In questo articolo tratterò un tema molto importante e tante volte preso, da parte di progettisti ed installatori un po’ sottogamba, non con le dovute precauzioni: la rivelazione fumi ed in particolare il posizionamento dei rivelatori, tratto dalla norma UNI 9795 ed.2013. Cercherò di mettere in luce gli aspetti principali della norma.
La scelta:
I rivelatori devono essere conformi alla norma UNI EN 54
Nella scelta dei rivelatori bisogna considerare:
- Condizioni ambientali (moti dell’aria, umidità, temperatura, vibrazioni, presenza di sostanze corrosive, presenza di sostanze infiammabili che possono determinare rischi di esplosione, ecc.) e natura dell’incendio nella sua fase iniziale.
- Configurazione geometrica dell’ambiente in cui i rivelatori operano, tenendo presente i limiti specificati nella presente norma.
- Le funzioni particolari richieste al sistema (ad es. azionamenti impianti estinzione incendio,
esodo persone, ecc.).
Indice |
Rivelatori puntiformi di calore
Innanzitutto devono essere posizionati:
- direttamente sul soffitto
- altezza massima di installazione 8 metri
- distanti da fonti di calore in maniera tale che non possano dare origine a falsi allarmi
- distanti da flussi d’aria immessi dagli impianti di condizionamento, ventilazione
- distanti 50cm dalle pareti dei locali a meno che non siano in corridoi,cunicoli ecc
- distanti 50cm da macchinari o impianti o travi a vista
La copertura è pari a 4,5 metri attorno al rivelatore stesso,indipendentemente dall’inclinazione del soffitto, chiaro il fatto che il posizionamento è fondamentale per coprire totalmente l’area.
Nel caso di soffitto con travi a vista i rivelatori devono esser posti all’interno dei riquadri, tenendo però conto di queste eccezioni:
- qualora l’elemento sporgente abbia una altezza h≤10% H rispetto all’altezza massima del locale, si considera come soffitto piano;
- qualora l’altezza massima degli elementi sporgenti sia maggiore del h>30%H dell’altezza massima del locale, il criterio di ripartizione dei rivelatori nei riquadri non si applica e ogni singolo riquadro viene considerato come locale a sé stante;
Per determinare ogni quanti interspazi si devono collocare i rivelatori bisogna conoscere alcuni parametri ed applicare queste regole:
Nel caso di travi intersecanti valgono queste regole:
Nei corridoi con larghezza inferiore a 3ml ed h dell'elemento sporgente inferiore al 30%dell'altezza del locale i rivelatori possono essere installati con la modalità come se fosse il soffitto piano. Nei locali con superficie inferiore a 20mq ed h dell'elemento sporgente inferiore al 30%dell'altezza del locale
i rivelatori possono essere installati con la modalità come se fosse il soffitto piano.
Se la configurazione del soffitto è tale da formare una serie di piccole celle (soffitto a nido d’ape), un singolo rivelatore può coprire un gruppo di celle.
Il volume interno (V) delle celle protetto da un singolo rivelatore non deve superare:
Volume interno < V = a (H - h)
dove:
a è una costante dimensionale pari a 4 mq;
H è l’altezza del locale, in metri;
h è la profondità (altezza) della trave in metri.
Nei controsoffitti e pavimenti sopraelevati (max.1m altrimenti è un locale a se) non ventilati per calcolare il numero di rivelatori che devono essere installati si usano le stesse procedure come negli ambienti ordinari ma come raggio di copertura si DEVE usare 3m.
Rilevatori puntiformi di fumo
Innanzitutto devono essere posizionati:
- altezza massima di installazione 12 metri (da 12 a 16 vengono considerate applicazioni speciali)
- distanti da zone dove vengono prodotti degli aerosol in maniera tale che non possano dare origine a falsi allarmi
- distanti da flussi d’aria immessi dagli impianti di condizionamento,ventilazione
- distanti 50cm dalle pareti dei locali a meno che non siano in corridoi,cunicoli ecc
- distanti 50cm da macchinari o impianti o travi a vista
La copertura è pari a 6,5 metri attorno al rivelatore stesso, nel caso di soffitto piano o con un'inclinazione fino a 20° e senza elementi sporgenti, nel caso di soffitti con un'inclinazione da 20° a 45° il raggio di copertura passa a 7 metri, per inclinazioni superiori a 45° passa a 7,5 metri, chiaro il fatto che il posizionamento è fondamentale per coprire totalmente l’area.
