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once upon a "tech", short stories of technology and idiots #6

The top ten hits of all time: the ranked sixth "elevensixtyeight"

Questo breve racconto narra di una storia realmente accaduta, luoghi, personaggi e nomi, (a volte) sono puramente inventati, ma la storia purtroppo no.


Indice

Il Luogo

Parafrasando una vecchia canzone di Roberto Vecchioni potremmo recitare: "Paese di sole, paese di mare, paese di una noia mortale. Io sono qui, in Cina a mangiare pesce cucinato senza amore".
Sopravvivere al traffico, al cibo, alla stanchezza sono le principali attività quotidiane, poi, se riesci in tutto e sei veramente molto molto bravo, allora forse ti rimane anche qualche energia da spendere per il lavoro. Qui non esistono orari, non esiste il sabato, non esiste neppure la domenica: come un grosso motore diesel tutto è sempre in movimento, per la strada, di notte come di giorno i negozi sono sempre aperti, tutti urlano, gridano, gridano, gridano e mangiano; si insomma, vivono. La città non dorme mai.

Ci si sposta in taxi e quando ci si riesce anche a piedi: i motorini elettrici sfrecciano ovunque, sui marciapiedi e sulle strade nell'assoluto diniego delle più fondamentali regole della strada.

Invisibili e silenziosi questi bolidi ti strombettano con cicalini dai suoni improponibili quando sono oramai a pochi passi da te ed è allora che in un nanosecondo devi decidere se rimanere immobile o se spostarti e quindi da quale lato scartare: è un terno al lotto, una sfida alla fortuna, una botta di panico e poi sai di essere sopravvissuto almeno sino al prossimo motorino. Ed è a questo punto che reciti velocemente la preghiera: “O Dio del Traffico, tu che governi il caos e che concedi a tutti gli oggetti mobili e immobili sufficiente spazio affinché nel tumultuoso moto non collidano tra loro, ebbene io ti ringrazio per avermi salvato ancora una volta. Amen”.

Dopo tanti anni di viaggi, ovunque, un po' qua e un po' là nel globo terraqueo, ho imparato ad adattarmi agli usi e costumi dei luoghi che più o meno gentilmente mi ospitano, ma per quanti sforzi io faccia qui non ci riesco, non ci riesco proprio.

E quando sono veramente esasperato mi vengono in mente le parole del mio Carissimo Amico Raulito, (che in quanto a viaggiare in posti improponibili la sa lunga), "Carlo, quando sei in Cina da molto tempo e ti accorgi di incominciare a comportarti come un Cinese, allora è arrivato il momento di tornare a casa prima che sia troppo tardi”

Il Tempo

Per il clima che dire: se di giorno si fatica a vedere il blu del cielo per la nebbia di smog che pervade ovunque l’aria e ti penetra fin giù nei polmoni, la notte con tutte le luci accese non puoi distinguere il cielo né tanto meno vedere le stelle. E’ come vivere in un videogioco dove tutto è artificiale. Per uno dei maggiori miti riferiti ai disturbi di stomaco che assalgono tipicamente gli stranieri in questo paese, si racconta che la causa di tutto sia da ricercare nella qualità del cibo e nella qualità dell'acqua. Ebbene, secondo me non è così, la causa maggiore di questi disagi va ricercata altrove: negli sbalzi di temperatura. Le temperature durante la notte e il giorno sono pressoché identiche stazionarie intorno ai quaranta gradi centigradi e umidità prossima al cento per cento. In qualunque luogo tu vada: un negozio, un taxi, un ristorante, un hotel o un ufficio, i condizionatori ronzano ininterrottamente come cicale stanche in un pomeriggio d’estate; le temperature sono costantemente mantenute per valori prossimi ai quindici gradi centigradi, un frigorifero. Il problema si pone durante gli spostamenti: il breve tragitto che ti separa dal gelido taxi alla hall dell’hotel, assomiglia ad un girone dantesco. Di colpo il tuo corpo espelle tutti i liquidi rimasti e dopo pochi passi ti ritrovi fradicio di sudore, sudore che puntualmente ti si congela addosso non appena si ripresenta il clima invernale dell’Hotel.

E’ un continuo “gelo e scongelo”, venti metri di cammino all'aperto ti portano a sudare bagnando in toto gli abiti indossati, poi entri in un taxi e vieni congelato all'istante per poi essere nuovamente decongelato dopo una decina di minuti di tragitto in auto; arrivato a destinazione ecco di nuovo un'altra era glaciale, e così via. Al termine della giornata osservi la polo sudata che giace inerme sul letto mentre ti prepari per l'ennesima inutile doccia: la osservi e puoi contare le strisce di sudore che corrispondono alle varie ere glaciali che si sono susseguite durante la giornata. Raccontano di esperti in grado non solo di sapere contare quante volte sei uscito all'aperto indossando quell'indumento per poi essere nuovamente congelato, ma addirittura annusando le polveri sottili delle varie “ere” sono capaci di ricostruire luogo per luogo con estrema precisione il tragitto della tua giornata. Un po’ come un geologo che osservando una carota di ghiaccio rileva l'andamento del clima nelle varie ere.

