell'ambito dei quadri di automazione, contattori, relè termici, avviatori e similari, e che avevo involontariamente portato O.T. con una mia risposta, allargando il campo ai sistemi di comando e segnalazione dello stesso costruttore.
La cosa sembrava finita li, ma poi e` stato eliop che mi ha fatto tornare in mente i moduli ZB2 di Telemecanique.
A quel punto mi sono ricordato di avere conservato qualche "campione" di diversi costruttori e di epoche in parte diverse, ma comunque roba che utilizzavo fino alla fine del decennio scorso.
Operatori, gemme, ghiere e contatti
Stiamo parlando di dispositivi da assemblare in quadri di automazione in generale, i classici selettori nelle più svariate tipologie costruttive (a due, tre posizioni, con ritorno automatico a molla in posizione zero, a chiave, ecc..), le spie luminose (prima a filamento, oggi a led), i pulsanti in diverse esecuzioni per comandi di marcia, arresto, reset, emergenza, i sistemi di bloccaggio a ghiera ed ovvimanete i blocchi contatti necessari alle varie funzionalità.
Lovato 8 LM2T
Sono gli oggetti di cui parlavo nella discussione del forum e come accennavo si tratta di dispositivi economici con qualche problema di affidabilità, nonchè di ergonomia di comando.
Le plastiche sono leggere e il meccanismo dei selettori e` nervoso e rumoroso nel cambio posizione.
I blocchi contatti possono essere sovrapposti uno sull'altro, ma non conviene porne più di due su ciascun aggancio della ghiera se non si desiderano giochi eccessivi col rischio di mancate commutazioni.
Il calibro 22 e` probabilmente in più diffuso. Si tratta del diametro degli operatori (selettori, pulsanti, gemme, ecc..) e del relativo foro da praticare sul pannello.
Uno dei (pochi) pregi di questa serie e` la semplicità e rapidità di montaggio dei vari componenti.
Le due viti, come per la maggiorparte delle ghiere in genere, servono a bloccare questa al pannello mettendo in battuta la guarnizione posta sul lato di accoppiamento dell'operatore dalla parte opposta del pannello di montaggio.
Operatori e ghiere hanno incavi e sporgenze per incastrarsi a vicenda con una minima rotazione (solitamente si sente un piccolo scatto), ma se la ghiera non viene bloccata sul pannello c' e` il rischio (anzi, la certezza) che l'operatore si disinnesti dopo poche manovre.
Come si può vedere il contatto una volta agganciato agli incavi presenti sulla ghiera, viene commutato dallo spostamento della camma bianca solidale all'operatore (in questo caso un selettore a tre posizioni stabili).
Per sganciare il contatto, e` sufficiente inserire la lama di un cacciavite a taglio come in figura e fare leva verso il basso in modo da sbloccare il dentello di blocco del contatto.
Si possono posizionare più contatti uno a ridosso dell'altro. La trasmissione della commutazione ad opera della camma dell'operatore, avviente con un rinvio (cursore in plastica) tra il primo dispositivo e quello ad esso collegato.
Il quadratino plastico bianco indica la commutanzione del contatto N.A.
Con questo tipo di contatti, agganci simili sono da evitare. Il sistema di aggancio e di rinvio dei giochi non e` così "solido" e affidabile.
Ovviamente dipende dalle funzionalità che si desiderano ottenere a seconda della posizione da fare assumere all'operatore, ma una configurazione simile va già molto meglio.
All'aggancio centrale, non va aggrappato alcun contatto inquanto la camma e` sempre attiva in quella posizione.
Siemens 3SB3400
Questa serie l'ho utilizzata per la maggiore con pulsanti NA/NC, e posso dire che come qualità dei materiali, funzionalità meccanica, ergonomia e finitura saliamo un pò di livello rispetto ai precedenti. Anche i prezzi lo confermano.
Uno dei limiti di questa serie e` però dato dall'impossibilità di accavallare uno sull'altro i blocchi contatti.
Secondariamente, sempre a livello personale, risulta assai macchinoso il sistema di fissaggio della ghiera che avviene tramite rotazione manuale di un cilindretto zigrinato. Spesso però tale cilindro si blocca e bisoga avvalersi di un cacciavite a taglio ed agire su apposita vite. In media e` il sistema di blocco che mi fa perdere più tempo di tutti.
