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Je suis physicien

DISCLAIMER: L'articolo usa un tono forte e alcune immagini sono crude.
Se qualche proprietario delle immagini che ho usato ne reclama il copyright non ha che da segnalarmelo, le rimuoverò immediatamente. Le immagini appartengono ai rispettivi proprietari, citati e linkati nel paragrafo relativo alla loro storia.

Indice

Una introduzione atipica

Già, dovrei essere qui a scrivere di equazioni differenziali e, prima, di come si produce un oggetto industrialmente. Sono due articoli che ho promesso, per i quali non sono ancora riuscito a trovare un momento, purtroppo.

Novembre corre velocemente e il fatto che sia l'undicesimo mese dell' anno non aiuta certo la ricerca di un po' di tempo libero.

Oggi sono però riuscito a finire il mio lavoro prima del solito, quindi mi ritrovo in pigiama di fronte al PC, con la mente libera di pensare.

Come sempre mi succede in queste occasioni, in cui l'emotività riesce a sopraffarmi, ripenso intensamente a quelle immagini, a quei momenti di profondo dolore che ha vissuto Parigi, e con lei il mondo intero meno qualche sciagurato, per colpa del terrorismo. Ripenso a quando ne sono stato toccato, ripenso ai momenti in cui anche io ho realizzato che le cose non capitano sempre solo agli altri e non c'è un motivo oggettivo per il quale non debbano toccarmi in prima persona. La conseguenza di questi pensieri può essere soltanto una: sono sempre stato molto fortunato, molte volte a mia totale insaputa.

Io sono una persona sensibile e, credo fermamente, sia proprio questa la forza che in tanti anni e in tante occasioni (alcune davvero difficili) mi ha permesso di non abbandonare la ragione e di fare delle scelte che reputo giuste ancora oggi.

E' stato il mio desiderio di capire il mondo (assolutamente presuntuoso) che mi ha portato a studiare la physis, cioè la natura, fin da quando ero piccolo, quando mi stupivo con un ohmmetro di cui tenevo i puntali in mano.
Più li stringevo forte e più l'aghetto si muoveva verso il fondo scala. Quale strana magia collegava il mio sforzo alla lancetta?
Quando mi studio qualcosa di nuovo, di cui non so niente, cerco di rendermelo vicino, ti toccarlo con mano, proprio come fa un bambino quando porta alla bocca un oggetto nel tentativo di acquisirne più informazioni sensoriali di quante possano dargliene il tatto e la vista.
La prima reazione che ho avuto, quando ho appreso la notizia e nei giorni seguenti, è stata quella di volerla capire, di volerci ragionare sopra.

I fatti dal basso

Cosa sia successo al Bataclan e altrove a Parigi lo sappiamo tutti.
Gli innocenti che hanno messo la propria vita in mano a qualcuno che non esiste, in nome di qualcun altro che non esiste, per colpa di qualcuno che crede che andrà in un posto che non esiste ed avrà diritto a riscuotere i favori di sette donne vergini (che non esistono), hanno consegnato i fatti alla grande storia, seppur scritta nelle pagine della vergogna e non in quelle relative al progresso dell'umanità.
Ho scritto "gli innocenti", non lo stato islamico.
Ma chi sono questi innocenti?
Ne ho cercati alcuni e ho trovato delle storie straordinarie. Niente meglio di questo può spiegare quei fatti, per me.