I Protagonisti

XiaoleyConstant, la precisione si è fatta uomo. Di pochissime parole, si esprime sia in Cinese che in Inglese quasi esclusivamente con dei numeri. Questo rende estremamente complicata qualsiasi comunicazione verbale. XiaoleyConstant si trasforma completamente dinnanzi ad un PC: scorrendo velocemente righe di codice su e giù emette degli strani vagiti, e a tratti si sofferma come per aspettare che il computer gli risponda; quindi annuisce oppure scuote la testa con diniego per poi ricominciare da capo. Di professione programmatore di sistemi automazione industriale, nutre un grande amore neppure troppo segreto per la criptologia. Per mantenere fede a questa sua passione scrive programmi pressoché incomprensibili ai più, dove i nomi delle variabili assomigliano molto ai codici fiscali degli abitanti di Shanghai e tutti i commenti al codice sono rigorosamente scritti in Cinese.I l suo motto è: "La mia vita per un Criptex".

JuanFood,"Tecnologo di processo per sistemi di stampa" questa potrebbe essere la traduzione del suo biglietto da visita. In pratica, se fossimo in armi, il suo ruolo potrebbe essere quello di approvvigionatore di cibo per le truppe. La sua mansione principale è infatti quella di intervistare costantemente il team di sviluppo e di annotare diligentemente su di un taccuino sgualcito cosa ognuno desideri mangiare. Scompare per ore interminabili per ripresentarsi all'ora di pranzo con del cibo più o meno commestibile che non assomiglia neppure lontanamente a quello che avevi ordinato. Il suo motto è: "What do you like to eat today?"

FanCooled, diplomato in quel di Ginevra come Meccanico di Precisione, si aggira furtivamente tra i meandri della linea con in mano un unico attrezzo: una pesantissima chiave Inglese regolabile da zero a centoventi millimetri che rotea tra le mani con estrema maestria quasi fosse un pistolero che gioca con la sua arma prima di un duello. Con essa opera e regola in continuazione parti della macchina che non immaginavi neppure esistessero. Nessuno sa cosa faccia esattamente, lui vive di vita propria e non si interfaccia mai con nessuno. FanCooled soffre terribilmente il caldo, e ovunque si sposti trascina dietro a sé un grosso ventilatore che produce un getto d'aria degno di un motore di un Boeing 747 a pieno regime che utilizza per refrigerarsi durante il lavoro. E' estremamente facile accorgersi della sua presenza: se non inciampi nella chilometrica prolunga del suo ventilatore puoi sentire il tipico rumore di turbina d’aviogetto. Il suo motto è: Antonio, faccaldo!".

SanTeo, di origini italiane e passaporto bolognese, è con me il secondo europeo del team di sviluppo. Country Manager di una importante corporate mondiale, è stato assegnato come supporto al team in qualità di uomo tuttofare. Il suo passato da tecnico gli permette una discreta introspezione nel progetto, anche se la sua principale mansione è quella di cercare di nutrirsi: troppo tempo lontano da casa.SanTeo è l’uomo buono, colui che mai si arrabbia e per il quale tutto è pace. Qualsiasi problema o avversità viene magicamente smorzata e le forze oscure dell’universo annullate. Insomma: un uomo, una soluzione. Il suo motto è: “Ho fame!”

FengFunny, programmatore di professione, almeno così vuole la leggenda. E’ l’uomo che non c’è, missing in action, desaparecido, sì insomma non c’è mai quando serve per ricomparire magicamente quando qualcuno ha risolto i suoi problemi in sua assenza. Il suo programma preferito è “Chi l’ha visto”. FengFunny si esprime quasi esclusivamente in Cinese e quando gli parli lui annuisce ridendo, qualsiasi sia l’oggetto della discussione. Ride in riunione, ride mentre lavora, (quando c’è), ride mentre mangia, insomma lui ride. Il suo motto è: “He he”.

JaiJunior, detto anche "the boss’ son" è il figlio del boss, che non è il trota ma semplicemente il figlio del capo. JaiJunior ha avuto un'educazione occidentale, ha per anni studiato e vissuto in Nord America, e se non fosse per i lineamenti orientali non diresti che sia Cinese. E’ colui che cofinanzia il progetto e dall'alto della sua giovane età ne è ben consapevole. Per questo JaiJunior controlla tutto e supervisiona ogni cosa anche se, da importante costruttore di macchine, non capisce praticamente nulla di quello che viene fatto. Il suo motto è: “Io Jai, io sa”.

L'applicazione è una macchina da stampa rotocalco 10 colori reel to reel equipaggiata di tutto punto con relativi controlli di registro trasversali e longitudinali controllati da sofisticati algoritmi di controllo cooperativi. Tutta la macchina e le sue funzionalità sono controllate da un unico potente PLC che governa motion e attuatori. Il progetto è il risultato di una collaborazione multi nazionale, e il commissioning ora in corso è frutto e conseguenza di ore ed ore di riunioni, corsi e seminari tenuti praticamente in ogni parte del mondo terraqueo.

Ora siamo in Cina presso il Cliente finale per ultimare la linea di test. Il commissioning finale per la validazione delle architetture hardware e software sviluppate.

Considerata la complessità del progetto le attività di commissioning, sono state puntualmente discusse e pianificate una serie di dettagliate e precise procedure per permettere di collaudare tutte le parti hardware e software che compongono questo ambizioso progetto, susseguendo tra loro tutte le attività che definiscono il funzionamento della macchina.

La prima parte del commissioning è stata eseguita dal team di sviluppo Cinese e questo viaggio, o forse è meglio dire questa avventura, prevede una serie di attività di verifica e di test di stampa finale a verifica della bontà del progetto.

