The top ten hits of all time: the ranked eighth "il tubo magico"
Questo breve racconto narra di una storia realmente accaduta, luoghi, personaggi e nomi sono puramente inventati, ma la storia purtroppo no.
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Il Luogo
Periferia di Instambul, Turchia. In una piccola zona industriale, ben nascosta in un labirinto formato da una moltitudine di strade tutte stranamente a senso unico si trova la sede del Cliente.
Per arrivarci il TAKSi fa un po di fatica, vuoi per la difficoltà di individuare il numero civico di una strada che prosegue curva dopo curva, vuoi anche perché per spostarsi all'interno di questo labirinto di Cnosso bisogna costantemente zizzagare per evitare le profonde buche che tempestano l'asfalto. Sembra di essere in un documentario Luce con le strade dopo un bombardamento della seconda guerra.
Detta così sembra cosa di poco conto, ma oltre al disagio toponomastico e alla difficoltà di movimento sommateci il traffico: enormi mezzi pesanti che rimbalzano pigramente tra i lati della carreggiata così come in un flipper le palline rimbalzano da una paletta all'altra ... e dulcis in fundo, aggiungete a questo micidiale cocktail anche il fattore atmosferico. La pioggia e il nevischio riempiono e ricoprono queste enormi buche nascondendole alla vista facendole così sembrare delle innocue pozzanghere.
Ci si accorge troppo tardi di non essere in una semplice pozzanghera quando ci si è finiti dentro e il livello dell'acqua supera di gran lunga la soglia delle portiere dell'auto ... una piscina.
L'impianto è installato in un vetusto capannone dove, per un motivo sconosciuto ai più, le grandi finestre che ricoprono completamente le facciate sono complete di vetri solamente in parte.
Ogni tanto, ogni due o tre vetrate, si trova una finestra completa di serramenti ai quali però non è applicato un vetro, ma un bellissimo mosaico, un patchwork di cartoni e giornali; i quali, con la pioggia battente perdono la loro rigidità e si sfaldano cadendo al suolo come foglie in autunno.
Il Tempo
Pioggia e neve, pioggia e neve ... E quindi? ... Cosa volevi a dicembre il sole e le stelle? No per la carità pioggia e neve possono anche starci, il problema è semmai il vento che soffia costantemente ad una velocità prossima a quella del suono. Camminando per strada osservi i passanti con le ombrelle inclinate a novanta gradi. E se non hai un ombrello e il tuo tragitto prevede cambi di direzione allora sei finito: è un po' come rosolarsi su di un barbeque con la sola differenza che qui, invece che cuocere, ti ghiacci. Dei della pioggia e del vento, umiliate noi poveri mortali.
I Protagonisti
SuperMario, idraulico di professione e free climber per passione.
Alto poco più di un metro vive prevalentemente in cima a grandi scale improvvisate o appeso a qualche tubo o ponteggio. Si nutre prevalentemente di patatine e coca cola, dalla cintura oltre agli attrezzi penzola una bisaccia per il cibo e una borraccia sponsorizzata che gli permettono di prestare servizio h24 senza doversi mai fermare neppure per il pranzo. Nessuno lo ha mai veramente visto camminare al suolo ed è un mistero il come faccia ad andare in bagno.
Altra peculiarità è che nessuno inoltre conosce il tono della sua voce e non si sa neppure quale lingua parli perché a causa delle sue improponibili locazioni non è concessa ad altri esseri umani la possibilità di poterlo avvicinare.
Il suo unico e solo contatto con il mondo avviene esclusivamente tramite Amuleto, il suo garzone, the shop boy, si insomma il suo ragazzo di bottega; che dei due è quello che sa parlare e scrivere.
Il motto di SuperMario è "uggu uggu ruggu u u ugugu guu u" che tra le migliori traduzioni ottenute dall'Università di Istambul dipartimento Lingue Antiche e Morte potrebbe grossomodo assumere il seguente significato: "e se il tubo perde, sfilaccia un po' di canapa che è molto meglio del nastro al silicone".
Amuleto, è il braccio destro e sinistro di SuperMario. Di professione fa il il garzone e l'interprete per passione.
Amuleto è anonimo, anche dopo averlo osservato a lungo poi non te lo ricordi più; tutti gli sforzi spesi per osservarlo risultano sempre essere vani.
E' colpa dell'amuleto di pietra a forma di occhio umano della dimensione di una palla da tennis che tiene appeso al collo che attira la tua attenzione quasi come ad ipnotizzarti ... non si riesce a distogliere lo sguardo e questo ti perseguita a volte anche per alcune notti a venire.