Polina Buckley

è la fidanzata di Nick Alexander, l’addetto al merchandising della band Eagles of Black Metal che suonava quella sera al Bataclan. Purtroppo Nick viene raggiunto da molti proiettili e muore quasi subito.
Guardate, qui c'è la pagina Facebook della sua ragazza, Polina Buckley, appunto, che di lui scrive:

3 anni fa ci siamo incrociati per la prima volta. 
Mi sono innamorata sin dal primo momento in cui ho posato i miei occhi su di te. 
La nostra è stata la relazione più intensa che abbia mai vissuto. 
Eri tutto per me. Il mio amante, il mio migliore amico, la mia anima gemella”.
Il mio cuore è distrutto. Mi mancherai terribilmente. 
Riposa in pace mio dolce principe. 
Ti amerò per sempre.
Polina

Una storia semplice, vista così, che però permette di ragionare.
Perchè provocare deliberatamente tanto dolore?
Come avreste reagito se a morire fosse stato il vostro ragazzo o la vostra ragazza?
Già, la domanda è proprio questa, diretta, cruda, senza frasi satellite che ne mitigano il significato.
Avreste desiderato di ucciderli tutti?
Avreste desiderato di lanciare una bomba atomica sulla mecca?
No, sul serio, come avreste reagito?
Lasciando da parte l'emotività, invece, come avreste reagito? Qual è la cosa giusta da fare per fronteggiare i terroristi?

Filippo Salvioni

Filippo è un ragazzo italiano, è uno dei tanti emigranti che la nostra Italia ha visto andare via, con una bisaccia in spalle e tanta voglia di futuro. Ha studiato al conservatorio a Milano e ha deciso di andare a Parigi, dove, due anni fa, ha incontrato Michelli, una ragazza messicana, mentre coltivava l'amore per la musica.
E' il 26 Ottobre, "She said YES", ha scritto Filippo su Facebook. La sua Michelli ha accettato di sposarlo!
Poi ha postato una foto di loro due insieme, subito dopo.

Diciannove giorni dopo il giorno più bello, a La Belle Epoque, Michelli è stata uccisa dai colpi di Kalashnikov partiti da un terrorista.
"I’m fine, thnx everyone i need my line free". "Sto bene, grazie a tutti, ho bisogno che il mio telefono sia libero", scrive quella sera del 13 Novembre.
"Come sta Michelli?", gli scrivono tutti. Filippo risponde il giorno dopo, con il terribile post: "Ti amo amore mio, riposa in pace". Eccoli, insieme. E' utile vedere che faccia avevano, queste persone che, a detta dei jihadisti, meritavano di morire:

Filippo e Michelli

Filippo e Michelli

E qui c'è il profilo Facebook di FILO, Filippo.

Sulla vetrina del ristorante c'è un foro fatto da un proiettile, dentro al quale qualcuno ha posto una rosa:

In nome di cosa?

In nome di cosa?

Michael O ‘Connor e Sara Badel

Si trovano entrambi al Bataclan, quando comincia l'inferno.
Il ragazzo si rende conto che i terroristi sparano dall'alto, quindi lui e la sua ragazza sono come dei pulcini in gabbia.
Prende la ragazza, la stende per terra e ci si sdraia sopra, facendo da scudo umano contro i proiettili purificatrici dei jihadisti.
Sono entrambi salvi. In una intervista che hanno rilasciato alla BBC lui dichiara:

C’erano due giovani che avanzavano dal fondo dell’arena. 
Hanno cominciato ad aprire il fuoco con quello che sembrava un 47s AK. 
Ho afferrato la mia ragazza e l’ho tirata giù per proteggerla. 
Abbiamo cercato di raggiungere l’uscita, ma non si poteva uscire. 
C’erano persone arrampicate su di me e ho pensato che se avessero 
sparato di nuovo noi saremmo stati colpiti così mi sono sdraiato sulla mia ragazza. 
Molte persone sono rimaste ferite intorno a noi, ma c’erano anche persone 
che erano evidentemente morte. Ho pensato che stavo per morire, 
non riuscivo a vedere in modo corretto, ma sparavano dal balcone sopra 
di noi quindi credo di aver pensato ‘stanno per spararci’ così ho detto a Sara che l’amavo. 
Che altro si può fare in quella situazione? Mi aspettavo di morire, e ho aspettato...

