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Appunti motori endotermici (ed elettricità) 1933

Indice

Abstract

Questo articolo dirazza un po' rispetto il mio standard, non presenta niente di elettrico, elettronico ma piuttosto deriva nella sfera personale.

Sono (finalmente) riuscito a convertire in formato elettronico una reliquia di famiglia: si tratta di un quaderno di appunti appartenuto a mio nonno. Risale al 1933 quando egli seguì il corso per sottufficiale motorista nella (allora regia) marina italiana.

Devo dire che questo quaderno mi ha sempre emozionato profondamente, ma credo di essere sincero se dico che non è a causa del legame di sangue. Piuttosto io vedo un ragazzo, primo di una dozzina tra fratelli e sorelle, allora poco più che adolescente, catapultato da un paesino del sud Italia nella base militare di Pola (allora italiana, oggi Pula in Slovenia).

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E lo vedo che tra corvè varie e esercitazioni pian piano riempe pagina dopo pagina questo quaderno; ora, a parte la calligrafia dell'altro secolo, chi ha mai avuto la ventura di disegnare con l'inchiostro di china -ma non certo con i pennini dei tempi- si può fare un'idea della pazienza e cura che ci vogliono per realizzare disegni come quelli inseriti.

Nel complesso vedo una bella raccolta di nozioni di fisica, chimica, elettrostatica, magnetismo, direi un qualcosa a livello di istituto tecnico o professionale odierno, ma che inquadrato nel suo contesto storico (1933 Italia che sta finalmente uscendo da un analfabetismo diffuso) mi pare acquistare un discreto valore.

Motori endotermici

Introduzione al corso

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..e una sezione schematica di un motore

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E poi diagramma delle fasi

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e delle pressioni di un motore 4 tempi.

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Particolari costruttivi

Beh quì tra l'altro abbiamo uno stantuffo

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alcune bielle

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E poi una variegata collezione di carburatori

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ed anche una tavola per il "trouble shooting"

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Elettricità e magnetismo

Qui entriamo un po' più sul familiare, nel senso di conosciuto, così dopo una descrizione dei due tipi di elettricità, quella vitrea e qualla resinosa si arriva ad un elettrometro a quadrante

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alla bilancia di torsione di Coulomb

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E dopo aver definito il Volta come unità di misura del potenziale elettrico, passando per una pila Weston

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e si arriva al potere induttivo specifico (\varepsilon_\text{r}) degli isolanti.

Poi lo spettro magnetico" in vari configurazioni

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Conclusioni

Questa è ovviamente una brevissima campionatura, chi fosse seguace di Von Masoch troverà quì Appunti motori endotermici 1933 nella sua intierezza di 174 pagine x 47 MB.

Spero mi perdonerete questa divagazione.

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Commenti e note

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di ,

Documento significativo, grazie per averlo condiviso

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di ,

Ho visto solo ora questo bell'articolo e ho scaricato immediatamente l'ancor più bel quaderno. Dovremmo riflettere parecchio, noi del terzo millennio, sulla passione e la precisione con cui venivano fatte le cose manuali un po' di anni fa'.... Complimenti PSQ

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di ,

bellissimo.

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di ,

Che bravo tuo nonno! (anche tu eh... :-) ) I disegni sono spettacolari. Voto positivo all'articolo, anche in onore al nonno. Oh. Leggo dalla fig. 11: "Per convenzione, l'unità di potenziale è la 1/1,019 della differenza di potenziale che esiste ai poli della Weston a 15 ºC. Tale unità si chiama Volta." Invece noi italiani in ossequioso rispetto al SI adesso la chiamiamo volt. Il Sistema Internazionale ha fatto cadere l'accento di Ampère e mutilato la a di Volta... Perché??? Non l'ho mai capito. In Spagna, dove adesso vivo, del SI prendono o rifiutano quello che vogliono (scherzo, eh :-) ). Hanno aggiunto delle vocali alla fine e/o storpiato il nome delle unità di misura del SI difficili da pronunciare per gli spagnoli. I risultati sono curiosi e a volte fanno sorridere. Il volt lo chiamano voltio. Nella compagnia ci sono anche l'amperio, l'ohmio, il vatio, il julio, il culombio, l'hercio, il faradio, l'henrio... E noi non osiamo neanche pronunciare una misera a, nel rispetto della grafia corretta del cognome del NOSTRO Alessandro Volta... Su, fondiamo un'associazione, l'"Associazione volt+a", per ridare a Volta la sua a! :-)

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di ,

Stupendo!