La Storia

Day 1st “nulla è mai quello che appare”:

E’ il mese di Settembre e ognuno si aspetterebbe un mite clima “late summer” con giornate abbastanza lunghe per potere passeggiare la sera dopo le attività lavorative alla luce di un pigro sole estivo che sente già il profumo dell'autunno … magari fosse così: questa fornace cinese non si spegne mai, così come del resto qui tutto non si spegne mai. Di giorno e di notte gli stessi rumori, gli stessi odori, la stessa frenesia e purtroppo anche la stessa temperatura. Il capannone del Cliente è una costruzione a più piani, un labirinto degno del miglior Harry Potter; passando di piano in piano, camminando di reparto in reparto, così come fanno tutte le persone di buon senso, osservi e memorizzi tutto ciò che incontri lungo il cammino. Un po' come Pollicino lasci qua e là qualche sassolino nella tua memoria per agevolare l'orientamento e ritrovare così più facilmente la strada del ritorno … ma è del tutto inutile.

Numerosissimi operai sono perennemente in azione per spostare qualsiasi cosa in qualsiasi posto. Raggiungere un luogo e ritornare seguendo la stessa via è praticamente impossibile, così come nel gioco del quindici raggiungere un luogo due volte seguendo lo stesso percorso non è possibile. Montagne di casse e pareti di scatoloni si muovono in continuazione come fossero vivi impedendo a chiunque di orientarsi con facilità.

La leggenda vuole che una delegazione di tecnici Svizzeri in visita presso il Cliente alcuni anni or sono, si sia perduta nei meandri più oscuri dell’Azienda, e nelle notti d’estate qualcuno giura di aver sentito dei rumori e dei lamenti che facevano circa così: “Folgen Sie mir auf diese Weise! Von hier hat man sicher gehen!”.

Non divaghiamo, torniamo a noi: la linea di test è posizionata al centro di un enorme reparto circondata da altre linee in costruzione e collaudo; a lato delle consolle di comando, proprio sotto il ponte di uscita della macchina tenuamente illuminata dalla tavola di riscontro, è posizionata una scrivania affollata di computer portatili … ed è in questo paradiso di tranquillità, nel silenzio e nell’ordine più assoluto che si svolge la nostra storia.

Nei giorni precedenti al mio arrivo dal Cliente la macchina è stata “completamente collaudata” in tutte le sue parti; dall'ultima riunione in video-conferenza con il team di sviluppo tenutasi un paio di giorni prima, sembrerebbe rimanere ben poca cosa da fare: qualche algoritmo di controllo da affinare, forse qualche taratura fine degli anelli di controllo dei motori di stampa e quindi stampare in alta risoluzione per poter così finalmente validare tutto il lavoro di training e di sviluppo sino a qui svolto.

Il briefing tecnico del mattino si è svolto in Hotel mentre SanTeo cercava qualcosa di masticabile per fare colazione. Si prevede per la giornata di oggi una serie di verifiche puntuali per validare il corretto funzionamento di tutti gli automi software accessori alla stampa.

Questi controlli ci permetteranno di poterci successivamente concentrare esclusivamente alle verifiche della qualità di stampa avendo la certezza che non vi possano essere nella linea dei difetti che possano in qualche modo influire sulla bontà dei test finali.

Installate le celle di carico per la misura dei tiri del film nei vari punti di passaggio della macchina, si procede quindi con i collegamenti delle stesse allo strumento di misura per registrare l’andamento della tensione del film sottoposto ai vari passaggi.

In attesa che vengano ultimati i collegamenti ne approfitto per un breve ripasso al team per quello che si andrà a misurare e per quelle che saranno le reazioni del film e quindi le influenze sulla qualità della stampa finale: scrivo su di un blocco la funzione vangelo di molte lezioni trascorse e mi accingo all'ennesima spiegazione:

“La forza del film sottoposto a stampa sarà pari alla forza memorizz… “

splash!

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Una pioggia gialla ci investe colorando tutto ciò che incontra lungo il suo cammino.

Secondo una stravagante teoria di un tale, mi sembra di ricordare si chiamasse Newton, tutta la vernice di questo mondo tende a cadere verso il basso perché misteriosamente attratta da una forza che la sembra condurre verso il centro della terra … nessuno però ha mai seriamente considerato l’effetto che un aviogetto può avere su della vernice che, mentre viene versata da un contenitore ad un altro, viene investita da una forte corrente d’aria.

JuanFood, che sta preparando i calamai di stampa procedendo con il miscelare la giusta quantità di inchiostro e di solvente, non ha fatto i conti con FanCooled che spostando il suo ventilatore ha investito il flusso di vernice spruzzandola a getto per una decina di metri sopra ogni cosa.

Sento grondare la vernice sulla schiena, il camice bianco è diventato giallo, così come gialla è la faccia di SanTeo che trovandosi dinanzi a me è stato investito in viso dalla pioggia di vernice.

Ora tutto il mondo è giallo, i computer sono gialli, il blocco note sul quale sto scrivendo è giallo, le sedie sono gialle, tutte le cose sono gialle. “Non c’è che dire, si prospetta proprio una bellissima giornata”.

XiaoleyConstant alza lo sguardo dal monitor apparentemente incurante di quanto è appena accaduto; mugugna un vagito: “gno ho”, scuote la testa con grande disappunto e ricomincia a scrivere codice.

Dopo una rapida pulizia di quanto fosse possibile pulire, tutti profumati con “eau de solvent” tentiamo di ricominciare da dove siamo stati interrotti.

Possiamo quindi finalmente procedere con le attività di commissioning stabilite nel briefing mattutino: in condizioni di stampa-off il film viene fatto scorrere lungo tutta la macchina, vengono eseguiti differenti cambi automatici sia lato svolgitore sia lato avvolgitore per sollecitare meccanicamente il tutto. Si procede quindi alle sollecitazioni termiche: i forni di asciugatura e i relativi ventilatori vengono ripetutamente accesi e spenti per differenti temperature e velocità per sollecitare termicamente il film in lavorazione.