Come dicevamo Amuleto non è solo apprendista idraulico, ma ha anche una laurea honoris causa in lingue morte perché è l'unica persona al mondo in grado di interpretare il significato dei grugniti di SuperMario e altresì di esprimersi nei suoi confronti con altrettanti suoni. Di lui si che dice stia terminando la prima edizione del vocabolario SuperMario vs Turco e Turco vs SuperMario.
Il suo motto è "mòc, lascia ffòttere".
I sette nani: Doc, Grumpy, Sleepy, Bashful, Happy, Sneezy e Dopey. Sono la squadra del turno di giorno e di notte. Anche loro disponibili h24 si occupano di eseguire le operazioni di carico e di scarico degli avvolgitori automatici di fine linea.
I cinque avvolgitori automatici sfornano una bobina di film plastico accoppiato circa ogni quaranta secondi, per questo I sette nani, scelti tra il personale prediligendo persone basse e dalla copporatura minuta, hanno vita intensissima: come formiche cooperano sulla angusta e piccola pedana di scarico dove sono alloggiati i cinque avvolgitori automatici lanciandosi letteralmente tra di loro tubetti di raccolta vuoti e bobine piene. Tutto ciò per tenere testa al forsennato ritmo produttivo della linea. Di loro si racconta che non possano bere perché non avrebbero poi il tempo materiale per andare in bagno, e forse questa non è proprio una leggenda.
Non hanno un vero e proprio motto ma una canzone invece si, la cantano in coro ininterrottamente quasi sussurrandola come avveniva per gli schiavi raccoglitori di cotone quando incatenati cantavano il blues nel sud degli Stati Uniti.
E' quasi una nenia, o forse una preghiera; la migliore traduzione dal Turco che sono riuscito ad ottenere la descrive grossomodo così: "andiam andiam andiamo a lavorar ... trallallalla la la la la la la".
Biancaneve, detto il chimico; un soprannome una professione: di mestiere è colui che prepara la colla.
Liquida e bianca la colla a base acqua ricopre completamente il suoi abiti e le sue mani, e da quì il nome di Biancaneve.
Il chimico si occupa di miscelare in modo più o meno scientifico tutti i componenti che uniti tra loro formano il collante per l'accoppiamento.
Gli altri compiti di Biancaneve, quelli più ingrati, sono quello di "mantenere" liquida la colla nel tempo modificandone in real time la ricetta e poi quello di pulire tutto il gruppo di accoppiamento prima che la colla solidificandosi ne abbia il sopravvento.
Per questo motivo egli stesso è praticamente rivestito da un multistrato di colla. Dopo alcuni giorni e differenti strati gli abiti diventano estremamente rigidi costringendo Biancaneve a movimenti molto goffi, quasi come fosse un robot; è li che allora si cambia d'abito e ridiventa normale.
Il suo motto è: "nani, dove siete! dai che è pronto e mi si secca la colla ..."
IlTennico,di mestiere tecnologo di processo, amante del calcolo armonizzato ed esperto in statistica e cabala.
E' per definizione l'uomo senza capelli, una lucida palla da biliardo con una parrucca di capelli color biondo platino che litiga vistosamente con le folte sopracciglia, i baffi e la barba neri come la pece.
Lui è l'uomo, la quinta essenza della conoscenza, il tutto. Unico tra i molti a parlare correntemente Inglese è l'interfaccia del team verso il mondo intero.
Il suo motto è: "se non funziona adesso funzionerà più tardi".
Mammasantissima. Fa il capo di professione, ma la sua grande passione è quella di fare il capo. Duemetrieventicentimetri di altezza e di potere, dall'altro della sua posizione controlla e governa l'intera baracca. Quando si sposta per gli impianti è costantemente seguito da un codazzo di collaboratori, che visti da dietro sembrano dei minuscoli topolini che inseguono il pifferaio magico. Il suo motto è: "se non ci arrivo io che sono il capo, non ci arriverete neppure voi che non siete il capo", mai come questa volta motto fu così azzeccato.
Il Prologo
La linea di accoppiamento per film plastico è installata in un grande capannone che la contiene a stento. Per come si sviluppano i muri e i vari livelli del soffitto sembrerebbe quasi che il capannone sia stato costruito successivamente all'installazione dell'impianto; quasi come un abito cucito su misura.