Nel caso di soffitto con travi a vista i rivelatori devono esser posti all’interno dei riquadri, tenendo però conto di queste eccezioni:
- qualora l’elemento sporgente abbia una altezza h≤10% H rispetto all’altezza massima del locale, si considera come soffitto piano;
- qualora l’altezza massima degli elementi sporgenti sia maggiore del h>30%H dell’altezza massima del locale, il criterio di ripartizione dei rivelatori nei riquadri non si applica e ogni singolo riquadro viene considerato come locale a sé stante;
Per determinare ogni quanti interspazi si devono collocare i rivelatori bisogna conoscere alcuni parametri ed applicare queste regole:
Nel caso di travi intersecanti valgono queste regole:
Nei corridoi con larghezza inferiore a 3ml ed h dell'elemento sporgente inferiore al 30%dell'altezza del locale i rivelatori possono essere installati con la modalità come se fosse il soffitto piano. Nei locali con superficie inferiore a 40mq ed h dell'elemento sporgente inferiore al 30%dell'altezza del locale i rivelatori possono essere installati con la modalità come se fosse il soffitto piano.
Se la configurazione del soffitto è tale da formare una serie di piccole celle (soffitto a nido d’ape),
un singolo rivelatore può coprire un gruppo di celle.
Il volume interno (V) delle celle protetto da un singolo rivelatore non deve superare:
Volume interno < V = a (H - h)
dove:
a è una costante dimensionale pari a 8 mq;
H è l’altezza del locale, in metri;
h è la profondità (altezza) della trave in metri.
Nei locali in cui il fumo può in certe condizioni stratificarsi a distanza dall’intradosso del soffitto (o copertura) (capannoni oltre 6-7m per effetto dell’irraggiamento solare di giorno si forma uno strato d’aria calda) i rivelatori devono essere posti alternati su 2 livelli:
metà a soffitto (o copertura)
e
metà ad almeno 1 m al disotto del soffitto (o della copertura)
Nei controsoffitti e pavimenti sopraelevati (max.1m altrimenti è unlocale a se) non ventilati per calcolare il numero di rivelatori che devono essere installati si usano le stesse procedure come negli ambienti ordinari ma come raggio di copertura si DEVE usare 4,5m.
Nei locali in cui la circolazione d’aria risulta elevata, (per esempio:nei centri di elaborazione dati, nelle sale quadri, ecc.) il numero di rivelatori di fumo installati a soffitto, o sotto eventuali controsoffitti, deve essere opportunamente aumentato per compensare l’eccessiva diluizione del fumo stesso. Detto numero deve essere determinato moltiplicando quello calcolato secondo il caso,applicando però un raggio di copertura da 4,5m.
Rilevatori ottici lineari di fumo
Per rivelatore ottico lineare di fumo si intende un dispositivo di rivelazione incendio che utilizza l’attenuazione e/o i cambiamenti di uno o più raggi ottici. Il rivelatore consiste di almeno un trasmettitore ed uno o più ricevitori. L’area a pavimento massima sorvegliata non può essere maggiore di 1600 mq.La larghezza dell’area coperta non deve essere maggiore di 15 m. Nel caso di soffitto con copertura piana, La collocazione dei rivelatori ottici lineari rispetto al piano di copertura deve essere compresa entro il 10%dell’altezza del locale da proteggere, se non fosse possibile si può abbassare il limite fino al 25%di H ma si devono aumentare di un 50% il numero di rivelatori
Nel caso di soffitto con coperture a falde inclinate o a shed, i rivelatori ottici lineari possono essere installati in senso parallelo all’andamento oppure in senso trasversale. Se in senso trasversale la h dello shed, doppia falda o elemento sporgente deve inferiore al 15% della H totale. Se non fosse così si deve aumentare del 50% il numero dei rivelatori. Per locali alti fino a 12m i rivelatori possono essere installati ad un’altezza pari al 25% della H max del locale Installazioni con H del soffitto sup. a 12m si deve effettuare prove di funzionamento oppure rivelatori a quote intermedie. Massima distanza tra 2 livelli di rivelazione 12 metri
Nel caso di soffitti a volta, la collocazione delle unità di rivelazione deve essere entro il 10% della H al colmo del locale.
