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Chi è Andrea Rossi
Andrea Rossi è un tecnico italiano che lavora negli Stati Uniti e che, stando a quanto ha dichiarato, sta per brevettare una sorta di fusione nucleare "fredda", un sistema per generare energia a basso costo e con alti rendimenti detto ECAT. Alla base delle sue ricerche ci sarebbe una reazione tra Nickel e Idrogeno studiata dal Prof. Focardi dell'Università di Bologna, ma le informazioni che Rossi diffonde a singhiozzo ed in modo poco formale, stanno creando moltissima confusione nel mondo scientifico internazionale.
Lettera aperta
Carissimo Andrea,
sono un tecnico che lavora nel mondo delle fonti rinnovabili e dell'impiantistica industriale, ma anche un appassionato di fisica e dei suoi risvolti tecnico-scientifici.
Ti scrivo perché la confusione che si sta creando attorno al tuo progetto, del quale a dire la verità so poco o nulla, gli sta facendo prendere una bruttissima piega.
Io per natura sono portato a rispettare il lavoro degli altri e proprio per questo reputo sia indispensabile un cambiamento nel modo di fare informazione sull'ECAT, se non addirittura ripensare come e se valga la pena di brevettarlo.
Andiamo con ordine
In primo luogo, come tante persone di buon senso, nutro anch'io la speranza che al più presto venga trovato un modo per produrre energia pulita ed a basso costo.
E' vero che abbiamo ancora tanta strada da percorrere per raggiungere la vera efficienza energetica sia nei mezzi di trasporto che negli impianti, ma non sarebbe male diminuire drasticamente anche la nostra dipendenza dalle fonti fossili e dal nucleare.
Le prime perché, oltre a serissimi problemi ambientali, è causa di "guerre" in tutto il pianeta.
La seconda perché, anche se siamo bravi a progettare centrali, poi l'avidità degli uomini porta a dimenticare tutte le misure di sicurezza e di buona gestione, tanto da distruggere in pochi minuti tutto quello che avevamo costruito, come dimostra il recente terremoto del Giappone.
E allora ben vengano tutte le nuove proposte, e "lavoriamoci sopra" o "scaviamoci dentro".
A questo riguardo, ti devo dare ragione : i governi fanno veramente poco per sostenerle, ma si sa che il politico guarda prevalentemente alle prossime elezioni piuttosto che alle prossime generazioni.
Il Brevetto : un argomento difficile
So che ora toccherò un tasto molto difficile e che tu sarai tentato di sfuggirgli, ma mi sembra inevitabile parlare di Brevetti.
Il brevetto è vero, è uno strumento nato per tutelare gli inventori. Storicamente sembra risalire alla città che è il mio capoluogo, Venezia, quando nel 1474 la Repubblica Serenissima votò un documento per tutelare i propri interessi e i propri commerci.
Ma oggi cosa ne sarebbe della civiltà se tutte, ma proprio tutte, le scoperte e le invenzioni fossero state brevettate? Che dire se fosse stato brevettato il teorema di Pitagora piuttosto che la Pila di Volta o la legge di gravitazione universale?
Ma sei proprio sicuro che valga la pena perseguire questa strada, che sicuramente è irta di ostacoli con tempi indefiniti, mentre i nostri capelli imbiancano? Con quali vantaggi?
Se questo oggetto potrà davvero cambiare il nostro modo di vivere, di lavorare, di creare energia per riscaldarci piuttosto che per far funzionare le nostre fabbriche, davvero vuoi imbrigliarti in una storia di brevetti con tutte le nefaste conseguenze che potrebbero ingenerarsi?
E poi cause, avvocati, perizie, ricorsi, ecc... pensa solo a quante lotte ha generato il brevetto del telefono tra Meucci e Bell.
Credo che l'uomo possa vivere bene anche senza Brevetti.
Anzi forse l'uomo senza brevetti potrebbe vivere molto meglio.
Vendette e Segreti
Alle volte leggendo i forum, le notizie, i blog, mi dà come l'impressione che la scoperta dell'ECAT nasca in te come da un desiderio di riscatto, dopo la brutta storia giudiziaria della Petroldragon (spero di scriverlo correttamente). Per certi versi mi rendo conto in che situazione ti sia trovato: in Italia tutto quello che la legge non comprende, è vietatissimo e pericolosissimo. Viviamo in un paese dove tutto deve essere omologato, altrimenti viene considerato più pericoloso delle scorie radioattive, e tu sei un marziano da confinare al manicomio.
Se questo comportamento collettivo e generalizzato fosse giusto, l'umanità non avrebbe mai inventato nulla. L'aereo, per fare un esempio, non doveva essere inventato, perché inventandolo i fratelli Wright hanno commesso l'enorme reato di.... guidare senza patente !