Destinato a speciali e segretissime applicazioni nel packaging per alimentari, il film accoppiato da questa linea è ottenuto mediante particolari processi di accoppiamento e di taglio.
Il tutto controllato da un pachidermico quadro elettrico che contiene nella sua pancia i quarantatre drives brushless che controllano gli altrettanti motori che la movimentano ... mentre a centinaia gli ingressi e le uscite del PLC sono remotati un po' qua e là.
Per maggiore flessibilità di processo, la linea è progettata in modo tale che alcune sue parti possano essere sostituite con altre in modo automatico, per questo motivo il tutto si complica e non di poco.
Praticamente è come disporre di un'auto che la mattina è preparata per correre un rally, il pomeriggio diventa un'auto da formula uno per poi trasformarsi la sera in un camion per il trasporto delle merci.
Un film estruso viene accoppiato con uno o più film di differenti tipologie per poi essere tagliato e quindi raccolto in piccole bobine di luce 500 mm e diametro 500 mm.
Queste vengono sfornate a folle velocità da cinque svolgitori automatici posizionati da un non noto genio del male a forma di stella sopra una piccola pedana a circa un metro da terra.
Considerata la poca incidenza del lavoro umano in questo paese rispetto ai costi produttivi, qualche sadico personaggio decise in fase di progetto di non automatizzare completamente gli avvolgitori destinando la loro gestione ad operatori in carne e ossa.
Ed è per assolvere questa necessità che è stato creato il team de I sette nani.
La linea è stata progettata e costruita un paio di anni fa, ora viene richiesta una modifica per i gruppi di asciugatura che seguono l'accoppiamento.
La trasformazione dei gruppi da controllo di tipo elettrico a controllo di tipo idraulico con olio diatermico, hanno richiesto la mia presenza per modificare i software di controllo dei forni nel PLC che governa il tutto.
Si tratta di un progetto che avevo realizzato come già detto un paio d'anni prima: la piattaforma è un potente PLC deterministico programmato in linguaggi IEC1131 e motion PLCopen.
La nuova richiesta del Cliente ... "che potrebbe risolversi abbastanza semplicemente" ... richiede in sostanza di "spegnere" i programmi di controllo di temperatura attuali e di scriverne di nuovi secondo specifica ... ma come diceva una vecchia pubblicità: "l'ottimismo è il sale della vita", e come sempre in questi casi, di sale ne serve sempre tanto.
La Storia
Dopo una giornata di meeting con IlTennico e Mammasantissima si è deciso quale sarà il tipo di controllo software da applicare per i nuovi forni a olio diatermico così come tutta la matematica che regola i set point dei PID di controllo in funzione della velocità di produzione.
E' molto importante prevenire qualsiasi shock termico ai vari strati di film accoppiato per ottenere il migliore multistrato possibile evitando anche il minimo effetto curling: "due film accoppiati tra loro mediante incollatura devono essere tensionati con la medesima forza, diversamente una volta sezionati tenderanno ad arricciarsi curvandosi sulla superficie con più tensione".
In fase di accoppiamento le tensioni dei film in lavorazione sono controllate in modo dinamico mediante il gear-ratio che si impone tra la calandra di accoppiamento e la calandra di stiro di ciascun film; ma questo però non basta perché a differenti temperature i film plastici, e non solo quelli, cambiano il loro allungamento a parità di tiro.
Per questo motivo il tipo di controllo dei gruppi di asciugatura è determinante per la bontà del processo.
Giorno 1, ore 8:00, Puntuale come un orologio transalpino mi presento sull'impianto, la temperatura del capannone è estremamente variabile ... a seconda della posizione in cui ci si trova e in funzione di quanti e quali vetri virtuali si sono staccati dalle finestre precipitando al suolo.
Si passa allegramente dai 40°C in prossimità dei forni a pochi gradi centigradi vicino alle pareti.
In alcuni punti, laddove le finestre virtuali hanno deciso di cadere, arrivano folate di acqua e neve che entrano dalle finestre oramai aperte formando così un po' ovunque rivoli, fiumi, pozzanghere e laghi sul pavimento; e qualche buontempone ha persino posizionato sparsi qua e là dei cartelli gialli di warning ad indicare che il pavimento è bagnato.