Ripeto, sono entrambi salvi. Evviva?
Dicono:


Le persone che ci hanno attaccato non erano musulmani, non erano
nemmeno esseri umani. Non lasciate che questa tragedia ci divida, 
è esattamente ciò che questi animali vogliono.

Fonte

E' una considerazione di una forza incredibile, che ci deve fare riflettere sulle domande che ci siamo posti prima.
Queste bestie sono musulmani? Sono umani?
Perchè si arrogano il diritto di autonominarsi portavoce di un dio che vola su un tappeto?
Dobbiamo essere lucidi, giusti e severi.
Non possiamo perdonare, non dobbiamo perdonare, ma non dobbiamo farci divorare dall'odio.
L'odio fermerebbe le nostre vite, fermerebbe il bello che c'è nella nostra Europa, cioè la sua libertà, la sua uguaglianza, la sua fratellanza, la sua tolleranza, la sua laicità di stato, pur con tutti i problemi che abbiamo.
Costoro non vogliono invadere l'Europa. Se non ci fossero frontiere e non ci fossero europei liberi costoro non vorrebbero venire qui.
Queste persone, in realtà, sono contro quanto c'è di bello in noi: lo invidiano e lo temono, quindi vogliono distruggerlo.
Queste persone (sì, mi viene difficile chiamarle così, ma non avranno il mio odio) sono contro il bello che c'è qui, ma non ce lo toglieranno.
Queste persone non sono musulmani e i musulmani devono avere il coraggio di isolare e segnalare i jihadisti.
I musulmani si chiamano fra loro "fratelli", ma, cari musulmani, se siete venuti a vivere qui in Europa DOVETE accettare le nostre regole, e noi dobbiamo assicurarci che voi le accettiate, perchè ora, se siete qui, i vostri fratelli siamo noi.
Questo specialmente se siete qui perchè volete migliorare la vostra vita, perchè non vi va più di sottostare al trattamento riservato alle donne, ai bambini, ai gay, ai religiosi non facenti parte della religione di stato.
Così sconfiggeremo l'ISIS, con i nostri valori, europei musulmani e non, insieme, come veri fratelli pronti a costruire un mondo pacifico, da consegnare ai nostri figli nel segno della pace fra i popoli.

Antoine Leiris

Non potrei essere più in sintonia con il pensiero del sig. Antoine Leiris, per cui vi riporto la sua lettera senza alcun mio commento:

Venerdì sera avete rubato la vita di una persona eccezionale, 
l’amore della mia vita, la madre di mio figlio, eppure non avrete il mio odio. 
Non so chi siete e non voglio neanche saperlo. Voi siete anime morte. 
Se questo Dio per il quale ciecamente uccidete ci ha fatti a sua immagine, 
ogni pallottola nel corpo di mia moglie sarà stata una ferita nel suo cuore. 
Perciò non vi farò il regalo di odiarvi. 
Sarebbe cedere alla stessa ignoranza che ha fatto di voi quello che siete. 
Voi vorreste che io avessi paura, che guardassi i miei concittadini con diffidenza, 
che sacrificassi la mia libertà per la sicurezza. Ma la vostra è una battaglia persa.  
L’ho vista stamattina. Finalmente, dopo notti e giorni d’attesa. 
Era bella come quando è uscita venerdì sera, bella come quando mi innamorai 
perdutamente di lei più di 12 anni fa. Ovviamente sono devastato dal dolore, 
vi concedo questa piccola vittoria, ma sarà di corta durata. 
So che lei accompagnerà i nostri giorni e che ci ritroveremo in quel paradiso 
di anime libere nel quale voi non entrerete mai. 
Siamo rimasti in due, mio figlio e io, ma siamo più forti di tutti gli eserciti del mondo. 
Non ho altro tempo da dedicarvi, devo andare da Melvil che si risveglia dal suo pisolino. 
Ha appena 17 mesi e farà merenda come ogni giorno e poi giocheremo insieme, 
come ogni giorno, e per tutta la sua vita questo petit garçon vi farà 
l’affronto di essere libero e felice. Perché no, voi non avrete mai nemmeno il suo odio.

