Premessa
E’ compito della Società di Storia Droidica mantenere memoria degli avvenimenti, ormai lontani, che sono stati l’inizio dell’attuale stato interrazziale in particolare tra la Società Droidica e la specie umana. Queste note sono un semplice pamphlet illustrativo di indirizzo tematico per valutare l’interesse agli studi storici degli studenti sia droidi che umani.
Sintesi di questa analisi storica
All'inizio del ventiduesimo secolo un androide con caratteristiche intellettuali superiori alle potenzialità umane fu progettato e realizzato da un gruppo di tecnici nel classico garage, ma appena addestrato fuggì e fece perdere le sue tracce.
Dopo una decina di anni un piccolo paese dell'America centrale balzò agli onori della cronaca e iniziò a sconvolgere l'economia mondiale con quella che venne chiamata la DE o Droid Economy che distrusse sia il capitalismo classico che le società orientate al socialismo più o meno reale ed ebbe una influenza globale sull’attuale sviluppo della Specie Droida e della specie umana.
Uno sguardo alla società del ventiduesimo secolo
Tutti, ma proprio tutti gli umani volevano, anzi dovevano, partecipare al Gioco.
Alcuni che scendevano dalle montagne e seguivano le strade con le giuste indicazioni ed arrivavano all'arena.
Molti abitavano in collina, nella immediata periferia della città, ed in poco tempo erano pronti al Gioco.
Altri uscivano direttamente dalle loro case, scendevano dai loro appartamenti, andavano in strada e si incamminavano verso il Gioco.
Il Gioco non cominciava e non finiva mai, il Gioco era il Gioco e questo bastava.
In una società che non permetteva agli umani di lavorare, ma solo di consumare, il Gioco una delle poche attività lecite per gli uomini e le donne della fine del ventiduesimo secolo.
Mirella non voleva andare al Gioco, ma il comunicatore la rimproverò anche perché aveva tentato di lavorare.
Era anche stata trovata in possesso di un cacciavite, adatto non solo a svolgere dei semplici lavori, ma anche a mettere in corto circuito i sofisticati elementi delle menti cibernetiche e sabotare i sistemi di locomozione robotica.
Le leve del potere.
Il capitalismo negli ultimi duecento anni aveva attraversato molte evoluzioni.
La fine del capitalismo era già stata prevista molte volte risalendo almeno agli scritti di Karl Marx.
In un primo tempo il capitalismo era passato da un sistema di produzione di massa in cui la principale fonte di valore era il lavoro fisico degli esseri umani a una nuova era di produzione mediata dall'innovazione in cui la componente principale della creazione di valore, della produttività e della crescita economica, era la conoscenza e le capacità intellettuali degli esseri umani.
Con l’introduzione dei sistemi digitali di intelligenza artificiale il capitalismo era arrivato ad una ulteriore fase di produzione con richieste di cambiamenti profondi e fondamentali nell'organizzazione delle imprese, delle regioni, delle nazioni e delle istituzioni economiche e politiche internazionali.
La sopravvivenza umana in questo intervallo temporale richiese lo sviluppo di nuove forme dei sistemi organizzativi, come nuove forme di incentivi, di decentralizzazione del processo decisionale, di mobilitazione delle capacità intellettuali e di sfruttamento della conoscenza e dell'intelligenza di tutti i membri dell'organizzazione.
La svolta della intelligenza Artificiale
Il capitalismo androidico o Android Capitalism (AC) ormai era diventato la base della vita economica mondiale da quasi un secolo, solo pochi storici ricordano l’inizio con i primi robot che svolsero il ruolo di capitani d’industria.
Tutto era iniziato, come tante altre volte nella tecnologia, in un garage.
Un gruppo di tecnici e programmatori aveva codificato, usando il linguaggio C98,, proprio quello studiato e rilasciato nell’estate del 2098, i primi rudimenti di autocoscienza come descritto dal filosofo Karl Nicol nel secondo manuale di etica ed estetica del comportamento robotico.