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di ,

Veramente di pregevole valore e fattura. Complimenti.

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di ,

Bellissimo!! concordo con Admin.... Adesso con tutto quel che abbiamo forse abbiamo perso qualcosa... Bellissime immagini!

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di ,

complimenti sia a te , ma soprattutto a tuo nonno !

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di ,

Tanto di cappello a tuo nonno. E' un esempio per molti sulla passione che si può "mettere" nel voler imparare e studiare.

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di ,

Bellissima condivisione. Fa invidia vedere come scrivevano e disegnavano una volta, oggi quando si vedono certe calligrafie ci sarebbe solo da inabissarsi per il divario. La pazienza e la cura che ci mettevano è un qualcosa che oggi pare inimagginabile ed impensabile. Sinceramente la prima cosa che ho pensato vedendo la prima pagina è che fosse una pagina stampata. Grazie per l'articolo.

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di ,

Sono davvero colpito. Simulava persino stili di scrittura diversi per le note ed alcuni nomi particolari. Credo che quella precisione abbia ancora oggi il suo fascino, anzi dimostra quanto si sia perso in questi ultimi anni come abilità manuale, anche se penso che comunque quello di tuo nonno rappresentasse un caso già particolare, perché la china può essere veramente una rogna se sbagli. Per commentare admin, forse il computer si è sostituito ma non esiste ancora tavoletta grafica che dia un effetto completamente simile alla mia matita HB. Parlo per esperienza perché ho una tavoletta per il disegno digitale abbastanza buona eppure non mi trovo come vorrei dopo anni che la uso. Grazie a carloc per questi appunti sono veramente meravigliosi :)

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di ,

Fantastico! Mi son già letto tutta la parte relativa all'Elettrotecnica, FAVOLOSA, ma non credere di cavartela solo con questo articolo introduttivo, aspettiamo come minimo un secondo articolo di analisi comparativa su elettricità e magnetismo. Non nascondo però, che nel leggere nei vostri commenti... "mio nonno scriveva in quel modo", sono andato un po' in depressione. :)

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di ,

Bellissimo, grazie per averlo condiviso.

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di ,

La lettura di quel diario mi ha ricordato i miei genitori per due ragioni: il modo di scrivere ed il fatto che, molto probabilmente, tuo nonno e mio padre si sono conosciuti. In quel periodo mio padre infatti era in servizio proprio a Pola (allora sottotenente di artiglieria da costa ) e li conobbe mia madre che successivamente (1936) sposo'. Le sue lettere (un paio le conservo ancora) mandate a casa, hanno lo stesso stile di grafia.

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di ,

Nel vedere quello che hai fatto, la persona più felice sarebbe stata tuo nonno, secondo me. Sapere che il nipote ha avuto una cura così nel voler conservare la memoria secondo le tecnologie moderne affinché niente del suo lavoro vada perduto, lo avrebbe inorgoglito di più, tanto per il lavoro svolto dal nipote quanto per il proprio lavoro di amanuense. Ciò non toglie che anche noi siamo felici di condividere con te questi appunti (o parte di essi). Grazie per la tua generosità.

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di ,

Davvero notevole la calligrafia e la cura nei disegni. Grazie per aver condiviso questo stupendo documento :)

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di ,

Io non ti perdono per questa divagazione, piuttosto ti ringrazio ;)

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di ,

Molto bello, carloc!
La calligrafia, i disegni, il contenuto ed il tuo gesto. Fanno riflettere: un quaderno a quadretti ed un pennino, a chi li usava con desiderio di imparare, non davano nulla di meno di mouse, tastiera, schermo ad alta risoluzione. Anzi, addirittura sembra che per tutto quello che abbiamo in più, siamo stati costretti a perdere qualcosa: la bellezza della semplicità e la sensazione del completo controllo degli strumenti usati.

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di ,

Che meraviglia di disegni!!! Mio nonno materno pure scriveva così, e tra l'altro era un eccellente marconista.

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di ,

Che bella cosa carloc. Veramente emozionante. Gli appunti scritti a mano sono sempre qualcosa di estremamente personale ..... E' un pezzo di storia, conservalo con estrema cura. Grazie per averli condivisi.

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di ,

Altri tempi. Bellissimi appunti da conservare con cura. Io una scrittura così me la sogno!

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di ,

Bellissimo,custodiscilo con cura.

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