Come da manuale tutti questi eventi di sollecitazione vengono pedissequamente annotati su di un taccuino perché poi infase di analisi dei dati registrati sia possibile ricollegare tutti gli andamenti delle misurazioni eseguite ai singoli eventi che le hanno causate.

Al termine delle misure ci riuniamo tutti intorno al computer utilizzato come logger: carico i primi dati e subito ci accorgiamo che alcune misurazioni sono negative.

Dopo un attimo di sgomento guardo SanTeo e lui subito si rivolge a FengFunny: “chi ha installato le celle di carico sui rulli di misura?”FengFunny risponde ridendo: “Io, ho seguito io il montaggio”

SanTeo: “Ma ti sei preoccupato di calibrare le celle di carico e di verificare le uscite degli amplificatori?”
FengFunny non risponde e continua a ridere, SanTeo lo osserva attonito. “Ora lo picchia con una grossa chiave inglese” penso tra me a me, mentre lui con una flemma che nemmeno Giobbe nei suoi momenti migliori avrebbe saputo sfoderare si rivolge a XiaoleyConstant che non si è mai staccato dal suo computer dove sta scrivendo un documento in Cinese: “Senti, siccome dubito che FengFunny abbia capito la domanda, puoi cortesemente tradurre per me la mia richiesta?”
XiaoleyConstant si rivolge quindi a FengFunny parlando in Cinese e questi risponde per poi rincominciare a ridere. Scambio il mio sguardo con SanTeo e quindi ci rivolgiamo insieme verso XiaoleyConstant in attesa della sua traduzione. In quell’istante si palesa JuanFood, e interrompendo tutti incomincia a stilare l’elenco dei desideri per il pranzo; “Whath do you like to eat today?”

Tutti disattendono l'attenzione alla discussione in corso e si precipitano come mosche verso JuanFood che diligentemente prende nota delle ordinazioni gastronomiche su di in improvvisato pezzetto di carta. Finalmente dopo il trambusto la risposta di XiaoleyConstant:“FengFunny ha capito benissimo la tua domanda SanTeo, lui ha seguito l’installazione delle celle e il collegamento delle stesse agli amplificatori e quindi al logger di misura, ma nessuno ha eseguito alcuna calibrazione o taratura”.
Chiedo allora il perché di questo: “la calibrazione delle celle e la taratura del logger è descritta nella procedura di collaudo, perché non è stata eseguita?” FengFunny sorride e questa volta mi risponde direttamente: “Carlo, non saprei dirti perché, quello che so è che nessuno ha fatto nulla di tutto ciò”, guarda SanTeo e poi sorride. Mi rivolgo a SanTeo come per chiedere il suo parere ma il suo sguardo risponde a tutte le mie domande. Mi chiama in disparte e mi dice: “Carlo, non te la prendere, lo sai come sono fatti i Cinesi”.

“Okkey, procuriamoci delle funi, dei pesi campioni e un set di santa pazienza e incominciamo a calibrare le celle di carico”. Si tratta di una ventina di rulli, e una volta spiegata la procedura ai tecnici non immagino che ciò possa rubarci molto tempo.

Per calibrare un rullo di misura con celle di carico, è necessario che queste siano installate correttamente nella direzione della forza da misurare, dopo si eseguono tipicamente due calibrazioni: una a vuoto e una con un peso noto e si procede quindi alla verifica della misura con uno o due differenti pesi campione. Mai operazione fu più complicata; dopo aver calibrato come dimostrazione i primi tre rulli concordo con SanTeo che per maggiore sicurezza convenga che noi due si proceda alla calibrazione di tutti i rulli di misura sulla linea: “ci metteremo più tempo ma almeno avremmo la certezza di eseguire qualcosa che assomiglia a delle misurazioni”.

Mentre cerco di divincolarmi dalla prolunga del ventilatore di FanCooled che mi si è avvinghiata ad una gamba come fosse un pitone, JuanFood mi chiama: “E’ arrivato il pranzo”. Guardo l’orologio e sono solamente le 11:30 del mattino, “Ho ancora in corso la digestione della colazione fatta poche ore prima e questi sono già pronti per mangiare”.

“Beh, poco male”, se penso al tentativo di colazione della mattina”. Mi avvicino alla scrivania che oltre ai computer ora ospita una serie di sacchetti colorati con sopra il nome di ciascuno di noi. “In fondo ho ordinato solamente uno slice di pizza e una bottiglietta di acqua minerale”. Contratto così uno scambio con SantTeo: io darò a lui i miei spiedini di carne misteriosa in cambio del suo vassoio di verdure bollite, ma decido di tenermi l’aranciata ricevuta invece dell’acqua; lui avrebbe dovuto ricevere dell’acqua e un sandwich al pollo, invece CocaCola e verdure lessate. Lui mi cede il cibo, mi guarda, allarga le braccia e dice: “Carlo, non te la prendere, lo sai come sono fatti i Cinesi”, ed incomincia a mangiare.

Sono oramai le cinque del pomeriggio quando terminiamo di calibrare e di verificare tutti i rulli di misura. Sporchi di vernice e assuefatti all’odore acre degli inchiostri e del solvente, ci accingiamo ad eseguire nuovamente tutte le misure fatte in mattinata. Siam rimasti praticamente in tre; io, SanTeo e XiaoleyConstant.