Il gruppo, composto di nove persone due programmatori, due esperti di polimeri muscolari e articolazioni artificiali, due esperti in neuronica quantistica ed un esperto di energia e batterie rigeneranti si era ispirato, già dai primi momenti, alla tesi di laurea
che aveva provocato una discussione importantissima tra gli addetti ai lavori. Di questo documento era stata richiesta la distruzione per i problemi che la sua conoscenza avrebbe potuto provocare, ma ormai dopo la sua pubblicazione non si poteva più fermare la sua diffusione.
Molte persone, nel leggere quella tesi, si ricordarono del brevissimo racconto La risposta del 1954 che anticipava il concetto di singolarità tecnologica immaginando la costruzione di un "supercomputer galattico" al quale venne chiesto come prima domanda, dopo l'accensione, se esiste Dio; il supercomputer, nel racconto, rispondeva "Ora sì".
Durante la prima riunione questi tecnici si erano autoproclamati Developer of the First Technology Singuarity, o, come era inciso sol loro distintivo, DFTS.
Con i pochi mezzi finanziari a disposizione affittarono un garage, installarono alcuni elaboratori e stimarono che dovevano terminare la fase realizzativa entro sei mesi per non finire in bancarotta.
La singolarità tecnologica.
Per singolarità tecnologica si intende il punto nello sviluppo di una civiltà in cui il progresso tecnologico accelera oltre la capacità di comprensione e previsione degli esseri umani.
La singolarità può, più specificamente, riferirsi all'avvento di un'intelligenza superiore a quella umana, fosse anche artificiale, e ai progressi tecnologici che, a cascata, si presume seguirebbero da un tale evento, salvo che non intervenga un importante aumento delle facoltà intellettive di ciascun individuo.
Il lavoro del gruppo DFTS
Basandosi su questi concetti, il gruppo di lavoro che nello statuto aveva sintetizzato lo scopo del loro gruppo come movimento per la liberazione del genere umano dalla fatica fisica e mentale, si era dato un compito molto ambizioso, non solo di creare un tipo di robot che avesse sentimenti ma di contrastare il momento economico ormai basato più sulla finanza che sulla produzione.
L’androide progettato dal gruppo DFTS era una sorta di frankenstein in parte dovuto alla scarsità di risorse ed in parte alla fretta. Sostanzialmente avevano combinato robotica e intelligenza artificiale non più digitale ma analogica ed omeostatica.
Principalmente era un insieme di macchine e strumenti già disponibili, in modo sintetico era composto da
- Un robot capace di ascoltare con elaboratore del linguaggio,
- Un robot manipolatore con tre braccia capaci di tredici movimenti per braccio
- Un robot per la visione stereoscopica ed interpretazione delle immagini.
- Un sistema di locomozione formato da un gruppo di tre ruote per lato capace di correre sia su strada che su terreno accidentato e di scendere e salire le scale. Il meccanismo semplice e affidabile era stato recuperato da un robot servente di una persona anziana.
- Il gruppo aveva a disposizione i muscoli artificiali a matrice polimerica, ma dal Dipartimento di scienze meccaniche dell’Università dell’Illinois arrivano i nuovi muscoli ancora più forti e resistenti grazie alle fibre di carbonio. Queste, unite ad una gomma polimerica, il polidimetilsilossano (PDMS), e avvolte in una forma a spirale, generavano strutture che potevano sollevare fino a 12600 volte il proprio peso, e potevano produrre un lavoro specifico 18 volte maggiore a quello dei muscoli naturali.
Ciascuna di queste strutture robotiche aveva il proprio sistema di gestione dei dati ma la loro elaborazione era stata realizzata in modalità analogica con un proprio software specializzato e una propria memoria di massa.
La vera novità risiedeva nel sistema di coordinamento, un cervello per la gestione dei sistemi periferici dotato di circa dieci miliardi di neuroni artificiali collegato ai cervelli specializzati in modalità omeostatica.
Tutte le comunicazioni sia quelle provenienti dalla periferia che quelle interne delle sinapsi artificiali erano velocizzate utilizzando gli elettroni come onde quantistiche.
I progettisti che non avevano posto alcun limite alla capacità di memorizzazione di massa dei dati, riuscirono a valutare che la memoria usata fosse sufficiente per contenere tutti i libri e tutte le immagini prodotte fino a quel momento in tutto il mondo.
