Cos'è ElectroYou | Login Iscriviti

ElectroYou - la comunità dei professionisti del mondo elettrico

7
voti

Un velo armonico permanente

Finora, per quanto ne so io, il nesso tra elettrostatica e acustica si evidenzia in modo eclatante solo nel fulmine e, in misura enormemente più contenuta, quando si produce una brusca ionizzazione dell’aria, causata ad esempio dal picco di tensione che si può generare all’apertura di circuiti percorsi da corrente. Si produce infatti un rumore, fortissimo per il fulmine, poco intenso ma comunque secco e udibile negli altri casi. Accade che la ionizzazione fa salire improvvisamente la temperatura dell’aria: ciò genera nei dintorni un’onda di pressione e quindi un evento acustico. Fin qui tutte cose note.

Ma c’è un altro fenomeno acustico che di recente è stato associato con l’elettrostatica e ora cercherò di descriverlo.

Piuttosto per caso, sono incappato di recente nella pubblicità di un dispositivo che, applicato a un pianoforte, provocherebbe un sensibile miglioramento della qualità del suono prodotto dal pianoforte stesso. Questo dispositivo è in commercio e si chiama Oval Sound System; il suo inventore è un tecnico di pianoforti svizzero, Patrice Scanavini. Incuriosito da tutto ciò che si riferisce al pianoforte, ho cercato di capire meglio di cosa si trattava.
Per prima cosa ho cercato di capire come si usa il dispositivo. In realtà non va “connesso” in nessun modo al pianoforte. Va solo appoggiato sul pianoforte e acceso (funziona a batterie e consuma pochissimo): dopo poche decine di secondi, suonando il pianoforte si comincia a sentire il suono che migliora; così si legge nella descrizione del prodotto. Migliora in che senso? Diventa più limpido, più avvolgente, più caldo, più appagante. Non solo, ma l’effetto pieno dell’Oval SS si ottiene dopo circa 48 ore che è acceso.

Come funziona questo strabiliante strumento? La spiegazione che il suo inventore dà appare a prima vista un po’ fantasiosa, tanto da far pensare a una sorta di effetto della suggestione, o, con tutto il rispetto, a qualcosa di “new age” o di esoterico. Egli fa il seguente ragionamento: a causa delle molte perturbazioni elettromagnetiche, si creano miriadi di cariche elettrostatiche disposte in modo disordinato, provocando quello che lui chiama VHP (Voile Harmonique Permanent ossia Velo Armonico Permanente), il quale disturberebbe la propagazione del suono. Il suo dispositivo non fa altro che “riordinare” le cariche elettrostatiche, orientandole tutte verso di sé, dando loro una sorta di orientamento radiale stabile. Le due figure “prima e dopo la cura” ricordano quelle presenti nei libri di fisica in cui si mostrano gli andamenti dei campi magnetici tramite limatura di ferro. Questo riordinamento sarebbe alla base di un miglioramento della propagazione e quindi della qualità del suono.

Immagine1.jpg

Immagine1.jpg

Ora è chiaro che la propagazione di onde meccaniche in un mezzo risente delle caratteristiche fisiche di tale mezzo. Le famose equazioni d’onda presuppongono un mezzo perfettamente omogeneo e lineare; se tali condizioni vengono meno, non stupisce che si creino perturbazioni che all’origine non c’erano. Ma che, nel caso specifico, tali alterazioni delle suddette condizioni siano da ascrivere alle cariche elettrostatiche “disordinate” sarebbe tutto da dimostrare. Amici fisici interrogati in materia hanno espresso la loro ignoranza su questo punto. Un’esperienza che si può collegare in qualche modo a quanto detto è la seguente. Un giorno d’estate, suonando insieme a un amico violinista, dato che faceva troppo caldo, ho acceso un ventilatore: immediatamente il suono del violino è cambiato in peggio, come sgretolandosi! Sono rimasto molto sorpreso, ma il violinista era perfettamente al corrente di questo fatto. Per tentare una spiegazione del fenomeno, si può immaginare che la turbolenza indotta nell’aria dal ventilatore (pur tenuto al minimo) possa alterare la propagazione e quindi il suono. Questo induce a pensare che gli impianti di aria climatizzata di un auditorium devono essere progettati con estrema cura: oltre a essere silenziosi devono garantire un movimento dell’aria molto contenuto.Ma torniamo al nostro strumento. Il signor Scanavini ha un gruppo su Facebook, chiamato “communauté des utilisateurs de l’Oval SS” al quale mi sono iscritto e in cui sono riportate testimonianze di primo piano.