Mi cerco un angolo asciutto e preferibilmente caldo dove appoggiare il mio zaino e accendere il mio computer. Per fortuna mi sono portato un access point WiFi così da non dovere essere vincolato dalla lunghezza del cavo di rete destinato alla programmazione del PLC. Dopo diversi tentativi riesco ad impossessarmi di un carrello che decido di usare come scrivania, "così, posso spostarmi dove meglio credo e soprattutto dove non piove" penso tra me e me mentre appoggio il computer sul piano di lavoro. Mi giro per rispondere a IlTennico che mi chiede qualcosa, e con la coda dell'occhio vedo Biancaneve che si impossessa del carrello, vi posa sopra un'enorme latta colma di un qualche strana sostanza e si allontana di corsa ... "hei fermo, il mio computer!" ... lo rincorro e recupero il portatile parzialmente ricoperto di una miscela oleosa e appiccicaticcia. "cominciamo bene".
Decido quindi di "alloggiarmi" vicino alla consolle di comando della linea in prossimità del quadro elettrico; non è proprio il posto migliore in quanto a umidità e temperatura ma mi accontento.
La road map stabilita con Mammasantissima prevedeva una giornata di attività collaterali e di verifica del nuovo hardware, uscite analogiche, servovalvole, sonde di temperatura e di tutti i circuiti destinati alla sicurezza. Tutto procede per il meglio: con l'elettricista si verifica e controlla il funzionamento di tutto il sistema in poche ore; spendo così il pomeriggio per preparare il software precedentemente scritto e arrivo a sera pronto per la giornata successiva che nelle previsioni di Mammasantissima prevede "collaudo idraulico sistemi di controllo dell'olio diatermico e verifica del funzionamento degli attuatori di comando".
Serve specificare per gli amanti del brivido che per tutta la giornata l'elettricista e gli idraulici hanno lavorato in "tutta sicurezza" con l'impianto perfettamente in funzione ....
Giorno 2, ore 8:30, IlTennico mi informa che SuperMario e Amuleto non hanno ancora terminato le dovute connessioni idrauliche ... saranno pronti nel primo pomeriggio ... forse ... "okkey, passerò il mio tempo a verificare il software preparato e a cercare di riscaldarmi; fuori la bufera impervia e la temperatura del capannone mi sembra sensibilmente diminuita rispetto a ieri".
Giorno 2, ore: 14:00, i collegamenti idraulici non sono ancora pronti ... decido allora di interfacciarmi con l'idraulico per capire se conviene che torni al caldo in hotel oppure se devo aspettare che terminino i lavori.
Salgo sul ponte della macchina e mi incammino verso i forni di asciugatura; lì, seduto su di una servovalvola delle dimensioni di una motocicletta, c'è SuperMario che traffica con una pinza a "pappagallo" lunga mezzo metro.
Lo saluto cercando di attirare la sua attenzione ma lui non risponde, ridendo, nulla da fare.
Da sotto il ponte della macchina una voce mi chiama; è Amuleto che mi chiede in un Inglese stentato di cosa avessi bisogno, gli faccio un cenno di assenso e gli indico SuperMario a significare che già stavo chiedendo a lui ...
Nulla, l'idraulico non mi risponde, in compenso si affaccia dal ponte e rivolto ad Amuleto emette alcuni suoni gutturali. Amuleto gli risponde con identici suoni e poi si rivolge a me e mi chiede cosa volessi sapere.
Guardo SuperMario stranito ma lui non ricambia lo sguardo, allora affacciandomi dal ballatoio chiedo ad Amuleto se avesse un'idea di quando sarebbero stati pronti. Amuleto ritorna ad emettere degli strani suoni attirando l'attenzione di SuperMario, che, affacciandosi nuovamente dal ponte gli risponde "gu gu gurg gu gu", (o qualcosa di molto simile).
Amuleto allora mi risponde dicendomi che è presto per avere una risposta seria, gli chiedo quindi a che ora non sarebbe stato presto per avere una risposta seria visto che oramai è metà pomeriggio ed è da stamattina che sto aspettando. Lui si rivolge ancora a SuperMario "gu urgu uu gu gu" ... il quale risponde un po' arrabbiato "guru guru uu gu gu gu!".
Amuleto finalmente mi informa che per sera sapremo quando saranno pronti. "Per sera sapremmo quando saranno pronti?" che risposta è mai questa ... chiedo allora a IlTennico casomai lui riuscisse avere maggiori informazioni; questi si dirige da Amuleto e gli chiede questa volta in Turco chiarimenti sul da farsi. Stessa scena, Amuleto si rivolge a SuperMario ed ottiene identica risposta: "guru guru uu gu gu gu!". Sentita la traduzione fattagli da Amuleto IlTennico ritorna da me allargando le braccia in posizione di resa: "per sera sapremo quando saranno pronti".
