
potenziometro di kelvin varley
Moderatori: g.schgor,
IsidoroKZ,
EdmondDantes
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scasate raga sapete qualè la tensione di uscita di questo circuito e potete spiegrarmi i passaggi grazie. 

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- questo è il circuito in formato pdf
- kelvar.gif (7.66 KiB) Osservato 2127 volte
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Ciao
danyy.
Per facilitare le risposte e rendere note le tue conoscenze su questo argomento, dovresti indicare la strada che percorreresti per arrivare alla soluzione del tuo problema, indicando i punti a te poco chiari; per illustrare i vari passaggi matematici usa LATEX, al seguente link trovi una guida all' uso:
http://www.electroyou.it/mrc/wiki/intro ... o-di-latex
Inoltre ti suggerisco, per agevolare le spiegazioni, di disegnare ed allegare ad un post lo schema elettrico utilizzando fidocadj, ai seguenti link trovi delle guide all' uso:
http://www.electroyou.it/elettrodomus/w ... -per-tonni
http://www.electroyou.it/darwinne/wiki/fidocadj
Leggi le regole del forum.

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danyy ha scritto:sapete qualè la tensione di uscita di questo circuito e potete spiegrarmi i passaggi grazie.
A me pare che sia:
[...]
----------------------------------------------------
EDIT: come non detto! (avevo detto una cavolata!)
2
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Hai dimenticato di dare l'informazione più importante di tutte, per studiare quel circuito, che certamente non sfuggirà a chi è abituato a vedere le reti ad occhio, e cioè che

Dopodichè la rete è banale.
Se ancora non ci arrivi, fammi un fidocadj del circuito e io te lo modifico con equivalenti e tensioni.
Ciao,
Pietro.
PS: fai fisica? Gli ingegneri credo facciano cose più moderne

Dopodichè la rete è banale.
Se ancora non ci arrivi, fammi un fidocadj del circuito e io te lo modifico con equivalenti e tensioni.
Ciao,
Pietro.
PS: fai fisica? Gli ingegneri credo facciano cose più moderne

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Io capisco le cose per come le scrivete. Per esempio: K sono kelvin e non chilo, h.z è la costante di Planck per zepto o per la zeta di Riemann e l'inverso di una frequenza non si misura in siemens.
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Io capisco le cose per come le scrivete. Per esempio: K sono kelvin e non chilo, h.z è la costante di Planck per zepto o per la zeta di Riemann e l'inverso di una frequenza non si misura in siemens.
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PietroBaima
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ciao comunque sono uno studente di ingegneria elettronica , ma per essere sinceri il dubbio sul circuito nasce dal risultato che il mio prof. di misure elettroniche ha scritto che secondo me è errato. Comunque per essere più sicuri ti mando il potenziometro in FidoCadJ
2
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Ti ringrazio, così non devo ridisegnarmelo da capo
Appena lo mandi ti spiego come funziona.
Ciao,
Pietro.

Appena lo mandi ti spiego come funziona.
Ciao,
Pietro.
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Io capisco le cose per come le scrivete. Per esempio: K sono kelvin e non chilo, h.z è la costante di Planck per zepto o per la zeta di Riemann e l'inverso di una frequenza non si misura in siemens.
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PietroBaima
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il circuito è questo: bisogna trovare la tensione di uscita Eout
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Mi sono permesso di darti un po' di punti, per il fidocadj disegnato.
Ti scrivo la risposta e torno tra una decina di minuti
stay tuned
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Io capisco le cose per come le scrivete. Per esempio: K sono kelvin e non chilo, h.z è la costante di Planck per zepto o per la zeta di Riemann e l'inverso di una frequenza non si misura in siemens.
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Io capisco le cose per come le scrivete. Per esempio: K sono kelvin e non chilo, h.z è la costante di Planck per zepto o per la zeta di Riemann e l'inverso di una frequenza non si misura in siemens.
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PietroBaima
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Partiamo... dal fondo.
Le ipotesi per il buon funzionamento di questo potenziometro (o partitore multiplo) sono che l'uscita non venga caricata.
Modelliamo quindi il circuito a valle del potenziometro di kelvin varley come un circuito aperto.
Le 10 resistenze dell'ultimo partitore sono quindi tutte in serie: le sostituisco con un'unica Req=10R
10R//2.5R=2R
Ora, qualunque sia la posizione dei due cursori mobili accoppiati, si ha una resistenza equivalente di valore pari a 2R in parallelo ad due resistenze in serie di valore pari ad R ciascuna.
E' chiaro che l'equivalente del circuito evidenziato in rosso è nuovamente una resistenza equivalente pari ad R:
Le resistenze sono quindi nuovamente 10 tutte in serie fra loro, e il loro equivalente è nuovamente posto in parallelo ad una resistenza di valore pari a 2.5R e ad una resistenza di valore pari a 2R (formata dalle due resistenze in serie di valore R del partitore precedente).
Il circuito è quindi equivalente ad un partitore con 10 resistenze, tutte di valore R.
Se il cursore più in basso è nella posizione n (chiamiamola così, con n che va da 0 a 10 compresi) la tensione in quel punto è:

applicando la regola del partitore di tensione per resistenze.
La tensione sul morsetto successivo sarà quindi

Per cui, indipendentemente dalla posizione, il partitore successivo riceverà una tensione pari a

Adesso vediamo quanto vale la tensione V:
Sarà data dalla tensione presente nel punto n più la tensione presente tra punto n e punto m

che chiaramente vale:

Ora posso ripetere questo ragionamento tal quale per lo stadio successivo.
L'ultimo stadio avrà solamente 10 resistori e non 11.
In definitiva, avendo tre stadi, si ha che:

Il primo stadio stabilisce quindi la cifra delle decine, il secondo delle centinaia e il terzo delle migliaia.
Infatti questo circuito viene anche chiamato potenziometro decadico.
Se tu mettessi una tensione di ingresso pari a 10V, con i selettori impostati come da disegno originale, avresti in uscita 6.37V
Ciao,
Pietro.
Le ipotesi per il buon funzionamento di questo potenziometro (o partitore multiplo) sono che l'uscita non venga caricata.
Modelliamo quindi il circuito a valle del potenziometro di kelvin varley come un circuito aperto.
Le 10 resistenze dell'ultimo partitore sono quindi tutte in serie: le sostituisco con un'unica Req=10R
10R//2.5R=2R
Ora, qualunque sia la posizione dei due cursori mobili accoppiati, si ha una resistenza equivalente di valore pari a 2R in parallelo ad due resistenze in serie di valore pari ad R ciascuna.
E' chiaro che l'equivalente del circuito evidenziato in rosso è nuovamente una resistenza equivalente pari ad R:
Le resistenze sono quindi nuovamente 10 tutte in serie fra loro, e il loro equivalente è nuovamente posto in parallelo ad una resistenza di valore pari a 2.5R e ad una resistenza di valore pari a 2R (formata dalle due resistenze in serie di valore R del partitore precedente).
Il circuito è quindi equivalente ad un partitore con 10 resistenze, tutte di valore R.
Se il cursore più in basso è nella posizione n (chiamiamola così, con n che va da 0 a 10 compresi) la tensione in quel punto è:

applicando la regola del partitore di tensione per resistenze.
La tensione sul morsetto successivo sarà quindi

Per cui, indipendentemente dalla posizione, il partitore successivo riceverà una tensione pari a

Adesso vediamo quanto vale la tensione V:
Sarà data dalla tensione presente nel punto n più la tensione presente tra punto n e punto m

che chiaramente vale:

Ora posso ripetere questo ragionamento tal quale per lo stadio successivo.
L'ultimo stadio avrà solamente 10 resistori e non 11.
In definitiva, avendo tre stadi, si ha che:

Il primo stadio stabilisce quindi la cifra delle decine, il secondo delle centinaia e il terzo delle migliaia.
Infatti questo circuito viene anche chiamato potenziometro decadico.
Se tu mettessi una tensione di ingresso pari a 10V, con i selettori impostati come da disegno originale, avresti in uscita 6.37V
Ciao,
Pietro.
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PietroBaima
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pertanto dal circuito originalmento che ti ho impostato verrebbe Eout=(6/10+3/100+7/1000)*Ec
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