Fior di pianisti, alcuni di loro famosi, attestano con sicurezza l’effetto dell’Oval SS; immagino che se non lo sentissero non vorrebbero “sputtanarsi” dicendo il falso. Oltretutto un estimatore insospettabile è proprio l’ing. Fazioli, produttore di pianoforti di qualità indiscutibile, paragonabile e forse talvolta superiore a quella di marche come Steinway e Boesendorfer. Ho scoperto anche che Oval SS ha un distributore italiano e ho deciso di entrare in contatto con lui per vedere se era possibile provare il dispositivo a Roma. Gentilmente mi ha risposto che in questa città non si poteva ma che se andavo a Milano sarebbe stato lieto di farmelo provare. Così, dato che dovevo recarmi a Milano per altri motivi, ho fissato un appuntamento con lui, che mi ha convocato proprio alla Spazio espositivo Fazioli, dove mi sono trovato a disposizione ben due meravigliosi pianoforti gran coda, che potevo suonare a mio piacimento.


Mentre pensavo che sarebbe bastato questo per ripagarmi del prolungamento del mio viaggio, mi domandavo anche come sarebbe stato possibile migliorare quel suono già così bello. Eppure ho verificato di persona l’efficacia dell’Oval SS e posso affermare che il riscontro è stato positivo, anzi, sorprendente! Dopo poco che il dispositivo era stato inserito, il suono emesso da ognuno dei due “mostri”, già splendido, acquistava una limpidezza e una consistenza assolutamente nuove ed io mi sentivo trasportato come in una bolla di suono puro. L’effetto era sottile ma innegabile: lo ha potuto constatare anche un amico, amante della musica ma non musicista, che mi aveva accompagnato. Ho fatto varie prove, chiedendo di spegnere e riaccendere il dispositivo senza dirmelo, in modo da eseguire una sorta di test alla cieca, e sono sempre riuscito a sentire la differenza. Ho anche chiesto di suonare a un altro pianista che si trovava lì e il risultato era ugualmente evidente. Ora, tutti questi miei discorsi potrebbero sembrare una promozione sotto mentite spoglie, ma posso assicurare che non è così. Non riuscire a trovare una spiegazione convincente di un fenomeno naturale, materiale benchè collegato alla percezione acustica, mi crea un certo disagio.

Che dire? Di cosa è composto il dispositivo non è dato sapere: viene tenuto segreto. Ho cercato ancora notizie su internet in merito e mi sono imbattuto in un forum anglosassone di tecnici audio piuttosto spocchiosi, ”PRW (Professional Recording Workshop)”, che a detta del moderatore costituiscono “an online forum of professional sound engineers”. Come tali, essi “have over the years seen claims for uber expensive speaker cables, power cables, speaker wire holders, walnut knobs, custom MP3 players and a seemingly endless list of outrageous paraphernalia designed to do nothing more than separate a fool from his money [hanno visto negli anni affermazioni su costosissimi cavi per altoparlanti, cavi di Potenza, sostegni per cavi, manopole in noce, lettori MP3 personalizzati, e una lista apparentemente infinita di stravaganti accessori progettati per non fare nulla più che separare gli ingenui dal loro denaro]”: questi signori avevano avuto notizia dell’Oval SS, senza averlo potuto provare, naturalmente, sul quale propongono varie interessanti ipotesi. Mi sono iscritto e ho raccontato la mia esperienza, in modo forse un po’ troppo entusiastico e sono stato praticamente preso a pesci in faccia, del tipo “ma questo chi è o con chi crede di parlare”. Alle mie precisazioni, il moderatore del forum (che peraltro consiglio di visitare, dato che è veramente interessante) ha poi cambiato tono.

Qualcuno dei partecipanti al thread ha tirato fuori anche l’effetto McGurk, che consiste in un’interazione tra la percezione uditiva e quella visiva: se ad esempio in un video una persona pronuncia il fonema /ga/ ma l’audio viene sostituito con /ba/, la persona che ascolta e guarda il video spesso percepisce /da/; ossia il fonema percepito è una via di mezzo tra i due, quello pronunciato dalle labbra e quello udito. Quindi, viene proposto dai signori del forum, il “miglioramento” prodotto dal dispositivo in questione potrebbe essere il risultato di una sorta di effetto McGurk, indotto questa volta dal vedere il dispositivo e l’ascoltare il suono; più in generale viene reclamato il valore dell’oggettività del riscontro, suffragato da misure, in confronto al “soggettivismo” dei pianisti o degli artisti che rende le loro affermazioni poco credibili. Insomma, come ci dice la scienza, senza una serie di prove che possano essere considerate “oggettive”, vale a dire indipendenti dal singolo soggetto che fa esperienza di un certo fenomeno, niente può aver valore.