E' così che me ne ritorno in hotel a scaldarmi.
Giorno 3, ore 8:00, oggi fa particolamente freddo, se fosse possibile fa ancora più freddo di ieri; il vento bagnato ha distrutto gran parte delle finestre virtuali di cartone e ci vorrà parecchio prima che I sette nani riescano a tamponare il tutto. Mi sono vestito con tutti i maglioni a disposizione, e con la giacca a vento abbottonata sino al collo assomiglio all'omino della Michelin. In compenso Amuleto non è ancora arrivato mentre SuperMario è appeso ad un tubo sul soffitto del capannone e nessuno riesce a comunicare con lui ... anche se temo che identico risultato si sarebbe ottenuto anche se lui fosse qui dinnanzi a noi.
Siamo ancora in attesa, dopo alcuni esercizi di riscaldamento tipo ginnastica pre-sciistica sono riuscito a rimettere in circolo l'unico globulo rosso rimasto e quindi a scaldarmi un po' ... mi devo muovere, debbo assolutamente fare qualcosa.
Giorno 3, ore 10:45, un urlo, o meglio, un suono spezza il silenzio, "ugg ugg gur guuu", è SuperMario che sta "parlando" con Amuleto il quale si è all'improvviso materializzato dal nulla. Questi si rivolge a noi: "Tutto OK, siampo pronti per provare i circuiti, incominciamo alle 14:00". "Come tutto ok siamo pronti e incominciamo nel pomeriggio, sono le undici del mattino e sta gente non va neppure a pranzo, incominciamo ora" ... "No", ribatte Amuleto un po' seccato "Alle 14:00". E' a questo punto che IlTennico forse per calmarmi mi offre di andare in un'altra sede a prendere un caffè caldo ... "e così sia, vada per il caffè caldo" ... ma questa è un'altra storia ...
Giorno 3, ore 14:00 ... Giorno 3, ore 14:30 ... Giorno 3, ore 15:00, SuperMario e Amuleto sono appesi ancora al soffitto e non c'è modo di comunicare con loro, anche IlTennico ci ha provato ma senza ottenere risposta alcuna; chissà, forse Amuleto non ha "swicciato" la modalità interprete.
Giorno 3, ore 15:30 arriva Mammasantissima con al seguito un codazzo di collaboratori, "allora, come va, avete terminato tutti i collaudi?" ... "vedo che la linea è in produzione", "no", rispondo, "temo che l'idraulico non abbia ancora terminato".
Pausa, Mammasantissima guarda IlTennico che allarga le braccia in segno di resa e non proferisce verbo.
Mammasantissima: "Non mi importa quali le difficoltà tecniche, la macchina domattina deve essere in produzione con il circuito diatermico", non saluta, si gira sui tacchi e se ne va.
Guardo IlTennico con fare interrogativo, questo non mi risponde, si rivolge verso I sette nani e incomincia ad imprecare in Turco agitando le braccia in segno di resa.
Fa sempre più freddo, le finestre virtuali di cartone continuano a cadere come foglie e il pavimento è pressoché allagato ... "sarà una lunga notte" ... "sarà una lunga notte buia e tempestosa" ... "sarà una lunga notte buia e tempestosa e molto molto umida".
Giorno 3, ore 18:00, credo di avere perso la sensibilità agli arti inferiori, mi immagino di togliermi le scarpe antinfortunistiche e di ritrovarmi le dita tutte blu come in quei documentari che raccontano le spedizioni nell'artico.
IlTennico è sparito, I sette nani continuano imperterriti a sfornare bobine di film accoppiato mentre Biancaneve è in un angolo con una quantità infinita di barattoli misteriosi che sta reparando l'ennesima pozione collosa.
SuperMario è ora sul ponte della macchina che rovista in una gigante cassetta piena di tubi ... non si vede però Amuleto, il freddo mi sta uccidendo ...
Una folata di vento gelido entra dalla porta che si apre, sono Amuleto e IlTennico che arrivano con un enorme thermos e una serie di pacchetti di carta bianca dove, lo capisco dall'odore, temo ci sia del cibo.
Mi fanno cenno di seguirli in "ufficio", e così con Biancaneve e I sette nani ci sediamo tutti in cerchio intorno ad un tavolo che con un po' di sforzo basterebbe appena per due.
SuperMario, che vive in un'altra dimensione, è invece sul ponte della linea e continua il suo lavoro senza degnarci di uno sguardo.