La ghiera di fissaggio. E` ben visibile sulla parte alta a destra il cilindro zigrinato.
Telemecanique ZB2
Ed eccoci ai dispositivi citati da eliop nella discussione di origine.
Questo secondo me, e` un esempio lampante di come un ottimo sistema cada in disuso per sopraggiunta [presunta] obsolescenza.
E` una serie che ho avuto modo di utilizzare massicciamente e di apprezzare per robustezza ed affidabilità meccanica, del resto parliamo di uno tra i più blasonati (o forse il più blasonato) produttore di componentistica elettromeccanica per automazione. Unico neo forse, un'eccessiva durezza delle molle dei pulsanti.
Sulla ghiera sono presenti due fori filettati, uno per lato. Il posizionamento dei contatti e` obbligato ed avviene posizionando i riferimenti del contatto (piolini) negli appositi fori ed avvitando poi la vite di bloccaggio.
Quella che può sembrare un'operazione evitabile, che detto onestamente non allunga poi di molto i tempi di connessione, di contro garantisce un accoppiamento solido e inamovibile.
Pulsante a riposo | Pulsante azionato |
---|---|
Constatato personalmente che anche il posizionamento di tre o quattro contatti a ridosso non pregiudica il corretto funzionamento delle commutazioni.
Le teste delle viti di bloccaggio come si intravede in figura sono a loro volta dotate di un foro filettato per consentire l'aggancio sovrapposto di più contatti.
Klockner Moeller A600 P300
Anche qui siamo su dispositivi di una certa età. (Klockner) Moeller tuttavia non ha bisogno di presentazioni per quanto riguarda la componentistica industriale.
Mi sono trovato diverse volte a reimpiegare questi moduli, soprattutto pulsanti e selettori. Ergonomia da favola, affidabilità degna del marchio.
A differenza delle altre ghiere fin qui viste, Moeller prevedeva una doppia ghiera, la prima si avvitava direttamente sull'operatore (qui vediamo un pulsante comprensivo di targa identificativa) bloccandolo al pannello di installazione.
La ghiera porta contatti viene installata successivamente.
La ghiera porta contatti si innesta con un clic.
Per sganciare la ghiera, fare leva sull'anello con un cacciavite come in figura.
Una pecca tuttavia si riesce a trovarla. In questa serie, i blocchi contatti non sono sovrapponibili.
Telemecanique ZBE - ZBV
Questi che io ricordi, sono gli ultimi dispositivi che abbia utilizzato in stabilimento. Rispecchiano in pieno lo standard Telemecanique e ahimè costano un patrimonio, ma il gioco vale la candela, sono componenti efficienti, robusti, affidabili e pure belli a vedersi (soprattutto le gemme).
La ghiera blocca gli operatori al pannello con una sola vite centrale, mentre i contatti, che permettono tranquillamente la sovrapponibilità senza rischi di mancate commutazioni, sono dotati di un aggancio plastico (dente) e di un aggancio metallico a cursore (arpione). Inutile dire di più, provare per credere.
Il dentello nero (a forma di L capovolta) visibile nella parte superiore della ghiera e` dotato di una molla che consente il bloccaggio e lo sbloccaggio dell'operatore sulla ghiera.
Come sempre, con un cacciavite a taglio, ma anche e più semplicemente con un unghia e` possibile sganciare in un attimo l'operatore.
E anche con tre blocchi sovrapposti...
Pulsante a riposo | Pulsante azionato |
---|---|
ZBV
Unità di segnalazione con porta lampada centrale.
Concludendo
Nessuna pretesa di una recensione seria ne` completa, punti di vista, pareri personali di chi ha utilizzato i sopra esposti dispositivi. Nessuna volontà di denigrare ne` celebrare un produttore piuttosto che un altro.
Come si suol dire, tanto per parlare.
Documentazione consultata
Cataloghi tecnici Telemecanique, Lovato electric, Schneider, Moeller.
"Equipaggiamento elettrico delle macchine" ed. TNE
EN 60204-1, EN 60073