Si può essere d’accordo con questa affermazione, naturalmente; tuttavia occorre tenere presente che prima di poter fare delle misure “oggettive” occorre che qualcuno, cioè uno o più soggetti, individuino qualcosa da misurare: se si comincia a negare l’esistenza di un fenomeno bollandolo subito di fantasticheria, l’oggettività non ha proprio modo di esistere!

E il moderatore, su questa contrapposizione soggettivo-oggettivo fa un’”interessante” disquisizione filosofica, sostenendo che “The only world we "know" is the one within our brains. We have constructed that world from day one by storing information from our senses and building a mental "image" of our world. … Most people … believe the things they see, touch, smell, taste and hear are "real", when they are actually just triggers that cause our brains to construct the object in question within our brain. If we dig down the rabbit hole of reality, we eventually come to sub atomic particles that exist only when observed, that have no definable steady state of existence and are entirely responsible for the entire "world" we live in. So Subjectivity is a foundation of the universe. That may be one reason why Objectivity is so difficult to achieve and so important when achieved.
[L’unico mondo che “conosciamo” è quello che sta dentro al nostro cervello. Abbiamo costruito questo mondo a partire dal nostro primo giorno di esistenza memorizzando le informazioni provenienti dai 5 sensi e costruendo una “immagine” del mondo … La maggior parte delle persone pensa che le cose che vede, tocca, odora, gusta e ode siano “reali”, quando effettivamente esse sono solo dei trigger che inducono il nostro cervello a costruire al suo interno l’oggetto in questione. Se scaviamo nella tana della realtà, alla fine troviamo particelle subatomiche che esistono solo quando le osserviamo, che non hanno uno stato di esistenza definibile come stabile, e che sono interamente responsabili del mondo in cui viviamo. Quindi la soggettività è un fondamento dell’universo. Questa può essere una ragione per la quale l’oggettività è così difficile da raggiungere ed è così importante una volta raggiunta.]”


Chi fosse interessato può comunque seguire lo “scambio di opinioni” sul thread dedicato, basta cercare “Oval sound system”. Quello del suono e della percezione sonora è un argomento che mi intriga molto e del caso che ho esposto mi piacerebbe saperne di più: se qualcuno ha delle notizie o delle idee sarebbe bello che ce le raccontasse. Penso che l’argomento meriti un approfondimento scientifico, come giustamente chiedono quelli di PRW; ci vorrebbe qualche fisico interessato a questa materia, che, con opportune ricerche e studi, diventasse in grado di fornire una spiegazione convincente e documentata. Potrebbe anche essere un argomento di tesi di laurea, chissà.

7

Commenti e note

Inserisci un commento

di ,

Interessante articolo,ricco di spunti di osservazione di ogni tipo,anche sociologici. Comunque,solo un esperimento condotto con serietà ed attrezzature adeguate potrà stabilire se l'effetto è reale o "immaginario".....

Rispondi

di ,

Grazie a te, GuidoB! Quanto alla ionizzazione, se vai sul forum PRW che ho citato e quindi sul thread di oval, vedrai che quesi supertecnici hanno provato degli ionizzatori (che costano assai meno dell'Oval) ma pare che non ne abbiano ricavato nulla ... speriamo che la cosa venga approfondita da qualcuno che ha la possibilità di farlo (università..). A parte me, che non conto nulla, i musicisti che hanno attestato l'effetto sono di un livello che non lascia spazio a interpretazioni esoteriche, per cui sono certo che il fenomeno esiste e che richiede una spiegazione scientifica che andrà trovata.

