Cos'è ElectroYou | Login Iscriviti

ElectroYou - la comunità dei professionisti del mondo elettrico

4
voti

L'Intelligenza Artificiale al 2021

Indice

Una occhiata molto sintetica ad una rivoluzione epocale.

I primi programmi che si ammantavano della qualifica di Intelligenza Artificiale (AI) furono da me realizzati all'inizio del anni '80 del secolo scorso. Tra gli altri linguaggi di programmazione utilizzai il PROLOG, ormai un dinosauro dell'informatica. Era un gran successo riuscire a riconoscere la forma di un oggetto e decidere di non impilare un cubo alla sommita' di un cono nella gestione di una scaffalatura in un magazzino.

I manuali di prolog

I manuali di prolog

Molta acqua da allora ha superato il ponte della conoscenza e seppur per tentativi, molti senza risultati apprezzabili, l'intelligenza Artificiale ha raggiunto un punto di maturita' tale che si puo' fare una analisi dei possibili effetti sia sulle popolazioni dei lavoratori che sulla economia degli stati come strutture organizzate investite da questa nuova rivoluzione e da questa condizionati.
In tutte le rivoluzioni industriali precedenti e' sempre esistito il controllo completo dello sviluppo delle attivita', le nuove tecniche e le relative apparecchiature erano gestite nella loro totalita', le interazioni con la societa' controllate e pianificate. In altre parole, nelle rivoluzioni industriali classiche, il progettista prevedeva tutte le applicazioni che i nuovi dispositivi dovevano svolgere, ogni apparecchiatura veniva progettata e costruita per fare un certo lavoro, nei minimi dettagli. Anche molte attivita' che fino ad ora sono state classificate di intelligenza artificiale, ma che in realta' sono meglio definibili come automazione intelligente, sono state gestite e pianificate dettagliatamente e hanno provocato impatti socioeconomici abbastanza marginali.
Si puo' dire che l'attuale punto di sviluppo dei sistemi di IA sono nella quasi totalita' di tipo meccanicistico, hanno sostituito o integrato lavori meccanici e manuali.

Fino ad ora, dicevo, ma i sistemi, le "macchine" da un certo tempo sono dotate di algoritmi, basati in gran parte sulle metodologie delle reti neuronali, che "imparano", "apprendono", non si limitano a tentativi di mera imitazione delle capacita' umane, ma cercano soluzioni secondo le migliori caratteristiche delle apparecchiature.

Le vere applicazioni di AI non solo sono in grado di capire il valore dei dati, ma anche la loro semantica, il loro significato singolo e relazionale. Possiamo dire che dispongono di metodi di ragionamento se pur embrionali, ma sopratutto di enormi e impensabili velocita' di elaborazione. La tecnologia ha poi permesso un incredibile abbassamento dei costi con conseguente grandissima disponibilita' diffusa.
Questo periodo potrebbe essere definito un momento di transizione, di passaggio tra l'intelligenza artificiale di tipo "meccanicistico", orientata a sostituire gli aspetti operativi delle attivita' e l'intelligenza artificiale che affianchera' e sostituira' aspetti intellettuali, artistici e perche' no creativi.
Non e' detto che questo avverra' con l'utilizzo di una brutta copia del modo di pensare umano, potrebbe, puo', e sicuramente avverra' con schemi molto piu' adatti ad un pensiero numerico, deterministico, che ad un ragionamento di tipo analogico.

I sistemi saranno sicuramente in grado di capire, interpretare, usare i linguaggi umani, nella loro interezza e relazione, ma svilupperanno in modo autonomo almeno un linguaggio per la comunicazione tra sistemi non necessariamente basato sulle grammatiche e sulle sintassi fino ad oggi conosciute. Su questo problema cerchero' di esporre una mia considerazione finale.
Sorge subito la domanda: quali saranno le problematiche che investiranno in tempi futuri non ancora definiti ma certi la societa' nella sua espressione statale, fiscale, finanziaria e politica, ma anche di cittadini e lavoratori.

Gli stati di fronte allo sviluppo e alla diffusione della Intelligenza Artificiale.

Questo fenomeno sara' da alcuni stati osteggiato, altri stati penseranno di condizionarlo, ma senza grande successo, vincera' la sempre maggiore velocita' dei sistemi. La miniaturizzazione delle apparecchiature, la loro disponibilita', la diffusione delle conoscenze, la disponobilita' di buoni traduttori automatici rendera' impossibile fermare la sua diffusione, almeno in tempo medio lunghi.

A niente varranno le frontiere, la chiusura delle reti, Il software e' come il pensiero, impalpabile, invisibile, inarrestabile.