Di FengFunny non vi è traccia alcuna, mentre JuanFood continua inutilmente ad aggiungere solvente agli inchiostri che oggi non incontreranno mai alcun film; mentre in lontananza si sente il tipico rumore di aviogetto del ventilatore di FanCooled che sta sferragliando sul ponte della macchina in prossimità del gruppo di asciugatura del primo colore.

Ci apprestiamo a far partire la macchina quando si palesa JaiJunior che ci invita a smettere di lavorare perché è ora di cena. Guardo l’orologio e sono solo le cinque e trenta del pomeriggio, mi rivolgo a SanTeo che mi guarda sconsolato e mi dice: “Carlo, non te la prendere, lo sai come sono fatti i Cinesi”.

Una breve sosta in bagno e di corsa al ristorante, perché oramai “Sono quasi le sei del pomeriggio e poi diventa troppo tardi per cenare”.

Il ristorante è molto bello, siamo tutti seduti intorno a questo grande tavolo con al centro il tipico disco di vetro che libero di ruotare permette ai vari commensali di avvicinare a sé le tanto desiderate “prelibatezze” … unico particolare in questo scenario è che il disco di vetro che trasporta le cibarie è questa volta motorizzato.

Non so se vi sia mai capitato, ma avete mai provato a catturare con gli chopstick, le bacchette cinesi, degli spaghetti di soia che vi passano davanti senza fermarsi?

La serata termina finalmente con una rinfrescante quanto inutile doccia dopo una cena a base di quantità industriali di verdure bollite, “pigio cindao pinda" e pesce cucinato senza amore.

Day 2nd “a volte quello che osservi è differente da ciò che appare è anche peggio”:

Il briefing della mattina è stato molto veloce, praticamente nella giornata di oggi devono essere eseguite le attività previste per la giornata di ieri.

Tabella di marcia: giorni di attività 1, giorni di ritardo 1.

L’odore acre degli inchiostri e del solvente interrompe di botto la digestione in corso delle verdure bollite che ho appena mangiato per colazione. “Non importa”, finalmente siamo tutti pronti per eseguire i test programmati: il sistema di logger è acceso e incominciamo a far scorrere il film nella linea accendendo e spegnendo nelle varie combinazioni previste i forni di asciugatura e operando differenti cambi delle bobine in svolgimento e delle bobine in avvolgimento.

“Tutto procede come da manuale”; verificate le misure spendiamo la mattinata per ottimizzare i parametri di tuning dei PID di controllo degli avvolgitori per ridurre al minimo le perturbazioni di tiro degli stessi durante le movimentazioni e i cambi delle bobine.

“Tutto procede da manuale” penso tra me con soddisfazione mentre discuto dei risultati con SanTeo in attesa di JuanFood e della meritata pappa quotidiana … stamane sulla lista dei desideri ho fisicamente disegnato uno slice di pizza e una bottiglia con sopra la scritta H2O specificando molto bene la mia scelta.

Dopo aver mangiato uno spiedino di carne dalla provenienza misteriosa accompagnato da una scodella in plastica colma di riso, salsa di soia e verdure lessate, finisco di bere la mia lattina di CocaCola prima di procedere con i test di stampa.

Siamo pronti: JuanFood sta verificando i calamai di stampa, io, SanTeo e XiaoleyConstant siamo seduti davanti ai PC di sviluppo e ai monitor PLC dove scorrono i grafici degli errori di stampa con un occhio sulla tavola di riscontro luminosa dove scorre lentamente il film, e colore dopo colore si compie la magia: l’immagine stampata prende finalmente vita.

Non c’è traccia di FengFunny, lo abbiamo invano cercato ma senza successo.

La nostra attenzione è focalizzata sui crocini di riscontro che indicano le posizioni dei cliché, JuanFood sta abilmente operando per sovrapporre le stampe.

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“Tutto procede come da manuale”, mi volto e cerco lo sguardo compiaciuto di SanTeo mentre XiaoleyConstant continua imperterrito a battere ritmicamente le dita sulla tastiera del computer.

“Ok ragazzi, aumentiamo la velocità e moduliamo di conseguenza le temperature dei forni”.

Le posizioni di stampa oscillano brevemente durante i transienti di moto, JuanFood opera abilmente alcune correzioni di offset e il tutto si riporta in posizione.

“Non male” mi dice SanTeo cercando consenso nel mio sguardo. “Male” rispondo io, “adesso dobbiamo rimuovere qualsiasi variazione attivando i controlli di registro”.XiaoleyConstant interrompe il colloquio con il suo PC, alza la testa, ci osserva e dice: “Carlo, mi sono scordato di dirti che il controllo di registro non funziona, o meglio lui funziona ma quando lo uso la macchina smette di stampare correttamente: forse è meglio non usarlo”.

Lancio uno sguardo cattivo a SanTeo che mi osserva sbigottito e rispondo a XiaoleyConstant: “Ragazzi, cosasignificanonfunzionaomeglioquandofunzionalamacchinasmettedistamparecorrettamente? Abbiamo fatto migliaia di chilometri per venire qui giusto per validare questo controllo e i suoi algoritmi e tu mi dici forseèmegliononusarlo?”

XiaoleyConstant interrompe nuovamente il suo scrivere e risponde “Non so perché non funziona, noi abbiamo controllato e ricontrollato il tutto senza però trovare nulla di sbagliato: semplicemente non funziona”.

SanTeo mi guarda allora sconsolato e mi dice: “Carlo, non te la prendere, lo sai come sono fatti i Cinesi”.

Sono oramai le sei del pomeriggio quando FengFunny si palesa in compagnia di JaiJunior che scalpita per andare a cena.