Carne spezzettata, verdure piccantissime e dei piccoli spiedini di non so ben cosa; da bere una sorta di bevanda calda di colore marrone/verde che non ho mai capito se fosse the, caffè o cos'altro.
Quando finiamo di cenare sono oramai le 19:30, Interrogato più volte Amuleto ha sempre risposto in modo evasivo alla domanda "quando", "non sono io che decido, è il capo che decide, e io non sono il capo".
Giorno 3, ore 20:30, sono salito sul ponte della macchina e sono letteralmente abbracciato ad un gruppo di asciugatura nel tentativo di scaldarmi, SuperMario, forse perché si sente violato nel suo spazio mi guarda in cagnesco mentre continua a collegare tubi ... "non mi importa, da qui mi staccheranno solo con la forza".
Giorno 3, ore 22:00, "ugu ugu guurru u u", Amuleto mi chiama e mi dice che ora si, sono pronti.
La linea è stata finalmente fermata, il silenzio, le luci artificiali e la neve che picchietta sui pochi vetri rimasti rendono l'ambiente ancora più sinistro.
I sette nani ora possono finalmente dedicarsi alla "ricostruzione" delle finestre virtuali nel tentativo di alleviare gli spifferi gelidi che entrano dai non vetri.
Persino Biancaneve ha smesso di miscelare colla, e pulito il gruppo di accoppiamento si è dedicato alla rimozione delle pozzanghere sparse qua e là utilizzando un improvvisato spazzolone dalle dimensioni enormi costruito con i più svariati materiali.
IlTennico è seduto di fianco a me davanti alla consolle di comando della linea, lui è il mio primo interprete verso Amuleto il quale a poca distanza da noi è il secondo interprete verso l'idraulico; SuperMario che abita invece sul ponte della macchina in prossimità dei gruppi di asciugatura.
Incominciamo il collaudo verificando per primi i sensori di temperatura, le PT100 installate sui forni sono già collaudate e funzionanti perché sono le stesse di prima, ma SuperMario non si fida e vuole controllare tutto. Il problema è che la verifica delle temperature non viene effettuata con uno strumento campione calibrato ma bensì con un termometro portatile con una probe a sonda J. che a vedersi sembrerebbe avere subito più di un incidente. E' come tarare un micrometro con una bindella da muratore ...
"Le temperature lette dal PLC", ci spiega Amuleto, "sono un po' diverse da quelle lette dal mio capo" ... "però lui dice che anche se il PLC non è proprio preciso nelle letture questo non è un problema, perché possono andare bene lo stesso per questa volta" ... Guardo IlTennico, lui mi restituisce lo sguardo e alza le braccia in segno di resa ... "no comment".
Verificate tutte le sonde esistenti, quelle sulle mandate dell'alimentazione dell'olio, quelle nelle camere di asciugatura e le sonde ambiente si procede con il test degli attuatori: le servovalvole che SuperMario sta montando da un paio di giorni.
E' quasi mezzanotte e mi sento di dire che oramai siamo ufficialmente entrati nel giorno 4.
Giorno 4, ore 00:00. Fuori nevica che sembra un film di Natale, la temperatura è leggermente salita grazie alle nuove finestre virtuali che I sette nani hanno appena installato, finestre virtuali nuove ben rinforzate da uno strato di supercolla che Biancaneve ha preparato per l'occasione.
Gli attuatori sono stati collaudati, tutte le servovalvole sono perfettamente calibrate e funzionanti. Ora è il momento: SuperMario Si accinge ad aprire i circuiti dell'olio diatermico ... Sembra un marinaio, mentre apre l'enorme saracinesca di ingresso che, come fosse il timone di una nave, ruota in piedi sul ponte della macchina scrutando l'infinito.
Amuleto sta invece governando le enormi valvole di scarico con un enorme pappagallo dal peso approssimativo di qualche quintale per far fuoriuscire l'aria dalle nuove tubazioni e fare così posto all'olio caldo ...
All'improvviso, tra gli innumerevoli scricchiolii si sente un suono metallico, come fosse un gong che rompe il silenzio della notte.
Momenti di panico, tutti a cercare un tubo che potrebbe avere ceduto per vedere se e dove ci fossero perdite d'olio.
Nulla, tutto sembra a posto.
Amuleto e SuperMario si scambiano alcuni gorgheggi e ci viene segnalato che è tutto normale, è solo un assestamento, possiamo procedere con l'accendere le termoregolazioni.
Il software è oramai installato da tempo, introdotti alcuni parametri di base nei regolatori PID incominciamo ad accendere le unità di asciugatura e a far modulare le servovalvole in precedenza forzatamente aperte.