Rispondi

di ,

Quanti fenomeni non conosciamo, perfino in un campo "classico" come la propagazione del suono! La spiegazione che ho letto sul sito del distributore italiano è ben poco tecnologica e piuttosto "esoterica". Però chissà se armati di un buon registratore, raccogliendo campioni di suoni e confrontandoli, si riesca a capire la differenza... magari uno spettro più "pulito", con le frequenze meglio "definite", chissà... Mi viene in mente che nell'aria si trova anche del pulviscolo, particelle solide in sospensione nelle quali il suono si propaga a velocità superiore che nell'aria. E' vero che la lunghezza d'onda del suono è comunque molto più grande di queste particelle, però queste sono tante... forse qualche effetto ce l'hanno. Anni fa leggevo su una rivista il progetto di un "generatore di ioni negativi" e ricordo che diceva che questi ioni vengono emessi, anzi "sparati" dal generatore, che li respinge avendo carica elettrica uguale. Questi ioni spesso approdano su una particella di pulviscolo (polline, spora, batterio ecc.) caricandola, e il pulviscolo così caricato e respinto dal generatore finisce per attaccarsi alle pareti e al suolo. Quindi il generatore "ripulisce" l'aria dal pulviscolo, rendendola più simile a un mezzo uniforme. Sarebbe interessante verificare se anche un generatore di ioni negativi ha un effetto di miglioramento del suono. L'Oval SS mi sembra comunque diverso da un generatore di ioni negativi. Chissà che cosa fa... riesce ad "orientare" il pulviscolo o si spinge addirittura a livello molecolare??? Che cosa emette? Onde elettromagnetiche? Magari in risonanza con gli elettroni delle molecole di azoto... è un segreto molto intrigante. Forse un giorno diventerà un accessorio indispensabile per ogni musicista. Grazie, Clavicordo, per il tempo e l'impegno dedicati a verificare l'effetto e a scrivere questo ameno e chiaro articolo per condividere la tua esperienza con noi.

Rispondi

di ,

Ti ringrazio molto dei tuoi apprezzamenti verso il mio modo di scrivere e capisco bene la tua istintiva perplessità verso questo tipo di fenomeni, che io stesso avevo (e ancora ho). Tuttavia sono certo che se tu potessi ascoltare da vicino l'effetto dell'Oval SS, come abbiamo fatto il mio amico ed io, non potresti fare a meno di riconoscerlo!

Rispondi

di ,

Non sono assolutamente all'altezza di dare un giudizio sull'oggetto e sul fenomeno in questione. Istintivamente sono portato a sorriderne, anche per il suo aspetto di nero monolite ovale, perché sembra rientrare nelle improbabili magie che appaiono nella rete. Sono portato a pensare che più che qualcosa all'esterno del fruitore avvenga qualcosa all'interno. Ma le mie considerazioni valgono ben poco perché di cose ultramagiche per le mie capacità di comprensione, sono già circondato, non solo, ma le uso ormai comunemente; ad esempio la minuscola schedina di memoria da 16 GigaByte per la macchina fotografica che sto tenendo in mano, un incredibile abisso invisibile in cui sprofondare ed estrarre migliaia di immagini. Ciò premesso devo dire che il racconto della tua esperienza è coinvolgente per l'equilibrio che dimostra tra la meraviglia e l'entusiasmo di chi sente addirittura migliorare i contenuti della passione della sua vita e l'approccio critico verso ciò che li sta suscitando. Insomma, come al solito, un articolo bello, vivo, interessante.

Rispondi

di ,

Sì, il pianoforte deve essere vicino all'Oval SS e anche l'ascoltatore non deve essere lontano. Non ci sono dati sulle dimensioni del campo d'azione dell'Oval SS; per quanto ho potuto capire, dopo 48 ore esso ha finito di svolgere il suo compito "riordinativo" all'interno di una stanza di medie dimensioni (ad es. 100 mt. cubi), l'effetto si rileva in tutta la stanza. Ma al momento di più non so dire. Di recente mi hanno riferito che l'ha provato anche una violoncellista tenendolo appoggiato su una sedia vicino al violoncello. Dopo un po' che suonava anche lei ha notato un notevole miglioramento della qualità del suono; il che sembrerebbe confermare l'ipotesi di un miglioramento della propagazione. Un altro caso che mi hanno riferito è quello di un tecnico che l'ha provato su più pianoforti, diversi per qualità di suono: il miglioramento ottenuto risultava più evidente nei pianoforti più buoni. Ipotizzandoche che il suono "bello" sia dovuto ANCHE alla stabilità delle componenti spettrali nel tempo (per così dire), se tale stabilità è assente si potrebbe forse pensare che allora una migliore propagazione non riesce a produrre effetti apprezzabili. Ma appunto sono solo mie ipotesi.

Rispondi

di ,

Molto interessante... curioso... intrigante! Non ho capito se per apprezzare i benefici di questo strumento bisogna essere nel "campo d'azione" dello strumento... (vedi esempio del ventilatore)

Rispondi

Inserisci un commento

Per inserire commenti è necessario iscriversi ad ElectroYou. Se sei già iscritto, effettua il login.