Fonte

E vi faccio notare che la persona che ha avuto la forza di scrivere questa lettera a quei carnefici ha vissuto questo (l'immagine è cruda, ma DOVETE vederla):

Bataclan dopo l

Bataclan dopo l'attacco

I segni del sangue sul pavimento sono stati fatti dalle persone ferite che successivamente hanno cercato di uscire trascinandosi fuori. Alcune di loro sono morte dissanguate mentre si trascinavano fuori.

Louis

Louis è un bambino (bisogna ricordare soprattutto i bambini, chi c'è più innocente di loro?).
Chi gli spiegherà che la mamma e la nonna sono morte crivellate di colpi per proteggerlo?
Qui potete leggere la notizia.

Conclusione

Chi è il jihadista modello? Chi è questa figura prestata ad allah che va in giro per il mondo a farsi esplodere o a fucilare i cani infedeli?
Ci va molto coraggio per prendersela con questi avversari temibili e spaventosi che abbiamo descritto qui, vero?
Erano persone normali, che andavano a cena o ad un concerto.
Erano persone con una famiglia, persone che si volevano sposare, persone con figli piccoli.
Erano persone pericolose perchè non andavano in giro con un AK47, ma con un cuore.
Non è ironia, questa volta. Voi agite così perchè avete paura e invidia di cosa hanno queste persone:
un cuore, dei sentimenti, l'incapacità di essere trascinate nell'odio che porta alla distruzione l'uomo.
La loro forza è quella di essere persone semplici.
Nessuno meglio di loro può farci capire questi attacchi.
Il loro sacrificio non era richiesto, queste cose le abbiamo già capite.
Questo è ciò che dovete temere dall'europa e dagli europei.
Guardatevi allo specchio, chi è il jihadista che va ad ammazzare e a morire in giro per il mondo?
Qui ne avete un esempio: la cugina di colui che ha organizzato gli attacchi di Parigi.
Una vita vuota, sregolata, senza valori. Una vita povera, inutile.
Il jihadista è un povero di cuore, che non ha una vita, che ha una ragione per morire, ma non ne ha nemmeno una per vivere, per godere di quanto bella e intensa possa essere la physis.

Pietro

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Commenti e note

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di ,

Ivo, ti ringrazio molto per i complimenti, molto apprezzati.

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di ,

Ciao Pietro, un lavoro meticoloso e intelligente, pregiato. Lo avevo già visto qualche anno fa ma non essendo iscritto al Forum non potei esprimermi. Lo faccio adesso per congratularmi. Avendo scritto alcune righe sulle traduzioni bibliche, mi sono ricordato del tuo Articolo e di doverti porre un doveroso omaggio. Mi piacerebbe scrivere qualcosa sui crimini e sulle Vittime della fede cristiana ma vedendo come reagiscono certi credenti temo che farei la fine di Giordano Bruno… Buona giornata Pietro, occhio che ti tengo d’occhio…:)

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di ,

richiurci, hai proprio ragione!
Credo possiamo continuare sul thread 'commenti all'articolo "Je suis physicien"'

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di ,

Attilio, mi piace davvero molto il tuo commento!
Non preoccuparti, anche io sono stato molto lungo.

Attilio ha scritto:
Pietro, non ho voluto prima lasciare alcun commento, e non voglio farlo neanche adesso,
ma ci tenevo a capire se realmente credi che la visione dell'immagine ormai ovunque censurata dei corpi martoriati al Bataclan,
possa secondo te essere veramente un aiuto pratico a "capire" la strategia operativa dei terroristi.