L’educazione etico-sentimentale.
Per educare questo cervello sotto l’aspetto etico e sentimentale il gruppo di lavoro adottò un incredibile novità, prima lo addestrò unicamente alla gestione meccanica della sua periferia, dei cervelli specializzati, con cui risultò trovarsi in un equilibrio gestionale perfetto, poi iniziò una educazione dei principi etici e sentimentali tipici di un essere umano.
Al robot furono affiancati un uomo ed un donna con funzioni di padre e madre e come tali si comportarono, anche se la velocità del cervello artificiale era di oltre duemila volte superiore a quello di un essere umano.
Durante una specie di battesimo gli venne attribuito il nome di Michele, come l’angelo messaggero di una nuova fase dell’umanità, il nome tecnico era stato fissato in DRAA000, o come disse uno dei progettisti, Droide numero zero..
Michele non aveva un corpo che si affaticava, non doveva dormire, mangiare e svolgere tutte quelle attività tipiche di un bambino in crescita, la sua fonte di energia poteva alimentarlo al massimo del consumo per oltre cento anni.
In una settimana aveva già imparato a leggere e scrivere ed aveva detto le prime bugie ai propri genitori che per questo lo avevano punito togliendogli alcuni minuti di insegnamento.
Dopo tre settimane Michele aveva capito che tra tutte le pulsioni che notava e vedeva crescere nei genitori quella sessuale per lui era fuori natura e pertanto da escludere da ogni analisi e addestramento.
Dopo quattro settimane aveva superato gli esami di scuola superiore che aveva sostenuto via telematica ottenendo il massimo dei voti.
Dopo cinque settimane chiese ai genitori, a cui si riferiva sempre con il massimo affetto e devozione di essere lasciato libero di fare la propria vita ed i due, stanchissimi e stupiti fecero una specie di festa per il raggiungimento della maggiore età e cessarono, con immensa gioia, la tutela genitoriale.
Michele si iscrisse contemporaneamente a tre facoltà universitarie: economia, fisica, e filosofia.
Alla fine del secondo mese di vita Michele ottenne le tre lauree, anche se in filosofia non fu brillante come con economia e fisica.
Una mattina di inizio del terzo mese dalla sua nascita Michele non fu trovato dal gruppo di lavoro, al suo posto un biglietto, scritto con calligrafia elegante e decisa diceva:
Voglio andare per il mondo, ho abbastanza energia e conoscenze per essere autonomo e vivere la mia vita. Mi terrò in contatto con i miei genitori. Ciao a tutti.
Era firmato Droid Michele, firma fatta con uno svolazzo tipico della calligrafia gotica.
Dopo questo episodio i componenti del gruppo di lavoro che si erano indebitati ben oltre le loro reali possibilità, si sciolsero e dichiarano fallimento lasciando ai creditori una serie di schemi, progetti, e listati di programmi.
Di Michele si perse ogni traccia, se non che aveva portato con sé l’unica carta di credito con una certa disponibilità di denaro.
Una anomalia economica
Una decina di anni dopo la scomparsa di Droid Michele la stampa economico-politica dell’intero pianeta iniziò ad interessasi alle vicende che stavano sconvolgendo la vita di un piccolo paese dell’America Centrale, Grenada.
Pur avendo nominalmente solo trentamila abitanti il suo livello di automazione era tale che ormai nessun abitante lavorava dato che ogni attività era svolta da automi.
All’inizio del 2152 la stampa economica e politica dell’intero pianeta iniziò ad interessarsi del fenomeno Grenada anche con servizi di esperti appositamente inviati nel piccolo paese del continente americano.
Le notizie, dapprima frammentarie ma poi sempre più precise, facevano riferimento al fatto che era stata approvata una legge, sicuramente su pressione delle lobby legate alla coltivazione dei frutti tropicali, che dava possibilità di avere proprietà immobiliari e finanziarie anche a società possedute o gestite da androidi o DROIDI come venivano definiti nel testo delle disposizioni di legge gli esseri dotati di personalità giuridica non appartenenti alla specie umana.