Nel caso di soffitti conformati a calotta semisferica o a cupola, si raccomanda di collocare le unità di rivelazione dei rivelatori ottici lineari di fumo lungo il piano d’appoggio o base della calotta o della cupola. Il raggio ottico di ogni rivelatore deve trovarsi nel piano della base della calotta o cupola. In questo caso la larghezza massima dell’area di copertura di ciascun rivelatore deve essere di 8 m.
Rivelatori di fiamma
I rivelatori di fiamma rivelano le radiazioni emesse da un fuoco. Le fiamme si distinguono in calde infrarossi) da quelle definite fredde(ultravioletti) e deve essere scelto il rivelatore con la lunghezza d’onda specifica per la tipologia di fiamma sviluppata. In questi casi un rivelatore di fiamma ha una risposta molto più veloce di un rivelatore di fumo o di calore garantendo un immediato allarme.
Alcune note: - Non è obbligatorio installarli a soffitto - Devono essere protetti da polvere, oli e grassi - L’area di copertura di un rivelatore di fiamma deve essere limitata.Per un calcolo preciso ci si deve riferire alle caratteristiche ed all’angolo ottico di visuale dichiarato dal fabbricante
Rivelatori lineari di calore
Si dividono in tipo non resettabile e resettabile
Non resettabile: cavo formato da una guaina protettiva inserito in una mescola plastica tarata per fondersi ad una determinata temperatura, la fusione determina un corto circuito dei conduttori
Questo tipo di rivelatore deve essere utilizzato principalmente per la protezione di oggetti che possano portare ad un incendio per un surriscaldamento improvviso o continuo, per le macchine che contengano olidiatermici o similari e per la protezione di passerelle cavi e cunicoli con passaggi di impianti, nonché per la protezione di impianti petrolchimici.
Resettabile: è solitamente un cavo che, dopo essere stato sottoposto alle condizioni tali da attivare un allarme, risulta in grado di ripristinarsi. I rilevatori prevedono un accoppiamento ad una unità di controllo dedicata che deve essere interfacciata con la centrale di controllo e segnalazione.
Il loro utilizzo è destinato alla protezione di oggetti che possano produrre un principio di incendio per surriscaldamento improvviso o continuo,per esempio a protezione di gallerie stradali, autostradali e ferroviarie,parcheggi, impianti chimici e petrolchimici.
Sistemi di aspirazione e campionamento
Si intendono con questa terminologia quei sistemi di rivelazione che utilizzano punti di analisi locali o centralizzati interconnessi all’ambiente da proteggere per mezzo di tubazioni, appositamente forate o tubi innestati (capillari) che,tramite l’aspirazione ciclica dell’aria presente nell’ambiente, determinano l’eventuale insorgere di un principio di incendio rilevando il fumo da esso prodotto.
La EN54-20 divide i sistemi di aspirazione in tre classi:
Classe A - Elevata sensibilità per la rivelazione precoce di fumo in numerosi ambienti commerciali e produttivi, con elevata circolazione d'aria, o ad alto rischio.
Classe B - Sensibilità migliorata, per la rivelazione efficace e tempestiva (preallarme) in ambienti critici o in presenza di apparecchiature il cui danneggiamento non può essere tollerato dall'attività. In grado rivelare la presenza di fumo che un sensore ottico puntiforme non riuscirebbe (soffitti alti, correnti d’aria)
Classe C - Sensibilità standard, per la rivelazione di incendi in ambienti "normali" o in zone inaccessibili sensibilità come un rivelatore puntiforme.
Per il calcolo delle tubazioni, delle possibili distanze da raggiungere con le tubazioni e del tempo di trasporto dal punto di rivelazione a quello di analisi, devono essere considerate le caratteristiche tecniche indicate dal produttore per le possibili diverse tipologie di sistema (UNI EN 54-20) .
La copertura di uno di questi fori deve essere considerata come quella di un rivelatore puntiforme di fumo. In tal senso la copertura massima consentita da una di queste tubazioni, fatte salve le caratteristiche geometriche, di altezza, di velocità dell’aria ecc. da considerare non può in alcun caso essere maggiore di 1600 mq .