Certamente che lo credo, anzi, ne sono convinto.
La reazione deve essere lucida, perchè siamo in guerra. O noi o loro. E' giusto che tutti siano in simbiosi con quanto successo a Parigi, è giusto che tutti lo capiscano nel dettaglio, è giusto che tutti utilizzino ogni mezzo (incluso lo studio di quella foto, per esempio) dato dalla ragione, per combattere il terrorismo.
Lucida freddezza significa anche utilizzare la morte di quelle persone per capire come i terroristi agiscono, certo. Secondo me è un modo per rendere meno vano il loro sacrificio non richiesto.
Sono disposto ad usare ogni mezzo.

Attilio ha scritto:
Non so, io a vedere quelle immagini provo solo grande pena per i genitori, i figli, gli amici, i parenti di quei "corpi" senza vita.

E' il tuo cuore che parla, anche io sono rimasto molto affranto, ma, come ho scritto, è proprio con questi sentimenti che li sconfiggeremo. Ho però anche scritto che la reazione deve essere lucida e la lucidità proviene dal cervello.

Attilio ha scritto:
mi sembra surreale, o quanto meno non credo che io riuscirei ad essere così lucido.

E' dura, è difficile, ma bisogna essere lucidi. A tutti i costi. Non possiamo permetterci il lusso di fare errori.

Attilio ha scritto:
Soprattutto, non vedo una netta differenza tra il vivere nella paura di un attentato, e il vivere nella consapevolezza di sapere da che parte guardarsi qualora si sentano le mitragliate per salvarsi il più numerosi possibile.

Il sapere che esiste l'antibiotico non ti da la garanzia che non prenderai la polmonite, ma ti permette di avere meno paura di morire se per caso te la prendi.
Per il resto siamo in guerra, o ci chiudiamo in casa e non viviamo più (aspettando che i terroristi facciano saltare in aria tutto il quartiere) oppure continuamo le nostre vite consapevolmente e preparati ad affrontare l'inevitabile.

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di ,

visti i commenti forse ci voleva un 3d :-) Devo correggervi: le chemio moderne e migliori non distruggono affatto tutto. Mio padre ha fatto un trattamento sperimentale pe un tumore raro e dato per inguaribile, è ancora vivo e perfino le nausee sono state poche. Allo stesso modo l'eventuale intervento armato non potrà essere come le vecchie chemio, cioè indiscriminato. Sarà a mio avviso necessario un intervento mirato e anche e soprattutto da terra. Dovremo accettare qualche morto in più tra i nostri militari per avere qualche morto in meno tra i civili. Riguardo l'immagine Obiuan scusa ma sei un po' in contraddizione se dici che non le pubblicheresti ma che l'odio è giustificato. Uno dei motivi più seri per non pubblicarle è proprio per evitare di fomentare l'odio come fanno certi gruppi politici, il messaggio "guardate di cosa siamo capaci" arriva anche senza immagini, per evitarlo bisognerebbe evitare perfino di darne notizia...

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di ,

Pietro, non ho voluto prima lasciare alcun commento, e non voglio farlo neanche adesso, ma ci tenevo a capire se realmente credi che la visione dell'immagine ormai ovunque censurata dei corpi martoriati al Bataclan, possa secondo te essere veramente un aiuto pratico a "capire" la strategia operativa dei terroristi. No perché a me questa interpretazione proprio non era venuta in mente. E' sicuramente un'immagine che riduce (non può ovviamente azzerarle) le distanze con chi si è trovato li, che ti da il senso della morte violenta e che stona con la coreografia di fondo. Non so, io a vedere quelle immagini provo solo grande pena per i genitori, i figli, gli amici, i parenti di quei "corpi" senza vita. Pensare che questo possa servire a ognuno di noi a guardare (una prossima volta... che speriamo non ci sarà ma che sappiamo ci sarà) da che parte sparino i terroristi mi sembra surreale, o quanto meno non credo che io riuscirei ad essere così lucido. Soprattutto, non vedo una netta differenza tra il vivere nella paura di un attentato, e il vivere nella consapevolezza di sapere da che parte guardarsi qualora si sentano le mitragliate per salvarsi il più numerosi possibile. In entrambi i casi, è stato alterato il senso di libertà di una popolazione che ha avuto la fortuna di nascere e vivere in un tempo e in un posto felice, dimenticando troppo in fretta la storia del secolo scorso. Queste sono docce gelate che ci riportano con i piedi per terra. Purtroppo abbiamo visto già in passato, come poi, questi codardi, ottengano i risultati sperati, perché che vuoi farci, l'opinione pubblica è lo specchio della natura umana, e sfrutta i sentimenti "a caldo" per mischiare nel pentolone fenomeni e problemi che il più delle volte non sono realmente in relazione tra di loro. C'è un fine dietro ogni cosa, e noi (occidentali) dovremmo sfruttare maggiormente le nostre "qualità" migliori, indipendentemente che esse siano sospinte da una visone laica o credente, non dovremmo cadere nella trappola di chi aspetta la reazione. Purtroppo questo viene percepito da molti, come "porgere l'altra guancia", e così facendo ritorniamo indietro di milioni di anni, o rimaniamo nel presente e facciamo come i gatti che devono pisciare per marcare il territorio! (sono stato lungo, non volevo)