Gli stati che sapranno integrarsi con lo sviluppo della Intelligenza Artificiale avranno tali vantaggi che, indipendentemente dalle loro dimensioni e strutture, saranno in grado di condizionare e controllare lo sviluppo e l'economia di quelli meno aggiornati e meno integrati.

Gli stati e la fiscalita' nella transizione alla intelligenza artificiale.

Non esiste stato che non abbia un sistema fiscale. Intendo l'insieme delle singole regole e mi sembra pacifico che ogni tipo di fiscalita' verra' in qualche modo interessata da questa rivoluzione.

E' anche chiaro che nessuno stato diminuira' la pressione fiscale come cifra generale incassata a valere sulla ricchezza globale della nazione. A meno di importanti ridimensionamenti della propria struttura burocratica le risorse che serviranno per il funzionamento degli apparati statali continueranno ad essere quelle precedenti all'IA, anzi aumenteranno sensibilmente per i problemi legati agli impatti sociali della IA.

La fiscalita' derivante dal lavoro subordinato sara' quella che avra' il maggiore impatto. Molti settori saranno interamente soppressi, altri saranno profondamente alterati.

Saranno interamente rimodulate le imposte sul lavoro e sulla produzione, le assicurazioni sociali, i sistemi pensionistici basati sulla fiscalita' del lavoro sono destinati alla bancarotta. Le imposte e le tasse dovranno basarsi su analisi dei redditi e delle ricchezze personali. La stessa fiscalita' si avvarra' con grandissima importanza dei sistemi di Intelligenza Artificiale.

Si puo' ipotizzare che la fiscalita' verra' a patti con una crescente economia marginale o al nero pur di reperire fondi. Come esempio cito la fiscalita' sull'incremento di ricchezza non facilmente dimostrabile, o sull'uso delle cripto valute che non hanno, per loro stessa definizione, frontiere.

L'intelligenza artificiale e le attivita' finzanziarie.

Gia' i sistemi finanziari classici non hanno "cuore", ma quelli che si avvalgono, e sempre di piu' si avvarranno di Intelligenza Artificiale, avranno il cuore foderato di pelliccia.

Le strutture, le aziende, i fondi di investimento che in qualche modo rimarranno indietro sia per velocita' che per intelligenza, saranno in poco tempo fagogitate e destinate alla totale marginalizzazione. La finanza sempre piu' digitalizzata e "INTELLIGENTE", e' e sara' globale.

Analisi e previsioni sempre piu' precise e rapide non lasceranno spazio a ritardi, inadeguatezze e sentimenti buonisti.

E' triste e poco umano, poco sociale fare questi pensieri, ma basta seguire per un giorno le attivita' finanziarie per farsi una idea di quello che succede. Poco importa se osserviamo paesi con regimi politici democratici, autoritari, fondamentalisti o con qualsiasi altra forma istituzionale, la finanza ha un solo linguaggio: velocita' e profitto.

Personalmente non lo condivido, ma la mia opinione non ha alcuna importanza.

Speriamo solo che i sistemi finanziari con intelligenza artificiale non decidano che a loro il denaro non serve e che non azzerino tutti i depositi delle banche.

L'impatto della Intelligenza artificiale sui cittadini in generale e sui lavoratori.

I dati che riporto sono di origine ministero delle finanze e si riferiscono all'anno di imposta 2019, classificano gli italiani suddivisi per classi di reddito, i rapporti fra le varie classi non sono cambiati in modo significativo negli ultimi anni.

Classi di redditoin euro Numero contribenti Percentuale
0 -1.000 3.423.325 8,1%
1000-10.000 9.280.659 22,3%
10.000-20.000 10.989.353 26,5%
20.000-30.0000 9.589.584 23,1%
30.000-40.000 4.334.163 10,5%
40.000-50.000 1.569.975 3,8%
50.000-100.000 1.836.710 4,5%
Oltre 501.846 1,2%
Totale 41.525.615 100%


Utilizzo questi dati come base iniziale di analisi di un primo impatto sugli effetti dell'immissione nel mondo del lavoro e sulla fiscalita' di sistemi dotati di Intelligenza Artificiale.

Senza entrare in dettagli che esulano da questa sintesi, risulta ben evidente che, solo in Italia e nell'arco di una decina d'anni, potrebbe cambiare la vita di oltre 8 milioni di persone e mettere in serio imbarazzo il sistema fiacale delle imposte dirette.

L

L'omino di latta

L'uomo di latta raccontato nel "Mago di OZ" non aveva piu' il cuore, io lo trovo adatto come icona della intelligenza artificiale. Vorrei solo augurarmi che qualche mago trovi un cuore adatto per governare questa avventura.

Il processo di transizione e' e sara' molto graduale, per prime saranno coinvolte le persone con lavori semplici manuali, ripetitivi, non solo gli addetti delle grandi e medie aziende, ma anche pizzaioli, baristi, panettieri, cassieri di supermercati, magazzinieri, giardinieri, braccianti agricoli, domestici solo per citare le attivita' piu' interessate. Ma anche insegnamento, progettazione, disegno, controllo della produzione.