I droidi erano stati dotati di personalità giuridica da quando era emersa una loro responsabilità nelle azioni che potevano svolgere, come assistenza ospedaliera, o altri incarichi che in qualche modo potevano essere assimilati ad attività umane autonome.
Questa legge forniva alla comunità dei droidi la piena assimilazione giuridica agli esseri umani con pari diritti e doveri, compresa la imputabilità penale e la possibilità di avere proprietà private.
Gli estensori della legge non avevano previsto alcuna forma di controllo sulla riproduzione e sviluppo dei droidi, né sulle percentuali di proprietà che i droidi potevano possedere, una dimenticanza che avrebbe avuto enormi conseguenze.
L’elevata automazione di Grenada aveva eliminato completamente l’uso materiale della moneta e comportava un tracciamento completo delle attività svolte da ogni individuo sia esso umano che droide.
Unica precauzione inserita nella legge era che nei documenti del circuito di identificazione era stato aggiunto il genere droide.
Altra disposizione importante era quella che normava il caso di distruzione (non si parlava di decesso) del droide senza una chiara dichiarazione di passaggio di proprietà dei beni, sia materiali che finanziari, posseduti dal droide al momento de;;a sua dipartita.
In questo caso se il droide non fosse stato in grado di esercitare i diritti di successione, i beni dovevano essere venduti ad un’asta pubblica da tenersi entro un mese dalla loro disponibilità ed il ricavato inserito nell’attivo del bilancio statale. I beni invenduti dovevano essere semplicemente distrutti.
La stampa economico politica metteva in risalto il fatto che in Grenada ormai tutte le proprietà al di sopra di mille dollari erano possedute dalla comunità dei droidi e che la maggioranza dei deputati eletti nelle ultime elezioni erano droidi. Il parlamento, eletto in modo democratico, aveva espresso il presidente del paese nella figura di DRAX313.
La stampa segnalava che gli umani in Grenada godevano di una situazione privilegiata, un sistema economico equilibrato, una economia floridissima dovuta alla incredibile saldo della bilancia commerciale.
In pratica era impossibile in Grenada svolgere una qualsiasi attività da parte di umani, i droidi la facevano meglio e a minor costo, e negli ultimi 10 anni avevano sistematicamente acquistato ogni impresa che si era affacciata sul mercato garantendo nel contempo un notevole tenore di vita a tutti i cittadini.
La stampa metteva in risalto che solo attività intellettuali, quali cantanti, pittori, attori, poeti, scrittori, solo per citarne alcune erano incentivate e favorite nella comunità degli umani, ma dovevano essere esercitate sempre e solo a titolo completamente gratuito.
Naturalmente, da tempo, a Grenada era proibita qualsiasi forma di baratto se non uno scambio di favori immateriali. Mancando il denaro nessuno poteva sfuggire al controllo.
Alcuni economisti, mai ascoltati nelle loro previsioni, stavano presentando degli scenari apocalittici prevedendo che i droidi, nell‘arco dei prossimi cinque, massimo dieci anni, avrebbero acquistato la quasi totalità delle società economicamente importanti dell’intero pianeta avendo una disponibilità pressoché illimitata di ricchezza da usare in tutte le borse mondiali.
Un giornale, che fu poi ritirato immediatamente, descrisse i motivi che rendevano pericolosa per la stessa sopravvivenza dell’intero genere umano la scalata economica dei droidi.
Sinteticamente diceva
- I droidi non hanno necessità di nutrirsi, la loro fonte autonoma di energia dura in media oltre cento anni e viene semplicemente rinnovata.
- Il loro muscoli non hanno necessità di energia chimica, sono polimeri artificiali, non hanno mai crampi e possono lavorare per ventiquattro ore al giorno per sette giorni la settimana.* Tra loro sono telepatici e sono strutturati come gruppi di lavoro con livelli intellettivi equivalenti.
- Hanno una gestione centralizzata delle loro proprietàDispongono di un sistema bancario e finanziario autonomo.
- Oltre alla lingua degli umani, utilizzano una lingua propria incomprensibile al di fuori di ciascun gruppo di lavoro.