Rispondi

di ,

Come prima cosa ti ringrazio per il tuo commento e per aver impiegato il tuo tempo leggendo il mio articolo.

Come è intuibile non sono d'accordo con quello che dici, e ti spiego il perchè, dato che reputo i punti che hai toccato davvero utili e importanti da comprendere.

obiuan ha scritto:
Pietro, io vado contro corrente.

No, purtroppo tu vai con la corrente, ed è la cosa che mi preoccupa di più.

obiuan ha scritto:
Non sono d'accordo con la pubblicazione di quelle immagini
perché fa il loro gioco, perché li aiuta a raggiungere il loro scopo...
"guardate cosa siamo capaci di fare"...se nessuno vede, falliscono.

Il loro gioco è molto semplice: diffondiamo paura e terrore per provocare odio. Purtroppo devo riconoscere che i loro metodi sono molto efficaci nel farlo.
Come si impara a difendersi dai serpenti velenosi? Conoscendoli, studiando il loro modo di attaccare, studiando la chimica del loro veleno e imparando a fermarlo, guardando filmati crudi dei segni dei loro morsi e delle loro modalità di attacco.
Purtroppo bisogna scendere nell'amarezza del dettaglio per capirli e fermarli. Io credo che guardare cosa fanno e come lo fanno aiuti la gente a non temerli. Io farei dei corsi per la gente, usando quelle crude immagini per ragionarci sopra e capire da dove sono arrivati gli spari, come riconoscere subito che si è trattato di un attentato (troppi hanno pensato che fosse parte dello spettacolo e questo ha ritardato la fuga di molti), cosa fare quando ci si trova in una situazione del genere, ecc...
Non sapere di avere il cancro non significa morire felici, ma solo morire inconsapevolmente. Bisogna essere forti e accettare la situazione e combatterla fino all'ultimo. La determinazione porta a dei risultati, è una mia esperienza diretta. Gente che ha vinto il cancro c'è.

obiuan ha scritto:
non sono nemmeno d'accordo che l'odio sia sbagliato, da qui a "porgi l'altra guancia" ce ne passa poco.

E sbagliato porgere l'altra guancia e perdonare. Bisogna reagire.
L'ho scritto nell'articolo.
E' sbagliato odiare perchè si fa il loro gioco e ci si trascina in una guerra senza quartiere, che loro vogliono perchè sanno di non poterci affrontare in un campo di battaglia aperto.
Non odiare significa isolarli e distruggerli, avendo in primis come alleati i musulmani che non accettano più la loro religione di stato, la sharia, la discriminazione sulle donne, sui gay, la polizia religiosa ecc...
Le loro debolezze sono i nostri veri punti di forza. Serve molta intelligenza e tattica, certo, non è facile.

obiuan ha scritto:
Per uccidere i cancri si usa la chemio, una terapia che distrugge tutto e, quasi "già che c'è", anche le cellule tumorali.
Quanto altro dobbiamo e possiamo sopportare prima di usarla, questa chemio? La mia è una domanda, non ho una risposta.