Il tutto sembra funzionare, i programmi di termoregolazione portano i forni in temperatura senza grandi problemi; abbozziamo una prima taratura dei parametri degli anelli di regolazione e simuliamo differenti velocità della macchina per modulare i set point ... mi rivolgo al IlTennico: "tutto ok" ... "ora tracciamo le temperature e le componenti dei PID su di un grafico per verificare che il profilo termico in funzione della velocità corrisponda alla funzione che abbiamo definito in specifica" ... fa meno freddo, o forse sapere che fra poco avremmo finito e che potrò quindi tornarmene al caldo in hotel, mi fa sentire molto meglio.
All'improvviso il silenzio è lacerato da un altro gong che spezza il trascorrere del tempo. Gong gong tumb tumb, è come se il tubo di ricircolo che collega le uscite dei forni di asciugatura fosse vivo: dong dong ... ora il tubo non fa solo rumore ma incomincia anche vistosamenmte a vibrare ...
"spegni tutto!" ... "spegni tutto!", SuperMario con un guizzo degno di un trapezista russo si "lancia" da una parte all'altra del ponte della linea sorvolando letteralmente i forni oramai caldissimi, si aggrappa alla saracinesca di mandata e come un pirata in mezzo alla tempesta la ruota velocemente per chiudere tutti i circuiti.
Amuleto è già attaccato alle valvole di scarico e con il suo enorme pappagallo svuota immediatamente i tubi ...
"nooo, ancora pochi minuti e avrei tracciato i miei dati, e poi me ne sarei finalmente andato al caldo a dormire" ... "non finiremo mai".
Giorno 4, ore 02:40, "voglio la mia mamma" ... SuperMario, Amuleto, Biancaneve e tutti I sette nani sono ora sul ponte della macchina, tutti intorno alla tubazione del ricircolo e discutono animatamente.
L'unico che non sembra interessato alla discussione è SuperMario, che ad un certo punto con un grido "uuh gu!" chiede e ottiene il silenzio. Si sdraia supino sul ponte della macchina e appoggia l'orecchio al tubo del ricircolo mentre picchietta sullo stesso con una chiave inglese: tock tock ... "uh gu" .... tock tock ... "uggu u" ... e così continua, avanti e indietro per tutta la lunghezza del tubo.
Sono oramai le 03:30, quando si interrompe il picchiettio, SuperMario si alza e grida qualcosa ad Amuleto: "uuu gurrru gu!", Amuleto allora corre fuori dal capannone credo per rovistare nel loro furgone; rientra con un un vento gelido che lascia dietro di sé chiudendo la porta, ha con sé una matassa di filo di ferro modello ruggine al quarto stadio che porta a SuperMario.
I due confabulano tra loro mentre noi tutti, io IlTennico, Biancaneve e I sette nani siamo in fila in piedi sotto il ponte della macchina con i nasi all'insù nella speranza di capire cosa diavolo stia succedendo ... nulla, non ci è concesso di sapere; Amuleto non risponde alle domande, mentre SuperMario neppure ci guarda.
"uggu ru uggu ru" grida Amuleto mentre sta cercando di infilare il filo di ferro formato all'estremità ad uncino nel tubo di ricircolo che ha precedentemente scollegato dal raccordo.
SuperMario sdraiato sul ponte ausculta il tubo come un sioux ausculterebbe le rotaie del grande cavallo di ferro per percepirne l'arrivo dei convogli.
"uggu ru uggu ru" ... sarà mezzora che continuano con questa sofisticata e tecnologica audio-ispezione ... fuori la tempesta continua imperterrita, i vetri delle finestre, quelli veri, sono oramai completamente bianchi ricoperti dalla neve ghiacciata mentre alcuni vetri virtuali incominciano nuovamente a cedere, per fortuna gli operosi sette nani e Biancaneve stanno lavorando alacremente per costruirne di nuovi.
Giorno 4, ore 04:45, SuperMario sta emettendo dei suoni differenti: "uggugu uggugu ruu ruu", sul ponte c'è agitazione, forse hanno scoperto qualcosa ...
La fila di spettatori si ricompone, io, IlTennico, Biancaneve e I sette nani siamo di nuovo tutti in fila con i nasi all'insù per cercare di capire, mentre SuperMario ha incominciato ad urlare verso Amuleto: "uggugu uggugu ruu ruu!" .. "ruguggu uu!". Amuleto allora smette di infilare il filo di ferro nel tubo ed incomincia a ritrarlo verso di sé ... eccoci ... piano piano .... siamo arrivati, e sorpresa ... attaccata al filo di ferro c'è una chiave inglese che Amuleto estrae dal tubo e pulisce dall'olio con uno straccio.