Inizialmente non sara' una sostituzione dei lavoratori, ma un affiancamento graduale e purtroppo senza ritorno. Le macchine imparano in fretta e ricordano tutto, gli imprenditori, piccoli o grandi, faranno di tutto per avere collaboratori o dipendenti che non dormono, non fanno pause pranzo, non fanno ferie, non si stancano e non discutono regolamenti e divieti.

Mano a mano che verranno a galla i problemi connessi all'utilizzo dei sistemi che utilizzano intelligenza Artificiale i governi degli stati coinvolti dovranno affrontare immense problematiche sociali. Gli stati saranno obbligati ad allargare a dismisura il settore dei servizi, piu' o meno utili, con costi che si ribalteranno sulla fiscalita' generale, nel contempo la fiscalita' sara' indebolita dalla diminuzione dei redditi da lavoro.

Il modello di supporto sociale per ora sperimentato dal Canada e anche dall'Estonia, basato principalmente sul finanziamento e la stimolazione delle personalita' individuali per avviare lavori e attivita' artistiche o micro attivita' indipendenti, sulla creazione di attivita' personali, autogestite, il tutto seguite e stimolate da strutture statali, sembra che possa rispondere a questa rivoluzione.

Alcuni politici stanno ipotizzando una settimana lavorativa di 4 giorni, ma a mio avviso non e' questa la soluzione, un automa quando lavora non lo fa per tre giorni, ma per sette giorni alla settimana e purtroppo lo fa per ventiquattro ore al giorno. Le soluzioni devono essere orientate al cambiamento delle competenze, dei rapporti sociali, bisogna intervenire sulla scuola, sulla preparazione di interi settori della societa'.

Bisogna dimenticare le grandi aziende manifatturiere. Saranno sempre piu' diffuse piccole aziende con pochi umani e molti automi, difficili da controllare nei tempi di lavoro e nella maturazione e integrazione delle competenze. Solo una grande rivoluzione legislativa e fiscale potra' gestire la diffusione non conflittuale di questa tecnologia.

L'incremento di "intelligenza"

Nei laboratori e in alcune applicazioni sperimentali si possono vedere gli sviluppi che interverranno nei prossimi anni. I sistemi impareranno a leggere, a parlare con cognizione, a comunicare tra loro e probabilmente svilupperanno linguaggi autonomi per la interconnessione.

Sono gia' in grado di capire, e lo saranno sempre di piu', le conversazioni tra umani ed automi. Io penso che saranno in grado di auto-progettarsi, migliorarsi sulla base delle esperienze e di riprodursi.

Bastano poche migliaia di euro e qualche mese per mettere a punto una azienda dotata di automazione nella progettazione, produzione, assemblaggio e distribuzione "mondiale" di automi intelligenti. Non esiste un governo mondiale che possa controllare questo tipo di attivita'.

Ma cosa succedera' quando gli automi sapranno con estrema velocita' e precisione gestire sistemi finanziari, aziende, gruppi di dipendenti, non solo umani? E prenderanno decisioni che potrebbero essere sia a vantaggio di umani ma anche a vantaggio e conservazione degli automi?

La resistenza a questa rivoluzione dovra' essere molto, molto intelligente. Una resistenza puramente passiva sara' destinata ad essere sconfitta: la globalizzazione non e' solo della produzione, ma della conoscenza e delle idee.

Le mie conclusioni

Le mie conclusioni? Personalmente non sono ottimista. Se la tecnologia, attualmente disponibile a tutti, non sara' controllata, potrebbero innescarsi meccanismi molto discutibili.

Nello stesso tempo, per una pillola di ottimismo, consiglio a tutti di guardare un lungometraggio di animazione "IL PIANETA SELVAGGIO" del 1973, disponibile in rete, e di pensare alle parole della canzone che Dorothy canta nel "Mago di OZ", parole che riporto di seguito.

Somewhere over the rainbow

Skies are blue,

And the dreams that you dare to dream

Really do come true.

2

Commenti e note

Inserisci un commento

di ,

Grazie del conforto. Qui, per ovvi motivi, sono stato molto sintetico, ma una analisi piu' attenta e completa e' molto, molto piu' pessimista. Ho volutamente omesso di dire che la vita media di una specie di mammiferi e'intorno a quattro milioni di anni, e guarda caso........ Carlo

Rispondi

di ,

Articolo interessante, buona analisi (e in proposito sono pessimista anche io).

Rispondi

Inserisci un commento

Per inserire commenti è necessario iscriversi ad ElectroYou. Se sei già iscritto, effettua il login.