Dici bene, la chemio uccide tutto, è solo una questione di numeri.
Il sistema immunitario distrugge le cellule malate con una certa velocità. Il cancro cresce con una certa altra velocità, che dipende anche dalla sua estensione.
Se il cancro cresce significa che il sistema immunitario è più lento del cancro e la sua crescita lo fa diventare ancora più veloce.
Un chemioterapico distrugge tutto, anche il sistema immunitario, cosa che, come effetto collaterale, aiuta il cancro.
Spesso questo metodo, quindi, non funziona. E' una questione di numeri.
I musulmani sono 1 miliardo e mezzo. Se facciamo come dici tu hanno già vinto loro. Lo sanno e quindi spingono in questa direzione.
Però... loro ci temono, perchè? Perchè noi abbiamo di più!
Abbiamo la magic pallot: abbiamo i musulmani che non accettano più le loro regole, che possono essere nostri fratelli ed alleati.
Mettendoci dalla parte del giusto ricorderemo loro perchè non accettano più quel mondo e faremo terra bruciata intorno ai terroristi.
E' una brutta immagine, ma Hitler ci ha insegnato che per sterminare in modo efficace bisogna prima isolare.

obiuan ha scritto:
Si spacciano per fanatici religiosi, ma sono soltanto organizzazioni criminali a scopo di lucro,
tanto potenti e senza scrupoli da drogare e mandare al massacro i loro "pedoni" per consentire
ai re e alle regine di continuare a sguazzare nell'opulenza.
Parlano di religione, ma il loro vero dio è il petrolio e i loro santi i denari che ne derivano.
E per onorare queste divinità, sono pronti a tutto.


Beh, permettimi di dirti che non me ne frega un fico del perchè loro agiscano così.
Loro vengono a fare i terroristi qui da noi e ad uccidere la nostra gente?
Subiranno la nostra reazione, che dovrà far pensare loro che noi siamo superiori nell'arte della guerra in qualunque ambito e non solo in campo aperto di battaglia.

obiuan ha scritto:
Quindi sì, io li odio, tutti, dal re al pedone, e penso che sia il momento di smetterla con ipocrisie
che tanto piacciono alla moderna società occidentale garantista:
se mi ammazzi la moglie, o il figlio, io ti stermino la famiglia, punto.

Errore stupido. Permettimi, è quello che loro vogliono!
I terroristi, inoltre, non temono per la propria vita o quella della loro famiglia. Che danno potresti fare a una persona che vuole morire per andare in paradiso a ciularsi 7 vergini, scusa??
Non spegniamo il cervello con l'alcol distillato dall'odio e cerchiamo di essere guerrieri lucidi, perchè loro sono validi avversari e conoscono le nostre debolezze.

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di ,

Pietro, io vado contro corrente. Non sono d'accordo con la pubblicazione di quelle immagini perché fa il loro gioco, perché li aiuta a raggiungere il loro scopo..."guardate cosa siamo capaci di fare"...se nessuno vede, falliscono. E non sono nemmeno d'accordo che l'odio sia sbagliato, da qui a "porgi l'altra guancia" ce ne passa poco. Queste persone e le loro organizzazioni criminali sono come un cancro per l'umanità, e i cancri vanno estirpati prima che uccidano. Per uccidere i cancri si usa la chemio, una terapia che distrugge tutto e, quasi "già che c'è", anche le cellule tumorali. Quanto altro dobbiamo e possiamo sopportare prima di usarla, questa chemio? La mia è una domanda, non ho una risposta. Si spacciano per fanatici religiosi, ma sono soltanto organizzazioni criminali a scopo di lucro, tanto potenti e senza scrupoli da drogare e mandare al massacro i loro "pedoni" per consentire ai re e alle regine di continuare a sguazzare nell'opulenza. Parlano di religione, ma il loro vero dio è il petrolio e i loro santi i denari che ne derivano. E per onorare queste divinità, sono pronti a tutto. Quindi sì, io li odio, tutti, dal re al pedone, e penso che sia il momento di smetterla con ipocrisie che tanto piacciono alla moderna società occidentale garantista: se mi ammazzi la moglie, o il figlio, io ti stermino la famiglia, punto.

