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Registro verifica illuminazione di sicurezza

Indice

Introduzione

Ho voluto scrivere questo articolo riportando un esempio di registro di verifica dell'illuminazione di sicurezza riferito al piano seminterrato di un edificio, impianto gestito da un soccorritore.

Dati: Il progetto propone la realizzazione dell’impianto di illuminazione di sicurezza di un edificio ad uso uffici e laboratori, con un gruppo soccorritore Lps ( Low Power Supply)unico ed autonomo, utilizzando degli apparecchi per l'illuminazione di sicurezza a LED da 300lm, 600lm e spot da incasso. Per la distribuzione dell’energia nell’impianto elettrico di cui in oggetto è previsto l’uso dei seguenti cavi: FTG10OM1, cavo flessibile per energia resistente al fuoco, isolato con gomma di qualità G10, sotto guaina termoplastica speciale di qualità M1, esente da alogeni, non propagante l’incendio e a basso sviluppo di fumo

Luoghi di lavoro: esercizi e verifiche dell'illuminazione di sicurezza

Sia le leggi /D.LGS.81/08 ARTT.63-80-86, D.M.37/08 ART.8), sia le norme tecniche (CEI EN 50172, UNI CEI 11222) esigono che gli impianti elettrici dei locali in oggetto, oltre ad essere eseguiti in osservanza a soluzioni particolari, siano anche eserciti ,vale a dire mantenuti e verificati, secondo criteri rigorosi che ne garantiscono l'affidabilità nel tempo.
Tutto ciò che richiede un'organizzazione che si ponga come garante e un insieme di procedure che formalizzino la qualità e le periodicità degli interventi.

Le precauzioni in ordine all'affidabilità degli impianti, dei componenti e dei sistemi elettrici presenti in un locale, richiedono accorgimenti particolari in tema di verifiche iniziali verifiche periodiche esercizio. Il tutto integrato in un sistema più vasto che consenta il mantenimento nel tempo dei livelli di sicurezza pensati e adottati in favore del pubblico e del personale dipendente. Durante l'esecuzione e soprattutto al termine dei lavori l'installatore è tenuto a verificare la corrispondenza degli impianti alla legge e alle norme tecniche, ovvero la loro congruità in relazione al progetto.

Collaudo dell'impianto

Il committente dell'impianto elettrico ha la facoltà, ove lo ritenga opportuno, di farlo collaudare da tecnici di sua fiducia. Ciò non esime l'installatore dal dovere di eseguire le verifiche iniziali previste dalle norme.

Verificatori

Chi esegue le verifiche deve averne competenza e questa può variare, anche di molto, in relazione al tipo di verifica. Alcune verifiche funzionali di routine si prestano ad essere seguite dal personale addestrato che si trova alle dipendenze del responsabile del locale. Le verifiche strumentali e quelle di spiccato contenuto tecnico devono essere svolte da personale esperto o, meglio ancora, affidate a professionisti esterni del settore. L'identificazione del verificatore - per esempio sulle annotazioni del registro di cui si tratterà tra breve ha lo scopo di correlare l'autorevolezza dei risultati con l'affidabilità e professionalità di chi li ha ottenuti.

Qualifica del personale

Le persone occupate con funzioni di: esercizio sorveglianza manutenzione dell'impianto elettrico dei luoghi di lavoro devono essere ufficialmente autorizzate (o meglio ancora:specificatamente incaricate di sorvegliare una determinata mansione) e avere la qualifica di persona addestrata.

Nella parte concernente le definizioni, la stessa norma specifica che per "persona addestrata" si debba intendere una persona esperta (PES), oppure una persona avvertita (PAV), in relazione al livello di conoscenza, esperienza e autonomia decisionale, correlate al tipo di impianto e al genere di operazione che è necessario svolgere.

Al di fuori di queste non esistono altre possibilità, almeno per quanto riguarda gli impianti elettrici. Se la persona addestrata è una sola, deve avere la qualifica di PES.
Se le dimensioni o le caratteristiche dell'impianto lo richiedono, può essere coadiuvata da uno o più aiutanti (PES o PAV), uno dei quali (PES) deve essere in grado di sostituirla.
Il personale addestrato deve disporre di tutti gli strumenti utili per la misura, il controllo e la riparazione degli impianti. Un equipaggiamento particolare, oltre ad una procedura altrettanto particolare, si rendono necessari in caso di interventi sotto tensione.

Documentazione di supporto

A disposizione del personale addestrato devono esserci gli schemi aggiornati di tutte le parti d'impianto, con l'indicazione della posizione in cui si trovano i vari elementi nell'ambito dei vari locali.

Operazioni di manutenzione

La manutenzione ordinaria è solitamente compito esclusivo del personale addestrato. Per quella straordinaria occorre che il personale stesso, in qualità di PES, sia in grado di valutare la necessità o meno dipersonale più esperto in materia.

