Con l’invenzione di Bitcoin, la moneta decentrata proposta nell’autunno del 2008 in concomitanza con il fallimento della Lehman Brothers, è arrivata nel mondo dell’informatica la Blockchain, un nuovo modo di memorizzare i dati. Vediamo di cosa si tratta.
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Cos’è la Blockchain
La Blockchain è un sistema di archiviazione dati che non permette di duplicare una informazione, ma solo di spostarla da una persona ad un’altra. Da un "proprietario" all’altro.
Nella blockchain ogni casella di memoria è individuata da un codice (che nel gergo si chiama indirizzo) e che potrebbe essere paragonato alle coordinate IBAN dei conti correnti bancari. In questo sistema gli utenti si distinguono perché ognuno ha una password che consente di spostare i dati che sono memorizzati nella propria casella di memoria, ma questi dati non possono essere duplicati. L'unica cosa che il proprietario può fare è di spostare una informazione dalla propria casella a quella di qualcun altro, “perdendone” il possesso.
Ogni dato quindi esiste una volta sola, è unico.
La Blockchain inoltre è un database pubblico, che tutti possono consultare e del quale tutti possono averne una copia; basta installare nel proprio PC il relativo software.
Ricordo comunque che una Blockchain occupa uno spazio importante nell'Hard Disk, spazio che seguendo l'evoluzione degli utenti aumenta giorno dopo giorno. La blockchain di bitcoin, sempre per fare un esempio, occupa circa 150 GB di spazio su disco, ed aumenta di circa 1 MB ogni 10 minuti.
Transazioni e passaggi di proprietà
Bitcoin usa la blockchain per memorizzare numeri che rappresentano un valore "economico", ma nulla toglie che possa essere usata per memorizzare qualsiasi altro dato che sia unico, come ad esempio il numero di matricola di un’automobile (o la targa). In questo modo il proprietario potrebbe fare il passaggio di proprietà senza bisogno di nessun ufficio pubblico, senza nessun notaio. Gli basterebbe semplicemente usare il suo smartphone e lo potrebbe fare anche di domenica o di notte. La blockchain funziona 24 ore su 24 !
Questo sistema di archiviare i dati e di gestire i passaggi di proprietà poterebbe essere usato per tantissimi settori. Ad esempio potrebbe sostituire il catasto per tenere traccia dei passaggi di proprietà degli immobili.
Oppure potrebbe gestire i diritti d’autore su un brano musicale (lo sta già facendo Spotify che ha comprato la startup newyorkese Mediachain Labs), la compravendita di energia elettrica, come ad esempio sta avvenendo tra l'italiana ENEL e la tedesca EON (
LINK QUI).
Oppure la compravendita di titoli azionari, come Borsa Italiana ed IBM stanno facendo per le piccole e medie imprese non quotate (Qui su WIRED).
E tutto questo funzionerebbe senza intermediari, perché la blockchain viene tenuta in piedi direttamente dagli utenti che scelgono di tenere nel proprio pc una copia di questo database.
Database Decentrati
La cosa migliore per capire il termine "decentralizzato" è di guardare i siti che rappresentano geograficamente la collocazione dei pc che tengono "in piedi" una Blockchain.
In questo momento, ad esempio, Bitcoin ha circa 11700 PC sparpagliati per il mondo che conservano una copia aggiornata in tempo reale della sua blockchain, come riportato IN QUESTA MAPPA.
Questi PC non vengono chiamati server, ma "NODI", o più precisamente PC che eseguono il software "Full Node". Il termine "full" si usa per distinguere questi i pc da quelli "lighit", che invece non appaiono nella mappa. In pratica il PC full mantiene una copia completa del database e solitamente è acceso 24 ore su 24, mentre quello "light" conserva solo alcune operazioni, tipicamente quelle che ha eseguito l'utente stesso.
Un esempio di "light node" sono i wallet delle criptovalute, che appunto tengono traccia delle sole operazioni effettuate dall'utilizzatore; questi software, inoltre, nel caso fosse necessario reinstallarli, recuperano traccia delle operazioni ricaricandole dai full nodes, cioè dalla Blockchain.
Per fare un altro esempio, Ethereum, la seconda moneta per notorietà, in questo momento di nodi in funzione ne ha circa 31000, come riportato IN QUESTA MAPPA. Ogni blockchain ha quindi i propri Full Nodes e Light Nodes, che "parlano" tra loro, ma non con le altre blockchain.
E tanto altro
La differenza fondamentale tra le blockchain generiche e quelle delle criptovalute, è che in queste ultime i "numeri" memorizzati subiscono somme o sottrazioni (fino all'ottava cifra decimale), mentre per i dati avvengono veri e propri spostamenti da una "cella" all'altra.
Un settore importante dove la blockchain potrebbe trovare applicazione è quello farmaceutico, per tracciare i lotti produttivi. Oppure per gli esami clinici, come riporta QUESTO ARTICOLO che trovate nel sito Technology Review del Massachusetts Institute of Technology.
Ma questi non sono annunci teorici !
Molti ci stanno già lavorando, come dimostra ad esempio IBM, la multinazionale dell'informatica americana (LINK QUI).
Altri settori più "scontati" sono quelli della logistica, dove la blockchain potrebbe essere usata per tenere traccia di un container o di una spedizione; ma paradossalmente potrebbe essere usata per i buoni pasto oppure per gestire i punti regalo… del supermercato!
Battute a parte, nonostante ultimamente ci sia un abuso del termine blockchain, soprattutto perché in molti casi non sia necessaria nè economicamente conveniente rispetto ad un database centralizzato, restano comunque applicazioni per le quali potrebbe essere vincente il suo utilizzo.
Un settore nel quale è auspicabile la sua implementazione potrebbe essere quello dei prodotti agricoli ed alimentari italiani “DOC”, per i quali la Blockchain potrebbe essere usata per tenere traccia di tutti i passaggi che intercorrono dal produttore al consumatore.
Il tutto senza notai, senza carte bollate, ma con la stessa sicurezza, se non superiore. E si potrà fare tutto con lo smartphone.
È la nuova rivoluzione del XXI secolo. E ci coinvolgerà tutti.
Dentro la Blockchain
Se volete vedere "tecnicamente" cosa c'è dentro una Blockchain, in questo LINK potete vedere cosa c'è dentro quella di bitcoin, che è organizzata a blocchi numerati intervallati ogni 10 minuti.