Con questo articolo intendo proseguire la strada intrapresa nei primi dieci articoli di questa "serie".
Nell'articolo che segue cercherò di fare una sorta di elenco a mo' di notiziario di quelle che sono le maggiori novità scientifiche dei giorni (o al più settimane) immediatamente precedenti alla scrittura dell'articolo stesso. Mi limiterò ad esporre solamente, parafrasando, citando o riassumendo, determinate notizie senza addentrarmi più di tanto in considerazioni "tecniche" dato che per la quasi totalità degli argomenti che andrò a trattare non possiedo le conoscenze giuste.
Come sempre, a fine articolo, nella sezione dedicata, verranno inseriti, come è doveroso che sia, i link di riferimento impiegati per la scrittura delle notizie.
Si consiglia di consultare l'indice (Mostra indice) se si vuole andare direttamente ad una notizia in particolare.
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Una caraffa hi-tech ti avvisa se il latte è andato a male
L'oggetto è stato sviluppato da un gruppo di studenti di 11-12 anni per un progetto scolastico. E' una particolare caraffa che permette di conservare normalmente il latte in frigorifero ma in più analizza in ogni istante la qualità del liquido fornendo informazioni al consumatore circa l'eventuale acidità troppo alta, segnalandogli quindi di buttare via il tutto.
Gli studenti che hanno realizzato l'oggetto fanno parte delle classi della Public School 126 / Manhattan Academy of Technology di New York con la supervisione degli insegnanti che hanno aderito al concorso.
Gli studenti sono stati spinti alla realizzazione della caraffa anche da due casi di intossicazione avutisi in California nei mesi precedenti con persone che sono state ricoverate a causa di latte andato a male. Può capitare infatti che la data di scadenza non sia un riferimento certo al cento per cento e quindi la caraffa è stata munita di alcuni speciali sensori per l’analisi chimica del latte. Si constata così la qualità di colore, odore e gusto in combinazione con il PH (scala di misura dell’acidità o della basicità di una soluzione) e nel caso i valori non soddisfino le aspettative viene emesso un allarme per attirare l’attenzione dell’utente.
Affinché il latte possa essere consumato, il valore del PH deve essere compreso tra valori di 6,5 e 7,2, altrimenti si corre il rischio che i batteri formatisi possano nuocere alla salute. Il rilevatore dell’acidità, quando ha riscontrato il valore anomalo, lancia un input e si accende una lucina nella parte alta della caraffa, nelle vicinanze della maniglia.
Grazie ad una fascetta-termometro sarà possibile anche monitorare la temperatura interna.
Il prototipo ha vinto un premio alla First Lego League Global Innovation Competition e ha ricevuto 5000 dollari dalla X Prize Foundation.
Una tastiera virtuale laser nascosta in un portachiavi
Si tratta di una tastiera virtuale a proiezione laser compatta e facilmente trasportabile, piccola quanto un portachiavi e quindi tascabile, sempre pronta all’uso.
Si chiama Laser Keyboard Keychain, ed ha fatto il suo debutto online per le ordinazioni.
Le tastiere virtuali a laser esistono già dal 2006 : un laser proietta il layout di una normale tastiera QWERTY, con le dita si preme in corrispondenza dei tasti che si vuole premere, un sensore percepirà l’azione localizzandola, e la tradurrà in comando, inviandola al dispositivo connesso via Bluetooth.
La nuova tastiera laser virtuale Bluetooth è alimentata da una batteria agli ioni di litio ricaricabile via USB ed è stata progettata per funzionare al meglio con dispositivi come tablet e smartphone.
E' disponibile dal 1 ottobre.
GH-LED10WBW : una lampada che va ... ad acqua e sale
350 millilitri di acqua e 16 grammi di sale da sciogliervi dentro.
E' questo il modo grazie a cui si dà la carica e si accende una lampada particolare che va ad acqua e sale. E' stata realizzata dall'azienda giapponese Green House.
Il suo nome è GH-LED10WBW. Per farla funzionare, è necessario inserire nell'apposito contenitore le quantità adatte di acqua e sale e poi comincerà a far luce con un fascio luminoso di 55 lumen. La luce è fornita da dieci LED che, grazie al loro ridotto consumo di energia, possono andare avanti per circa 8 ore con un pieno di acqua e sale.
Ovviamente acqua e sale da sole non riescono a generare l'energia elettrica : infatti c'è bisogno di altri due elementi. Essi sono una barra di magnesio e una di carbonio che funzionano da anodo e catodo, i due componenti base di un elettrodo.
Questi due elementi vanno sostituiti ogni 120 ore di utilizzo e sono venduti separatamente dalla lampada. La lampada è dotata anche di una porta USB integrata.
Il lancio sul mercato della GH-LED10WBW è avvenuto a partire dalla fine di settembre.
LuminAID : una lampada a pannelli solari ... gonfiabile
E', come detto nel titolo, una lampada a pannelli solari, portatile, gonfiabile ed impermeabile.
L'idea è nata come soluzione sostenibile affinché anche le zone più povere e disagiate del mondo potessero usufruire della comodità della luce di una lampada.
L'idea, in particolare, arriva da due designer, Andrea Sreshta e Anna Storck, fondatrici di LuminAID Lab, una start-up specializzata nella realizzazione di lanterne rivoluzionarie.
Il prodotto presenta un involucro di plastica che incorpora una piccola batteria, un pannello solare e dei led luminosi. E' dotato anche di una maniglia per un più pratico trasporto. Se caricata sotto al sole per almeno 4 ore, la lampada assicura fino a 8 ore di luce.
Nel giro di un anno, LuminAID Lab ha già vinto tre business plan competitions, lanciato vendite online e fornito migliaia di esemplari di questa lampada a persone in zone del mondo colpite da catastrofi naturali. Nel maggio del 2012, inoltre, le due designer si sono aggiudicate il primo posto (vincendo 30.000 dollari in contanti) al Social New Venture Challenge, un concorso che viene indetto dalla Chicago Booth School of Business e dal suo centro per l’imprenditoria, il Polsky Center, che premia le start-up connotate da un forte impegno sociale ed umano.
Il finanziamento maggiore è arrivato però dalla campagna di crowdfunding, “Give light, Get light”, lanciata sul sito IndieGoGo.com : i clienti hanno potuto spendere dai 25 ai 100 dollari per acquistare una o più lampade. Il successo riscosso è stato enorme : sono state vendute ben 1.500 lampade nei primi 40 giorni, ed altre 3.300 lampade sono state donate, per un valore totale di 50.000 dollari; questi soldi hanno consentito ad Andrea e ad Anna di distribuire le lanterne donate dagli internauti ad una dozzina di organizzazioni no-profit, scuole elementari ed orfanotrofi nei paesi in via di sviluppo.
Sitografia
- Caraffa hitech segnala se il latte è andato a male, di Diego Barbera, del 11 Settembre 2012;
- Tastiera virtuale laser nascosta nel portachiavi, di DIego Barbera, del 10 Settembre 2012;
- Una lampada "acqua e sale", di Alessandro Giannace, del 19 Settembre 2012;
- ECOINVENZIONI, LA LAMPADA A PANNELLI SOLARI, PORTATILE E IMPERMEABILE, di Flavia Dondolini, del 3 Ottobre 2012.