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Elettronica... audio e non

L'importanza di voler bene agli elettroni


Gli ultimi articoli di Piercarlo

pubblicato 7 anni fa, 3.546 visualizzazioni

Nel primo articolo sul tema degli amplificatori audio (vedi) abbiamo visto come si dimensiona un piccolo finale (ispirato dallo schema di H.C. Lin, che lo propose per la prima volta nel 1956), piuttosto semplice ma non del tutto scontato da approfondire. Anche se dal punto di vista circuitale si tratta di un amplificatore non più usato e ormai sepolto nelle nebbie della storia, è stato però, mezzo secolo fa, anche un amplificatore realmente prodotto e commercializzato in moltissime varianti, che ha costituito quantomeno una tappa dello sviluppo nel tempo degli amplificatori audio a stato solido, che sono poi migliorati di pari passo con la tecnologia dei semiconduttori che, avviatasi decisamente sulla strada dell'utilizzo del silicio al posto del germanio già nella prima metà degli anni sessanta, ha reso poi via via disponibili transistori di segnale e di potenza sempre più performanti, affidabili e col tempo anche economici.

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pubblicato 8 anni fa, 7.592 visualizzazioni

Non sono (più) uno che scrive molto: in teoria dovrei curare un blog, che però langue da tempo ed è già fin troppo pieno di testi lasciati a metà per aver voglia di aggiungerne un altro che rischia di fare la stessa fine. Da una parte mi manca il tempo per completarli (anche da disoccupato, come sono al momento in cui scrivo) e dall'altra mi manca lo stimolo di un dialogo "vero" con chi mi legge (scrivere per sè stessi è molto utile alle volte perché aiuta a riordinare le idee... purché alla fine non sia proprio SOLO scrivere per sé stessi!). Ho deciso di riprovarci, almeno qui su EY, dopo aver costatato per l'ennesima volta che le famose "autostrade dell'informazione" che dovrebbero essere veicolate da internet portano a tutto TRANNE che a imparare e capire veramente le cose. Autostrade non verso il nulla, questo no, ma verso cose per cui un sentiero da bicicletta basta e avanza, altro che "autostrade". E per giunta, in questo caso, su un argomento, gli amplificatori audio, su cui, pur non essendo un "guru" (anzi!), credo di poter dire qualcosa.

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pubblicato 13 anni fa, 1.654 visualizzazioni

Lo spunto per questo articolo mi è venuto dalla necessità di approntare per i miei problemi di udito una soluzione fruibile in tempi ragionevoli e a costi decisamente più accettabili rispetto alle analoghe soluzioni commerciali, il cui costo estremamente elevato è quasi per intero derivato dalla "necessità" di nascondere o camuffare le protesi "per non farle vedere", cosa di cui, onestamente, non me ne poteva importare di meno: l'ultima cosa di cui ci si deve vergognare sono i propri limiti fisici e di quanto serve per correggerli, siano essi occhiali, protesi, stampelle o altro. E questo a maggior ragione quando il "vergognarsene" porta ad esborsi assurdi di soldi (per rimanere in tema, si parla, per una buona coppia di protesi, di una spesa attorno ai 4000 euro una tantum più circa 400-500 euro di batterie all'anno: non delle più contenute insomma).

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pubblicato 13 anni fa, 2.486 visualizzazioni

In questo precedente articolo abbiamo parlato del progetto del preamplificatore, concentrandoci sullo schema e sullo sbroglio del PCB. Ora invece, grazie ai nostri laboratori ben attrezzati e qualificati, proseguiamo l'opera montandone uno e documentando, tramite foto, i vari passaggi: dalla disposizione dei componenti alla saldatura, su scheda millefori. Come già scrivevo precedentemente, per un unico pezzo di così modeste dimensioni, non ha alcun senso pratico tentare di sviluppare ed incidere il PCB tramite fotoincisione e altre tecniche più datate lasciano il tempo che trovano, con un risultato non diverso dall'usare una piastra millefori. Nel tempo che si tenta di sviluppare la piastrina ed inciderla, oltre che poi forarla e rifinirla, si monta e collauda tranquillamente tutto il circuito. Nell'esempio pratico tenteremo di disporre i componenti esattamente come li abbiamo disposti sulla traccia progettata. Unica limitazione, non adremo ad applicare dei terminali a morsetto per evitare di sprecare inutilmente del materiale, visto che poi di questo PCB riempiremo unicamente i cassetti del nostro laboratorio.

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pubblicato 13 anni fa, 11.026 visualizzazioni

Questo articolo nasce da una delle tante occasioni che si presentano sul forum in cui viene richiesto, per gli usi più disparati, un preamplificatore di segnale audio. In questo caso si è trattato di un preamplificatore per pick-up di chitarra ma avrebbe potuto tranquillamente essere un preamplificatore per microfono, un piccolo "booster" di linea per adattare il livello di una sorgente più o meno "debole" (radio, registratore, lettori CD o digitali di vario genere) ad un amplificatore di potenza un po' "duro d'orecchi", ovvero tutte situazioni che richiedono, in sostanza, la stessa "cura".

Lo spunto di partenza è stato uno dei tanti (pessimi) circuiti audio pescati in rete e riproposti da un forumista in un thread che, grazie anche alla felice disposizione d'animo di uno dei coautori (Candy) che si è fatto carico di sviluppare una traccia di circuito stampato veramente di ottimo livello non solo tecnico ma anche estetico, si è poi evoluto in un preamplificatore vero e proprio, il cui schema elettrico è stato rifinito dall'altro coautore (Piercarlo, assai più pigro e dalla voglia di lavorare molto meno "calvinista" di quella di Candy ma che una volta tanto, spinto dal buon esempio di Candy, si è deciso ad alzarsi dalla sua cuccia e a darsi un po' da fare!) in modo da renderlo decisamente più flessibile e relativamente più "universale" di quanto era all'inizio. Il risultato di tutto questo buon daffare è quello che state leggendo! :-)

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pubblicato 13 anni fa, 1.750 visualizzazioni

Qui di seguito vi è la traduzione dell'articolo scritto e pubblicato in inglese da DarwinNE su questo stesso forum " The mathematical symmetry of the differential pair", che illustra i vantaggi che comporta la rappresentazione matriciale degli stati degli ingressi e delle uscite nell'analisi di piccolo segnale di uno stadio differenziale simmetrico. Nonostante la traduzione non sia particolarmente "letteraria" (ahimè, per questo ci va la stoffa di traduttori di ben altro calibro che non il sottoscritto!), spero non solo che il risultato sia almeno utile ma anche di non essere stato troppo "infedele" al testo originale - Buona lettura! :-)

Piercarlo

In questo articolo vogliamo riesaminare con "occhio matematico" le classiche soluzioni analitiche di un circuito assai noto - lo stadio differenziale.

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Chi sono

Piercarlo - profilo

Nome: Piercarlo Boletti

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Bio: Che dire? È un po' che sono in giro, sessant'anni "abroad" e un po' più di dieci anni "along" qui intorno. Non intervengo molto spesso perché non penso di avere poi un granché di nuovo da dire ma qui ci butto un occhio tutti i giorni: non si sa mai che scappi l'occasione di dire qualcosa di utile o, meglio ancora, impararne qualche buona nuova... ;)

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