Si discute sulla scelta del ristorante mentre frettolosamente scolleghiamo i vari portatili dalla macchina.

Dopo una settimana di cibo cinese propongo però di cambiare ristorante, “che ne so ragazzi, qualcosa di più europeo, qualcosa dove ci sia del cibo da masticare” SanTeo suggerisce: “al limite un Pizza Hut, un Mc Donald, magari un ristorante Italiano …”

JaiJunior allora risponde: “ok, ci penso io” saliamo tutti in macchina e ci rechiamo a cena.

Il ristorante Coreano scelto da JaiJunior è molto caratteristico: il menù bilingue: Coreano e Cinese, non aiuta affatto nella scelta del cibo e quindi, come sempre avviene del resto, JaiJunior ordina per tutti.

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Poco importa il cibo, quello che vorrei capire è invece il perché dell’affermazione di XiaoleyConstant: nonfunzionaomeglioquandofunzionalamacchinasmettedistamparecorrettamente. E’ così che l’attesa della portata principale si trasforma in una riunione tecnica dove con SanTeo cerchiamo di capire cosa non funziona correttamente nei controlli di registro mangiando di tanto in tanto quello che all’apparenza sembrerebbe del pesce fritto ma con uno strano sapore di pollo.

Qui compio l’errore degli errori: in Cina ho imparato a non chiedere mai descrizione del piatto che si sta mangiando, a volte, quasi sempre; è meglio non sapere … “dimmi JaiJunior, che pesce è questo che stiamo mangiando?” JaiJunior non risponde subito, guarda FengFunny il quale sorride e dice: “te lo spiego io Carlo, in realtà questo non è pesce, sono invece dei ragni fritti”.

Me lo faccio ripetere due volte: “spiders, spiders”, SanTeo fa cadere sul tavolo il boccone che stava per azzannare e si attacca al collo della bottiglia di birra come per lavarsi la bocca.

Saluto SanTeo che lascia l’ascensore sei piani prima del mio, blocca la mano con la porta, mi guarda sconsolato e mi dice: “Carlo, non te la prendere, lo sai come sono fatti i Cinesi”.


Day 3rd “No limits: è scientificamente provato che a volte l’apparenza inganna”:

Nessun briefing questa mattina, quello che deve essere fatto è stato ampiamente discusso ieri sera e dopo la splendida cena affrontiamo con sano spirito questa importante colazione.

Tabella di marcia: giorni di attività 2, giorni di ritardo 1,5.

Dopo aver “litigato” con FanCooled che si era impossessato nottetempo del desco di lavoro XiaoleyConstant ripristina tutti i portatili connessi ai vari strumenti mentre io e SanTeo abbiamo il nostro bel da fare per descrivere a JuanFood l’elenco dei test di stampa della giornata; FengFunny, che avrebbe dovuto tradurre per noi le istruzioni a JuanFood è nuovamente scomparso: “missing in action”.

Sono oramai le dieci del mattino quando riusciamo ad apprezzare le prime stampe ed effettivamente l’affermazione di XiaoleyConstant corrisponde a realtà: all’accensione del controllo di registro di stampa cooperativo il sistema impazzisce e le stampe regolate manualmente a registro si spostano con grandi oscillazioni.

“Gli algoritmi di controllo sembrerebbero corretti, no mi correggo: gli algoritmi di controllo sono corretti. SanTeo, questi algoritmi hanno “già stampato” e comunque ho passato parte della notte in camera a controllare che non fossero stati modificati”. SanTeo mi osserva attonito “Carlo, ma se gli algoritmi di controllo sono corretti qualcos’altro non funziona”. "Già, ma cosa?"

Siamo seduti tutti e due intorno a XiaoleyConstant e a sei mani cerchiamo di capire quali parti del programma potrebbero causare il malfunzionamento degli algoritmi di controllo.

Mentre XiaoleyConstant scorre freneticamente le righe di codice SanTeo ha aperto una nuove sessione dove legge e mi elenca tutte le variabili di sistema da una finestra di watch mentre io inserisco man mano i dati in un foglio di Excel dove di volta in volta inserisco tutti gli algoritmi di controllo sotto analisi.

SanTeo: “non c’è niente che non vada, qui è tutto corretto”.

Io: “SanTeo, non può essere corretto: i risultati che ottengo nel foglio di calcolo non corrispondono a quelli calcolati dal sistema”.

SanTeo: “controlla meglio Carlo, il PLC non può sbagliare i calcoli; sono formule complesse le avrai inserite male nel foglio di Excel”

La macchina è in standby, le macinazioni sfregolano contro le racle mentre rimescolano gli inchiostri, JuanFood versa di tanto in tanto del solvente nei vari calamai e l’odore acre ci investe a momenti trasportato dal ventilatore di FanCooled che nel frattempo si è trasferito sul ponte di asciugatura proprio sopra la nostra postazione e picchia la sua chiave inglese contro qualche parte metallica come fosse un fabbro.

Il ventilatore sibila e vibra facendo risonare le camere del forno di asciugatura dell’ultimo colore alle nostre spalle quasi fosse un ruggito di questo mostro che ci avvolge.

Il caldo e l’umidità sono insopportabili e il rumore degli operai che montano le linee parallele alla nostra è a tratti assordante e a volte per comunicare ci tocca urlare anche se siamo tutti seduti uno al fianco dell’altro.

XiaoleyConstant sembra non accorgersene, immerso nel suo universo parallelo continua a scorrere freneticamente il codice soffermandosi a tratti e mugugnando qualche incomprensibile parola di tanto in tanto, mentre io e SanTeo ricontrolliamo freneticamente i dati e i risultati senza successo.