Verifica illuminazione di sicurezza Per l‘esecuzione della verifica si devono tenere in considerazione la normativa tecnica, la legislazione vigente applicabile ed eventuali specifiche indicazioni fornite dal costruttore, dal progettista e/o dall’installatore.

Riferimenti legislativi e normativi

  • Legge 1 marzo 1968 n° 186,
  • Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico n° 37 del 22 gennaio 2008
  • Nuovo Testo Unico sulla Sicurezza e Salute sul Lavoro Decreto Legislativo n° 81 del 9 aprile,
  • UNI EN 1838: “Applicazionedell’illuminotecnica Illuminazione di emergenza”.
  • CEI EN 50172: Sistemi di illuminazione diemergenza
  • CEI UNI 11222: Luce e illuminazione - Impianti di illuminazione di sicurezza degli edifici - Procedure per la

verifica e la manutenzione periodica

  • CEI 64-8/5:2012: 56 Alimentazione dei servizi di sicurezza
                    Pianta di progetto
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                       Particolare distribuzione
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                          Derivazioni
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Ecco i punti di misura da effettuare con lo strumento

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Commenti e note

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di ,

Bravo Franco

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di ,

Il degrado può essere un fattore importante nel caso di lampade fluorescenti con inverter a bordo, comunque io la vedo così, per me è molto importante la verifica illminotecnica eseguita con lo strumento non solo per il rispetto della norma ma anche del buon senso, possiamo discutere sulla frequenza ma non sulla non esecuzione, tutti i progetti che eseguiamo sono sempre composti anche da questi registri di uso e manutenzione e fino ad ora nessuno si è mai lamentato e le verifiche vengono fatte

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di ,

Stiamo parlando di lampade che in un anno si accenderanno quante volte, per quante ore di funzionamento? Ipotizziamo di testarle 3 ore ogni mese, in anno hanno funzionato 36 ore. Se sono lampade fluorescenti hanno mediamente 10.000 ore di funzionamento e un decadimento del 10% dopo un anno (di funzionamento), per cui il degrado lo vedrei dopo... un centinaio d'anni? Scherzi a parte, il degrado non è un problema. Per la pulizia basta un controllo visivo o pulire direttamente. L'efficienza è garantita dal controllo del funzionamento (funziona, si? no?) e della sua autonomia.

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di ,

Il senso di verificare il grado di illuminamento a parer mio è uno degli aspetti fondamentali del controllo dell'illuminazione di sicurezza poiché la lampada può sempre degradarsi col passare del tempo una lampada può sempre sporcarsi col passare del tempo quindi andare a controllare i lux una volta all'anno secondo me è un aspetto importantissimo per la sicurezza delle persone. Anche l'allegato IV del d.D.Lgs. 81/08 parla in maniera molto chiara del fatto che l'illuminazione di sicurezza deve essere mantenuta sempre in buone condizioni di pulizia e di efficienza

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di ,

Si, questo lo sapevo, ma da quello che ricordo si tratta di verificare che le condizioni ambientali non siano mutate dal punto di vista illuminotecnico rispetto alle condizioni di progetto. Per esempio delle scaffalature posizionate sotto le lampade, il corridoio che viene ristretto da un lato e le lampade sono dal lato opposto, ecc. Le misure sono un ausilio per valutare che in quella situazione si rispettano lo stesso le condizioni di progetto, non che diventino un obbligo periodico con relativa registrazione dei risultati. Anche perché non ne vedo il nesso logico, sarebbe solo una perdita di tempo e risorse, ovvero spese inutili. Già è difficile trovare il registro di manutenzione in un'azienda, ancora più difficile trovare le verifiche periodiche dell'impianto di illuminazione di sicurezza, nel caso trovi forse quelle di funzionamento, l'autonomia è una chimera, almeno che non siano sistemi diagnostici automatici. Figurati se una volta all'anno fanno le misure illuminotecniche con centinaia di punti di misura.

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di ,

Addirittura l'edizione precedente era ancora più chiara in merito, nel capitolo verifica generale al comma a diceva così: a) verifica del grado d’illuminamento di locali, percorsi, scale di sicurezza, ostacoli, ausiliari di sicurezza, ecc. nel rispetto di quanto richiesto dall’ambiente di installazione, dalla legislazione vigente e dalle norme di buona tecnica in vigore;

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di ,

Come riferimento ho sempre preso la UNI CEI 11222, nella verifica generale da eseguire una volta all'anno si parla di prestazioni illuminotecniche nella lettera e) verifica delle condizioni necessarie al fine di ottenere le prestazioni illuminotecniche previste per l’impianto.

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di ,

In riferimento all'ultima tabella e schema con punti di misura, quale norma ti richiede la verifica periodica dell'illuminamento?

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di ,

Un esempio molto interessante

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