I Pionieri italici, quindi, hanno la strada molto più impervia dei colleghi stranieri, perché lo stato e la giustizia non gli crederà mai, finché qualcuno dall'estero non dirà che quella cosa è possibile, commerciabile, certificabile, ecc. ecc...
Anzi, di solito vanno a lavorare direttamente all'estero, senza perdere troppo tempo!!
Bell e Meucci Insegnano
Se analizziamo la storia della scienza e della tecnica, appare evidente che le invenzioni sono quasi sempre frutto dei loro tempi. Prendi la relatività di Einstein o il Treno: sono scoperte che sono emerse proprio in quel momento perché la cultura tecnico-scientifica metteva a disposizione tutti gli strumenti per svilupparle.
E' una questione "probabilistica": era molto probabile che qualcuno ci sarebbe arrivato, perché c'erano tutte le informazioni necessarie.
Ne è un'ulteriore prova l'invenzione del telefono: Bell e Meucci non si sono copiati a vicenda, ma sono arrivati (quasi) contemporaneamente alla stessa conclusione perché c'erano tutti gli strumenti per concepire questo apparecchio.
Con l'enorme comunità scientifica che abbiamo oggi e con lo strumento meraviglioso che è internet, le informazioni sono talmente condivise che la probabilità che due persone in luoghi diversi traggano le stesse conclusioni è molto maggiore che 100 anni fa.
Il brevetto sull'ECAT, quindi, potrebbe essere a rischio prima ancora di vedere la luce, perché a breve qualcun altro potrebbe arrivare alle tue stesse conclusioni.
Ancora una volta ti insinuo questo dubbio: vale davvero la pena rallentare l'ECAT per aspettare il brevetto?
Brevetti e Segreti
La scoperta o invenzione dell'ECAT, sta provocando discussioni infinite. Basta digitare poche parole con un qualsiasi motore di ricerca ed ecco che siti internet di mezzo mondo stanno discutendo della tua creatura, di LENR o di reazioni Nichel-Idrogeno.
E logicamente tanti sono i dubbi sollevati, legittimi vista la mancanza di informazioni disponibili, che da come posso capire è dovuta proprio alla fase di brevetto.
Ma tutti questi segreti, oltre a far nascere illazioni e forte diffidenza, che posso capire, generano un problema ancora più grave: com'è possibile commercializzare un prodotto così tanto discusso e del quale non si conoscono neppure le caratteristiche di sicurezza ?
Chi mai potrà fare un investimento così importante senza avere delle garanzie ?
Tra l'altro non sono ancora chiare le caratteristiche meccaniche, fisiche, i consumi elettrici, i costi della manutenzione e tante altre cose di cui sono abituato a sentire quando con i miei clienti parlo di fotovoltaico, di cabine elettriche o di cogeneratori.
In questo l'ECAT oggi è al di fuori di qualsiasi logica industriale; come può essere venduto se mancano i suoi dati tecnici, con rendimenti e condizioni di funzionamento ?
Questo è un problema da affrontare quanto prima possibile.
Sicurezza e Lavoro
Leggo ancora dalle tante conferenze che hai tenuto che stai per mettere in commercio una macchina da 1 MW termico, cioè una macchina che sostituisce una tradizionale caldaia industriale.
Benissimo, ma la gestione della sicurezza non può essere messa in secondo piano : è impossibile commercializzare qualsiasi macchina se l'utente non è messo in condizioni di farci l'analisi dei rischi come previsto dalla legislazione italiana ed europea sulla sicurezza nei luoghi di lavoro.
Sembra una cosa banale, ma l'ECAT non può godere di una via speciale, una sorta di esenzione (e perchè mai poi dovrebbe godere di una via preferenziale) diversa da qualunque altro macchinario.
Quindi tutti i segreti dell'ECAT devono cadere se non vogliamo scontrarci con il noto Decreto Legislativo 81/2008 e rischiare davvero di non poterlo mettere in servizio.
Conclusioni
I dubbi sul tuo ECAT sono tantissimi e purtroppo le notizie che divulgate non aiutano a fugarli.
Al contrario queste notizie date con il contagocce e senza una apparente scaletta logica, contribuiscono ad ulteriori illazioni delle quali internet è ormai satura.
Per certi versi capisco la necessità di riservatezza su un dispositivo così promettente per il mercato dell'energia, ma proprio perché si tratta di un settore fondamentale per la società odierna, penso dovrebbe essere preponderante l'esigenza di farlo conoscere alla comunità tecnico-scientifica in modo da metterlo in commercio quanto prima possibile piuttosto che quella di brevettarlo.
Questi sono i miei pensieri, spero tu abbia la possibilità di rispondermi.
Marco Dal Prà
Mestre (Venezia)