SanTeo mi rivolge il suo sguardo sfinito: “nulla da fare Carlo: è tutto corretto”

Io: “No, non può essere corretto: non funziona!”

E’ in questa situazione irreale che dal nulla compare FengFunny con la pappa. “no, non ora ti prego; non ora” penso tra me e me mentre sorridendo lui incomincia a depositare pacchetti e bottiglie sul tavolo di lavoro coprendo letteralmente computer e documentazione.

Oggi non ho scelto il mio cibo, è inutile, ho così chiesto a JuanFood, quando ha stilato la sua lista di portarmi quello che desiderava: no problem.

Non so però a che ora riuscirò mai a digerire il mio pasto: questi bocconcini di “credo pollo” temo mi faranno compagnia sino a tarda sera …

Sono oramai le tre del pomeriggio quando riesco a convincere SanTeo e XiaoleyConstant che gli algoritmi riprodotti nel foglio di calcolo sono corretti: “qualcos’altro esterno al controllo influenza i calcoli, e non vi è altro modo di verificare quello che succede analizzando tutte le parti di codice coinvolte in questo controllo”.

SanTeo volge lo sguardo verso XiaoleyConstant come per cercare la sua approvazione, poi mi guarda e dice: “okkey, passiamo tutto al setaccio, ma sai che così facendo faremo notte?”

“Si, lo so SanTeo, ci faremo portare qualcosa per cena, dei sandwich magari … si insomma qualcosa, qualunque cosa … ma voglio proprio capire cosa succede”.

Gli algoritmi di controllo di registro cooperativo non sono poca cosa da verificare con un foglio di Excel, ma i risultati non tornano: controllo e ricontrollo i calcoli ma questi sembrano corretti: “Che cosa non funziona SanTeo?”
SanTeo: “Non saprei Carlo, confrontando le formule queste sembrerebbero corrette, qualcosa ci sfugge”

XiaoleyConstant: “Ve lo avevo detto che non funziona, ho controllato e ricontrollato la cosa per giorni interi, e non ho trovato errori”

Sono oramai le nove di sera, i bocconcini di pollo del pranzo sono oramai un vago ricordo per il mio stomaco. Finalmente JuanFood ha svuotato i calamai dagli inchiostri e l’odore acre del solvente si è attenuato.

Tutti intorno lavorano freneticamente, le luci a giorno e i rumori continui ingannano i sensi: se non fosse per la stanchezza e per la fame non diresti che fosse così tardi.

FangFenny è scomparso oramai da tempo con la scusa di recarsi a procurare la cena.

Mi lascio cadere sulla sedia e cerco di raggiungere quello che rimane della mia bottiglia di latte al cioccolato che mi hanno portato con il pranzo.

E’ qui che mi cade l’occhio su un tacometro digitale che spunta sotto una pila di fogli.

tacho.JPG

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All'improvviso ho come un un flash, un lampo di luce che rischiara il tunnel in cui ci siamo infilati ... no, sarebbe troppo, non è possibile: "Non ci voglio credere!"

SanTeo si volta e mi osserva incuriosito, è così gli faccio notare lo strumento: “Mi sa che qui qualcuno si è perso qualche lezione: temo che abbiano configurato gli assi della macchina non considerandone la cinematica ma semplicemente sincronizzandone le velocità con delle costanti ottenute in modo empirico".

Alzo quindi il tono della voce e mentre SanTeo mi osserva sempre più incuriosito mi rivolgo a XiaoleyConstant: “Abbiamo rifatto tutti i calcoli, passo dopo passo, e sembra che gli errori per qualsiasi valore di correzione della posizione siano sempre identici; è come se da qualche parte ci fosse una costante”

XiaoleyConstant: “Certo Carlo, potrebbe essere … “

Io: “Potrebbe essere?”

XiaoleyConstant: “No no, mi sbaglio, non può essere, le costanti di scalatura delle velocità degli assi non c’entrano nulla”

Io: “lecostantidiscalaturadellevelocitàdegliassi???”

XiaoleyConstant: “Si, le costanti: altrimenti come fai a scalare le velocità”
SanTeo: “Scalarelevelocità???”
“Si” , risponde candidamente XiaoleyConstant, mentre apre un file di codice sorgente e ci mostra di cosa sta parlando.

elevensixtyeightthenumber.jpg

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SanTeo: “Ma di che cosa stai parlando?” … “Perché vuoi compensare la velocità, questa è conseguenza dei rapporti di gear e non deve essere impostata …”

XiaoleyConstant mi guarda stupito e mi dice: “Certo che sì, qui tutte le macchine vengono tarate nello stesso modo!”
Io lo guardo allora con sguardo “cattivo”: “Sì, sarà anche vero, ma le macchine standard del Cliente utilizzano motori asincroni ad anello aperto con ballerini di compensazione … non motori brushless ad anello chiuso con encoder ad alta risoluzione!”

In quell’istante si palesa JuanFood con la pappa, nel trambusto SanTeo mi appoggia una mano sulla spalla, mi chiama in disparte, mi guarda, allarga le braccia e dice: “Carlo, non te la prendere, lo sai come sono fatti i Cinesi”.

E’ così che mangio la mia scodella di noodles di soia in salsa piccante e ricomincio a controllare tutte le configurazioni degli assi ... Carlo, non ti arrabbiare, non ti arrabbiare, non ti arrabbiare ...