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di ,

Grazie anche a voi, ragazzi.

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di ,

Grazie Pietro, riesci a scrivere un bell'articolo anche su un fatto come questo. Riguardo l'immagine io condivido la pubblicazione in un contesto ristretto e selezionato come questo, ma capisco e condivido anche la censura sui grandi media. La strategia dell'Isis è fondata sul terrore e sull'odio, diffondere le immagini come questa purtroppo porta la maggior parte delle persone (ed alcuni movimenti politici) a avere paura o odiare e giustificare qualsiasi nefandezza.

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di ,

Grazie Pietro di questo articolo, ti confesso che mi sono commosso a leggerlo e ti ringrazio per il gesto di umanità che ci dai e che ci danno le persone che hai citato. Noi siamo più forti di loro, noi sappiamo che i sentimenti e la vita sono le cose più importanti di questo mondo, cosa che loro forse non hanno mai provato o vissuto. Stefano

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di ,

Grazie ragazzi, per la stima e per tutto. Secondo me non è giusto censurare queste immagini, ma rendere consapevoli tutti di quello che è successo, nel dettaglio. Solo così tutti penseranno "mai più". L'errore è odiare, anche se è umano e facile da commettere.

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di ,

Ciao Pietro, questo non è lo spazio adeguato per riportare un commento articolato che, partendo dalla constatazione, attraversa un'analisi sino a formulare delle proposte ... si, perché anche "per" tali circostanze si può essere propositivi. Ma un'azione, tra le tante, può essere quella di dare eco alla lettera di Antoine: è quanto di più stravolgente, potente e rivoluzionario potesse essere fatto. E lo ha fatto chi è stato "trafitto" da questa violenza, espressione esasperata e strumentalizzazione di una speculazione che si sta spendendo in medio oriente. Ne hai riportato il contenuto, ma non è stato corretto, è stato giusto. Giusto pubblicare quella foto, non è l'immagine di un videogioco, non è l'elaborato estratto di un film, è l'assoluto di fronte al quale ci si trova sempre impreparati. Se la si "guarda" per quello che è si comincia a pensare. Purtroppo sono stragi compiute di frequente ma è umanamente comprensibile che il risentimento e il coinvolgimento siano mediati da una distanza geografica. Quando il dramma si consuma "vicino a casa" la percezione cambia. Qui mi fermo, bravo Pietro. Walter

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di ,

Hai fatto bene a pubblicare l'immagine, è molto più significativa di tante parole. Quando la violenza viene mostrata in un film va tutto bene ma una foto relativa ad un fatto reale deve essere censurata per non urtare la sensibilità, mi sembra una assurdità per definizione ; eppure è quanto succede sul web ... le immagini della strage vengono progressivamente censurate o cancellate. La domanda è una sola : "Ora cosa si fa ?". Non mi sembra che a proposito ci sia una autentica comunione di intenti.

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di ,

Anche mia madre ha "commentato": "Questi uccidono, ma nessuno è tornato da là per dire come stanno", dove per "da là" intende ovviamente il regno dei morti.

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di ,

Pietro il mio voto positivo a questo articolo ha due motivi... il primo, è la gioia di vedere che chi stimo per la sua cultura non parla solo di matematica di fisica o quant' altro ma è anche una persona sensibile e qui avvaloro sempre più la stima nei tuoi confronti, il secondo motivo è che certi fatti non devono passare inosservati in una società civile. Massimo

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