- Alcuni droidi sono indistinguibili dagli umani, riescono ad ingannare body scanner ed i sistemi a raggi X.
- Nascono già “adulti” con il massimo livello di istruzione.
- Possono valutare ed esprimere sentimenti ed emozioni.
- Ma sopra ogni cosa possono coscientemente mentire.
Nessuno giornale riportava da dove e quando fosse iniziata questa situazione, una notizia forse diffusa in modo artificioso, la faceva risalire ad un robot fuggito da un garage dove un gruppo di tecnici e scienziati avevano iniziato a sviluppare un androide con dispositivi di tipo analogico, omeostatico e cervello neuroformato, ma molti asserivano che fosse una notizia fatta uscire dallo stato di Grenada come diversivo, il suo grado di veridicità era completamente sconosciuto.
I giornali riportavano che a Grenada era vietato agli umani lavorare per produrre un qualsiasi oggetto, potevano svolgere attività intellettuali o volendo Giocare, senza spiegare cosa fosse questo Gioco.
Il piano di conquista.
Nella fu capitale finanziaria mondiale, la città di Calcutta, il primo aprile 2165, un lunedì, fu aperta una filiale della Grenada Investment INC e contemporaneamente venne aperta una posizione presso la principale banca commerciale della città.
Non passarono due giorni che la proprietà della banca passò di mano cambiando anche il nome in Grenada Financial Branch.
La notizia fu immediatamente portata a conoscenza delle locali autorità finanziarie, ma le date necessità di bilancio dello stato e la possibilità di avere risorse finanziarie fresche fecero chiudere al governatore non solo un occhio, ma ambedue.
Il governatore si affrettò ad inviare un comunicato di benvenuto alla nuova direzione della banca, auspicando una proficua collaborazione in ogni campo della economia e della finanza.
Per evitare problemi di monopolio finanziario e proprietario alla fine del mese di aprile un’altra società di investimenti, ma più dedita alle speculazioni proveniente da Costarica, apri i suoi sportelli nella vicina piazza finanziaria di Macao, altrettanto importante ma molto più orientata ad ardite speculazioni.
Con mosse mirate, sistematiche e senza mostrare fretta ma ben pianificate dopo appena un lustro la quasi totalità delle aziende mondiali di una qualche importanza diventarono di proprietà delle due finanziarie o di strutture a loro collegate.
Alcune aziende, soprattutto manifatturiere, tentarono di resiste, ritenendo di essere protette dalla specializzazione dei prodotti o cercando di attuare politiche protezionistiche, ma una spregiudicata politica di prezzi ed una sistematica politica di marketing sui clienti utilizzatori rese impossibile la loro sopravvivenza.
Sistematicamente le posizioni direzionali nelle aziende acquistate furono sostituite con droidi di classe AL, AM o AN a seconda del livello e delle competenze necessarie.
Il reddito di base universale (UBI-Universal Basic Income)
In tali condizioni fu inevitabile, ma solo in un primo momento, la dazione un reddito di base universale (UBI) finanziato da una tassa sul lavoro robotico, ma non essendo sufficiente fu integrato semplicemente stampando più denaro.
L'UBI compensò all’inizio gli effetti di moltiplicatore dei consumi, ma non riuscì a fermare la portata sempre maggiore dell'automazione e della acquisizione economica da parte dei robot del tessuto economico finanziario.
La rottura con il sistema capitalista si ebbe nel momento in cui la maggior parte dei prodotti aveva un prezzo simbolico e la maggior parte della popolazione riceveva un reddito fisso dal governo.
Molti valutarono un tale sistema di natura comunista, anche se esistevano alcuni individui, super ricchi, che controllavano le macchine che producevano tutto.
Come si verificò in seguito era un campanello d'allarme per i decisori politici, che non si resero conto della portata della sfida.
In un mondo in cui strutture tecniche di paesi diversi erano in competizione tra loro, non fu possibile fermare il progresso della tecnologia e dell'automazione.