"perfetto ci siamo", penso tra me e me mentre immagino SuperMario che opera un paziente in sala operatoria dimenticandosi una pinza nello stomaco ... Invece no: Amuleto infila nuovamente il filo di ferro ad uncino nel tubo e la scena ri ripete: "uggu ru uggu ru" ... "uggu ru uggu ru" ...
Poi di nuovo "uggugu uggugu ruu ruu!" .. "ruguggu uu!" ... il tutto per ben altre tre volte e vengono estratti successivamente dal tubo una seconda chiave inglese questa volta di differente misura, un rotolo di nastro al silicone e un non meglio identificato attrezzo simile ad un cutter con una lama per lato.
SuperMario ora è agitatissimo, siamo a livello DEFCON 1, urla una serie di gorgheggi rivolti ad Amuleto a velocità impressionante tuttoinapneasenzamaiprenderefiato ... e questi ricollega in gran fretta il tubo al raccordo originale.
Ora il tubo è stato ricollegato, la saracinesca riaperta e possiamo finalmente continuare con il collaudo del software di termoregolazione.
Sono oramai le 08:40 del quarto giorno quando finalmente possiamo analizzare i tracciati delle variabili di processo per verificare la funzione di controllo.
Ora tutto è perfetto, mentre fuori dalle finestre si scorgono le prime luci del giorno, la linea è di nuovo in produzione e questa volta con i forni non più elettrici ma riscaldati ad olio. I sette nani sono ritornati al lavoro e si lanciano come giocolieri tubetti vuoti e bobine piene come in uno spettacolo del circo; anche Biancaneve è tornato alle sue colle e pozioni.
Con IlTennico redigo il rapporto di collaudo e sono oramai le 09:30 quando seguito da una schiera di personaggi entra dalla porta Mammasantissima.
Si dirige verso di noi e chiede "E' tutto a posto, i forni stanno funzionando?", "sì", ripondo io, "abbiamo avuto qualche difficoltà di tipo idraulico ma ora è tutto okkey".
"Bene", mi risponde lui, "ora possiamo spegnere tutto perché oggi incominciano i lavori di riparazione delle vetrate, non vorrete mica che si lavori senza i vetri con il freddo che fa!" e senza nulla aggiungere ci saluta e si allontana seguito dalla scia delle persone che lo avevano accompagnato.
"non si può lavorare con le finestre rotte?" guardo con fare interrogativo e minaccioso IlTennico che non mi risponde, alza le braccia in segno di resa e si prepara allo spegnimento della linea mentre dalla porta entrano una squadra di falegnami, e carpentieri.
Giorno 4, ore 10:30. Lascio l'impianto con IlTennico perché mi accompagni finalmente in hotel, Biancaneve e I sette nani se ne sono già andati. Chiudendo la porta dietro di me dò un'ultima occhiata alla linea, lassù, sopra al ponte appesi ad un tubo sul soffitto, ci sono SuperMario e Amuleto che sferragliano con delle grosse chiavi inglesi e confabulano tra loro: "hu hu gu gu uuu uuu" ... "gu gu"
Il Finale
Ai più parrà impossibile ma l'aeroporto di Instambul rimase chiuso per tre giorni causa neve, fu così che rimasi tre giorni in hotel al caldo a riposare.
Prima di lasciare il Cliente ho effettuato un ultimo sopralluogo di controllo all'impianto; sembrava un'altra azienda. Le finestre erano tutte lì al loro posto, il pavimento perfettamente asciutto e la temperatura ora gradevole sembrava rendere tutti più felici.
I sette nani erano nelle loro faccende affaccendati per caricare e scaricare tubetti e bobine, anche Biancaneve sembrava più pulito del solito.
IlTennico soddisfatto mi relazionava le misure effettuate e si complimentava ripetutamente con se stesso per come le temperature seguissero correttamente i profili di moto della linea ... "si si" ... "tutto bene" ... ma la mia attenzione era rivolta altrove: alzai lo sguardo sino al soffitto e lassù, arrampicati, Amuleto e SuperMario picchiettavano con frenesia sui alcuni grossi tubi auscultandoli con l'orecchio appoggiato probabilmente alla ricerca di un nuovo tesoro.