Day 4th “L’apparenza inganna, e c’ho le prove”:

Tabella di marcia: giorni di attività 3, giorni di ritardo 2,5.

Ora incomincia il lavoro vero: spenderemo i prossimi giorni per ottimizzare gli algoritmi di controllo per quelle che sono le caratteristiche fisiche della macchina prototipo del Cliente.

Il Finale

E’ bello quando ciò che si realizza nella pratica rispecchia in modo così preciso quanto si è calcolato preventivamente in fase di progetto.

Ho lasciato il Cliente dopo una quindicina di giorni di attività di collaudo e messe a punto.XiaoleyConstant è rimasto sul campo per eseguire ulteriori aggiornamenti al progetto, prima di salutarlo ho letteralmente rubato le batterie del suo tacometro sotto lo sguardo da rimprovero di SantTeo.
Mi soffermo un attimo sulla soglia del capannone mentre in compagnia di SanTeo ci accingiamo a lasciare il Cliente per recarci in Aeroporto. Un ultimo sguardo, XiaoleyConstant è chino a parlare con il suo computer, JuanFood con una tanica di enormi dimensioni si accinge a rabboccare il solvente nei calamai colmi di inchiostro, FanCooled con il suo personale aviogetto è appollaiato sul ponte della macchina … non vedo FangFenny, chissà dov’è? Ma questo temo non lo sapremo mai. “All's well that ends well”.

Molto probabilmente William Shakespeare non aveva mai soggiornato in Cina … per fortuna durante il lungo scalo a Hong Kong ho avuto tutto il tempo di trovare questo piccolo e bellissimo ristorante dove ora sto finalmente cenando … “SanTeo, che meraviglia questa pizza Hut con l’ananas”, lui smette di mangiare, allarga le braccia e dopo un lungo sospiro mi dice: “Carlo, non te la prendere, lo sai come sono fatti i Cinesi”.

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Commenti e note

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i cinesi...

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Bellissimo racconto :-) Mi rendo conto che, per quanto sia difficile alternarsi tra la Serbia e il Brasile, sono comunque stato estremamente fortunato, ad evitare di finire in Cina... ;-)

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Grazie anche a te kloddd.

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Ahahahaha ha haha Che spettacolo. Le descrizioni dei personaggi sono sempre spettacolari. Se ci pensi questi elementi più o meno esistono davvero. Carlo non vorrai farci aspettare di nuovo tutto questo tempo per il quinto? ;-)

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@ shadonvy : grazie per aver atteso con pazienza. @ magoxax : sono lieto ti sia piaciuto anche questo racconto. @ Attilio : Beh, ti assicuro che quando ho scoperto quale fosse il cibo che stavamo mangiando, ho avuto quell'attimo di "perplessità". @ grandegiove : Grazie, le tue parole mi imbarazzano. Il racconto #5 è già in lavorazione, o meglio è già nella mia testa e attende solamente di essere scritto: potrebbe intitolarsi "un due tre stella" ma anche no ... ancora grazie a tutti, -carlo.

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di ,

Niente da fare, i tuoi racconti sono come boccate d'aria fresca.. da respirare godendosi ogni respisro.. grazie carlo! La #5? Scusa dai, scherzavo.. :) L'attesa fa ormai parte del rito e va bene così! Alè!

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Incredibile... come sono fatti i cinesi! Hanno un auto con l'ABS e frenano tirando fuori il piede! Mah! - Comunque il racconto è come sempre di piacevole lettura. Sembra quasi che certi personaggi, con nomi e sfaccettature diverse, ti seguano nei vari racconti, magari è così anche nella realtà. Quello che più ho capito però, è che devi avere un ottimo spirito di adattamento. Io davanti ai ragni fritti... bè non so...

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Eccezionale Carlo; come sempre.

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L'attesa è stata premiata! Bellissima la scena del'inchiostro giallo!

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@ Guerra : grazie Riccardo, come sempre sei molto gentile. @ marco438 : caro Marco, la speranza è l'ultima a morire ... d'altra parte lo sai come sono fatti i Cinesi. @ mir : grazie Mariano, sei troppo gentile ... ma non scherzare, i libri che ti ho suggerito, quelli sono roba seria. @ Paolino : grazie amico mio. @ TardoFreak : un ringraziamento anche a te Stefano, veramente gentile. @ dimaios, grazie Stefano, sono lieto tu ti ci sia riconosciuto; le te parole mi onorano. @ MassimoB : Grazie per l'apprezzamento. @ sebago : lieto ti sia piaciuto, anche se in "lieve" ritardo non potevo esimermi dal pubblicarlo; ogni promessa è debito. @ admin : grazie per la cortese ospitalità.

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La (troppo!) lunga attesa meritava. Bellissimo. GRAZIE

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Davvero bello

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di ,

Fantastico. Riconosco nel racconto parecchie esperienze vissute personalmente ... bravo Carlo, probabilmente questo è il racconto della serie che preferisco.

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Si, FANTASTICO! Ora sappiamo anche "come sono fatti i Cinesi" :D

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di ,

F A N T A S T I C O !!!!!

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di ,

E pensare che ti ho chiesto consiglio su dei libri da leggere ... era sufficiente che attendessi i tuoi racconti ... :) Grande carloamriamanentei, e a quando il prossimo ? Intanto mi stampo questo e me lo leggo (gusto) con calma .... :)

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di ,

Non ci speravo piu'; finalmente sei tornato a farci sorridere. Solo una domanda: ma come sono fatti i cinesi?

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di ,

Meraviglia! L'attesa è stata premiata. Grazie Carlo, davvero piacevole ... come gli altri del resto.

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