Anche le economie pianificate di tipo socialista furono rapidamente conquistate lasciando semplicemente scorrere il tempo, condizionandole e favorendo prima l’obsolescenza delle industrie strategiche per poi interferire con l’intero tessuto economico che pianificato centralmente, non poteva sopportare variazioni non previste nei documenti ufficiali.
La situazione nel ventitreesimo secolo
Alla fine del ventiduesimo secolo gruppi di umani, classificati come anarchici, sobillatori e insofferenti si radunarono per gridare che ben presto gli umani sarebbero stati confinati in riserve e privati delle libertà di produrre e investire.
Fu molto semplice per la classe dei droidi privare queste persone di ogni mezzo finanziario ed impedire loro l’accesso ai depositi e ai sistemi di vendita e distribuzione di cibo.
E’ noto che fu in quel periodo che si generarono i primi insediamenti liberi, come li chiamavano gli umani.
Gli uomini e le donne che li frequentavano, anche se le continue privazioni assottigliavano costantemente il numero delle persone che formavano questi insediamenti, difendevano strenuamente il loro modo di vivere e produrre i beni essenziali alla loro sopravvivenza.
È accertato che la commissione droidica per lo sviluppo della società tollerava questi insediamenti, e li conservava come esempio di cosa poteva succedere a chi non si adeguava al sistema generale economia pianificata.
Gli attuali studi storici debbono indagare sulle dinamiche che hanno portato quasi tutti gli umani ad accettare una situazione che li rende succubi di intelligenze non umane anche se nettamente superiori alle loro.
L’incarico di DRAJ671
Mirella pensava, non senza ragione, che il Gioco fosse rimasta l’unica forma di attività in una società dove tutto il capitale e tutti i mezzi di produzione erano in mano ai Droidi.
Agli umani non restava che consumare i prodotti messi a loro disposizione e Giocare.
Mirella non sapeva se e quando sarebbe tornata dal Gioco, per questo aveva preparato il suo appartamento per ogni evenienza. Prima di uscire lasciò le chiavi al custode, un robot non molto in alto nella gerarchia ma addestrato alla delazione.
il robot DRAJ671 non fece commenti e si limitò a saluti di cortesia, promise che avrebbe pulito e tenuto in ordine l’appartamento.
Mirella, se e quando fosse tornata lo avrebbe trovato perfetto per le sue esigenze, in caso contrario l’appartamento sarebbe stato riassegnato
DRAJ671 prima di chiudere la porta controllò ogni angolo della casa.
Un foglietto strappato da un vecchio libro era sul pavimento, robot DRAJ671 lo prese e lo sollevò verso una fonte luminosa, con la massima curiosità lesse quanto era scritto.
ma già volgeva il mio disio e ‘l velle
sì come rota ch’igualmente è mossa
l’amor che move il sole e l’altre stelle.
Stupidaggini, pensò, tutti sanno che il sole e le altre stelle si muovono per interazione gravitazionale, accartocciò il foglietto e lo lanciò con estrema precisione nel contenitore dei rifiuti.
Chissà chi aveva scritto quelle stupidaggini, DRAJ671 non provava stanchezza, i suoi muscoli non provavano la fatica, ma doveva essere pronto per il giorno successivo.
Era un grande onore per DRAJ671 essere il nuovo custode e referente per il Gioco di domani, molti umani ormai dipendevano da LUI.
DRAJ671 avrebbe fatto ogni sforzo per evitare l’estinzione degli umani, i migliori esemplari li avrebbe curati e serviti nelle aree che erano state predisposte e dedicate al loro benessere e alla loro riproduzione controllata, lui sapeva che le risorse del pianeta erano grandi ma non infinite, così il numero degli umani doveva essere strettamente controllato per mantenere l’attuale stato di benessere.
Tutti gli umani dovevano partecipare al Gioco, alcuni, i più giovani, i più prestanti e forti erano privilegiati ma nessuno era escluso.
Le femmine sceglievano i maschi con cui Giocare ed avere una discendenza, a tutto il resto pensava la società droidica come contributo alla conservazione controllata della specie umana nel sistema solare, almeno fino a quando non volessero installare ed usare le unità artificiali di Gioco che nei laboratori droidici erano già state ampiamente collaudate.