Domanda da un milione di dollari... almeno nella mia facoltà. Ebbene sì, Cagliari ha pochissimi iscritti in Ingegneria Elettrica, tanto che la laurea triennale si è dovuta unire con quella in Elettronica, sperando che qualche studente si appassioni e prosegua il percorso anche alla laurea magistrale.
Cos'è che spaventa lo studente in questo percorso? La mole di studio? La difficoltà ad appassionarsi alla materia? L'ipotesi che un ingegnere elettrico non trovi un'occupazione? Beh, quest'ultima è senz'altro scongiurata, considerati i dati Almalaurea, che parlano di studenti soddisfatti degli studi intrapresi, quasi tutti occupati a tempo determinato già ad un anno dalla laurea e auspicabilmente a tempo indeterminato a tre. Per quanto riguarda le altre due ipotesi, è chiaro che c'è da lavorare, da sudare e da soffrire, ma è anche ovvio che non si può fare tutto questo senza avere un minimo di interesse.
Probabilmente nel resto d'Italia la situazione non è la stessa, ma qui spesso manca alle scuole superiori un orientamento mirato, per capire cosa siano i diversi rami dell'ingegneria e quali opportunità possano dare. Quando ho fatto la mia scelta alla laurea triennale, ho pensato alla mia passione per le energie rinnovabili, il risparmio energetico, la domotica o i veicoli elettrici. Durante il mio percorso mi sono accorta che l'ingegnere elettrico viene formato in modo trasversale, diventa a tutti gli effetti un ingegnere industriale e non è chiuso nel solo ambito prettamente elettrotecnico. Infatti, anche il campo energetico è pienamente rappresentato da questa figura.
Dunque, veniamo alla domanda: perché scegliere di diventare un ingegnere elettrico... Personalmente, ritengo che sia un mestiere impegnativo e se non si ha passione, come in tutti gli altri campi, non si andrà molto lontano. Ma si avranno anche molte soddisfazioni, come vedo da colleghi già laureati o da giovanissimi miei docenti. L'ingegnere elettrico può lavorare in tanti ambiti, le imprese, gli enti di produzione, trasmissione e distribuzione dell'energia elettrica, le amministrazioni pubbliche o la libera professione. Io non sono ancora una dottoressa magistrale, ma posso dire di essere fiera del percorso che sto intraprendendo, pur con le difficoltà incontrate, soprattutto nelle materie più pratiche. Per questo auspico per chi in futuro sceglierà questo percorso, una maggiore vicinanza con le aziende e un migliore approfondimento sugli aspetti pratici del ruolo dell'ingegnere.
So che qui non ci sono solo ingegneri, ma anche periti, che hanno sicuramente una preparazione più consistente della mia a livello pratico, dunque la domanda del titolo è rivolta a tutti, sono curiosa delle vostre motivazioni sulla scelta o meno di questo corso :)